Non so più cosa fare

Salve a tutti,
ciò che mi spinge a scrivere è una storia che dura da quando sono alle superiori.
Ho scelto di fare una scuola tecnica grazie ai miei genitori, ma poi nel tempo durante gli anni mi sono appassionata alla sfera medica.. da grande mi sarei vista come un medico, un veterinario o comunque col camice. Ogni anno delle superiori volevo cambiare per andare a fare una scuola più sanitaria ma ciò non è mai successo..Arrivata in quinta ero decisissima di essere una veterinaria, complice l'amore per gli animali, vivendoci sempre molto a contatto abitando in campagna.Arrivato il momento di studiare per il test è successo un mezzo trauma che mi ha lasciata molto turbata, legato in qualche modo al mio fidanzato di allora. Mi sono lasciata con lui e successivamente non ho fatto il test e ho scelto una facoltà che proseguiva i miei studi tecnici. Ogni singolo anno mi sono chiesta se valeva la pena cambiare, non più per veterinaria ma per fare una triennale sanitaria, vedendo amici che facevano quel percorso e invidiandoli un sacco perchè erano convinti di ciò che facevano e avevano soddisfazione nonostante la fatica....
Ma l'università andava bene, prendevo bei voti.. ho fatto belle esperienze che mi hanno aiutato a non pensarci, che mi davano soddisfazione ma che poi col tempo me ne davano sempre meno. Ho scelto di fare anche la magistrale perchè così potevo aprirmi più strade, magari meno tecniche..
Un mese fa mi sono laureata alla magistrale e ora sto facendo colloqui ma mi sento male. Niente sintomi brutti, ma solo un senso di frustrazione che mi accompagna sempre. Devo andare a parlare con uno psicologo? Non ho neanche più avuto storie d'amore tranne qualche cosa di insignificante. Mai.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

tanto per capire quanto si allontana il percorso che ha effettuato da quello che avrebbe voluto effettuare, ci può dire in cosa si è laureata?

Ha finito con l'iscriversi ad un corso di laurea senza test d'ingresso solo perché la fine della storia con il suo ex non le ha permesso di avere la necessaria serenità per studiare e prepararsi al test per Veterinaria?
Non ci sono stati altri motivi?

I suoi familiari sono al corrente del suo stato d'animo?
Cosa ne pensano?

Come mai dopo la triennale ha proseguito, invece di ripensare alla scelta fatta?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Intanto la ringrazio immensamente per la risposta.
Si allontana molto, ho fatto economia aziendale. Ho scelto la facoltà proprio per quel motivo, io non so come spiegarle ma sicuramente capirà, per me era già tanto sopravvivere. Sono guarita da sola, grazie ai miei genitori che mi hanno ascoltata e grazie a Dio. Non so se ho problemi irrisolti, ma maledico quel periodo per le scelte che ho fatto. Altri motivi non ce ne sono, poi la passione per veterinaria mi è passata, adesso avrei voluto aver fatto quel percorso. Dopo mi è venuta voglia di fare il test per una triennale sanitaria, forse per mettermi a servizio degli altri ma sicuramente anche perchè vedevo chi lo faceva che era felice. Ho scelto di proseguire perchè queste crisi mi vanno e mi vengono. In quel momento pensavo di cercare di far di meglio di ciò che avevo, quindi ho pensato che facendo la magistrale potevo insegnare. E nel frattempo lavoravo nel sociale e quindi ho pensato che magari mi poteva aiutare a capire.
Ha presente i navigatori? Io mi sento sempre di aver sbagliato strada e in "ricalcolo". Non so come spiegarmi meglio.
Ciò incontra la questione amorosa. Nonostante io piaccia ai ragazzi e sia molto aperta con le persone, non riesco a buttarmi in niente.

I miei familiari secondo me lo sanno. Lo sanno che non sono mai stata convinta. Ma dopotutto la scelta è mia.. sono io che non ho mai avuto il coraggio di cambiare ma un po' ce l'ho con loro perchè se fossi stata in loro mi sarei detta di pensarci. Avrei aiutato di più mia figlia in questa situazione e non avrei solo sperato che passasse per il quieto vivere.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Si è spiegata benissimo.

Probabilmente la fine di quella relazione è stata per lei traumatica, se non ha ancora stretto altri legami di coppia, e di questo può sicuramente parlare con uno psicologo.

Per quanto riguarda la scelta degli studi, come lei stessa dice la strada che ha preso non esclude la possibilità di lavorare nel sociale.
Sta facendo dei colloqui anche in quell'ambito, visto che ha già delle esperienze in curriculum?

Non è neanche da escludere che lei possa conseguire in futuro una laurea sanitaria, se passerà il test d'ingresso e se farà un lavoro che gliene lascerà il tempo (o se i suoi accetteranno di darle una mano per mantenerla agli studi).
In fondo è ancora molto giovane e ha ancora tempo per studiare dell'altro, se lo vuole.
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Utente
Utente
Sì la questione amorosa mi preoccupa non poco perchè non ho più provato niente per nessun ragazzo. Non ci prova tanta gente con me, secondo me perchè è come se mi vedessero che non ho tempo per queste cose. Appena avrò uno stipendio mio andrò a sentire con qualcuno.

Per la questione lavorativa non credo di poter lavorare nel sociale. Non è facile, quando lavoravo in quel campo non era come laureata. Mi dava soddisfazione ma sapevo che sarebbe finita. E' come se io volessi risolvere questa questione e non trovare un "contentino" nella vita. E' come se non volessi arrivare a 30 o 50 anni piangendo il passato, come faccio adesso io pensando ai miei 19 anni, ai miei 20.
Quando vedo un camice, qualsiasi camice, mi emoziono, ho invidia. Poi se penso magari a quello che si fa mi spavento da matti e trovo tutte le scuse per non farlo. E allora mi dico che se fossi davvero motivata non mi sarei fatta fermare da niente. Tutto ciò lo tengo dentro di me. penso che solo chi mi conosce molto bene possa anche solo lontanamente immaginarselo.
Ogni giorno mi maledico. Poi magari passa per qualche mese. Ma poi ogni giorno mi maledico di nuovo. Si potrà vivere così?!
Mi sembra non ci sia una soluzione!
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Utente
Utente
Secondo voi è un problema normale o dovrei rivolgermi a qualcuno per questa situazione?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sono guarita da sola, grazie ai miei genitori che mi hanno ascoltata e grazie a Dio. Non so se ho problemi irrisolti, ma maledico quel periodo per le scelte che ho fatto
>>>

Evidentemente tutto ciò non è bastato, purtroppo.

L'immagine del navigatore in costante ricalcolo sembra perfetta per rappresentare la tua situazione. Quando non si sa dove si deve andare, il senso di smarrimento può tracimare in altre aree. Come quella affettiva.

È come se, forzando te stessa a scegliere un percorso di studi che non era la tua vera passione, avessi inavvertitamente anestetizzato in te la passione anche in amore, dopo che una storia importante era finita.

Visti in altro modo i sintomi che riferisci potrebbero essere da riferire a uno stato di umore abbattuto (depressione), dato che una delle prime avvisaglie in questi casi è proprio la perdita di voglia e di passione nelle cose che prima ci piacevano. Da un punto di vista psicologico le depressioni reattive o secondarie, se questo fosse il tuo caso, si hanno quando si decide di rinunciare e smettere di cercare la soluzione a un problema molto importante, per mancanza percepita di capacità.

Perciò sì, credo che faresti bene a parlarne con uno psicologo psicoterapeuta.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#7]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.
Valuterò di parlare con uno psicologo.
A breve inizierò un percorso in azienda per neolaureati. Non so se ho fatto la scelta giusta ma non voglio stare ferma, penso che magari muovermi in qualche direzione mi possa aiutare.

Non vorrei essere pedante, però ci terrei a chiarire, se questo può essere utile, che io di natura sono una persona solare e lo sono anche ora. Ho voglia di fare, non mi chiudo in casa, non ho sintomi visibili. Questo mio ottimismo forse è la mia rovina, e ogni tanto ricado in questi pensieri che mi fanno sentire inutile, fallita e frustrata. Poi magari non ci penso e torno quella di prima. Forse è qualcosa di più nascosto. Sono sfinita e mi vergogno troppo a parlarne con chi conosco.
Ho paura a fare qualsiasi scelta. Non ho nessuna spinta, nessuna condizione di vita che mi dia una mano come alle altre persone.

Scusate se scrivo un sacco, ma non ne parlo mai.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sono sfinita e mi vergogno troppo a parlarne con chi conosco.
>>>

Infatti credo sia proprio questo il punto: hai lottato per anni contro un problema che non hai saputo risolvere una volta per tutte e alla fine ti sei arresa. E questo ti ha lasciata sfinita e frustrata. "Esaurita", come si diceva una volta.

E più continui a non parlarne, più queste sensazioni continueranno a tormentarti, anche se per natura sei una persona solare.

Il punto non è parlarne con tutti, ma solo con le persone giuste, quelle in grado di aiutarti. Che non sempre coincidono con amici, genitori o parenti.
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Utente
Utente
Quindi non è possibile uscirne con le mie forze.
Forse dopo tutto questo tempo dovrei mettermelo in testa e arrendermi.
Magari mi troverò bene in qualche lavoro che si addice alla mia laurea ma poi ho paura che possa tornare fuori questa questione, io la voglio risolvere del tutto, sono stufa marcia degli strascichi. Non voglio diventare una fallita per mancanza di coraggio. E' la mia più grande paura.

Ma come devo fare, mi rivolgo a qualcuno a caso o devo cercare un particolare tipo di specialista?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ti suggerisco di cercare uno psicoterapeuta, una semplice consulenza psicologica potrebbe non essere sufficiente.