Scelta universitaria
Salve a tutti,
Sono un ragazzo di venti anni, ho frequentato il liceo scientifico e l'anno scorso dopo averlo finito è arrivato il momento di iscriversi all'università.
Devo precisare che sin da piccolo, sono sempre stato sicuro di voler fare medicina, senza troppi dubbi, ma dalla quarta/quinta liceo ho cominciato a riconsiderare questa scelta e prenderne in considerazione anche altre.
Dopo la maturità mi sono iscritto al test di medicina (che fino a quel momento era rimasta per me la sponda sicura, quella che avevo sempre detto di voler fare), Biotecnologie e Psicologia: ho fatto l'iscrizione e dal mese di Agosto ho cominciato a studiare in visione del test (medicina). Non so come mai ma durante quel periodo i miei dubbi sembravano passati per un attimo in secondo piano, cercavo di studiare e di trovare il tempo per fare qualche piccola vacanza, senza pormi troppi dubbi (anche se ricordo di aver sentito molto la pressione per il test, e ciò un po' mi stressava). Poi a settembre ho fatto il test di medicina, insieme agli altri due che, almeno in linea teorica, avrei voluto fare se non fossi passato a medicina.
Al test non sono passato ma sono passato a inizialmente a Psico. e con il primo scorrimento a Biotec.: mi sono segnato a Psicologia mentre attendevo lo scorrimento per Biotec. e dato che le lezione di quest'ultima facoltà iniziavano settimane dopo, per curiosità sono andato con un mio amico a frequentare il primo giorno di Psicologia. Ricordo che mi piacque molto, le lezioni che seguii erano interessanti e mi trovavo bene, ma dopo averci pensato, ed essere rientrato nello scorrimento di Biotec., decisi comunque di cambiare.
La reazione non fu la stessa a Biotecnologie, non mi appassionavano così tanto le materie e non mi sentivo a mio agio: sentivo come se avessi sbagliato scelta, e d'altra parte psicologia continuava ad appassionarmi molto. Così, dopo un mese, annullai il passaggio per rimanere a Psico. La sensazione però rimaneva, provavo molta confusione e pur piacendomi le materie avevo la sensazione che non facesse per me, non mi rivedevo in quella professione. Decisi così di smettere per studiare in vista di medicina, convinto di non aver affrontato il dispiacere di non essere passato e di dover dare un'altra possibilità a questa strada. Adesso sto quindi studiando per il test di medicina, ma anche in questo caso non sono convinto, non più, della mia scelta. Sono bloccato, non riesco più a scegliere e prendere una decisione definitiva anche se sono sicuro di voler fare l'università. Penso molto al futuro che voglio per me e ho molta paura di sbagliare, di fare una scelta e rimpiangerla in un futuro lontano.
Sono di carattere molto riflessivo, penso molto, ma in questo momento non riesco ad arrivare ad una soluzione e a vivere serenamente questa scelta, intuisco che a monte di questa indecisione ci sia innanzitutto un problema più ampio, ma non lo individuo con precisione.
Spero possiate darmi dei consigli,
Grazie in anticipo.
Sono un ragazzo di venti anni, ho frequentato il liceo scientifico e l'anno scorso dopo averlo finito è arrivato il momento di iscriversi all'università.
Devo precisare che sin da piccolo, sono sempre stato sicuro di voler fare medicina, senza troppi dubbi, ma dalla quarta/quinta liceo ho cominciato a riconsiderare questa scelta e prenderne in considerazione anche altre.
Dopo la maturità mi sono iscritto al test di medicina (che fino a quel momento era rimasta per me la sponda sicura, quella che avevo sempre detto di voler fare), Biotecnologie e Psicologia: ho fatto l'iscrizione e dal mese di Agosto ho cominciato a studiare in visione del test (medicina). Non so come mai ma durante quel periodo i miei dubbi sembravano passati per un attimo in secondo piano, cercavo di studiare e di trovare il tempo per fare qualche piccola vacanza, senza pormi troppi dubbi (anche se ricordo di aver sentito molto la pressione per il test, e ciò un po' mi stressava). Poi a settembre ho fatto il test di medicina, insieme agli altri due che, almeno in linea teorica, avrei voluto fare se non fossi passato a medicina.
Al test non sono passato ma sono passato a inizialmente a Psico. e con il primo scorrimento a Biotec.: mi sono segnato a Psicologia mentre attendevo lo scorrimento per Biotec. e dato che le lezione di quest'ultima facoltà iniziavano settimane dopo, per curiosità sono andato con un mio amico a frequentare il primo giorno di Psicologia. Ricordo che mi piacque molto, le lezioni che seguii erano interessanti e mi trovavo bene, ma dopo averci pensato, ed essere rientrato nello scorrimento di Biotec., decisi comunque di cambiare.
La reazione non fu la stessa a Biotecnologie, non mi appassionavano così tanto le materie e non mi sentivo a mio agio: sentivo come se avessi sbagliato scelta, e d'altra parte psicologia continuava ad appassionarmi molto. Così, dopo un mese, annullai il passaggio per rimanere a Psico. La sensazione però rimaneva, provavo molta confusione e pur piacendomi le materie avevo la sensazione che non facesse per me, non mi rivedevo in quella professione. Decisi così di smettere per studiare in vista di medicina, convinto di non aver affrontato il dispiacere di non essere passato e di dover dare un'altra possibilità a questa strada. Adesso sto quindi studiando per il test di medicina, ma anche in questo caso non sono convinto, non più, della mia scelta. Sono bloccato, non riesco più a scegliere e prendere una decisione definitiva anche se sono sicuro di voler fare l'università. Penso molto al futuro che voglio per me e ho molta paura di sbagliare, di fare una scelta e rimpiangerla in un futuro lontano.
Sono di carattere molto riflessivo, penso molto, ma in questo momento non riesco ad arrivare ad una soluzione e a vivere serenamente questa scelta, intuisco che a monte di questa indecisione ci sia innanzitutto un problema più ampio, ma non lo individuo con precisione.
Spero possiate darmi dei consigli,
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile Utente,
essere riflessivi va benissimo, ma in questo caso deve seguire il cuore.
Ogni lavoro è difficile, faticoso, senza o con sbocchi lavorativi, ma se sceglierà un lavoro che ama già senza conoscerlo, non faticherà nessun giorno della sua vita.
Non puó scegliere a tavolino, dovrà leggere dentro di se le sensazioni, le emozioni.
Ricordo che quando, dopo un esame, acquistavo i libri nuovi, mi emozionavo talmente tanto che non trascorrevo la settimana di riposo che mi ero prefissata.
Ed è stato un innamoramento continuo, per tutta la vita.
Se dovesse avere confusione, un mio collega potrebbe aiutarla ad ascoltarmi meglio, oltre la ragione.
essere riflessivi va benissimo, ma in questo caso deve seguire il cuore.
Ogni lavoro è difficile, faticoso, senza o con sbocchi lavorativi, ma se sceglierà un lavoro che ama già senza conoscerlo, non faticherà nessun giorno della sua vita.
Non puó scegliere a tavolino, dovrà leggere dentro di se le sensazioni, le emozioni.
Ricordo che quando, dopo un esame, acquistavo i libri nuovi, mi emozionavo talmente tanto che non trascorrevo la settimana di riposo che mi ero prefissata.
Ed è stato un innamoramento continuo, per tutta la vita.
Se dovesse avere confusione, un mio collega potrebbe aiutarla ad ascoltarmi meglio, oltre la ragione.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente,
".. Penso molto al futuro che voglio per me e ho molta paura di sbagliare, di fare una scelta e rimpiangerla in un futuro lontano. .."
Atteggiamente prudente.
Purchè, nel mentre pensa molto al futuro, non si perda il presente.
"..intuisco che a monte di questa indecisione ci sia innanzitutto un problema più ampio .."
Può darsi che Lei abbia dei problemi rispetto al prendere delle decisioni,
sia per la responsabilità che ci si assume,
sia per le possibilità che si perdono (scegliere una facoltà, ad es., significa "perdere" le altre).
Si faccia aiutare di persona.
Pure presso l'Università opera (gratuitamente) lo Psicologo, anche al fine di "orientare" nella scelta.
Si rivolga con fiducia.
".. Penso molto al futuro che voglio per me e ho molta paura di sbagliare, di fare una scelta e rimpiangerla in un futuro lontano. .."
Atteggiamente prudente.
Purchè, nel mentre pensa molto al futuro, non si perda il presente.
"..intuisco che a monte di questa indecisione ci sia innanzitutto un problema più ampio .."
Può darsi che Lei abbia dei problemi rispetto al prendere delle decisioni,
sia per la responsabilità che ci si assume,
sia per le possibilità che si perdono (scegliere una facoltà, ad es., significa "perdere" le altre).
Si faccia aiutare di persona.
Pure presso l'Università opera (gratuitamente) lo Psicologo, anche al fine di "orientare" nella scelta.
Si rivolga con fiducia.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 10/03/2017.
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