Superare la paura di guidare a 50 anni
Buongiorno,
volevo chiedere se e' possibile che una persona che ha preso la patente a 18 anni ma ha smesso quasi subito di guidare, sia ancora in grado, ammesso di riuscire a superare la paura, di imparare a guidare vicino alla soglia dei 50 anni.
Ho sempre avuto paura di guidare e non mi sento a mio agio neanche come passeggero in auto, forse a causa di un grave incidente in cui sono rimasta coinvolta quando avevo 7 anni. O forse, semplicemente, a causa del mio carattere e della paura di sbagliare. Pero' a 18 anni ho preso la patente, senza eccessive difficolta' ma con tantissima ansia se non terrore proprio .... Nei primi 2-3 mesi ho guidato varie volte, sempre con grandissima ansia, ma poi la prima volta che ho guidato fuori citta' c'e' stato un episodio che mi ha spaventata moltissimo (sono stata aggredita da un altro automobilista che mi ha sorpassato tagliandomi la strada per farmi fermare, e' sceso dalla sua macchina e ha spaccato un vetro della mia perche' andavo troppo piano). Da allora ho smesso per anni (forse non tanto per paura quanto per la vergogna di "aver sbagliato" e di "non essere capace"). Vivendo in una grande citta', con un sistema efficiente di trasporti pubblici, forse non ho mai sofferto piu' di tanto la mancanza dell'auto. Negli ultimi anni pero' mi e' capitato saltuariamente (2-3 volte all'anno) di guidare una macchina con il cambio automatico, sempre su strade ben conosciute e pressoche' deserte e avendo qualcuno a fianco...
Al momento mi trovo a valutare una proposta di lavoro che comporterebbe la necessita' di usare l'auto, in quanto la sede non e' raggiungibile con i mezzi pubblici, e' un'ottima proposta per cui mi sto chiedendo se ci sia una vaga possibilita' che io possa imparare a guidare. La prima cosa che mi chiedo e' pero' se sia fisiologicamente possibile acquisire gli automatismi della guida alla mia eta' non avendo fatto pratica in gioventu' (le guide fatte ultimamente non so quanto siano significative): la risposta a questa domanda potrebbe gia' chiudere la questione. Solo nel caso di risposta positiva, la domanda successiva sarebbe se e' possibile a 50 anni superare una paura trentennale
grazie
volevo chiedere se e' possibile che una persona che ha preso la patente a 18 anni ma ha smesso quasi subito di guidare, sia ancora in grado, ammesso di riuscire a superare la paura, di imparare a guidare vicino alla soglia dei 50 anni.
Ho sempre avuto paura di guidare e non mi sento a mio agio neanche come passeggero in auto, forse a causa di un grave incidente in cui sono rimasta coinvolta quando avevo 7 anni. O forse, semplicemente, a causa del mio carattere e della paura di sbagliare. Pero' a 18 anni ho preso la patente, senza eccessive difficolta' ma con tantissima ansia se non terrore proprio .... Nei primi 2-3 mesi ho guidato varie volte, sempre con grandissima ansia, ma poi la prima volta che ho guidato fuori citta' c'e' stato un episodio che mi ha spaventata moltissimo (sono stata aggredita da un altro automobilista che mi ha sorpassato tagliandomi la strada per farmi fermare, e' sceso dalla sua macchina e ha spaccato un vetro della mia perche' andavo troppo piano). Da allora ho smesso per anni (forse non tanto per paura quanto per la vergogna di "aver sbagliato" e di "non essere capace"). Vivendo in una grande citta', con un sistema efficiente di trasporti pubblici, forse non ho mai sofferto piu' di tanto la mancanza dell'auto. Negli ultimi anni pero' mi e' capitato saltuariamente (2-3 volte all'anno) di guidare una macchina con il cambio automatico, sempre su strade ben conosciute e pressoche' deserte e avendo qualcuno a fianco...
Al momento mi trovo a valutare una proposta di lavoro che comporterebbe la necessita' di usare l'auto, in quanto la sede non e' raggiungibile con i mezzi pubblici, e' un'ottima proposta per cui mi sto chiedendo se ci sia una vaga possibilita' che io possa imparare a guidare. La prima cosa che mi chiedo e' pero' se sia fisiologicamente possibile acquisire gli automatismi della guida alla mia eta' non avendo fatto pratica in gioventu' (le guide fatte ultimamente non so quanto siano significative): la risposta a questa domanda potrebbe gia' chiudere la questione. Solo nel caso di risposta positiva, la domanda successiva sarebbe se e' possibile a 50 anni superare una paura trentennale
grazie
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"La prima cosa che mi chiedo e' pero' se sia fisiologicamente possibile acquisire gli automatismi della guida alla mia eta' non avendo fatto pratica in gioventù"
Certo che è possibile! Una delle più grandi peculiarità del nostro cervello risiede nella sua plasticità neuronale ovvero, nel suo specifico caso, di adattarsi, riadattarsi e accomodarsi a situazioni nuove e, per altro, già sperimentate.
Il processo di neurogenesi, cioè la capacità cerebrale di produrre continuamente nuove cellule nervose, non muore mai!
Più che paura, nel suo caso si tratta di ansia. Lei ha avuto e vissuto episodi sgradevoli in giovane età, alla guida, che l'hanno spaventata e turbata.
Questi spaventi "irrisolti", ora stanno riaffiorando prepotentemente
ma non possiede dati alla mano per giudicarsi incapace di guidare ne, tanto meno, ha la certezza che episodi come quelli passati, si ripropongano...
Magari faccia prima un po di allenamento nella guida. Una sorta di esposizioni in vivo per
ri-prendere gli automatismi e parallelamente far decrescere il livello di ansia.
1) inizi con delle guide in posti poco frequentati e trafficati;
2) gradualmente inizierà a riprendere confidenza con frizione, acceleratore e freno;
3) i livelli percepiti di ansia scemeranno gradualmente;
4) sarà pronta per il traffico e per raggiungere la sede del suo nuovo lavoro.
In bocca al lupo!
Stia serena e se vuole ci faccia sapere come va
Saluti cari
Certo che è possibile! Una delle più grandi peculiarità del nostro cervello risiede nella sua plasticità neuronale ovvero, nel suo specifico caso, di adattarsi, riadattarsi e accomodarsi a situazioni nuove e, per altro, già sperimentate.
Il processo di neurogenesi, cioè la capacità cerebrale di produrre continuamente nuove cellule nervose, non muore mai!
Più che paura, nel suo caso si tratta di ansia. Lei ha avuto e vissuto episodi sgradevoli in giovane età, alla guida, che l'hanno spaventata e turbata.
Questi spaventi "irrisolti", ora stanno riaffiorando prepotentemente
ma non possiede dati alla mano per giudicarsi incapace di guidare ne, tanto meno, ha la certezza che episodi come quelli passati, si ripropongano...
Magari faccia prima un po di allenamento nella guida. Una sorta di esposizioni in vivo per
ri-prendere gli automatismi e parallelamente far decrescere il livello di ansia.
1) inizi con delle guide in posti poco frequentati e trafficati;
2) gradualmente inizierà a riprendere confidenza con frizione, acceleratore e freno;
3) i livelli percepiti di ansia scemeranno gradualmente;
4) sarà pronta per il traffico e per raggiungere la sede del suo nuovo lavoro.
In bocca al lupo!
Stia serena e se vuole ci faccia sapere come va
Saluti cari
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Gentile signora,
non posso che confermare quanto già scritto dal Collega e aggiungo solo che la grande paura di sbagliare potrebbe a mio avviso essere affrontata davvero in una consulenza psicologica.
Oltre alla paura/ansia che derivano dai traumi subiti, è infatti probabile che Lei abbia una bassa autostima, almeno per quanto riguarda l'idea legata allo sbagliare: che cosa c'è di male se sbaglia? Non pensa di poter avere nuove possibilità per il futuro?
Inoltre, credo debba essere letto e contestualizzato anche il grave comportamento di quell'automobilista incivile che nel traffico scende dall'auto per intimorire altri automobilisti: per fortuna non sono così frequenti questi incontri!
In ogni caso, solo con la pratica potrà riprendere a guidare e diventare sempre più abile. Ha mai pensato di chiedere ad un istruttore di scuola guida di fare qualche guida insieme? Una persona che non La conosce potrebbe essere certamente imparziale, rispetto ad esempio a parenti o amici.
Che ne pensa?
non posso che confermare quanto già scritto dal Collega e aggiungo solo che la grande paura di sbagliare potrebbe a mio avviso essere affrontata davvero in una consulenza psicologica.
Oltre alla paura/ansia che derivano dai traumi subiti, è infatti probabile che Lei abbia una bassa autostima, almeno per quanto riguarda l'idea legata allo sbagliare: che cosa c'è di male se sbaglia? Non pensa di poter avere nuove possibilità per il futuro?
Inoltre, credo debba essere letto e contestualizzato anche il grave comportamento di quell'automobilista incivile che nel traffico scende dall'auto per intimorire altri automobilisti: per fortuna non sono così frequenti questi incontri!
In ogni caso, solo con la pratica potrà riprendere a guidare e diventare sempre più abile. Ha mai pensato di chiedere ad un istruttore di scuola guida di fare qualche guida insieme? Una persona che non La conosce potrebbe essere certamente imparziale, rispetto ad esempio a parenti o amici.
Che ne pensa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
grazie mille per le risposte ! quindi secondo voi non c'e' motivo di lasciar perdere preventivamente e dovrei provare ad affrontare il problema della guida?
non vorrei aver dato un'impressione sbagliata: non e' che non guido perche' non ho mai avuto la necessita' di affrontare il problema. In passato ho gia' fatto delle scelte dettate dalla necessita' di non guidare (anche per questo sono ancora in una situazione in cui non soono costretta a farlo), in realta' temo di non essere proprio in grado, a me sembra impossibile che la gente riesca a farlo anche in strade trafficate in cui le auto quasi si sfiorano.
Il motivo per cui ora mi sono almeno posta il problema e' che nelle sporadiche guide fatte negli ultimi anni mi sono accorta di essere piu' tranquilla e di riuscire a fare piccole cose che non avrei mai pensato (non so se per via del cambio automatico, delle strade semi-deserte, della tranquillita' di chi mi stava accanto o se con l'eta' sono diventata meno ansiosa... magari !), ma non sono mai riuscita a fare il grande passo di guidare in mezzo alle altre macchine (in una situazione di traffico "normale"). Forse fare qualche guida con un istruttore su una macchina con i doppi comandi potrebbe aiutarmi, in effetti mi sembra una buona idea per schiodarmi dallo stato attuale.
Sicuramente ho una bassa autostima, ed e' un mio problema ricorrente con tante ripercussioni, non solo la guida. La cosa ironica e' che faccio un lavoro per cui avere una grande autostima e' fondamentale, quasi un requisito professionale, mentre il fare errori e' largamente tollerato. Non so di preciso perche' per me, invece, fare errori sia una cosa cosi' terrificante, ma forse e' perche' se sbaglio attiro l'attenzione, cosa che detesto, mentre se non faccio errori passo inosservata e non devo rendere conto di niente. In generale le relazioni con le persone mi mettono in difficolta', piu' riesco a evitarle meglio e'. Nel caso della guida c'e' un problema aggiuntivo che peggiora enormemente la situazione: il fatto che un mio eventuale errore possa danneggiare altre persone.
E comunque no, dentro di me non penso/sento di avere nuove opportunita' per il futuro, anche se a volte mi accorgo da sola di quanto sia irrazionale.
Un'ultima precisazione: i sentimenti che l'episodio dell'automobilista "incivile" hanno prodotto in me non sono di paura, ma esclusivamente di vergogna per la mia incapacita' (anche se razionalizzando penso che fosse una reazione assurda, tanto piu' che non aveva avuto alcuna difficolta' a sorpassarmi, era una strada larga, a molte corsie), tanto e' vero che ho fatto riparare il vetro di nascosto e non ho detto nulla ai miei genitori, che sono rimasti sconcertati e arrabbiati dal mio successivo, immotivato, rifiuto di guidare. Comunque non e' un evento tanto raro: pochi mesi fa e' successa una cosa analoga ad un amico, e proprio ieri sera ho assistito a una lite degenerata in rissa tra automobilisti, il che non mi ha certo confortato...
non vorrei aver dato un'impressione sbagliata: non e' che non guido perche' non ho mai avuto la necessita' di affrontare il problema. In passato ho gia' fatto delle scelte dettate dalla necessita' di non guidare (anche per questo sono ancora in una situazione in cui non soono costretta a farlo), in realta' temo di non essere proprio in grado, a me sembra impossibile che la gente riesca a farlo anche in strade trafficate in cui le auto quasi si sfiorano.
Il motivo per cui ora mi sono almeno posta il problema e' che nelle sporadiche guide fatte negli ultimi anni mi sono accorta di essere piu' tranquilla e di riuscire a fare piccole cose che non avrei mai pensato (non so se per via del cambio automatico, delle strade semi-deserte, della tranquillita' di chi mi stava accanto o se con l'eta' sono diventata meno ansiosa... magari !), ma non sono mai riuscita a fare il grande passo di guidare in mezzo alle altre macchine (in una situazione di traffico "normale"). Forse fare qualche guida con un istruttore su una macchina con i doppi comandi potrebbe aiutarmi, in effetti mi sembra una buona idea per schiodarmi dallo stato attuale.
Sicuramente ho una bassa autostima, ed e' un mio problema ricorrente con tante ripercussioni, non solo la guida. La cosa ironica e' che faccio un lavoro per cui avere una grande autostima e' fondamentale, quasi un requisito professionale, mentre il fare errori e' largamente tollerato. Non so di preciso perche' per me, invece, fare errori sia una cosa cosi' terrificante, ma forse e' perche' se sbaglio attiro l'attenzione, cosa che detesto, mentre se non faccio errori passo inosservata e non devo rendere conto di niente. In generale le relazioni con le persone mi mettono in difficolta', piu' riesco a evitarle meglio e'. Nel caso della guida c'e' un problema aggiuntivo che peggiora enormemente la situazione: il fatto che un mio eventuale errore possa danneggiare altre persone.
E comunque no, dentro di me non penso/sento di avere nuove opportunita' per il futuro, anche se a volte mi accorgo da sola di quanto sia irrazionale.
Un'ultima precisazione: i sentimenti che l'episodio dell'automobilista "incivile" hanno prodotto in me non sono di paura, ma esclusivamente di vergogna per la mia incapacita' (anche se razionalizzando penso che fosse una reazione assurda, tanto piu' che non aveva avuto alcuna difficolta' a sorpassarmi, era una strada larga, a molte corsie), tanto e' vero che ho fatto riparare il vetro di nascosto e non ho detto nulla ai miei genitori, che sono rimasti sconcertati e arrabbiati dal mio successivo, immotivato, rifiuto di guidare. Comunque non e' un evento tanto raro: pochi mesi fa e' successa una cosa analoga ad un amico, e proprio ieri sera ho assistito a una lite degenerata in rissa tra automobilisti, il che non mi ha certo confortato...
[#4]
Gentile utente,
dalla descrizione di lei, del suo mondo e del suo modo di pensare alla realtà, a mio personale parere, sembra che alla base dei suoi timori ansiosi guida-correlati e lavoro-correlati, ci sia prevalentemente l'emozione della vergogna di essere giudicata negativamente in caso di errore e una tendenza al controllo di sé e di ciò che la circonda nella quotidianità accompagnata da senso di autovalutazione e autocritismo legati, a loro volta, proprio alla scarsa autostima che lei ci descrive.
Quindi
Alla base:
- della tendenza al timore dell'errore,
- del timore del giudizio negativo dell'altro
- della disistima di sé,
- del controllo,
ci saranno sicuramente dei comprensibili motivi che andrebbero indagati e dai quali partire per acquisire strategie di gestione dell'ansia.
Detto ciò. Una consulenza psicologico/psicoterapeutica, come suggerito dalla Collega Pileci, non potrebbe che tornarLe utile.
Cari saluti
dalla descrizione di lei, del suo mondo e del suo modo di pensare alla realtà, a mio personale parere, sembra che alla base dei suoi timori ansiosi guida-correlati e lavoro-correlati, ci sia prevalentemente l'emozione della vergogna di essere giudicata negativamente in caso di errore e una tendenza al controllo di sé e di ciò che la circonda nella quotidianità accompagnata da senso di autovalutazione e autocritismo legati, a loro volta, proprio alla scarsa autostima che lei ci descrive.
Quindi
Alla base:
- della tendenza al timore dell'errore,
- del timore del giudizio negativo dell'altro
- della disistima di sé,
- del controllo,
ci saranno sicuramente dei comprensibili motivi che andrebbero indagati e dai quali partire per acquisire strategie di gestione dell'ansia.
Detto ciò. Una consulenza psicologico/psicoterapeutica, come suggerito dalla Collega Pileci, non potrebbe che tornarLe utile.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 34.7k visite dal 09/03/2017.
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