SMS dal terapeuta, non è anormale?
Buongiorno gentili Dottori, ho iniziato sette mesi fa una psicoterapia psicodinamica per il mio tremendo disturbo d ansia generalizzato con attacchi di panico. Premetto che prima di questa terapia ne ho fatta in altra di due anni e mezzo che non ha portato a nessun risultato proprio perché (questo è il mio pensiero da profana) il rapporto con L analista è andato oltre i limiti... sms e telefonate tutti i giorni, non stavo mai da sola con me stessa, un vero flop. Ovviamente tutto questo è stato raccontato al nuovo terapeuta, è stato analizzato insieme. Ora questo terapeuta all inizio era molto rigido, non rideva mai, serio, gelido... ora si è sciolto parecchio, sorride, fa battute e a me questo spaventa un po' data la precedente esperienza. Ma il peggio è arrivato stamattina... ieri dovevo andare dal dentista e siccome per il mio disturbo non posso uscire da casa per me è un inferno passare mezz'ora fuori così ho chiesto al mio psicologo ( che è anche psichiatra) se potevo prendere del lexotan quindi ci siamo scambiati dei messaggi dove lui ha percepito che ero davvero preoccupata. Arrivando al punto stamane mi ha inviato un sms chiedendomi se mi era passata la paura. Non mi sembra normale visto che sa che con L altra terapia non sono guarita proprio grazie a questa dinamica che si era innescata con la psicologa ... allora nella mia mente di botto lui è diventato un altro analista che non sa gestirmi , che non può guarirmi e scusate la presunzione ma ho paura che si innamori. Lo leggo continuamente nei forum che può succedere. Domani lo vedrò e ho intenzione di parlargliene... ovviamente mi sono chiesta ma perché gli analisti innescano questa dinamica con me? È colpa mia? Sto facendo di tutto per far funzionare questa terapia ma mi preoccupa seriamente il messaggio dell analista. Secondo voi devo cambiare psicologo? A parte tutto questo io mi trovo bene... grazie a chi risponderà .
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Sono delle buone domande che deve rivolgere direttamente al terapeuta
Un conto è scambiare un sms per problemi di orario o ritardo... altra cosa è spostare il luogo della cura fuori dalla stanza.
Se le è passata o meno la paura lo si chiede durante la seduta anche perché tutto ciò può creare una certa dipendenza anziché trasmettere chiaramente che di ansia non è mai morto nessuno.
Un conto è scambiare un sms per problemi di orario o ritardo... altra cosa è spostare il luogo della cura fuori dalla stanza.
Se le è passata o meno la paura lo si chiede durante la seduta anche perché tutto ciò può creare una certa dipendenza anziché trasmettere chiaramente che di ansia non è mai morto nessuno.
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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gentile ragazza credo che lei abbia una idea un po distorta della psicoterapia e dello psicoterapeuta. E francamente non credo che la terapia precedente non abbia funzionato solo perchè si è entrati in confidenza con il terapeuta.
La psicoterapia deve far uscire delle risorse, dare delle strategie e, in certe occasioni, diventa una sorta di addestramento per l'acquisizione di nuove abilità. Il fatto di essere seguiti anche al di fuori del contesto terapeutico ( studio ) non va al di là dei canoni terapeutici. Ritengo che la sua preoccupazione sia eccessiva e se dovrà discuterne con il suo curante dovrà chiedere il perchè lei ha questo timore non certo per un atteggiamento assolutamente previsto,
Immagini che ci sono tecniche comportamentali in cui terapeuta e paziente si incontrano al di fuori dello studio per fare delle cose insieme.
saluti
La psicoterapia deve far uscire delle risorse, dare delle strategie e, in certe occasioni, diventa una sorta di addestramento per l'acquisizione di nuove abilità. Il fatto di essere seguiti anche al di fuori del contesto terapeutico ( studio ) non va al di là dei canoni terapeutici. Ritengo che la sua preoccupazione sia eccessiva e se dovrà discuterne con il suo curante dovrà chiedere il perchè lei ha questo timore non certo per un atteggiamento assolutamente previsto,
Immagini che ci sono tecniche comportamentali in cui terapeuta e paziente si incontrano al di fuori dello studio per fare delle cose insieme.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Gentile Utente,
Anche a me sembra davvero eccessiva la sua fiscalità.
Addirittura pensa che si innamori?
Fermo restando che deve parlarne con chi la segue, si chieda anche perché cambia di continuò clinici.
Questo è il modo migliore per non guarire mai, che in psicoanalisi si chiamano "resistenze"
Anche a me sembra davvero eccessiva la sua fiscalità.
Addirittura pensa che si innamori?
Fermo restando che deve parlarne con chi la segue, si chieda anche perché cambia di continuò clinici.
Questo è il modo migliore per non guarire mai, che in psicoanalisi si chiamano "resistenze"
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Per rispondere alla Dottoressa Randone, ho cambiato terapia perche quella precedente non ha portato a NESSUN cambiamento, proprio nessuno, e due anni e mezzo mi sembrano veramente troppi per non avere nemmeno un risultato. Questo terapeuta mi ha assicurato che sono stati fatti molti errori nell altra terapia. Troppa vicinanza, non stavo mai da sola con me stessa quindi non avevo modo di pensare, e la psicologa voleva farmi diventare come diceva lei (parole sue). È vero forse sono troppo fiscale ma io ho un disagio davvero grande che non solo non mi permette di uscire di casa da tre anni ma mi costringe a letto per i sintomi ormai ingestibili, esco solo per andare dallo psicologo imbottita di lexotan, quindi capisce perché analizzo ogni passo dell analista? Io ho necessità di guarire... non posso fallire anche questa volta. Forse parlando di innamoramento ho esagerato ma molte volte ho letto sui forum che può succedere. Per rispondere al Dottor De VIncentiis, ribadisco che abbiamo analizzato con questo terapeuta la relazione terapeutica precedente è lui stesso mi ha detto che un rapporto al di fuori del setting non è possibile. Che altro dire? Non saprei. Grazie Dottori per aver risposto alle mie domande e preoccupazioni.
[#6]
Il punto a mio avviso fondamentale è che la relazione terapeutica instaurata con lo psicoterapeuta non è fatta da continue telefonate e contatti durante la settimana, ovvero tra una seduta e l'altra.
La relazione terapeutica funziona e molto bene se il paziente, durante la settimana tra una seduta e l'altra, riesce ad utilizzare gli strumenti forniti dal terapeuta (non solo a livello tecnico), ma proprio a livello relazionale.
Spesso i pazienti riferiscono di aver pensato al terapeuta davanti ad una difficoltà o a che cosa il terapeuta avrebbe potuto dire. Questo dialogo con il terapeuta (assente in quel momento) è indice del fatto che la terapia e nella fattispecie la relazione terapeutica sta funzionando bene.
Quindi, il primo step è quello di discutere con il Suo terapeuta quanto accaduto, segnalando che per Lei si tratta quantomeno di qualcosa che La sta facendo pensare.
Cordiali saluti,
La relazione terapeutica funziona e molto bene se il paziente, durante la settimana tra una seduta e l'altra, riesce ad utilizzare gli strumenti forniti dal terapeuta (non solo a livello tecnico), ma proprio a livello relazionale.
Spesso i pazienti riferiscono di aver pensato al terapeuta davanti ad una difficoltà o a che cosa il terapeuta avrebbe potuto dire. Questo dialogo con il terapeuta (assente in quel momento) è indice del fatto che la terapia e nella fattispecie la relazione terapeutica sta funzionando bene.
Quindi, il primo step è quello di discutere con il Suo terapeuta quanto accaduto, segnalando che per Lei si tratta quantomeno di qualcosa che La sta facendo pensare.
Cordiali saluti,
[#8]
Gentile utente,
Per quanto rigfuarda Lei:
sembra che sia Lei per prima a muoversi per chiedere info o quant'altro, ad es. per il dentista.
Ma quando il terapeuta si espone ... è troppo,
Il Terapeuta:
Generalmente la terapia si svolge di persona, in presenza fisica.
Se il terapeuta segue questa regola, non avrebbe neanche mai risposto alla domanda sul Lexotan, peraltro non di sua competenza.
Ma Lei come l'avrebbe presa?
Avrebbe avuto da criticare pure ciò?
Per quanto rigfuarda Lei:
sembra che sia Lei per prima a muoversi per chiedere info o quant'altro, ad es. per il dentista.
Ma quando il terapeuta si espone ... è troppo,
Il Terapeuta:
Generalmente la terapia si svolge di persona, in presenza fisica.
Se il terapeuta segue questa regola, non avrebbe neanche mai risposto alla domanda sul Lexotan, peraltro non di sua competenza.
Ma Lei come l'avrebbe presa?
Avrebbe avuto da criticare pure ciò?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#9]
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti, essendo il mio terapeuta anche psichiatra (quindi può prescrivermi farmaci) è stata messa la regola fin dall inizio che posso contattarlo quando ho bisogno di farmaci e infatti è sempre e solo per quello che ci siamo sentiti. Dovevo contattarlo per sapere se il lexotan potesse essere preso con L anestesia non sapevo se portava delle interazioni. Semplicemente questo. Non ho dato il via ad altre cose.
[#10]
Gentile utente,
nel consulto Lei scriveva
"...ieri dovevo andare dal dentista e siccome per il mio disturbo non posso uscire da casa per me è un inferno passare mezz'ora fuori così ho chiesto al mio psicologo ( che è anche psichiatra) se potevo prendere del lexotan quindi ci siamo scambiati dei messaggi dove lui ha percepito che ero davvero preoccupata. Arrivando al punto stamane mi ha inviato un sms chiedendomi se mi era passata la paura. Non mi sembra normale..."
Ora, nella replica #9:
L'anestesia non è nominata
Se fosse per chiarimenti sui farmaci, il terapeuta sarebbe stato nei patti (#9)..
Dove sta il problema nominato nel titolo?
Qualcosa non mi torna.
Parlarne col suo terapeuta sarà il meglio da fare.
nel consulto Lei scriveva
"...ieri dovevo andare dal dentista e siccome per il mio disturbo non posso uscire da casa per me è un inferno passare mezz'ora fuori così ho chiesto al mio psicologo ( che è anche psichiatra) se potevo prendere del lexotan quindi ci siamo scambiati dei messaggi dove lui ha percepito che ero davvero preoccupata. Arrivando al punto stamane mi ha inviato un sms chiedendomi se mi era passata la paura. Non mi sembra normale..."
Ora, nella replica #9:
L'anestesia non è nominata
Se fosse per chiarimenti sui farmaci, il terapeuta sarebbe stato nei patti (#9)..
Dove sta il problema nominato nel titolo?
Qualcosa non mi torna.
Parlarne col suo terapeuta sarà il meglio da fare.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 7k visite dal 08/03/2017.
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