Chemioterapia e tossicologia
Gentili dottori, sono una ragazza di 27 anni. Ho vissuto un'infanzia felice viziata e coccolata da tutti. Mia madre soffriva di rene policistico e Quando avevo 5 anni ha iniziato a star male é entrata in dialisi e da lì é cominciato un periodo di indescrivibili sofferenze per lei, nel 2000 é chiamata per un trapianto di rene che riceve.. niente più dialisi per 5 anni ci sembrava un sogno.. poi il rigetto e di nuovo in dialisi.. mia madre indebolita dal trapianto si rompe un femore, non cammina più bene, e due anni fa muore per una brutta malattia al rene.. in tutto ciò io sono stata spettatrice di tutta questa sofferenza, ci sono cresciuta.. durante l'adolescenza ero molto trascurata, nessuno guardava se mi pettinavo, come andavo a scuola, se tagliavo le unghie ecc.. ho dovuto imparare ad essere donna da sola, quando ho avuto il ciclo mestruale non sapevo neanche cosa fosse... ho imparato a cucinare e essendo mia madre non completamente autosufficiente le mie giornate diventavano una ripetizione di ordini da eseguire ( e mi sento anche in colpa a dire così perché mia madre non poteva fare ciò che chiedeva a me di fare).. poi Da quando avevo circa vent'anni ho cominciato a soffrire d'ansia, in realtà non mi resi nemmeno conto che si trattasse di ansia all'inizio sentivo come una voce nella testa che mi dava altri ordini e mi ricattava.. se non obbedivo poteva succedere qualcosa a mia madre o alla mia famiglia.. ho iniziato a fare cose strane.. ogni volta che toccavo qualcosa di mia madre andavo a lavarmi le mani per paura di contaminarmi.. lei si offendeva ma come potevo spiegare una cosa così??? Poi mia madre è morta.. un anno dopo durante le vacanze estive il primo attacco di panico.. tremavo tutta.. un mese dopo un altro attacco con una paralisi isterica... solo a questo punto mio padre si é reso conto del mio stato e mi ha affidato a uno psichiatra prima e ad uno psicologo poi.. ho assunto xanax e cipralex per un po'., non ho avuto altri attacchi di panico ma l'ansia c'è sempre,., sto troppo male.. ho paura di tutto.. evito dei posti.. é un problema anche scegliere che sapone comprare... se dovessi elencare tutte le ossessioni non basterebbe lo spazio.. rasentano la follia... vi dico l'ultima.. io studio farmacia.. sono una brava studentessa.. devi fare l'esame di chimica farmaceutica e studiare tutte le classi di farmaci.. ho letto nel programma che sono compresi anche gli antitumorali... sono andata in paranoia.. ho paura di studiare quella parte.. ho un altro esame da fare.. chemioterapia e tossicologia... solo la parola mi pietrifica di paura., non voglio più laurearmi... se faccio questi esami mi succederà qualcosa... io no so che fare... sto diventando pazza.. non ho più il controllo di me stessa.. non sono più io.. non riesco a fare più niente... non posso nemmeno più studiare...
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Sembra trattarsi proprio di ansia. Che tipo di lavoro ha fatto con lo psicologo? Con quali risultati, a suo giudizio? Quanto tempo è durato il trattamento, frequenza delle sedute ecc.?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Dunque lo psicologo mi ha fatto prima prendere coscienza del mio disturbo facendomi leggere anche dei libri sull'ansia, sul panico ecc... abbiamo chiacchierato molto del passato del mio vissuto.. poi mi ha chiesto di elencargli le ossessioni più frequenti e di scriverle in base alla loro potenza cioè mettere per prima quella che ritenevo di non poter proprio superare e man mano scendendo quelle sempre più deboli.. sulle quali sentivo di avere più controllo.. poi é partito dalle più deboli chiedendomi di oppormi di non fare quello che la testa mi diceva di fare..e di ripetere invece fino a convincermi che é solo paura che non sono io a pensare e che é la mia ansia.. che l'ansia é un fatto umano e devo accettarla.. accettare la paura perché solo così poi se ne andrà.. o meglio imparerò avconvuverci in maniera naturale.. le prime volte ci sono riuscita poi é diventato difficile e ho interrotto le sedute.. non ce la faccio é troppo forte... cercando di non lavarmi le mani in continuazione piangevo in ginocchio davanti al lavandino.. soffrivo non potendomi lavare.. come sono arrivata a questo punto dottore? Nessuno nella mia famiglia ha mai sofferto di cose simili.. io sono una ragazza molto timida chiusa e sensibile ma non pensavo di essere tanto fragile.. mi meraviglio di me stessa.. prima dei vent'anni ero una ragazza normale cosa mi é successo?
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Purtroppo il solo dirsi che sono solo ossessioni può non bastare, oltre una certa gravità del disturbo. È vero però che la cosa più controproducente che il paziente può fare in questi casi è non accettare che si tratti di ossessioni, cedere all'impulso e fare ciò che l'ossessione ordina.
Gli evitamenti in particolare sono proprio ciò che rafforza l'ansia, invece che mettere al sicuro. Questo deve essere chiarito molto bene ed eseguito in terapia. Altrimenti il resto è inutile.
Non serve assolutamente a nulla chiedersi perché, ciò che serve è impostare una terapia adeguata che può consistere in una psicoterapia come la comportamentale o la strategica eventualmente associata a farmaci.
Gli evitamenti in particolare sono proprio ciò che rafforza l'ansia, invece che mettere al sicuro. Questo deve essere chiarito molto bene ed eseguito in terapia. Altrimenti il resto è inutile.
Non serve assolutamente a nulla chiedersi perché, ciò che serve è impostare una terapia adeguata che può consistere in una psicoterapia come la comportamentale o la strategica eventualmente associata a farmaci.
[#4]
Utente
Inoltre ci tengo a segnalarle che ho sofferto anche di derealizzazione (in questo i farmaci mi hanno molto aiutato) , mi sembrava di vivere in un sogno come se quello che vedevo non fosse reale, ho avuto sensazioni di uscire dal corpo come se fossi altro da me.. e poi ho cominciato ad essere ipocondriaca e a somatizzare.. mi manca spesso l'aria sento come un nodo in gola... oppressione al petto.. ho fatto spirometria elettrocardiogramma.. mi ha visitato un primario di cardiologia in persona.. niente di patologico.. poi ho iniziato con la pancia.. brontolio diarrea dolori.. mi hanno detto che si tratta di colon irritabile molto frequente nelle persone ansiose.. e io nonostante il parere di tre medici diversi.. analisi del sangue buone e visita gastroenterologica buona mi sono convinta di avere il morbo di crohn e nessuno se ne rende conto! Come é possibile che uno soffre di pancia tutti i giorni? E quindi dico a tutti "poi vedrete che ho ragione io e mi dovrete chiedere scusa per non avermi creduto e per avermi riso addosso".. dicono che sto diventando ridicola che la devo smettere... lei che ne pensa?
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Quando l'ansioso chiede "lei che ne pensa?" ciò che vuole è essere rassicurato per le sue paure. Ma come devono averle già detto i suoi curanti in precedenza, chiedere rassicurazioni è il modo migliore per *alimentare* l'ansia, non per farla diminuire.
Perciò occorre che trovi un aiuto reale nel mondo reale. Per email non si può fare assolutamente nulla quando il disturbo passa una certa soglia di importanza.
Un'ultima cosa: per quanto l'ansioso abbia difficoltà a crederlo, l'ansia può benissimo generare tutti i sintomi fisici che sta sentendo, oltre ai pensieri ossessivi e ai rituali. Se il cervello riesce a far muovere tutti i muscoli del corpo, si figuri se non può creare delle sensazioni, che sono eventi ancora più sottili.
Perciò occorre che trovi un aiuto reale nel mondo reale. Per email non si può fare assolutamente nulla quando il disturbo passa una certa soglia di importanza.
Un'ultima cosa: per quanto l'ansioso abbia difficoltà a crederlo, l'ansia può benissimo generare tutti i sintomi fisici che sta sentendo, oltre ai pensieri ossessivi e ai rituali. Se il cervello riesce a far muovere tutti i muscoli del corpo, si figuri se non può creare delle sensazioni, che sono eventi ancora più sottili.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.5k visite dal 06/03/2017.
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