Mio marito ha provato varie volte a penetrarmi con un dito e tutto è andato liscio
Buongiorno,
io e mio marito, da circa due anni stiamo tentando di avere un rapporto sessuale, il primo. Il problema fondamentale è che il suo pene non riesce ad entrare in me. Mio marito ha provato varie volte a penetrarmi con un dito e tutto è andato liscio. Il mio ciclo è un po’ irregolare ritmo 30/35 giorni, a volte 40 a seconda anche del momento più o meno stressato che sto vivendo. Ho chiesto un parere al mio ginecologo, il quale non ha riscontrato problemi fisici se non il mio utero un po’ retroverso. Per questo ci ha consigliato alcune posizioni per facilitare la penetrazione. Niente. Abbiamo provato ad aiutarci anche con un gel per lubrificare…ma sembra che non sia quello il problema. Anche mio marito non ha particolari problemi morfologici. Qualche anno fa è stato sottoposto ad un intervento per frenulo corto, risultato poi evitabile in quanto la situazione non era così grave come era stato prospettato dal medico che l’aveva visitato in precedenza.
Siamo abbastanza affiatati, abbiamo momenti di comprensione alti e altri bassi, ultimamente siamo un po’ sotto stress per il mio lavoro, il mutuo e anche il fatto di non riuscire nei rapporti sessuali crea stanchezza (non fisica). Ci piacerebbe avere dei figli…io ho 30anni e mio marito 32… e ora anche da parte di alcuni conoscenti iniziano ad arrivare (ai nostri genitori) le domande da me sempre temute …allora quand’è che si diventa nonni?...Personalmente pesa parecchio. Mi sento catapultata nella società di qualche decennio fa, quando se dopo qualche mese dal matrimonio non cresceva la pancia eri automaticamente data per sterile…
Entrambi arriviamo da famiglie all’antica, la mia un po’ più della sua. Mia madre non mi ha mai parlato apertamente dei suoi rapporti con mio padre e nemmeno dei rapporti sessuali in generale. L’ho sempre vissuto come qualcosa di idilliaco che arrivava naturalmente. Ora invece inizio a capire quanto poco di poetico ci sia in un rapporto sessuale. O meglio, comprendo che è un momento di poesia, passione, materialità e un pizzico di spiritualità e forse tutto ciò mi fa paura. Io tendo a programmare e tenere il più possibile tutto sotto controllo. Se una situazione mi sfugge di mano…ce ne vuole per affrontarla. Mio marito invece è più aperto alle novità e piano piano sta affrontando anche le paure più piccole, proprio in vista dei figli.
A questo punto non sappiamo che fare. Non sappiamo se farci seguire passo passo dal ginecologo con esami, sedute…, o valutare di contattare un esperto in problemi di coppia.
Grazie a ginecologi, andrologi o psicologi ci risponderanno.
io e mio marito, da circa due anni stiamo tentando di avere un rapporto sessuale, il primo. Il problema fondamentale è che il suo pene non riesce ad entrare in me. Mio marito ha provato varie volte a penetrarmi con un dito e tutto è andato liscio. Il mio ciclo è un po’ irregolare ritmo 30/35 giorni, a volte 40 a seconda anche del momento più o meno stressato che sto vivendo. Ho chiesto un parere al mio ginecologo, il quale non ha riscontrato problemi fisici se non il mio utero un po’ retroverso. Per questo ci ha consigliato alcune posizioni per facilitare la penetrazione. Niente. Abbiamo provato ad aiutarci anche con un gel per lubrificare…ma sembra che non sia quello il problema. Anche mio marito non ha particolari problemi morfologici. Qualche anno fa è stato sottoposto ad un intervento per frenulo corto, risultato poi evitabile in quanto la situazione non era così grave come era stato prospettato dal medico che l’aveva visitato in precedenza.
Siamo abbastanza affiatati, abbiamo momenti di comprensione alti e altri bassi, ultimamente siamo un po’ sotto stress per il mio lavoro, il mutuo e anche il fatto di non riuscire nei rapporti sessuali crea stanchezza (non fisica). Ci piacerebbe avere dei figli…io ho 30anni e mio marito 32… e ora anche da parte di alcuni conoscenti iniziano ad arrivare (ai nostri genitori) le domande da me sempre temute …allora quand’è che si diventa nonni?...Personalmente pesa parecchio. Mi sento catapultata nella società di qualche decennio fa, quando se dopo qualche mese dal matrimonio non cresceva la pancia eri automaticamente data per sterile…
Entrambi arriviamo da famiglie all’antica, la mia un po’ più della sua. Mia madre non mi ha mai parlato apertamente dei suoi rapporti con mio padre e nemmeno dei rapporti sessuali in generale. L’ho sempre vissuto come qualcosa di idilliaco che arrivava naturalmente. Ora invece inizio a capire quanto poco di poetico ci sia in un rapporto sessuale. O meglio, comprendo che è un momento di poesia, passione, materialità e un pizzico di spiritualità e forse tutto ciò mi fa paura. Io tendo a programmare e tenere il più possibile tutto sotto controllo. Se una situazione mi sfugge di mano…ce ne vuole per affrontarla. Mio marito invece è più aperto alle novità e piano piano sta affrontando anche le paure più piccole, proprio in vista dei figli.
A questo punto non sappiamo che fare. Non sappiamo se farci seguire passo passo dal ginecologo con esami, sedute…, o valutare di contattare un esperto in problemi di coppia.
Grazie a ginecologi, andrologi o psicologi ci risponderanno.
[#1]
Gentile utente
Al contrario, la sessualità può essere l'attività più poetica nella quale ci possiamo impegnare, a patto naturalmente che non ci siano difficoltà che la rendano spiacevole!
Ritengo che nel vostro caso si debbano distinguere due problemi, collegati ma distinti. Il primo è la difficoltà nel lasciarsi penetrare, mentre il secondo riguarda le preoccupazioni indotte dal resto della famiglia che fa pressione - o che in ogni caso lei percepisce come tale - perché si concretizzino dei risultati.
Fatto salvo il problema della conformazione fisica cui lei accennava, entrambi questi problemi possono avere implicazioni psicologiche abbastanza evidenti. Quindi, credo che potreste giovarvi dal richiedere una consulenza di tipo psicologico, meglio se congiuntamente, presso uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto nel vostro tipo di problemi.
Cordiali saluti
Al contrario, la sessualità può essere l'attività più poetica nella quale ci possiamo impegnare, a patto naturalmente che non ci siano difficoltà che la rendano spiacevole!
Ritengo che nel vostro caso si debbano distinguere due problemi, collegati ma distinti. Il primo è la difficoltà nel lasciarsi penetrare, mentre il secondo riguarda le preoccupazioni indotte dal resto della famiglia che fa pressione - o che in ogni caso lei percepisce come tale - perché si concretizzino dei risultati.
Fatto salvo il problema della conformazione fisica cui lei accennava, entrambi questi problemi possono avere implicazioni psicologiche abbastanza evidenti. Quindi, credo che potreste giovarvi dal richiedere una consulenza di tipo psicologico, meglio se congiuntamente, presso uno psicologo o uno psicoterapeuta esperto nel vostro tipo di problemi.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 11k visite dal 18/11/2008.
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