Doc oppure no?
Anche se sono minorenne, spero rispondiate comunque alle mie domande. Sono da quasi 4 anni con un ragazzo, al quale voglio molto bene ancora oggi, ma con il quale mi sono lasciata diverse volte in questi anni. La mia sicurezza non è mai stata fisica. La mia sicurezza è sempre stata caratteriale, dovuta alla presunzione convinzione o speranza di essere giusta. Mio padre è un uomo giusto, che professa correttezza, che la pretende..essendo lui stesso corretto verso gli altri. Dunque, capite bene che anche io ho assimilato da lui questo pensiero. Sono successe delle cose però, quando non ero col mio ragazzo. Cose che gli ho confessato sei mesi fa, quando siamo tornati insieme. Cose di cui mi vergogno, e che hanno fatto sì che io perdessi anche la sicurezza caratteriale che nutrivo nei miei confronti. Lui dice che bisogna andare avanti, ma io, benché ci provi, non riesco. Credo che proprio questa -non fiducia in me-, mi abbia portato oggi a mettermi in discussione come persona, metto in dubbio ciò che so, ciò che penso. Questo è il punto: mi ossessiona il pensiero di averlo tradito. Ho pensato anche di lasciarlo per questo, perché lui merita molto più di una ragazza che lo ha tradito. Però..se lui mi chiedesse "con chi?", io non saprei rispondere. È possibile sia una forma di doc? È possibile che lo abbia tradito e il mio cervello lo abbia rimosso? Se no, perché mi assilla la coscienza e non faccio altro che pensarci? Sarebbe giusto andare in consultorio? Spero vivamente che rispondiate. Grazie
[#1]
Gentile utente,
come Lei già sa,
dobbiamo purtroppo comunicarLe che questo servizio è riservato ai maggiorenni.
E dunque manca ancora un po' di tempo.
Ciò non significa che che le problematiche che ci presenta non siano meritevoli di ascolto, bensì che esso va fatto di persona in uno spazio adatto.
Lo potrà trovare presso il Consultorio della Sua città, nello "Spazio giovani".
La incoraggio a prendere un appuntamento a breve per poterne parlare.
Nel frattempo può leggere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
tenendo conto che non sostituiscono la relazione psicoterapeutica di persona.
Cordiali saluti.
come Lei già sa,
dobbiamo purtroppo comunicarLe che questo servizio è riservato ai maggiorenni.
E dunque manca ancora un po' di tempo.
Ciò non significa che che le problematiche che ci presenta non siano meritevoli di ascolto, bensì che esso va fatto di persona in uno spazio adatto.
Lo potrà trovare presso il Consultorio della Sua città, nello "Spazio giovani".
La incoraggio a prendere un appuntamento a breve per poterne parlare.
Nel frattempo può leggere
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
tenendo conto che non sostituiscono la relazione psicoterapeutica di persona.
Cordiali saluti.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Ex utente
Inizialmente non mi era comparso il link della lettura che mi avete consigliato, ora ho potuto leggerlo e rispecchiarmi in molte cose. È vero che cerco di comprenderne il perché di questo pensiero, ed è vero che quelle volte in cui riesco a rasserenarmi pensando che non l'ho mai tradito, al pensiero del tradimento se ne sostituiscono altri " E se uccidessi? Se sono stata capace di tradire, potrei anche uccidere? E se avessi mentito su qualcosa e non lo ricordassi? "
Quello che non le ho detto è che ho parlato con alcune psicologhe, di cui una psicoterapeuta, a scuola. Tutte tre mi hanno detto di non pensarci, e si sono concentrate maggiormente invece sulla seconda problematica, legata al corpo e alla mia difficoltà nell'avere rapporti fisici. Tuttavia, a questo disagio mi sono ormai abituata, ed è subentrata la rassegnazione. La convivenza col mio corpo è più o meno serena, non la vivo più così gravemente come prima. Il fatto che mi venga invece detto di non pensare a quello di cui le ho parlato, invece, non mi soddisfa. Una psicologa mi ha detto che è perché voglio avere controllo su tutto. Ma controllo su cosa? Perché?
Quello che non le ho detto è che ho parlato con alcune psicologhe, di cui una psicoterapeuta, a scuola. Tutte tre mi hanno detto di non pensarci, e si sono concentrate maggiormente invece sulla seconda problematica, legata al corpo e alla mia difficoltà nell'avere rapporti fisici. Tuttavia, a questo disagio mi sono ormai abituata, ed è subentrata la rassegnazione. La convivenza col mio corpo è più o meno serena, non la vivo più così gravemente come prima. Il fatto che mi venga invece detto di non pensare a quello di cui le ho parlato, invece, non mi soddisfa. Una psicologa mi ha detto che è perché voglio avere controllo su tutto. Ma controllo su cosa? Perché?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.2k visite dal 05/03/2017.
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