Voglia di morire futuro

salve ho 16 anni e sono una ragazza. non ho mai fatto terapie, negli ultimi anni ho avuto diversi sintomi, una leggera forma di anoressia in cui non avevo quasi mai fame e non mangiavo, fumo molte sigarette, spesso sento il cuore battere forte e dolori al petto, e spesso sento un peso sulla schiena, i muscoli sono tesi. il mio "problema mentale" è che sono arrivata alla conclusione di volere morire, perchè in questi due anni non sono riuscita a farmi una vita, tante persone mi sono passate davanti e se ne sono andate tutte, quasi tutte le volte non per volontà mia, eppure sono una ragazza tranquilla, forse un pò chiusa e asociale, infatti ho sempre creduto che fosse colpa mia se non riuscivo a tenermi stretti gli amici, e quattro mesi fa, di nuovo tutto perso per l'ennesima volta, adesso però ho capito dove ho sbagliato stando in solitudine ho ritrovato me stessa, e ho capito ancora meglio come si vive la vita, solo che sono sola e purtroppo non mi capito occasioni per ricominciare, oltretutto ho sempre pensato che il cercare al di fuori della famiglia una propria vita fosse un modo per attutire la mia situazione famigliare che è sempre stata stressante, difficile, altalenante, sicuramente non un ambiente normale, però ogni qual volta che torno sola, ogni questione familiare si fa ancora più sofferta. inoltre sento un senso di vecchiaia interiore, come se ormai avessi vissuto già tutto e che per me il tempo sia finito, non voglio più un futuro e non perchè ho perso la speranza, ma proprio perchè non lo vedo. inoltre sottolineo che all'età di 12-13 anni sono stata vittima di bullismo, un bullismo che in quell periodo ma arrecato molto dolore, ero il caprio espiatorio di tutto, è per questo che molto spesso odiavo "la gente" "le persone" e le vedevo come nemici, poi questa idea non l'ho più avuta e non ho più avuto problemi di questo tipo, ma penso comuqnue di non riuscire nei rapporti sociali. perciò il già non riuscire in una vita staccata dalla famiglia in più avere il peso di quest'ultima,mi rende decisa a morire.
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Dr. Giacomo Luigi Del Monte Psicologo, Psicoterapeuta 215
Gentile utente,
quello che scrive è qualcosa di molto forte.
Non credo che ci siano parole utili in questa circostanza.
Posso consigliarle, chiedendo aiuto ai suoi, di farsi aiutare magari facendo prima una visita psichiatrica. Se i suoi non l'ascoltano chieda aiuto al suo medico.
Un augurio

Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it

[#2]
Utente
Utente
la scuso se rispondo adesso, come vede sono ancora viva! ma il pensiero qualche volta ritorna e le cose non sono cambiate, rimango con la speranza che accada qualcosa che non penso che accadrà se rimango chiusa a casa, sono sola e non ho nessun amico, mi rimane solo la dignità di non esser rimasta con persone che non mi volevano bene,inoltre, la sua risposta ha confermato la mia idea di cercare un aiuto. anche se penso che lo psichiatra sia un idea un pò drastica. forse sarebbe più idoneo un life coach. il problema è che non so cosa fare. i miei genitori sarebbero scettici sia difronte lo psichiatra sia difronte un life coach, anche se abbiamo possibilità economiche non "sprecherebbero" soldi così. in alternativa cosa posso fare? se mi rivolgo da sola al mio medico, cosa potrebbe propormi? in ogni caso la ringrazio del suo interessamento, è molto nobile. un sincero abbraccio.
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Gentile utente, se sa che i suoi genitori non l'aiuterebbero ad affrontare le spese di una terapia, può sempre rivolgersi al consultorio (ASL) della sua città: sarebbe gratuito e conserverebbe il segreto professionale che le consentirebbe di non parlarne ai suoi, almeno nelle fasi iniziali.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Il life coach è una figura professionale non adatta al suo caso. Il life coach si occupa di aiutare le persone che già stanno bene a stare ancora meglio ma non è, in generale, adatto a fornire cure.

Invece, il tipo di specialista adatto a lei è lo psicologo/psicoterapeuta oppure lo psichiatra.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Utente
Utente
salve. sono qui per chiedere un altro parere. dall'ultima volta che ho scritto personalmente ho un pò ritrovato la forza da sola, una forza per andare avanti. ora che sono pronta, mi sono rivolta ad uno psicologo che ha trovato in me "un pò d'insicurezza" dice che ora che devo in qualche modo ricominciare vita, devo cercare di rischiare un pò di più, di non avere paura nell'approcciarmi e non avere paura di avere rifiuti. anche io ho riscoperto con stupore questa insicurezza che credevo di non avere. ma quello che mi chiedo è che in questa società si sa, se ci si apre magari gli altri ne aprofittano per usare i tuoi mali come punti deboli da attaccare, e questo indica secondo me poco rispetto verso il prossimo, probabilmente la mia paura attuale che non mi permette di rifarmi una vita, è che ho paura che una volta aver creato un rapporto con qualcuno, non vengo "rispettata" (penso che sia l'aggettivo più preciso). ma non per quello che sono, non ho bisogno dell'approvazioen di nessuno, so chi sono e mi piaccio. ma si tratta di quel rispetto generale, per abitudini e gusti altrui che non vanno né sporcate né danneggiate né rifiutate ma ACCETTATE in modo disinteressato, rispetto che attorno a me mi sembra di non vedere, forse mi sbaglio... ma sono poche le persone che stimo, con cui ho un rispetto reciproco. a questo mondo tutti saremmo rispettosi se ricevessimo altrettanto rispetto. che ne pensate?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
intanto il fatto di scegliere il supporto psicologico mi sembra già una buona cosa: ha iniziato l'anno facendo qualcosa di buono per lei stessa, e questo credo sia molto positivo

Infatti come possiamo pretendere di avere buoni rapporti con la gente quando abbiamo un cattivo rpporto con noi stessi? quando ci trascuriamo? quando permettiamo a certi pensieri di invadere la nostra intimità? quando accettiamo passivamente queste emozioni negative?

Per questo credo che il primo passo lei lo stia già facendo. Inoltre per ora credo sia per lei abbastanza normale avere paura degli altri: chiunque dopo ripetute delusioni ci mette del tempo prima di fidarsi di nuovo: anche in questo caso non può pretendere per ora di più da se stessa

Ed ecco il vero problema: le pretese. Ho una vaga impressione che Lei sia molto "rigida" nei confronti di se stessa e degli altri: io devo essere così, gli altri devono essere cosò, ecc. In questa prospettiva lei richiede a se stessa ed agli altri caratteristiche che PER ORA non ci sono (tra cui appunto la FIDUCIA). Forse è per questo che lei stima poche persone. Forse è per questo che lei non stima se stessa, al punto da pensare di farla finita

I rapporti sociali non sono "cose" scontate, vanno coltivati con la pazienza e con l'impegno. A volte dobbiamo operare delle scelte, come ad esempio quella di allontanare chi ci ha fatto del male o chi non sembra interessato a noi

Lei ora deve pigiare il tasto RESET, si ricomincia, e vedrà che in due sarà molto più semplice

Una nota: se vede che certi pensieri negativi ritornano, oppure se l'umore si abbassa al punto da rendere difficoltoso anche uscire di casa, aggiunga allo psicologo la consulenza psichiatrica, mi raccomando

Sono certo che il Suo 2009 sarà migliore
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