Continui maltrattamenti psicologici da parte dei miei genitori, che fare?
Carissimi e stimatissimi medici, sono una ragazza di 32 anni, vivo in Sardegna e sono disoccupata. Vivo ancora con i miei genitori nella loro casa. Il problema sono loro, mio padre e mia madre. Ultimamente, precisamente da Natale 2016, si stanno comportando davvero malissimo nei miei confronti, senza che io abbia fatto nulla. Mi ignorano, parlano male di me alle mie spalle (una sera li ho sentiti senza volerlo), mi mettono in cattiva luce con gli altri parenti raccontando che ho problemi mentali e non sanno come trattarmi, mi provocano facendo allusioni riguardo la mia inesistente vita sociale e la mia disoccupazione, mi insultano dicendomi che non servo a niente e che nessuno potrà mai considerarmi, mi ridono in faccia se cerco di far valere le mie ragioni, sporcano apposta gli asciugamani che uso per l'igiene personale. Tutto questo, con la complicità di mia sorella che per loro è molto migliore della sottoscritta. Vi assicuro che non ho fatto proprio nulla per meritarmi questi maltrattamenti da parte di 2 persone che, fino a metà Dicembre, interagivano con me in maniera gentile e normale. Tra l'altro sono pure I MIEI GENITORI. Com'è possibile che dal giorno alla notte abbiano deciso di farmi male in questa maniera subdola e decisamente crudele? Per mia madre ho sempre cercato di fare tutto: comprarle quello che voleva, prenderle le medicine, farle varie commissioni, aiutarla nelle faccende di casa. Sono sempre stata accondiscendente e fin troppo buona verso di lei. Con mio padre lo stesso, anche se lui non ha mai perso l'occasione per prendermi in giro e farmi sentire una fallita da sbattere via. Questa situazione mi sta facendo soffrire moltissimo, non mi sento per niente tranquilla, mi sento rifiutata persino da chi dovrebbe amarmi. Con nonne, zie, zii le cose non sono migliori, nel senso che neanche loro mi rispettano e si comportano in maniera gentile con me. Amici non ne ho, perché da quando mi è stato diagnosticato il diabete non sono più riuscita a stringere rapporti duraturi con le persone. Ho parlato con uno psichiatra e mi ha detto di andarmene al più presto lontano da questa casa, ma l'idea di dover fare tutto da sola mi mette ansia.
Voi come vedete la mia situazione?
Grazie in anticipo.
Voi come vedete la mia situazione?
Grazie in anticipo.
[#1]
Gentile utente,
"... uno psichiatra e mi ha detto di andarmene al più presto lontano da questa casa, .."
può essere un giusto suggerimento.
A 32 anni vivere ancora con i genitori è una specie di condanna reciproca:
Lei non smette di essere figlia e dunque non può crescere,
loro sono obbligati a fare i genitori di ... figli ormai fuori età.
Mi sembra strano che a metà dicembre tutti siano cambiati nei Suoi confronti, di botto: "Com'è possibile che dal giorno alla notte abbiano deciso di farmi male in questa maniera subdola e decisamente crudele?"
Chiedo: può essere che siano cambiati i Suoi occhi, quelli con cui guarda la realtà e poi la valuta?
Il diabete viene opportunamente e regolarmente curato sotto guida specialistica?
Assume anche altri farmaci?
Tornando all'ipotesi di andar via di casa, Lei ha paura: "..l'idea di dover fare tutto da sola mi mette ansia..."
Eppure iniziare a muoversi in questo senso sarebbe pure sempre un inizio di movimento.
"... uno psichiatra e mi ha detto di andarmene al più presto lontano da questa casa, .."
può essere un giusto suggerimento.
A 32 anni vivere ancora con i genitori è una specie di condanna reciproca:
Lei non smette di essere figlia e dunque non può crescere,
loro sono obbligati a fare i genitori di ... figli ormai fuori età.
Mi sembra strano che a metà dicembre tutti siano cambiati nei Suoi confronti, di botto: "Com'è possibile che dal giorno alla notte abbiano deciso di farmi male in questa maniera subdola e decisamente crudele?"
Chiedo: può essere che siano cambiati i Suoi occhi, quelli con cui guarda la realtà e poi la valuta?
Il diabete viene opportunamente e regolarmente curato sotto guida specialistica?
Assume anche altri farmaci?
Tornando all'ipotesi di andar via di casa, Lei ha paura: "..l'idea di dover fare tutto da sola mi mette ansia..."
Eppure iniziare a muoversi in questo senso sarebbe pure sempre un inizio di movimento.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Gentile Dottoressa, io ho mantenuto gli stessi comportamenti di sempre con i miei genitori. Fino a 3 giorni prima stavo ridendo e scherzando con loro 2, addirittura sono andata in profumeria a prendere un lucidalabbra che mia madre mi aveva raccomandato. Con mio padre ho parlato tranquillamente dei programmi trasmessi in televisione... Il giorno di Natale non mi hanno fatto gli auguri, come non me li hanno fatti nemmeno le mie nonne. Mi hanno ignorato completamente. Se per lei questi atteggiamenti nei miei confronti sono normali solo perché ormai sono una "figlia fuori età", le cose mi inquietano parecchio. Il diabete è ben controllato, e a parte l'insulina non prendo nessun altro farmaco. Nessun essere umano dovrebbe essere trattato come sto venendo trattata io, a prescindere dall'età.
[#4]
Ex utente
Certo che ci ho provato a parlarne con loro, la risposta è sempre la stessa: io sono malata e devo farmi curare, sono una fannullona mantenuta che ha tempo di pensare stupidaggini, vedo cose che non ci sono, e sono una persona cattiva. Questa è la risposta che mi danno ogni volta che chiedo chiarimenti sul loro modo di trattarmi.
[#6]
Ex utente
Si, lo sto cercando il lavoro. Lo cerco da anni, tramite ufficio di collocamento e agenzie interinali. Conoscenze non ne ho. Mi sembra che lei stia appoggiando i miei genitori, non immaginando quello che sto passando in questo periodo... Non mi pare giusto, le ripeto, che io venga trattata come uno straccio inutile SENZA UN MOTIVO, dalla mia famiglia e venga accusata di cose che non faccio. Guardi che mia madre, fino a qualche mese fa, mi diceva che non era importante che cercassi un lavoro perché non avevo una famiglia da mantenere. Idem mio padre.
[#7]
Gentile utente,
"... Mi sembra che lei stia appoggiando i miei genitori..."
Precisazione importante:
Gli psicologi psicoterapeuti non parteggiano, non si schierano (tanto non serve)
cercano di far evolvere situazioni stagnanti o dolorose.
Quando si pensa che l'esperto/a che risponde sia "a favore" dell'altra parte è perchè non si è ricevuta la risposta che ci si attendeva.
Purtroppo la situazione che Lei ci presenta risulta incomprensibile:
"..Guardi che mia madre, fino a qualche mese fa, mi diceva che non era importante che cercassi un lavoro perché non avevo una famiglia da mantenere. Idem mio padre..."
Qualcosa deve essere successo.
Ma online è impossibile.
Se ritiene, si rivolga dunque di persona ad una nostra Collega.
Saluti cordiali.
"... Mi sembra che lei stia appoggiando i miei genitori..."
Precisazione importante:
Gli psicologi psicoterapeuti non parteggiano, non si schierano (tanto non serve)
cercano di far evolvere situazioni stagnanti o dolorose.
Quando si pensa che l'esperto/a che risponde sia "a favore" dell'altra parte è perchè non si è ricevuta la risposta che ci si attendeva.
Purtroppo la situazione che Lei ci presenta risulta incomprensibile:
"..Guardi che mia madre, fino a qualche mese fa, mi diceva che non era importante che cercassi un lavoro perché non avevo una famiglia da mantenere. Idem mio padre..."
Qualcosa deve essere successo.
Ma online è impossibile.
Se ritiene, si rivolga dunque di persona ad una nostra Collega.
Saluti cordiali.
[#8]
Il coraggio in natura non esiste. Esiste la paura. Il coraggio non è altro che la paura superata. Nessuno può superare una paura al nostro posto: o la si supera in prima persona o si sceglie di non superarla. Anche se quella che deve prendere è una decisione difficile può scegliere.
"Follia è continuare a fare le stesse cose, aspettandosi un risultando diverso" (Albert Einstein).
Agisci sempre in modo da aumentare il numero delle scelte (Von Foerster).
Secondo lei, di cosa dovrebbe avere più paura... di continuare a restare nella stessa identica situazione che la sta facendo a brandelli, oppure mettersi in gioco e "rischiare" di farcela?
"Follia è continuare a fare le stesse cose, aspettandosi un risultando diverso" (Albert Einstein).
Agisci sempre in modo da aumentare il numero delle scelte (Von Foerster).
Secondo lei, di cosa dovrebbe avere più paura... di continuare a restare nella stessa identica situazione che la sta facendo a brandelli, oppure mettersi in gioco e "rischiare" di farcela?
Dr.ssa Alessandra saglimbene
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa - Specialista in Psicoterapia Breve strategica
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 20.4k visite dal 03/03/2017.
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