Mi piacerebbe parlarne con un neuropsicologo del portale

Buonasera Dottore,

mi chiamo Claudio e sono un ragazzo di 26 anni che per motivi di memoria (noto che studiando e nella vita quotidiana dimentico tanto, troppo. le faccio un esempio breve per non andare troppo oltre con lo scritto: dimentico città visitate in vacanza e addirittura intere parti anche solo dopo qualche mese, letture fatte o film, cultura generale), ho quindi fatto un test neuropsicologico (con specialista iscritto all'albo) sui vari domini cognitivi memoria (MBT,MLT e di lavoro ecc...) i quali in effetti han denotato alcuni cali prestazionali e altri punti alti (es: 89°centile nelle matrici APM).
Secondo il neuropsicologo potrebbe trattarsi di alcuni punti di forza e punti di debolezza miei propri, ma non di problematiche.
Il mio medico di base, portandogli questi test, mi ha prescritto comunque una visita neurologica e il neurologo a sua volta mi ha prescritto una RM, per indagare possibili danni neurologici.

Quel che ora mi chiedo è come mai ci sia una così distinta ipotesi di diagnosi?
Perché secondo il neuropsicologo si tratta di una caratteristica, mentre il neurologo ha preferito farmi fare una RM sospettando danni neurologici pur interpretando gli stessi test?

Spero possiate darmi qualche ideea e mi piacerebbe poterne parlare con uno specialista informato su qusto campo.Grazie mille a tutti.

PS: ovviamente la RM la farò in quanto prescritta, il consulto è solo per parlarne a livello neuropsicologico con qualcuno.
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile Claudio,

"Quel che ora mi chiedo è come mai ci sia una così distinta ipotesi di diagnosi?
Perché secondo il neuropsicologo si tratta di una caratteristica, mentre il neurologo ha preferito farmi fare una RM sospettando danni neurologici pur interpretando gli stessi test?"


Perché:

-la neuropsicologia è una branca della psicologia che ha come obiettivo lo studio dei processi cognitivi e comportamentali correlati ai meccanismi anatomo-fisiologici a livello di sistema nervoso che ne sottendono il funzionamento (Umiltà, 1999).

-La neurologia è una branca specialistica della medicina e non della psicologia che studia le patologie del sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto, tronco encefalico e midollo spinale); del sistema periferico somatico (radici e gangli spinali, plessi e tronchi nervosi) e del sistema nervoso periferico autonomo (gangli simpatici e parasimpatici, plessi extraviscerali e intraviscerali).

un solo test mi sembra, insufficiente a determinare diagnosi e valutazioni neuropsicologiche.

Neuropsicologo e Neurologo dovrebbero (parolone giá il -dovrebbero-) collaborare insieme nella valutazione di un paziente perché ci sono aspetti che la neuropsicologia vede e riconosce e la neurologia no, come al contrario...

Non di rado le due figure professionali, purtroppo, non nutrono molta simpatia l'una verso l'altra e viceversa.

Le faccio qualche domanda:
- si ricorda il nome del test somministrato?
- lei è una persona ansiosa?
- che tipo di lavoro svolge?
- avverte stress? Se si, da quanto tempo?

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Il perchè degli approfondimenti diagnostici li deve porre a chi li ha proposti,
in modo motivato sono certa.

Quando avrà eseguito la RM e avuto il referto, ci ricontatti.

Ma PRIMA rammenti però anche di porre
il quesito che ha posto a noi
agli specialisti che La seguono,
e che La conoscono di persona.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dr.ssa Brunialti grazie per la sua risposta.
La terrò sicurmante aggiornata, grazie :)
[#4]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dr. Pizzoleo Grazie per la sua cortese risposta.
cercherò di essere più dettagliato possibile così che possa rispondere :-).

Le risponderò in ordine:
"- si ricorda il nome del test somministrato?"
Ho fatto diversi test, le riporto quelli in cui ero deficitario o con debolezze:
----
MBT
-MBT span sillabe: 5 con media 5.90 (debolezza)
-MBT span avanti di numeri: 6 (nella norma ma sul limite inferiore) 5-15° centile
-MBTspan parole attivo: debolezza
----
MLT
-Riconoscimento di materiale a lungo termine di rey: inferiore a norma
- riconoscimento a breve termine di materiale visivo DMS48: debolezza
Detto ciò: la carenza è soprattutto visiva in componente differita.
----
Memoria di lavoro: molto fragile (per tutti gli span passivi eseguiti)
----
Percezione:
figura rey copia: Inveriore norma

PS:
(fluenza verbale e categoriale: nella norma e pienamente nella norma l'altra rispettivamente.)
Matrici raven: vedi prmo messaggio

"- lei è una persona ansiosa?"
Ansioso? Non troppo (credo un minimo sia fisiologico), non sono mai stato oppresso dall'ansia insomma.
Ad esempio sono una persona che nella vita si sposta molto (ho lavorato in 3 città europee diverse negli ultimi 3 anni), anche uscendo dalla zona di compfort riesco a stare bene.

"- che tipo di lavoro svolge?"
Lavoro in un ristorante.

"- avverte stress? Se si, da quanto tempo?"
Non avverto momentaneamente stress, ma non solo adesso bensì in generale. Di solito sono tranquillo, solo in caso di momenti in cui lavoro molto mi sento stressato, ma il termine "stress" è inteso più fisicamente che mentalmente.

Volevo porle io alcune domande su quello che dice:
"ci sono aspetti che la neuropsicologia vede e riconosce e la neurologia no, come al contrario"
Il punto è che entrambi si sono affidati al risultato del test neuropsicologico (capisco che uno sia medico e l'altro psicologo) ma entrambi dovrebbero convenire e saper leggere i test neuropsicologici in quanto la diagnosi e la prescrizione il neurologo la fa su quello.
Ovviamente ora la RM la farò, perché prescritta, però mi chiedo chi dei due abbia "ragione" sull'interpretazione di esso.

Grazie.
[#5]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
La ringrazio per le risposte.

*La sola somministrazione di test neuropsicologici, descrive relativamente un soggetto perché alla batteria di test si dovrebbe sempre accompagnare un colloquio clinico che fornisce informazioni, sulla capacità comunicativa della persona: ( aspetti formali del linguaggio spontaneo, fluenza, competenza sintattico-grammaticale, presenza di anomie o frasi stereotipate).Permette l’osservazione del comportamento. Permette di comprendere il grado di consapevolezza di un eventuale disturbo. Permette la valutazione dello stato affettivo del paziente : le aspettative sulla
valutazione, il grado di ansia, il tono dell'umore.

*Le posso dire che: L’esame neuropsicologico NON E’ UN ESAME DEL CERVELLO!
Questo riguarda la descrizione funzionale
dei processi mentali e pertanto riguarda
il prodotto dell’attività neuronale e non l’attività neuronale stessa.

Ecco il motivo:
1) per il quale un neurologo non sa leggere un test neuropsicologico e, spesso, viceversa;
2) per il quale le è stata prescritta una RNM.

*ci faccia sapere l'esito di quest'ultima se lo desidera e cerchi di guardare ai suoi punti di forza e non alle sue "debolezze"...

Un saluto.
[#6]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Grazie Dottore, è stato molto esaustivo. Ho capito finalmente cose importanti riguardo le due discipline.
Come diceva in effetti nella relazione finale si legge anche riguardo l'eloquio spontaneo e coerente, la volontà di partecipare e capire ecc.

Detto e capito questo,
Volevo chiudere il consulto soddisfatto (almeno fino a RM eseguita, il tempo è nell'ordine di mese) con un ultimo argomento che mi piacerebbe capire.

Come scriveva, questo in effetti è un errore comune che un non addetto ai lavori fà:
"Le posso dire che: L’esame neuropsicologico NON E’ UN ESAME DEL CERVELLO!
Questo riguarda la descrizione funzionale
dei processi mentali e pertanto riguarda
il prodotto dell’attività neuronale e non l’attività neuronale stessa. "
Mi sono accorto che in apertuta non ho riportato una informazione importante, ovvero che circa 5 anni fa presi una forte botta in testa su una superficie dura e non riuscendo a collegare se i cali prestazionali fossero insorti dopo quell'evento (al PS si limitarono a darmi dei punti, ma oggi mi pare di avere un piccolo bernoccolo nella zona colpita) anche per questo il neurologo ha probabilmente optato per una RM.
Quel che volevo chiederle dal lato neuropsicologico è se un test con qualche calo sì, ma nel complesso efficiente, potesse escludere un danno neurologico, oppure se in effetti (proprio perché non è un esame al cervello come diceva) non può farlo.
Che danno neurologico e prestazione cognitiva siano correlati è ovviamente evidente, ma un test del genere può dirimere ed escludere un problema neurologico come nel mio caso?

Grazie.
[#7]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"se un test con qualche calo sì, ma nel complesso efficiente, potesse escludere un danno neurologico". La risposta è NO

questo perché l'esame clinico obiettivo (in medicina come in psicologia) non sempre corrisponde ad una eventuale patologia.

Quindi, nel qui ed ora, non si può escludere nulla.

Ci siamo?

Aspettiamo comunque, quanto più ottimisticamente possibile, l'esito della RNM ;)
[#8]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Immaginavo non potesse escludere il danno neurologico, però sapendo che spesso sono utilizzati nell'ambito diagnostico mi chiedevo perché si utilizzassero.
Credo di aver capito che servono appunto, coadiuvati da altri esami, ad avere un quadro della patologia. :)
[#9]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Esattamente!

Le indagini a cui si è sottoposto e la RNM, consentono di porre DIAGNOSI DIFFERENZIALE.

Per diagnosi differenziale in psicologia si intende la stessa cosa che in medicina, ovvero la distinzione tra patologie che possono presentare sintomi e aspetti simili.

Quindi:
Per arrivare alla verità dei fatti, si procede per esclusione e falsificazione.
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