Così tante patologie a 25 anni?
sono un ragazzo di 25 anni, igienista dentale, con tante piccole patologie fastidiose che dopo elenchero' velocemente.
Mi stavo chiedendo quanto incidesse sull'umore il dover ripensare più volte durante al giorno a queste patologie, a causa dei sintomi che si fanno sentire quotidianamente, e se qualche dottore ha qualche "trucco" mentale da consigliami per diminuire l'ossessione, che ritengo esserci e faccia aumentare la mia sofferenza.
Grazie
Le patologie sono:
-reflusso acido in esofago da ernia jatale e incontinenza cardias da 2 anni
- condropatia a entrambe le ginocchia di grado II da 2 anni
- sindrome dell'occhio secco da 6 anni
- tendinite ai flessori della mano da 8 anni
- rinite allergica da aprile a ottobre con ipertrofia dei turbinati e setto nasale deviato
- corpi mobili vitreali e miopia media
- varicocele di III grado asintomatico, ma ci penso
- saltuario bruxismo
stiamo parlando di una dinamica ormai ossessiva, ovvio che incida sull'umore, ed è su quella che bisogna lavorare.
dopo questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
le consiglio tuttavia una consulenza psicologica dal vivo
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Gent.le Ragazzo,
per i "trucchi" ci sono maghi e prestigiatori, gli psicologi facilitano processi di cambiamento e di crescita personale a partire da condizioni di disagio che interferiscono concretamente non solo con il tono dell'umore, ma con la qualità della vita.
Il pensiero ossessivo si "nutre" di razionalità e di informazioni scientifiche che, nel suo caso, derivano in parte dalle competenze relative al ruolo professionale.
Il colloquio diretto con lo psicologo-psicoterapeuta consente in prima battuta di interrompere il circolo vizioso dell'autoreferenzialità e, in secondo luogo, crea le condizioni favorevoli per ricevere un aiuto qualificato, anziché continuare a rinviare il momento in cui affrontare il suo malessere, come sembrerebbe accaduto negli ultimi anni otto anni, stando a quanto ci riferisce nella sua richiesta.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
non sono le piccole patologie ad essere fastidiose (nessuna grave) ,
quanto piuttosto il fatto di
"dover ripensare più volte durante al giorno a queste patologie".
Questo è il vero problema.
Lavorare su di esso di persona con un nostro Collega è il punto fondamentale per risolvere.
Non c'è "trucco (= maghi),
bensì cambiamento.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Sono in terapia junghiana dal 2008 per problematiche familiari varie presso una psicoterapeuta molto competente. Ringrazio il Dr. De Vincentiis per l'articolo, un po' meno le due dottoresse (scherzo, ringrazio anche loro!!) poiché la dr.ssa Camplone ha dato per scontato che non fossi in terapia e che stessi male da 8 anni (per altro non ho mai dato questo riferimento temporale), mentre la dr.ssa Brunialti pensa che le parologie non siano gravi quando non conosce la sofferenza soggettiva del soggetto nel dover rinunciare per sempre allo sport, lutto che sto elaborando proprio grazie alla terapia.
Significato di #3:
Patologie non gravi oggettivamente (non sono un tumore cc.)
possono essere fastidiose per il fatto di
"dover ripensare più volte durante al giorno a queste patologie".
Come dice il Collega De Vincentiis, "stiamo parlando di una dinamica ormai ossessiva, ovvio che incida sull'umore, ed è su quella che bisogna lavorare."
Ma Lei aggiunge che sta lavorando sul "lutto che sto elaborando proprio grazie alla terapia."
Se Le è tutto così chiaro e lineare, come mai ha scritto qui a noi,
essendo in terapia da ben 8 (otto) anni?
La Sua terapeuta è stata messa al corrente di questo consulto?
Saluti cordiali.
Gent.le Ragazzo,
una persona che sta già affrontando un percorso terapeutico
"Sono in terapia junghiana dal 2008 per problematiche familiari varie "
se ha delle "curiosità"/ "ipotesi"/ "convinzioni" connessi al proprio disagio, solitamente preferisce parlarne direttamente con il terapeuta.D'altro canto, nulla vieta che Lei possa richiedere una consulenza on line ma a quanto pare già nella sua richiesta esprime una convinzione ben precisa:
"l'ossessione, che ritengo esserci e faccia aumentare la mia sofferenza."
convinzione così scontata per Lei da legittimare la richiesta in oggetto:
"se qualche dottore ha qualche "trucco" mentale da consigliami".
Inoltre per quanto riguarda la mia affermazione nella replica n°2:
"anziché continuare a rinviare il momento in cui affrontare il suo malessere, come sembrerebbe accaduto negli ultimi anni otto anni"
io mi riferivo proprio alla sofferenza, non solo fisica; connessa ai diversi disturbi elencati all'inizio e che Lei stesso sottolinea:
"la sofferenza soggettiva del soggetto nel dover rinunciare per sempre allo sport".
Infine riguardo all'idea di ricorrere a un "trucco mentale" che individua come possibile soluzione:
"
"sembrerebbe che nelle rimuginazioni ci sia un blackout/circolo vizioso del cervello"
si tratta di circoli viziosi da affrontare all'interno del percorso terapeutico che non necessariamente deve tradursi in un percorso quasi decennale, al contrario la psicoterapia quando è efficace consente alla persona di realizzare il processo di cambiamento durante il percorso stesso, per dirla con le parole di Rin Kurtz:
"il cliente è un'esperienza in attesa di realizzarsi, piuttosto che un problema da risolvere."
http://www.psicoterapeuta-pescara.it/psicologia-e-psicoterapia/la-psicoterapia-funziona.html
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