Autoconvinzione di stare male?

Salve
spiego un po' la situazione.
Ho 20 anni e sin da quando sono piccola sono abituata ad essere a contatto con le persone dato che i miei genitori hanno un ristorante. Negli ultimi due anni però la cosa ha iniziato a mettermi un po' di ansia, sono una persona molto timida ed insicura e le persone sconosciute mi mettono fuori luogo. Speravo sempre mi venisse l'influenza per poter stare in santa pace o trovare qualche scusa. Perché era, ed è tutt'ora, come se mi sentissi chiusa in un buco.
Lo scorso anno ho avuto degli attacchi di tachicardia, pensando fosse un problema al cuore ho fatto tutte le analisi necessarie ma era tutto apposto. Durante l'inverno ho sofferto di attacchi di ansia.
Il punto è questo, si sta riavvicinando il periodo di lavoro e stanno iniziando i lavori di sistemazione e preparazione. Ed io da una settimana ho forti giramenti di testa, vertigini e tremolii (questa settimana farò le analisi per sicurezza). La cosa che mi insospettisce è che avverto questi sintomi solamente nel momento in cui devo uscire di camera mia ed "affrontare" i miei genitori, mentre quando sono sola mi sento abbastanza bene.
È possibile che io mi stia, come dire, auto convincendo di stare male? Come stessi convincendo la mia mente a farmi credere di avere qualcosa senza accorgermene?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

Se si stia auto convincendo non so,

so che nel momento in cui esce dalla "spazio protetto " rappresentato dalla Sua camere, è presa dai sintomi fisici dell'ansia. Considerato che gli accertamenti medici sono negativi.

Di cosa avrà paura "senza saperlo"? Cioè senza averne la consapevolezza?

.. dei genitori
.. della gente
.. del lavoro che re-inizia
.. di altro che non sa

Per permetterLe di documentarsi meglio Le allego questa lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Ci si ritrova?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno
leggendo l'articolo mi sono identificata molto, nei sette punti elencati mi sono ritrovata in cinque di essi.

Già l'anno scorso mi confrontai con mia madre dicendole che stavo pensando di andare da uno psicologo ma lei fece di tutto per farmi cambiare idea dato che secondo lei, io "ho una vita da invidiare". Ritiene che io stia benissimo, dato che non ho un lavoro stressante ne problemi di altro genere. È come se mi vergognassi a spiegare bene come mi sento, anche perché mi sentirei come se fossi "ingrata" nei suoi confronti.
Mi sono anche accorta che spesso mi ritrovo a dire e pensare che preferirei morire per "risolvere" tutto ciò che sta accadendo; è come se non trovassi più uno stimolo per andare avanti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Avere ".. una vita da invidiare .." non significa affatto sentirsi interiormente bene.

Mi spiace che non abbia l'appoggio dei Suoi genitori.

Quando ne ravviserà la necessità, quando "saprà" che la qualità della Sua vita dipende da quello,
chiederà aiuto psicologico in autonomia,
senza ritenere necessaria la legittimazione materna.

Saluti cordiali.
[#4]
Utente
Utente
Credo che in settimana andrò a parlarne anche con il mio medico curante e vedrò cosa mi consiglia.
La ringrazio di cuore per le sue risposte.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Prego!

Tenga conto che il Suo medico si occupa del corpo.

Riguardo alla cura dell'ansia,
Le allego questa lettura:

https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html

Saluti cari.