Rapporto genitori-figli

Buonasera,
è da anni che soffro di ansia invalidante che mi ha creato molti problemi. Ho affrontato varie terapie e di recente sono ritornata in terapia.
Il fulcro del mio problema sarebbe il rapporto con i miei genitori a quanto pare.
Ho superato la maggiore età da tanto tempo ma nonostante ciò sembro ancora un'adolescente: non ho spazio per portare avanti le mie idee perhcè i miei genitori sono iperprotettivi e ambigui nei miei confronti.
Vorrebbero che io fossi indipendenti da una parte, ma nei loro modi e condizioni.
Siccome il confronto con loro non riesco a reggerlo, e di conseguenza non riesco neanche ad avere lo spazio per capire cosa desidero io, vorrei capire come posso agire.
La psicoterapia mi può sicuramente aiutare, questa è la seconda terapia sistematico-relazionale che porto avanti, ma non credoc he basti, visto che ricado sempre negli stessi errori.
Vorrei integrare questo anche con delle letture di libri(leggo già gli articoli del sito), che magari mi facciano trovare delle soluzioni per migliorare emotivamente e concretamente a emanciparmi.
Avete qualcosa da consigliare?Magari in un linguaggio semplice non troppo tecnico?

Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente

Le letture non le permetteranno di modificare quei comportamenti che la portano a fare sempre gli stessi errori. Se così fosse non avrebbe bisogno di nessuna terapia!
Quali sono questi errori che fa sempre?
Con Il terapeuta ne ha parlato?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Utente
Utente
Con la nuova terapeuta sto portando avanti le mie esperienze di vita. Stiamo analizzando alcuni comportamenti.
Sono anni che sono continuamente "ferma": non ho un'occupazione, cercarla sere poco perhcè ho attacchi d'ansia molto forti.
Purtroppo non ho molto spazio fisico e mentale per me: appena prendo l'iniziativa in qualcosa o non seguo ciò che mi dicono i miei genitori e ricevo un rimprovero, scoppio in un pianto interrotto e non riesco a portare avanti le mie idee.
insomma soccombo sempre.
Per ora siamo arrivate a questa conclusione: non ho spazio per esprimere i miei desideri. O ci pensano i genitori a sabotarmi non facendomi esprimere come desidero io, oppure mi ci metto io, ricalcando lo schema: se prendi l'iniziativa sei sbagliata!
Per ora siamo arrivati qui (ed erano cose che alla fine sapevo già),ma fatico a trovare soluzioni alternative, nonostante siano anni che sto analizzando la mia situazione.

Detto questo non cerco una soluzione, ma forse capire di più come dovrebbero funzionare certe dinamiche affinché diventino funzionali, potrebbe aiutare.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
No, deve cercare con il terapeuta della soluzione al problema e implementarlo. Analizzare il problema per lunghi anni non serve a niente....
Potrebbe osare e cambiare i suoi comportamenti.

Cordiali saluti
[#4]
Utente
Utente
la soluzione a parte analizzare il problema non mi è stata fornita(capisco che non è compito del terapeuta darmi consigli pratici). sono anni che ci lavoro, tentando anche di cambiare comportamento, ribellandomi con le buone e osando anche comportamenti ribelli.
Purtroppo non ho ottenuto nessun risultato.
Ho cercato anche di fare delle cose pratiche, uscendo dall'immobilismo, un esempio affrontare la paura e trovarmi un lavoro(non con poche difficoltà). Ma nel momento in cui sono rimasta a casa sono ritornata nello stesso stato apatico, con gli stessi schemi distruttori.
Altre cose pratiche sono andate meglio, ma a quanto pare l'agire concreto è solo un palliativo, un'illusione dello stare meglio.
Difatti ora mi è stato detto dal terapeuta di non cercare un'occupazione.

Capisco che non potiate fare molto attraverso un pc, però ho voglia di arrivare a una soluzione dopo tanti anni e se la terapia non basta(perhcè è palese dopo anni che non basta), devo trovare altre possibili soluzioni o anche solo nozioni e conoscenze da integrare.