Depressione? Cosa ho realmente?
Salve,
ho bisogno di un parere sulla mia situazione. La domanda è: devo rivolgermi a uno psicologo psicoterapeuta o uno psichiatra? È opportuno che io prenda dei farmaci?
Riassumo brevemente: nel 2012 a 17 anni sono stata da una psicologa dell'ASL perché mi venivano delle crisi in cui mi sembrava svenire, anche a scuola. A mia madre fu proposta una cura coi farmaci ma lei rifiutò e io smisi di andarci perché lo trovavo inutile. Il malessere che provavo non mi ha mai lasciato e nel 2014 mi sono rivolta a una psichiatra dell'ASL, che mi ha prescritto Cipralex e Depas in dosaggi bassi. Dopo un mese mi sono trasferita al Nord per lavorare e ho lasciato il mio ragazzo. Dopo altri due mesi mi hanno fatto staccare improvvisamente la cura per alcuni controlli che ho fatto in ospedale per il microadenoma ipofisario di 2mm che mi era stato diagnosticato anni prima (prendo sempre da allora mezza compressa di Dostinex con prolattina avuta al massimo a 80). Dopo qualche mese sono tornata col mio ragazzo e sono stata da uno psichiatra dell'ASL del territorio il quale mi ha fatto ricoverare per "sintomatologia ansioso-depressiva con ideazione autolesiva". Mi sono fatta dimettere contro parere medico perché "ritenutasi diversa dalla tipologia degli altri degenti" e sono tornata a casa, dove sono stata presa in carico di nuovo dalla psichiatra dell'ASL che avevo prima di partire, la quale mi ha prescritto le stesse dosi dell'ospedale: Cipralex 20mg, Tavor 3mg e Felison 15mg. Poi ho cambiato psichiatra rivolgendomi a un privato perché nessuno si interessava di me nelle strutture pubbliche. Ho iniziato una psicoterapia che ho interrotto improvvisamente, come anche i farmaci che stavo prendendo, e ho di nuovo lasciato il mio ragazzo. Ho avuto un miglioramento, sono tornata con lui tre mesi fa e da gennaio sono di nuovo in questi stato. Non ho voglia di fare niente, non riesco a studiare, passo la maggior parte del tempo a letto, mangio troppo, ho spesso mal di stomaco e testa, mi sto isolando di nuovo da tutto e da tutti, compreso il mio ragazzo, il quale vuole che intraprendo un percorso psicoterapeutico senza farmaci. A tratti lo odio e mi fa schifo, a tratti lo amo e voglio solo stare con lui. Per la maggior parte del tempo non sopporto nessuno, soprattutto a casa, e sono sempre da sola. I miei genitori non si rendono conto di niente perché sono ignoranti ma nemmeno gli altri tre miei fratelli che non lo sono se ne importano di me...tocca a me rivolgermi a qualcuno. A chi? Non ho più fiducia in nessuno. Non capisco nemmeno cos'ho che non va. A volte ho dei miglioramenti di umore ma quasi subito torna giù. Altre volte non provo niente. Altre ancora mi sento disperata e penso spessissimo di farla finita, perché non sopporto più di vivere così, in questo nulla. Vorrei solo avere una vita normale e essere accettata e amata...cosa devo fare?
ho bisogno di un parere sulla mia situazione. La domanda è: devo rivolgermi a uno psicologo psicoterapeuta o uno psichiatra? È opportuno che io prenda dei farmaci?
Riassumo brevemente: nel 2012 a 17 anni sono stata da una psicologa dell'ASL perché mi venivano delle crisi in cui mi sembrava svenire, anche a scuola. A mia madre fu proposta una cura coi farmaci ma lei rifiutò e io smisi di andarci perché lo trovavo inutile. Il malessere che provavo non mi ha mai lasciato e nel 2014 mi sono rivolta a una psichiatra dell'ASL, che mi ha prescritto Cipralex e Depas in dosaggi bassi. Dopo un mese mi sono trasferita al Nord per lavorare e ho lasciato il mio ragazzo. Dopo altri due mesi mi hanno fatto staccare improvvisamente la cura per alcuni controlli che ho fatto in ospedale per il microadenoma ipofisario di 2mm che mi era stato diagnosticato anni prima (prendo sempre da allora mezza compressa di Dostinex con prolattina avuta al massimo a 80). Dopo qualche mese sono tornata col mio ragazzo e sono stata da uno psichiatra dell'ASL del territorio il quale mi ha fatto ricoverare per "sintomatologia ansioso-depressiva con ideazione autolesiva". Mi sono fatta dimettere contro parere medico perché "ritenutasi diversa dalla tipologia degli altri degenti" e sono tornata a casa, dove sono stata presa in carico di nuovo dalla psichiatra dell'ASL che avevo prima di partire, la quale mi ha prescritto le stesse dosi dell'ospedale: Cipralex 20mg, Tavor 3mg e Felison 15mg. Poi ho cambiato psichiatra rivolgendomi a un privato perché nessuno si interessava di me nelle strutture pubbliche. Ho iniziato una psicoterapia che ho interrotto improvvisamente, come anche i farmaci che stavo prendendo, e ho di nuovo lasciato il mio ragazzo. Ho avuto un miglioramento, sono tornata con lui tre mesi fa e da gennaio sono di nuovo in questi stato. Non ho voglia di fare niente, non riesco a studiare, passo la maggior parte del tempo a letto, mangio troppo, ho spesso mal di stomaco e testa, mi sto isolando di nuovo da tutto e da tutti, compreso il mio ragazzo, il quale vuole che intraprendo un percorso psicoterapeutico senza farmaci. A tratti lo odio e mi fa schifo, a tratti lo amo e voglio solo stare con lui. Per la maggior parte del tempo non sopporto nessuno, soprattutto a casa, e sono sempre da sola. I miei genitori non si rendono conto di niente perché sono ignoranti ma nemmeno gli altri tre miei fratelli che non lo sono se ne importano di me...tocca a me rivolgermi a qualcuno. A chi? Non ho più fiducia in nessuno. Non capisco nemmeno cos'ho che non va. A volte ho dei miglioramenti di umore ma quasi subito torna giù. Altre volte non provo niente. Altre ancora mi sento disperata e penso spessissimo di farla finita, perché non sopporto più di vivere così, in questo nulla. Vorrei solo avere una vita normale e essere accettata e amata...cosa devo fare?
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È probabile che tu abbia bisogno sia dello psichiatra che di una psicoterapia. Ma da qui non possiamo essere precisi, occorre che continui a farti seguire di persona.
Come mai hai interrotto la psicoterapia?
Come mai hai interrotto la psicoterapia?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Sto cercando appunto qualcuno a cui rivolgermi...l'ultimo dottore da cui sono stata era uno psichiatra psicoterapeuta e ho interrotto tutto perché mi sembrava inutile, continuavo a stare male e i farmaci mi facevano sentire solo assonnata. Da questi dottori da cui sono stata mi sono sempre sentita presa in giro, a nessuno importava di me o sapeva cosa fare. Mi davano dei farmaci e mi lasciavano a me stessa. Che beneficio dovrei trovare dalla psicoterapia? Lei pensa sia meglio trovarmi uno psichiatra dunque?
[#3]
gentile ragazza lo psicoterapeuta non psichiatra si concentra solo su quelle risorse necessarie per gestire i suoi problemi, sulla riattivazione di queste e sull'apprendimento di altre, oltre al supporto emotivo che le può dare.
Io ne suo caso scinderei le figure, Psichiatra per i farmaci psicologo/psicoterapeuta per il supporto come le ho indicato.
saluti
Io ne suo caso scinderei le figure, Psichiatra per i farmaci psicologo/psicoterapeuta per il supporto come le ho indicato.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 22/02/2017.
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