Depressione moderata
Buongiorno.
Credo, visti i sintomi, il periodo che sto attraversando, e diversi test effettuati su internet (selezionando i siti più affidabili), che potrei soffrire di una lieve depressione.
Visto quanto è invalidante, vorrei cercare di risolvere la situazione.
Sono già stata da una psicoterapeuta un paio di volte, ognuna da diversi di mesi, ma non sono certa che il suo approccio sia utile al mio caso.
Ci sono sempre andata di mia spontanea volontà, ma a lungo andare è cambiato ben poco.
Come dovrei comportarmi e a chi dovrei rivolgermi? Grazie.
Credo, visti i sintomi, il periodo che sto attraversando, e diversi test effettuati su internet (selezionando i siti più affidabili), che potrei soffrire di una lieve depressione.
Visto quanto è invalidante, vorrei cercare di risolvere la situazione.
Sono già stata da una psicoterapeuta un paio di volte, ognuna da diversi di mesi, ma non sono certa che il suo approccio sia utile al mio caso.
Ci sono sempre andata di mia spontanea volontà, ma a lungo andare è cambiato ben poco.
Come dovrei comportarmi e a chi dovrei rivolgermi? Grazie.
[#1]
Gentile ragazza,
<< diversi test effettuati su internet (selezionando i siti più affidabili), che potrei soffrire di una lieve depressione>>.
-Le autodiagnosi non servono!
-non sono assolutamente utili,
-I test su internet non sono test scientifici (seppur presenti es effettuati su siti "affidabili").
Lei ci parla anche di sintomi. Riuscirebbe a dirci che sintomi avverte?
Ha avuto una diagnosi specialistica dalla collega a cui si è rivolta?
<ma non sono certa che il suo approccio sia utile al mio caso.>>.
-cosa l'ha spinta a pensare ciò?
-che approccio/orientamento psicoterapeutico segue la collega?
<< diversi test effettuati su internet (selezionando i siti più affidabili), che potrei soffrire di una lieve depressione>>.
-Le autodiagnosi non servono!
-non sono assolutamente utili,
-I test su internet non sono test scientifici (seppur presenti es effettuati su siti "affidabili").
Lei ci parla anche di sintomi. Riuscirebbe a dirci che sintomi avverte?
Ha avuto una diagnosi specialistica dalla collega a cui si è rivolta?
<ma non sono certa che il suo approccio sia utile al mio caso.>>.
-cosa l'ha spinta a pensare ciò?
-che approccio/orientamento psicoterapeutico segue la collega?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Gentile Utente,
amesso e non concesso che la Sua autodiagnosi sia corretta, la cura è certamente nella psicoterapia. Gli approcci sono davvero moltissimi, e la scelta spetta al paziente. Certo i risultati non arrivano subito, bisogna avere pazienza e costanza. Non mi è chiaro se ha fatto solo due sedute o se ha fatto delle sedute da due diverse professioniste, o se è stata dalle stessa terapeuta per periodi separati di alcuni mesi. Ad ogni modo ribadisco: ci vuole tempo, impegno e fiducia nel proprio terapeuta. Ne parli con la sua terapeuta, sono certa riuscirete a trovare assieme la chiave migliore per sbloccare un po' la sua situazione. Se invece non ha al momento un terapeuta ne cerchi uno nella sua zona e cominci a fare un primo colloquio giusto per vedere se c'è feelig: il rapporto terapeutico è prima di tutto un rapporto umano, e bisogna "stasri simpatici" perchè le cose possano funzionare. Se a pelle non c'è sintonia, non è colpa di nessuno, ma meglio cercare altrove.
In bocca al lupo
Dott.ssa Marianna Soddu
amesso e non concesso che la Sua autodiagnosi sia corretta, la cura è certamente nella psicoterapia. Gli approcci sono davvero moltissimi, e la scelta spetta al paziente. Certo i risultati non arrivano subito, bisogna avere pazienza e costanza. Non mi è chiaro se ha fatto solo due sedute o se ha fatto delle sedute da due diverse professioniste, o se è stata dalle stessa terapeuta per periodi separati di alcuni mesi. Ad ogni modo ribadisco: ci vuole tempo, impegno e fiducia nel proprio terapeuta. Ne parli con la sua terapeuta, sono certa riuscirete a trovare assieme la chiave migliore per sbloccare un po' la sua situazione. Se invece non ha al momento un terapeuta ne cerchi uno nella sua zona e cominci a fare un primo colloquio giusto per vedere se c'è feelig: il rapporto terapeutico è prima di tutto un rapporto umano, e bisogna "stasri simpatici" perchè le cose possano funzionare. Se a pelle non c'è sintonia, non è colpa di nessuno, ma meglio cercare altrove.
In bocca al lupo
Dott.ssa Marianna Soddu
Dr.ssa Marianna Soddu
Psicologa psicoterapeuta
www.mariannasoddu.it
[#3]
Utente
Buondì e grazie per le risposte.
La mia non è un'autodiagnosi, ma un (ragionevole) dubbio*.
Forse la domanda non è stata posto in modo chiaro, ma intendevo a chi sarebbe meglio rivolgermi per avere delucidazioni.
[*So perfettamente che internet non sostituisce un terapeuta, e infatti ho scritto qui. Continuo a pensare che esistano siti affidabili che, se frequentati ponendosi nell'ottica giusta, possono aiutare a farsi un'idea, ed eventualmente a procedere nella direzione (che sembra la) migliore.]
Per quanto riguarda i sintomi:
-stanchezza eccessiva* rispetto al carico di lavoro giornaliero.
(i valori di sangue e tiroide sono a posto) *Invalidante
-Difficoltà a concentrarsi, persino nella lettura di un romanzo.
-Demotivazione.
-Senso di inadeguatezza e inferiorità.
-Tristezza profonda.
-Desiderio di non esistere.
-Ansia [(?) talvolta gambe intorpidite e affaticate, senso di debolezza generale, confusione moderata e peso sul petto]
La psicoterapeuta l'ho vista in due diverse sessioni di sedute.
Ogni sessione è durata qualche mese, in cui ci siamo viste una volta ogni settimana/due settimane.
-
Non ho idea dell'approccio terapeutico che segue.
La mia non è un'autodiagnosi, ma un (ragionevole) dubbio*.
Forse la domanda non è stata posto in modo chiaro, ma intendevo a chi sarebbe meglio rivolgermi per avere delucidazioni.
[*So perfettamente che internet non sostituisce un terapeuta, e infatti ho scritto qui. Continuo a pensare che esistano siti affidabili che, se frequentati ponendosi nell'ottica giusta, possono aiutare a farsi un'idea, ed eventualmente a procedere nella direzione (che sembra la) migliore.]
Per quanto riguarda i sintomi:
-stanchezza eccessiva* rispetto al carico di lavoro giornaliero.
(i valori di sangue e tiroide sono a posto) *Invalidante
-Difficoltà a concentrarsi, persino nella lettura di un romanzo.
-Demotivazione.
-Senso di inadeguatezza e inferiorità.
-Tristezza profonda.
-Desiderio di non esistere.
-Ansia [(?) talvolta gambe intorpidite e affaticate, senso di debolezza generale, confusione moderata e peso sul petto]
La psicoterapeuta l'ho vista in due diverse sessioni di sedute.
Ogni sessione è durata qualche mese, in cui ci siamo viste una volta ogni settimana/due settimane.
-
Non ho idea dell'approccio terapeutico che segue.
[#4]
Ok capito. Allora la diagnosi non gliela so fare, non mi basta un elenco di sintomi riferiti, soprattutto per una diagnosi di depressione. Diffidi da chi "spara" diagnosi al primo colpo, o anche al primo colloquio, perchè non è con così tanta facilità che un professionista serio etichetta il quadro sintomatologico presentato da un paziente. Ma al di là della diagnosi, che è un'etichetta, il suo è certamente un malessere che va preso in considerazione proprio perchè invalidante. Quindi la invito ad intraprendere una psicoterapia seriamente e ad informarsi preventivamente in merito all'orientamento che le sembra più congeniale. Io ad esempio sono psicoterapeuta neo ericksoniana, e se desidera informazioni su questo orientamento potrà trovare info sul mio sito personale.
Una volta trovato l'orientamento che l'aggrada di più, dovrà mettersi alla ricerca del terapeuta, precedentemente verificato sul sito dell'ordine (ci sono molti counsellor, coach che non sono psicologi, nè tanto meno psicoterapeuti): uomo o donna? giovane o vecchio? vicino a casa o al lavoro? Poi fissare un appuntamento e ascoltare le sue emozioni: Si sente compresa, capita, accolta? Si sente a suo agio? crede potrebbe sviluppare un rapporto di fidicuia con quella persona? Se la risposta a queste domande sarà si, avrà trovato un valido aiuto per il suo percorso. Se la situazione è particolarmente urgente (desiderio di non esistere) potrà rivolgersi alla sanità Pubblica, previa impegnativa del Suo medico di base.
Spero di esserle stata d'aiuto
Una volta trovato l'orientamento che l'aggrada di più, dovrà mettersi alla ricerca del terapeuta, precedentemente verificato sul sito dell'ordine (ci sono molti counsellor, coach che non sono psicologi, nè tanto meno psicoterapeuti): uomo o donna? giovane o vecchio? vicino a casa o al lavoro? Poi fissare un appuntamento e ascoltare le sue emozioni: Si sente compresa, capita, accolta? Si sente a suo agio? crede potrebbe sviluppare un rapporto di fidicuia con quella persona? Se la risposta a queste domande sarà si, avrà trovato un valido aiuto per il suo percorso. Se la situazione è particolarmente urgente (desiderio di non esistere) potrà rivolgersi alla sanità Pubblica, previa impegnativa del Suo medico di base.
Spero di esserle stata d'aiuto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 20/02/2017.
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