Ermetismo mentale

Non ho piu' entusiasmo per nulla, mi emoziono raramente, questo da quando vivo la situazione descritta sotto.
Spero possiate darmi anche una parvenza di consiglio sul quale pensare un po'.


Non mi dilungo molto, io e la mia compagna stiamo insieme da 4 anni ormai, durante i primi 2 anni lei mi ha lasciato due volte per ripensamenti sull'ex (prima volta dopo 6 mesi seconda volta dopo 9 mesi) , l'ho perdonata perchè ho ritenuto normale i ripensamenti e tutto filava liscio ed eravamo sereni.

Un anno dopo mi lascia nel periodo natalizio a causa di un malinteso stupido su una decisione di viaggio, motivi futili ma che l'hanno portata ad allontanarsi da me lasciandomi da un giorno all'altro...

Ho ritenuto in quel momento imperdonabile aver subito un colpo cosi' gratuito e duro nel momento in cui ero maggiormente aperto e credevo nel rapporto, dopo solo due mesi lei è tornata da me con gesti e promesse ed io son tornato nuovamente con lei.

8 mesi dopo , non riuscivo ad essere felice e sereno perchè vivevo nel reprimere cosa mi aveva fatto, non avevo metabolizzato e perdonato a pieno, cosi' con una sofferenza atroce decido di allontanarmi da lei e lasciarla per passare un periodo solo cercando di creare luce nel caos mentale...


Non ci crederete , perchè sorrido per la follia descritta nelle mie righe, ma dopo 7 mesi , qui siamo a Settembre 2016 , mi contatta descrivendo il nostro rapporto , di quanto le manco ecc.

Ci son tornato nuovamente insieme, ad oggi il nostro rapporto ha piu' buio che luce, ci son tornato perchè mi mancava e sopratutto perchè ritengo di amarla. Ma le incomprensioni sono all'ordine del giorno ed è come se avessi la bruttissima sensazione di aver ancora tanta e tanta rabbia verso di lei...

Alterno momenti di euforia e piacere a momenti di profonda depressione, questa situazione mi sta portando a star male e mi porterà alla follia ne sono certo...
Non ho piu' l'entusiasmo iniziale, che credo in tutte le coppie si trasformi con il tempo in qualcosa di piu maturo ma rimanga comunque entusiasmo...

Ero romanticissimo, ora non lo sono piu'...
Ogni giorno volevo passarlo con lei, ora mi ritaglio appena posso spazi personali....

Quando stiamo insieme è come se ci fossero 500 argomenti su 501 per cui litighiamo e quindi evitiamo, e passiamo serata banali e prive di qualsiasi forma di speciale...

Mi sento in colpa, tremendamente, provo amore, ma il senso di rabbia e di cambiamento mi domina a volte...

Lei continua a star male perchè le manca la persona che ero, passa il tempo a sottolineare le mie mancanze ed assenze rispetto al mio io precedente....


Anziché agire, mi sto chiudendo in me stesso in un mutismo sempre crescente mentale e sociale...
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598


Gentile utente,

tutta questa vicenda di "prendi e lascia" ha segnato ambedue in maniera pesante.

Nessuno è più quella persona aperta e speranzosa dell'inizio.

Lei, però, ritiene di essere ancora innamorato (seppure "il senso di rabbia e di cambiamento mi domina a volte").

Mi chiedo se sia questo il motivo che La ha portato ad essere
sempre a disposizione, ogni volta che la "lei" è ricomparsa.
Ma senza mai affrontare veramente i motivi che vi avevano allontanato.

Ora sembrate alla frutta, da quanto Lei scrive.

Un percorso di coppia di persona potrebbe aiutarvi, forse; se la situazione non è già troppo deteriorata.
Sareste disponibili?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto GRAZIE,

le prime due volte in cui ha rivalutato il rapporto lasciandomi eravamo una coppia immatura e pensavo fosse logico e naturale un confronto con un rapporto che lei riteneva importante ed in cui ha dato tutto.
E' stata l'ultima volta che mi ha fatto troppo male, non lo meritavo minimamente e tutto l'ecosistema mentale creato e diventato piccolo ed normale, non piu' speciale.

Ritengo di essere innamorato perchè non riesco a quanto pare a fare a meno di lei, ho questa consapevolezza ma paradossalmente appena si parla di futuro, di gesti importanti, di famiglie, mi blocco completamente e preferisco chiudermi in me stesso.

Mi trovo qui a scriverle perchè tutte le persone che mi conosco non mi riconoscono più, mi trovano spento, privo di entusiasmo, deluso, triste, amareggiato.

E' come se amassi qualcuno di cui mi distrugge averne la presenza accanto.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Forse il punto può essere questo:
"Ritengo di essere innamorato perchè non riesco a quanto pare a fare a meno di lei, ..".
Questo non è innamoramento, bensì dipendenza, sentimento e situazione ben diversi, ben sintetizzati nella Sua frase "E' come se amassi qualcuno di cui mi distrugge averne la presenza accanto."

Le suggerirei di confrontarsi con attenzione con queste due letture per vedere se ci si ritrova:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1787-dipendenza-affettiva-aspetti-psicologici-e-terapeutici.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1608-dipendenza-affettiva-e-annullamento-di-se-stessi.html

Ci risentiamo.
[#4]
Utente
Utente
Interessanti letture, questo descritto è un passo importante avvenuto in questi ultimi tempi.
Ora ho spazi, volontà e tempi dedicati esclusivamente alla mia persona, ho accolto la dipendenza emotiva in passato e l'ho trasformata in amor proprio.

Questo è un elemento che destabilizza la mia compagna , lei non ha amici e distrazioni e pone come epicentro il noi.

Io non piu' , a causa delle ferite e dalla considerazione che ho adesso della vita.
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Quello che descrive qui sopra è un passo evolutivo importante,
quando si comprende che non si vive "per l'altro", ma che la relazione con se stessi è il fondamento di tutto il resto.

Il "noi" può essere una parte importante della propria vita,
ma solo se non si dimentica, nè si vende l' "io",
il quale ha bisogno di nutrimento, rispetto, attenzione:
"Ora ho spazi, volontà e tempi dedicati esclusivamente alla mia persona".
Riempia questi spazi di cose belle, che Le danno gioia e nutrimento, che possono riportarLa al noi più serenamente.

Quando però dice (#2) che "le persone che mi conoscono non mi riconoscono più, mi trovano spento, privo di entusiasmo, deluso, triste, amareggiato.", ci presenta l'altra faccia della realtà.

Se non riesce da solo a far dialogare dialetticamente i due aspetti, si faccia aiutare di persona. Chieda un appuntamento ad un nostro/a Collega.

Saluti cordiali.
[#6]
Utente
Utente
Grazie davvero delle risposte,
Il colloquio tra le due realta' e' brusco , ma causato principalmente dall'idea che il mio cervello sviluppa della mia compagna.
Molto esigente e pragmatica, si scontra profondamente con la mia visione di vita serena e piena di tentativi di eliminare lo stress.

Mi chiedo se la risposta piu' grande non risieda proprio all'interno di questo comportamento, sto bene quando sono solo e senza lei, se penso che devo vederla e ci esco insieme dopo un paio d'ore voglio scappare a casa. E' davvero triste provare questa sensazione.

Riempire gli spazi significa allontanarla, perche' lei tenta di chiudere all'interno di una staccionata chiamata coppia tutti i miei interessi.
Qualsiasi interesse fatto in singolo per lei e' voler uscire dalla coppia ed essere poco affidabili.

Penso di aver raggiunto un livello di maturita' nelle relazioni , attraverso le ferite, molto piu' alto della mia compagna .
Di conseguenza mi chiudo, vedo pochi rimedi.
[#7]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

"...vedo pochi rimedi ..."

Può darsi.

Verificare la situazione con un nostro Collega, di persona,
Le permetterebbe di essere più sereno
se e quando ci saranno decisioni da prendere;

non crede?
[#8]
Utente
Utente
Certo, effetto ammortizzatore ci mancherebbe, ma il timore di scoprire che sto solo perdendo tempo e' notevole.

Ci pensero' seriamente, vorrei tanto che ci fosse una "morte naturale" della coppia, senza prendere decisioni che fanno male a qualcuni
[#9]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598


Un aiuto professionale certamente aiuta.

Le "morti naturali" possono essere
appunto "naturali",
ma alquanto prolungate,

con conseguente perdita tempo di vita (talvolta qualche anno...!)
e segnali di incapacità di decidere.

E' difficile, comprendo.

Veda un po' come ritiene meglio/possibile fare,
anche considerando le riflessioni che sono state scambiate qui.

Saluti cordiali.