Sono insensibile all'amore.
Gentili professionisti,
mi chiamo Carla ed ho 18 anni. Non so bene da dove cominciare per raccontarvi la mia "storia" e per porvi, dunque, il quesito che ormai da tempo mi annebbia i pensieri, ma proverò comunque a spiegarvi come stanno le cose, come meglio posso, senza dilungarmi troppo.
Da quel che riesco a ricordare, sono sempre stata una persona piuttosto sensibile, sentimentale ma mai nell'accezione negativa della parola, diciamo che, un po' come tutti (o quasi!) ho sempre desiderato la cosa che, dicono, sia la più bella e la più preziosa di tutte: l'amore.
Uso verbi al passato perché, da un paio d'anni ormai, non ho più questo tipo di desideri: è come se l'amore, per me, non esistesse. E' come se fosse un sentimento limitato agli altri, che non si estende fino a me. Non mi sfiora, semplicemente per me non c'è.
Ho avuto delle storie, anche durature, ma non sono mai stata "innamorata". Ho provato affetto sì, sentimenti molto forti, ma l'amore, quest'emozione così travolgente che ci viene descritta da tutto e da tutti ad ogni ora del giorno e della notte, io non l'ho mai conosciuto, né riesco in qualche modo ad immaginare come ci si possa sentire a provare tali sentimenti. Sento i miei amici parlarmi dei propri partners, dell'amore che provano per loro, delle farfalle nello stomaco, della felicità, io sorrido, fingo di capire, ma in realtà non capisco, non capisco affatto.
Molti mi dicono che "lo troverò, semplicemente non ho mai incontrato la persona giusta"- immaginarmi felice, ed innamorata con una persona, quasi mi sembra strano. Anzi, non riesco proprio ad immaginarmelo, perché non riesco a figurarmi una persona che possa prendermi così tanto da farmi "innamorare" di lei. Ebbene, questa è una cosa che invidio molto agli altri: il punto è proprio questo. Il punto è che io non riesco a sentire, o ad immaginare di sentire, quello che gli altri sentono, quello che gli altri provano; e questo mi rattrista quasi come nient'altro.
Ci penso spesso: ogni volta che seguo una storia d'amore in TV, ogni volta che vedo coppie sorridere e tenersi per mano per strada, o baciarsi, o giurarsi amore eterno, o anche quando vedo qualcuno stare male per questo sentimento. Ci penso spesso, e sentirmi estranea a tutto questo mi fa stare male: non vorrei essere così. Vorrei bruciare di passione, non vedere l'ora d'innamorarmi, anche per poco; insomma, ho 18 anni, l'amore dovrebbe essere il fulcro della mia vita, e invece.. e invece no. Ho paura di rimanere così "insensibile" a tali emozioni per tutta la vita, perché non voglio, non voglio non provare qualcosa di così bello, e forte, e talvolta anche duro da affrontare.
Eppure, una parte di me resta totalmente indifferente davanti ad esso e non ho idea di come venirne a capo, sebbene io mi sforzi di capirlo ogni giorno della mia vita.
Riuscirò mai a venire fuori da questa situazione?
Vi ringrazio in anticipo di cuore, spero di riuscire a trovare conforto nelle vostre parole.
Cordiali saluti, Carla.
mi chiamo Carla ed ho 18 anni. Non so bene da dove cominciare per raccontarvi la mia "storia" e per porvi, dunque, il quesito che ormai da tempo mi annebbia i pensieri, ma proverò comunque a spiegarvi come stanno le cose, come meglio posso, senza dilungarmi troppo.
Da quel che riesco a ricordare, sono sempre stata una persona piuttosto sensibile, sentimentale ma mai nell'accezione negativa della parola, diciamo che, un po' come tutti (o quasi!) ho sempre desiderato la cosa che, dicono, sia la più bella e la più preziosa di tutte: l'amore.
Uso verbi al passato perché, da un paio d'anni ormai, non ho più questo tipo di desideri: è come se l'amore, per me, non esistesse. E' come se fosse un sentimento limitato agli altri, che non si estende fino a me. Non mi sfiora, semplicemente per me non c'è.
Ho avuto delle storie, anche durature, ma non sono mai stata "innamorata". Ho provato affetto sì, sentimenti molto forti, ma l'amore, quest'emozione così travolgente che ci viene descritta da tutto e da tutti ad ogni ora del giorno e della notte, io non l'ho mai conosciuto, né riesco in qualche modo ad immaginare come ci si possa sentire a provare tali sentimenti. Sento i miei amici parlarmi dei propri partners, dell'amore che provano per loro, delle farfalle nello stomaco, della felicità, io sorrido, fingo di capire, ma in realtà non capisco, non capisco affatto.
Molti mi dicono che "lo troverò, semplicemente non ho mai incontrato la persona giusta"- immaginarmi felice, ed innamorata con una persona, quasi mi sembra strano. Anzi, non riesco proprio ad immaginarmelo, perché non riesco a figurarmi una persona che possa prendermi così tanto da farmi "innamorare" di lei. Ebbene, questa è una cosa che invidio molto agli altri: il punto è proprio questo. Il punto è che io non riesco a sentire, o ad immaginare di sentire, quello che gli altri sentono, quello che gli altri provano; e questo mi rattrista quasi come nient'altro.
Ci penso spesso: ogni volta che seguo una storia d'amore in TV, ogni volta che vedo coppie sorridere e tenersi per mano per strada, o baciarsi, o giurarsi amore eterno, o anche quando vedo qualcuno stare male per questo sentimento. Ci penso spesso, e sentirmi estranea a tutto questo mi fa stare male: non vorrei essere così. Vorrei bruciare di passione, non vedere l'ora d'innamorarmi, anche per poco; insomma, ho 18 anni, l'amore dovrebbe essere il fulcro della mia vita, e invece.. e invece no. Ho paura di rimanere così "insensibile" a tali emozioni per tutta la vita, perché non voglio, non voglio non provare qualcosa di così bello, e forte, e talvolta anche duro da affrontare.
Eppure, una parte di me resta totalmente indifferente davanti ad esso e non ho idea di come venirne a capo, sebbene io mi sforzi di capirlo ogni giorno della mia vita.
Riuscirò mai a venire fuori da questa situazione?
Vi ringrazio in anticipo di cuore, spero di riuscire a trovare conforto nelle vostre parole.
Cordiali saluti, Carla.
[#1]
Gent.ma lettrice,
"sensibile, sentimentale, insensibile".....sono alcune delle parole con cui descrive la sua situazione ...ma anche un sentimento così "duro da affrontare"...una parte di lei sembrerebbe temere di concederselo a 18 anni .... La logica dei sentimenti segue sempre un'altra strada diversa da quella volitiva , e il momento magico arriverà . Non si "sforzi di capirlo ogni giorno della mia vita" ma eventualmente provi a parlare con uno specialista psicologo della sua città.
molti saluti e molti auguri
"sensibile, sentimentale, insensibile".....sono alcune delle parole con cui descrive la sua situazione ...ma anche un sentimento così "duro da affrontare"...una parte di lei sembrerebbe temere di concederselo a 18 anni .... La logica dei sentimenti segue sempre un'altra strada diversa da quella volitiva , e il momento magico arriverà . Non si "sforzi di capirlo ogni giorno della mia vita" ma eventualmente provi a parlare con uno specialista psicologo della sua città.
molti saluti e molti auguri
Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica
[#2]
Utente
Gent.ma dott.ssa Pezzella,
lei pensa, quindi, che questa mia "insensibilità" possa essere solo di passaggio (nonostante la provi da più di due anni)?
Comunque, non penso affatto di avere "paura di affrontare" questo sentimento, anzi, sentirmi coinvolta in una relazione è una delle cose che vorrei di più, con tutti i pro e i contro che ne deriverebbero.
Grazie mille!
lei pensa, quindi, che questa mia "insensibilità" possa essere solo di passaggio (nonostante la provi da più di due anni)?
Comunque, non penso affatto di avere "paura di affrontare" questo sentimento, anzi, sentirmi coinvolta in una relazione è una delle cose che vorrei di più, con tutti i pro e i contro che ne deriverebbero.
Grazie mille!
[#3]
Cara Carla,
siamo certi che si tratti di insensibilità e non di paura?
Mi chiedo come è stata amata...
A sufficienza?
È stata toccata? Abbracciata? Accarezzata?
Ilnostro modo di amare - sano o evitante, eccessivo o fusionale - parte dalle terre dell'infanzia, e dipende da quella sorta di imprinting sensoriale che ci è stato dato.
Io, nei miei scritti, amo chiamarla "dote affettiva"
Legga queste letture, e se desidera, ne riparliamo.
Una vita senza amore, è la sua brutta copia!
Amore e paura.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6090-amore-e-paura-le-intermittenze-del-cuore.html
È questa video intervista:
https://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok
siamo certi che si tratti di insensibilità e non di paura?
Mi chiedo come è stata amata...
A sufficienza?
È stata toccata? Abbracciata? Accarezzata?
Ilnostro modo di amare - sano o evitante, eccessivo o fusionale - parte dalle terre dell'infanzia, e dipende da quella sorta di imprinting sensoriale che ci è stato dato.
Io, nei miei scritti, amo chiamarla "dote affettiva"
Legga queste letture, e se desidera, ne riparliamo.
Una vita senza amore, è la sua brutta copia!
Amore e paura.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4219-sappiamo-ancora-amare-la-nuova-grammatica-del-cuore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6090-amore-e-paura-le-intermittenze-del-cuore.html
È questa video intervista:
https://m.youtube.com/watch?v=hbh5mFUVPok
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Gent.ma dott.ssa Randone,
come ho scritto anche nell'altra risposta, io sono certa che non si tratti di paura, anzi. Sarebbe bello buttarsi a capofitto in tale sentimento, considerato quello che sento dire da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di sperimentare questo sentimento sulla propria pelle. La ringrazio per aver allegato alla sua risposta queste letture e questo video molto interessanti, a tal proposito le risponderei che non penso di non avere una "dote affettiva": da piccola baci e carezze non mi sono mancati, certo, in famiglia c'erano dei problemi, ma ce n'erano come in tutte le famiglie. Non ho mai percepito una "carenza d'affetto" da parte dei miei cari, anche perché non ho fratelli né sorelle, quindi spesso le attenzioni erano concentrate su di me.
Non capisco, dunque, cosa mi abbia portato ad essere così apatica, così, da un momento all'altro (Perché così è stato! Nella mia testa c'è stato un cambiamento nel giro di pochi giorni, o almeno è così che mi è sembrato) alla fine penso si tratti di questo.. prima facevo progetti, avevo dei sogni, sognavo il futuro, l'amore, proprio come tutti.. adesso, invece, no.
La ringrazio sentitamente. Cordiali saluti.
come ho scritto anche nell'altra risposta, io sono certa che non si tratti di paura, anzi. Sarebbe bello buttarsi a capofitto in tale sentimento, considerato quello che sento dire da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di sperimentare questo sentimento sulla propria pelle. La ringrazio per aver allegato alla sua risposta queste letture e questo video molto interessanti, a tal proposito le risponderei che non penso di non avere una "dote affettiva": da piccola baci e carezze non mi sono mancati, certo, in famiglia c'erano dei problemi, ma ce n'erano come in tutte le famiglie. Non ho mai percepito una "carenza d'affetto" da parte dei miei cari, anche perché non ho fratelli né sorelle, quindi spesso le attenzioni erano concentrate su di me.
Non capisco, dunque, cosa mi abbia portato ad essere così apatica, così, da un momento all'altro (Perché così è stato! Nella mia testa c'è stato un cambiamento nel giro di pochi giorni, o almeno è così che mi è sembrato) alla fine penso si tratti di questo.. prima facevo progetti, avevo dei sogni, sognavo il futuro, l'amore, proprio come tutti.. adesso, invece, no.
La ringrazio sentitamente. Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 19/02/2017.
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