Probabile depressione ?
Buongiorno a tutti,
circa un anno e mezzo fa mentre ero in vacanza, ho avuto un forte attacco di panico (combinazione il giorno prima di partire per rientrare a casa e lavoro) diagnosticato poi in ospedale. L'esperienza mi turbo' molto, poiché in quel momento pensai che fosse un attacco di cuore ( sono un soggetto con una cardiopatia congenita). Ho vissuto i successivi 9 mesi con questa forte ansia ed attacchi di panico che pian piano sono andati a scemare ( vado da una psicoterapeuta). Ho notato però che la voglia di uscire è pian piano diminuita e le attività che svolgevo prima di quel fatidico episodio, ad ora non mi interessano più. La mia voglia di uscire prima era influenzata dalla paura di avere qualche attacco, poi successivamente è diventata un'apatia e una non voglia di uscire, come se fosse una forte pigrizia.
Fino ad oggi sono uscito veramente poche volte, e quelle poche volte che uscivo notavo un mix tra paura e apatia.
La mia psicoterapeuta mi ha fatto capire che questa paura in base a quanto mi allontano da casa, ovvero, più mi allontano da casa più aumenta questa paura / apatia, come se la mia testa fosse sempre concentrata su quello.
Per quanto ho provato a sconfiggere la cosa noto che non ci riesco, ho superato gli attacchi di panico, ma questa apatia continua a perseguitarmi. Da quando ho avuto il primo attacco di panico ho smesso di bere alcol ( prima ne abusavo parecchio) ed ho smesso di fare tutte quelle attività che prima amavo, come andare a cena con gli amici, andare a ballare ed altre cose.
Secondo voi questa apatia è imputabile solo agli attacchi di panico, quindi alla paura di star male o sono una normale conseguenza della depressione che forse non ho mai affrontato ? Sono sempre stato un tipo taciturno, e per uscire facevo fatica, ma non ho mai avuto un blocco simile.
Può essere che la psicoterapeuta non riesca veramente ad aiutarmi ? Ci vado da più di un anno ed a parte gli attacchi che sono smessi ( anche l'ansia) , non riesco ad andare oltre. Questa sorta di apatia mi perseguita, l'unica cosa che riesco a fare è la classica routine lavoro- casa - parenti. Sembra quasi che tutto ciò che conosco viene accettato mentre il resto diventa difficoltoso.
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
circa un anno e mezzo fa mentre ero in vacanza, ho avuto un forte attacco di panico (combinazione il giorno prima di partire per rientrare a casa e lavoro) diagnosticato poi in ospedale. L'esperienza mi turbo' molto, poiché in quel momento pensai che fosse un attacco di cuore ( sono un soggetto con una cardiopatia congenita). Ho vissuto i successivi 9 mesi con questa forte ansia ed attacchi di panico che pian piano sono andati a scemare ( vado da una psicoterapeuta). Ho notato però che la voglia di uscire è pian piano diminuita e le attività che svolgevo prima di quel fatidico episodio, ad ora non mi interessano più. La mia voglia di uscire prima era influenzata dalla paura di avere qualche attacco, poi successivamente è diventata un'apatia e una non voglia di uscire, come se fosse una forte pigrizia.
Fino ad oggi sono uscito veramente poche volte, e quelle poche volte che uscivo notavo un mix tra paura e apatia.
La mia psicoterapeuta mi ha fatto capire che questa paura in base a quanto mi allontano da casa, ovvero, più mi allontano da casa più aumenta questa paura / apatia, come se la mia testa fosse sempre concentrata su quello.
Per quanto ho provato a sconfiggere la cosa noto che non ci riesco, ho superato gli attacchi di panico, ma questa apatia continua a perseguitarmi. Da quando ho avuto il primo attacco di panico ho smesso di bere alcol ( prima ne abusavo parecchio) ed ho smesso di fare tutte quelle attività che prima amavo, come andare a cena con gli amici, andare a ballare ed altre cose.
Secondo voi questa apatia è imputabile solo agli attacchi di panico, quindi alla paura di star male o sono una normale conseguenza della depressione che forse non ho mai affrontato ? Sono sempre stato un tipo taciturno, e per uscire facevo fatica, ma non ho mai avuto un blocco simile.
Può essere che la psicoterapeuta non riesca veramente ad aiutarmi ? Ci vado da più di un anno ed a parte gli attacchi che sono smessi ( anche l'ansia) , non riesco ad andare oltre. Questa sorta di apatia mi perseguita, l'unica cosa che riesco a fare è la classica routine lavoro- casa - parenti. Sembra quasi che tutto ciò che conosco viene accettato mentre il resto diventa difficoltoso.
Ringrazio anticipatamente per le risposte.
[#1]
Gentile utente,
Potrebbe confrontarsi con la Collega sulla possibilità di avvalersi di una consulenza medico -psichiatrica per una eventuale e indicata terapia farmacologica di sostegno.
Una sintomatologia depressiva o simil depressiva può accompagnare spiacevolmente l'ansia. Tutto ciò però occorre che venga valutato di persona in sede specialistica.
Ne parli alla Collega
Cordialmente
Potrebbe confrontarsi con la Collega sulla possibilità di avvalersi di una consulenza medico -psichiatrica per una eventuale e indicata terapia farmacologica di sostegno.
Una sintomatologia depressiva o simil depressiva può accompagnare spiacevolmente l'ansia. Tutto ciò però occorre che venga valutato di persona in sede specialistica.
Ne parli alla Collega
Cordialmente
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
>>> La mia voglia di uscire prima era influenzata dalla paura di avere qualche attacco, poi successivamente è diventata un'apatia e una non voglia di uscire, come se fosse una forte pigrizia
>>>
Questo è un decorso tipico dell'ansia: la voglia viene sostituita dalla paura, che alla lunga può diventare apatia e persino sfociare in umore depresso.
>>> Può essere che la psicoterapeuta non riesca veramente ad aiutarmi ?
>>>
Può darsi che siate riusciti a fare una parte del lavoro, ma non tutto. Un anno dovrebbe essere in genere sufficiente per liberarsi dall'ansia se non sono presenti ulteriori complicazioni.
Le forme di psicoterapia che possono essere più indicate per l'ansia invalidante sono quelle ad approccio attivo, come la comportamentale o la strategica.
Che tipo di terapia sta facendo? Sta ricevendo istruzioni specifiche?
>>>
Questo è un decorso tipico dell'ansia: la voglia viene sostituita dalla paura, che alla lunga può diventare apatia e persino sfociare in umore depresso.
>>> Può essere che la psicoterapeuta non riesca veramente ad aiutarmi ?
>>>
Può darsi che siate riusciti a fare una parte del lavoro, ma non tutto. Un anno dovrebbe essere in genere sufficiente per liberarsi dall'ansia se non sono presenti ulteriori complicazioni.
Le forme di psicoterapia che possono essere più indicate per l'ansia invalidante sono quelle ad approccio attivo, come la comportamentale o la strategica.
Che tipo di terapia sta facendo? Sta ricevendo istruzioni specifiche?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Buonasera,
ringrazio tutti per la cortese risposta.
No attualmente la mia psicoterapeuta non sta seguendo un percorso specifico, mi fa parlare a ruota libera ed ogni tanti chiede delle precisazioni. Vado una volta alla settimana.
Sinceramente non vorrei prendere psicofarmaci anche perché ho notato ( non so per quale motivo) che aumentino l'ansia.
Ho provato a prendere 7 gocce di Xanax ma subito il mio corpo ha rigettato la cosa, facendomi venire palpitazioni ed extrasitoli.
Ho provato a pensare a qualcosa che mi crei nuovi stimili ( come suggerito dalla mia psicologa) ma non riesco a trovare nulla che mi faccia sentire "qualcosa". Neanche le attività che prima facevo normalmente, come guardare un film o giocare a qualche videogioco per passare il tempo.
Naturalmente questo stato ha aiutato a farmi perdere molte amicizie, perché molte volte non avevo voglia di uscire e fare vita sociale. Ad esempio stasera dovrei vedermi con un amico, ma credo che non andrò perché sento dentro di me questa forte "non voglia" che mi impigrisce, oltretutto non provo nulla nell'uscire, cosa che prima non capitava, prima c'era l'eccitazione ed il piacere, ora c'e' solo "la rottura di palle". Chiedo scusa per il gergo ma vorrei farmi capire.
Grazie
ringrazio tutti per la cortese risposta.
No attualmente la mia psicoterapeuta non sta seguendo un percorso specifico, mi fa parlare a ruota libera ed ogni tanti chiede delle precisazioni. Vado una volta alla settimana.
Sinceramente non vorrei prendere psicofarmaci anche perché ho notato ( non so per quale motivo) che aumentino l'ansia.
Ho provato a prendere 7 gocce di Xanax ma subito il mio corpo ha rigettato la cosa, facendomi venire palpitazioni ed extrasitoli.
Ho provato a pensare a qualcosa che mi crei nuovi stimili ( come suggerito dalla mia psicologa) ma non riesco a trovare nulla che mi faccia sentire "qualcosa". Neanche le attività che prima facevo normalmente, come guardare un film o giocare a qualche videogioco per passare il tempo.
Naturalmente questo stato ha aiutato a farmi perdere molte amicizie, perché molte volte non avevo voglia di uscire e fare vita sociale. Ad esempio stasera dovrei vedermi con un amico, ma credo che non andrò perché sento dentro di me questa forte "non voglia" che mi impigrisce, oltretutto non provo nulla nell'uscire, cosa che prima non capitava, prima c'era l'eccitazione ed il piacere, ora c'e' solo "la rottura di palle". Chiedo scusa per il gergo ma vorrei farmi capire.
Grazie
[#4]
Utente
Dimenticavo, i primi sintomi lo ho provati dopo ( qualche mese prima del primo attacco di panico in vacanza)il lutto di mia nonna, dove stranamente non ho provato nulla. Durante il funerale tutti piangevano ed io non riuscivo a esternare nulla.
Sono sempre stato un soggetto poco affettivo, sono stato cresciuto in una famiglia dove si dava poco spazio all'enozioni e dove erano quasi considerate da persone deboli ( questo da mio padre). Oltretutto ho avuto anche un abuso sessuale che ho riscoperto da poco subito da mia sorella, ero molto piccolo e non mi ricordavo. Forse è anche questo il motivo per cui non sono mai riuscito ad avere un rapporto sereno con una ragazza, anzi non ho mai avuto una donna. Ho 31 anni.
Chiedo scusa per le troppe informazioni ma era far chiarire meglio il mio quadro.
Sono sempre stato un soggetto poco affettivo, sono stato cresciuto in una famiglia dove si dava poco spazio all'enozioni e dove erano quasi considerate da persone deboli ( questo da mio padre). Oltretutto ho avuto anche un abuso sessuale che ho riscoperto da poco subito da mia sorella, ero molto piccolo e non mi ricordavo. Forse è anche questo il motivo per cui non sono mai riuscito ad avere un rapporto sereno con una ragazza, anzi non ho mai avuto una donna. Ho 31 anni.
Chiedo scusa per le troppe informazioni ma era far chiarire meglio il mio quadro.
[#7]
Se il quadro è quello descritto è possibile che un terapeuta ad approccio attivo e direttivo, dove si ricevono istruzioni e compiti specifici, sia più incisivo nello sbloccare il problema.
Può leggere questi articoli per farsi un'idea di come funzionano i vari orientamenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Può leggere questi articoli per farsi un'idea di come funzionano i vari orientamenti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.7k visite dal 18/02/2017.
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Approfondimento su Ansia
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