Paura di impazzire
buonasera
provo a scriverle con la speranza di ricevere una risposta, che possa servire a farmi capire le mie difficoltà.
ho 45 anni, sono padre di 3 bimbi , e attraverso un periodo abbastanza grande di difficoltà.
soffro ultimamente anche se mi è capitato già in passato di attacchi di ansia e di panico. tutto ha avuto inizio una decina di anni fa, poi sembrava che tutto potesse essere sotto controllo invece ultimamente tutto si è amplificato.
attualmente dopo una forte cervicalgia che sto ancora curando ho la convinzione in me di essere ammalato e che rischio di perdere le capacità cognitive. ho paura di avere problemi al cervello o perlomeno di non riuscire più a superare questa paura che mi fa stare male. all'improvviso ho vista annebbiata, dolori di testa, dolore al petto e tremolio alle gambe, poi con notevoli sforzi riesco sempre a riprendermi, da un mese a questa parte queste difficoltà le vivo quotidianamente, sono una persona che ama tanto vivere, però questa situazione mi crea forti difficoltà, che ad oggi sono sempre riuscito a mascherare. a breve credo che mi rivolgerò ad uno psicologo...riuscirò a riprendermi? ha qualche consiglio da darmi?
grazie
provo a scriverle con la speranza di ricevere una risposta, che possa servire a farmi capire le mie difficoltà.
ho 45 anni, sono padre di 3 bimbi , e attraverso un periodo abbastanza grande di difficoltà.
soffro ultimamente anche se mi è capitato già in passato di attacchi di ansia e di panico. tutto ha avuto inizio una decina di anni fa, poi sembrava che tutto potesse essere sotto controllo invece ultimamente tutto si è amplificato.
attualmente dopo una forte cervicalgia che sto ancora curando ho la convinzione in me di essere ammalato e che rischio di perdere le capacità cognitive. ho paura di avere problemi al cervello o perlomeno di non riuscire più a superare questa paura che mi fa stare male. all'improvviso ho vista annebbiata, dolori di testa, dolore al petto e tremolio alle gambe, poi con notevoli sforzi riesco sempre a riprendermi, da un mese a questa parte queste difficoltà le vivo quotidianamente, sono una persona che ama tanto vivere, però questa situazione mi crea forti difficoltà, che ad oggi sono sempre riuscito a mascherare. a breve credo che mi rivolgerò ad uno psicologo...riuscirò a riprendermi? ha qualche consiglio da darmi?
grazie
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Purtroppo molti utenti ci scrivono credendo di poter risolvere problemi d'ansia invalidanti come il suo a distanza. Ciò però non è possibile, occorre rivolgersi a uno specialista di persona.
Non servono i "consigli", serve la decisione di affrontare il proprio problema una volta per tutte, nel modo dovuto.
Forme di psicoterapia indicate in questi casi possono essere la comportamentale o la strategica.
Non servono i "consigli", serve la decisione di affrontare il proprio problema una volta per tutte, nel modo dovuto.
Forme di psicoterapia indicate in questi casi possono essere la comportamentale o la strategica.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
Ha diagnosi specialistica di cervicalgia e di attacchi di panico?
Ha effettuato cure/terapie per il panico? Se si, che tipo di terapia?
Da quanto tempo avverte ansia?
<< ho la convinzione in me di essere ammalato e che rischio di perdere le capacità cognitive>>.
<< ho paura di avere problemi al cervello o perlomeno di non riuscire più a superare questa paura che mi fa stare male>>.
È preoccupato per la sua salute.
Da quanto tempo?
L'insorgere di questa preoccupazione è coincisa (se ricorda) con un periodo/momento della sua vita?
se dovesse pensare alla cosa che la preoccupa di più in assoluto, cosa teme? (Oltre alle paure che ha già esposto)
Grazie per le risposte che vorrà fornirci
Ha diagnosi specialistica di cervicalgia e di attacchi di panico?
Ha effettuato cure/terapie per il panico? Se si, che tipo di terapia?
Da quanto tempo avverte ansia?
<< ho la convinzione in me di essere ammalato e che rischio di perdere le capacità cognitive>>.
<< ho paura di avere problemi al cervello o perlomeno di non riuscire più a superare questa paura che mi fa stare male>>.
È preoccupato per la sua salute.
Da quanto tempo?
L'insorgere di questa preoccupazione è coincisa (se ricorda) con un periodo/momento della sua vita?
se dovesse pensare alla cosa che la preoccupa di più in assoluto, cosa teme? (Oltre alle paure che ha già esposto)
Grazie per le risposte che vorrà fornirci
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#3]
Utente
Salve grazie per la risposta velocissima!
La cervicalgia mi è stata diagnosticata dalla mia dottoressa neurologa e gli attacchi di panico anche al PS dove qualche volta mi è capitato di andare, in preda dall'ansia. Non ho mai fatto terapie per gli attacchi di panico. Credo che uno dei motivi scatenanti è la paura di abbandonare a causa delle mie speriamo presunte malattie i miei bimbi. Sono molto ansioso da sempre e durante la mia vita ho avuto spesso motivi di stress forti. La mia domanda anche se difficile da rispondere è di capire se non ho problemi clinici veri, riuscirò a liberarmi con un percorso guidato da uno specialista da questo malessere. Grazie!
Grazir
La cervicalgia mi è stata diagnosticata dalla mia dottoressa neurologa e gli attacchi di panico anche al PS dove qualche volta mi è capitato di andare, in preda dall'ansia. Non ho mai fatto terapie per gli attacchi di panico. Credo che uno dei motivi scatenanti è la paura di abbandonare a causa delle mie speriamo presunte malattie i miei bimbi. Sono molto ansioso da sempre e durante la mia vita ho avuto spesso motivi di stress forti. La mia domanda anche se difficile da rispondere è di capire se non ho problemi clinici veri, riuscirò a liberarmi con un percorso guidato da uno specialista da questo malessere. Grazie!
Grazir
[#4]
<< riuscirò a liberarmi con un percorso guidato da uno specialista da questo malessere>>. In medicina come in psicologia non ci sono certezze assolute di guarigione.
il lavoro terapeutico richiede: costanza, pazienza, volontà e applicazione da parte del paziente e del terapeuta. In questo modo la possibilità di riappropriarsi del benessere che manca, aumenta sensibilmente.
i suggerimenti del Collega Santonocito, riguardo gli approcci più indicati nel suo caso, le torneranno certamente utili!.
Probabilmente lei è "entrato" in un circolo vizioso in cui il dolore cervicale si autoalimenta sulla base del suo stato d'animo e delle emozioni sgradevoli come un'ansia prolungata nel tempo.
E’ la tensione muscolare (molto probabilmente su base stressogena) a rendere la parte dolente e il dolore aumenta la involontaria contrazione muscolare in un circolo vizioso dolore-tensione-dolore che si autoalimenta. Questa eccessiva contrazione muscolare dipende essenzialmente dalla carenza di ossigenazione. In pratica, l’ossigeno arriva al muscolo attraverso il sangue solo se il muscolo mette in atto la sua azione di pompaggio dapprima contraendosi e poi rilasciandosi. Se tuttavia il rilasciamento non avviene (a causa anche di una eccessiva contrazione osteomuscolare ansia-correlata), i capillari si chiudono, riducendo l'ossigenazione e favorendo così la comparsa degli spasmi dolorosi e dell’irrigidimento. Di conseguenza, tutte le terapie devono essere finalizzate a favorire in primo luogo il rilasciamento e parallelamente la gestione dell'ansia.
Tra queste, danno in particolar modo sollievo: le ginnastiche posturali e lo stretching.
Estremamente valide alcune tecniche di rilassamento anche all'interno della psicoterapia stessa.
Occorre, tuttavia, che tutto il suo quadro sintomatico, venga valutato dal vivo da uno psichiatra in primis e successivamente da un Collega psicoterapeuta.
In bocca al lupo!
Cordialmente
il lavoro terapeutico richiede: costanza, pazienza, volontà e applicazione da parte del paziente e del terapeuta. In questo modo la possibilità di riappropriarsi del benessere che manca, aumenta sensibilmente.
i suggerimenti del Collega Santonocito, riguardo gli approcci più indicati nel suo caso, le torneranno certamente utili!.
Probabilmente lei è "entrato" in un circolo vizioso in cui il dolore cervicale si autoalimenta sulla base del suo stato d'animo e delle emozioni sgradevoli come un'ansia prolungata nel tempo.
E’ la tensione muscolare (molto probabilmente su base stressogena) a rendere la parte dolente e il dolore aumenta la involontaria contrazione muscolare in un circolo vizioso dolore-tensione-dolore che si autoalimenta. Questa eccessiva contrazione muscolare dipende essenzialmente dalla carenza di ossigenazione. In pratica, l’ossigeno arriva al muscolo attraverso il sangue solo se il muscolo mette in atto la sua azione di pompaggio dapprima contraendosi e poi rilasciandosi. Se tuttavia il rilasciamento non avviene (a causa anche di una eccessiva contrazione osteomuscolare ansia-correlata), i capillari si chiudono, riducendo l'ossigenazione e favorendo così la comparsa degli spasmi dolorosi e dell’irrigidimento. Di conseguenza, tutte le terapie devono essere finalizzate a favorire in primo luogo il rilasciamento e parallelamente la gestione dell'ansia.
Tra queste, danno in particolar modo sollievo: le ginnastiche posturali e lo stretching.
Estremamente valide alcune tecniche di rilassamento anche all'interno della psicoterapia stessa.
Occorre, tuttavia, che tutto il suo quadro sintomatico, venga valutato dal vivo da uno psichiatra in primis e successivamente da un Collega psicoterapeuta.
In bocca al lupo!
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.1k visite dal 14/02/2017.
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