Rottura perché lui vuole trovare se stesso
Salve sono una ragazza di 21 anni, e qualche giorno fa il mio ragazzo mi ha lasciato inaspettatamente. Mi ha detto che i sentimenti ci sono ancora, non è la relazione anzi con me si trova benissimo ma sta affrontando dei problemi con se stesso perché non sa più cosa vuole fare, e non sa che problemi ha, dice "mi sveglio la mattina e non so da dove iniziare, vivo di inerzia". Mi ha detto che vuole affrontare questo problema da solo e mi ha pregato di non dirlo a nessuno. Da me non vuole nessun aiuto, mi ha lasciato perché non sa quanto potrebbe durare questa sua fase. Lui è stato sempre sincero con me, non penso sia stata una scusa per lasciarmi, ma davvero sta affrontando un brutto periodo. Come potrei aiutarlo? Se dice che i sentimenti non sono cambiati e che una volta che passerà questo periodo potremmo ritornare insieme dovrei aspettarlo? Devo farmi sentire per fargli capire che ci sono o lasciargli spazio?
[#1]
Gentile ragazza,
Innanzitutto, si tratta di stabilire dei ruoli:
-Lei è stata la sua compagna.
-È comprensibile la sua voglia di aiutarlo ma lei non è la sua psicologa.
-Lui ha fatto una scelta di solitudine. Non condivisa quindi nella coppia.
La solitudine sarà la sua strategia di affrontare i problemi (?)
Bisognerebbe ri-cercare questa scelta in alcuni aspetti:
*il livello di condivisione affettiva nella coppia
* la capacità autoriflessiva (pensare ai propri pensieri ed emozioni)
* la tendenza e la voglia (non voglia) di chiedere aiuto all'altro
* le emozioni e pensieri in proposito a quanto gli sta accadendo
* il carico emotivo di quanto gli sta accadendo
<< mi sveglio la mattina e non so da dove iniziare, vivo di inerzia>>.
- Da quanto tempo ,orientativamente, lui sente di "vivere di inerzia" ??
- come pensa di poterlo aiutare? un'idea se la sarà fatta...
- lei che pensa di quanto accaduto? Come si sente? Sorpresa, arrabbiata/nervosa, triste, preoccupata, in colpa?... come mai?...
Innanzitutto, si tratta di stabilire dei ruoli:
-Lei è stata la sua compagna.
-È comprensibile la sua voglia di aiutarlo ma lei non è la sua psicologa.
-Lui ha fatto una scelta di solitudine. Non condivisa quindi nella coppia.
La solitudine sarà la sua strategia di affrontare i problemi (?)
Bisognerebbe ri-cercare questa scelta in alcuni aspetti:
*il livello di condivisione affettiva nella coppia
* la capacità autoriflessiva (pensare ai propri pensieri ed emozioni)
* la tendenza e la voglia (non voglia) di chiedere aiuto all'altro
* le emozioni e pensieri in proposito a quanto gli sta accadendo
* il carico emotivo di quanto gli sta accadendo
<< mi sveglio la mattina e non so da dove iniziare, vivo di inerzia>>.
- Da quanto tempo ,orientativamente, lui sente di "vivere di inerzia" ??
- come pensa di poterlo aiutare? un'idea se la sarà fatta...
- lei che pensa di quanto accaduto? Come si sente? Sorpresa, arrabbiata/nervosa, triste, preoccupata, in colpa?... come mai?...
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Grazie della risposta... io non so da quanto tempo viva di inerzia, perche si è sempre comportato normalmente con me. Forse è lo stress per gli esami all'università e si deve laureare a breve... mi sento preoccupata per lui perché ho paura che si chiuda in se stesso e in colpa perché non mi sono accorta prima che stava affrontando questo conflitto con se stesso e purtroppo non so cosa fare. Ho cercato di far crescere la sua autostima, di fargli capire si avere fiducia in se stesso. Ma sono stati tutti tentativi vani.
Nonostante tutto lui mi dice che per qualsiasi cosa di cui io avrò bisogno lui per c'è e non è andato via dalla mia vita... queste parole mi hanno mandato in confusione.
Nonostante tutto lui mi dice che per qualsiasi cosa di cui io avrò bisogno lui per c'è e non è andato via dalla mia vita... queste parole mi hanno mandato in confusione.
[#3]
Gentile utente,
Lei ci dice:
"- mi sento preoccupata per lui perché ho paura che si chiuda in se stesso
- e in colpa perché non mi sono accorta prima che stava affrontando questo conflitto con se stesso
- e purtroppo non so cosa fare"
Ci parla di sentimenti - tutti difficili - che sta vivendo Lei, riferiti a sè,
che culminano nell'impotenza del "non so cosa fare".
Lui si è defilato dalla coppia per motivi personali e, se tra Voi il livello di sincerità e trasparenza è sempre stato elevato, non vedo motivo per non credergli.
Essere in coppia significa talvolta anche solo stare alla finestra, quando l'altro lo chiede, ed attendere.
Ma se Lei è piena di sentimenti "spaventosi",
che Le provocano spavento e paura,
ciò trasparirà rendendo anche il percorso di lui più accidentato.
Provi a cercare dentro di sè alcune ragioni
per vivere con maggiore serenità questo periodo:
tanto Lei non ci può fare nulla se lui non lo desidera.
Del resto lui "non è andato via dalla mia vita".
Saluti cordiali.
Lei ci dice:
"- mi sento preoccupata per lui perché ho paura che si chiuda in se stesso
- e in colpa perché non mi sono accorta prima che stava affrontando questo conflitto con se stesso
- e purtroppo non so cosa fare"
Ci parla di sentimenti - tutti difficili - che sta vivendo Lei, riferiti a sè,
che culminano nell'impotenza del "non so cosa fare".
Lui si è defilato dalla coppia per motivi personali e, se tra Voi il livello di sincerità e trasparenza è sempre stato elevato, non vedo motivo per non credergli.
Essere in coppia significa talvolta anche solo stare alla finestra, quando l'altro lo chiede, ed attendere.
Ma se Lei è piena di sentimenti "spaventosi",
che Le provocano spavento e paura,
ciò trasparirà rendendo anche il percorso di lui più accidentato.
Provi a cercare dentro di sè alcune ragioni
per vivere con maggiore serenità questo periodo:
tanto Lei non ci può fare nulla se lui non lo desidera.
Del resto lui "non è andato via dalla mia vita".
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.1k visite dal 13/02/2017.
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