Desiderio di far male.
Salve,
Premetto di essere abbastanza consapevole dei miei difetti psicologici causati dal mio stato estetico, poiche nato con LPS.
Sin da piccolo sono stato un tipo timido all'impatto, a scuola ogni compagnetto mi chiedeva cosa mi fosse successo sotto il naso, io dovevo inventare qualcosa perché mi sentivo normale, ma allo stesso momento capivo che per gli altri non lo ero, ho imparato a conviverci diciamo.. Sempre stato il "gigante" della classe, quasi nessuno si permetteva di prendermi in giro, e quando qualcuno si spingeva a farlo io andavo in tilt subito e la violenza prendeva il posto delle lacrime. Non c'era modo di fermarmi,anche se a cercare di fermarmi o calmarmi era il mio migliore amico o mio padre, me ne liberavo con qualche schiaffo e spintone e tornavo sul mio aggressore fino a quando non mi rendevo conto di essere "al sicuro" e me ne pentivo sempre subito dopo.
Arrivato alle medie e superiori inclasse sono sempre stato un leader e non un capo, studioso e molto perspicace, asso in molte materie, nel gruppo ero molto socievole mai bullo e sempre giusto, il miei compagni più fragili mi cercavano quando i bulli davano fastidio e io non perdevo occasione per difenderli, e molto spesso succedeva che tanto studiavo la situazione che riuscivo a beccarli da soli nei bagni e mi scatenavo.. All inizio pensavo che fosse giusto, il fatto che la gente mi vedeva come uno buono, i professori chiedevano spesso il mio parere perché mi sapevano giudizioso... Poi al 3o anno, a causa di problemi in famiglia incominciai ad essere molto nervoso, mangiavo poco, non capivo se ero buono e giusto come speravo di essere o se la mia violenza è causa di qualche problema mentale..
Il fatto è che per me è un mix di paura, adrenalina, sfogo che finisce con la soddisfazione e la sicurezza che la "minaccia" è neutralizzata e mi provoca piacere.
Mi accorgo pure che probabilmente la mia possenza scaturisce anche agli sconosciuti una sorta di modello "bud spencer", e non so come dirlo ma spesso mi sento in dovere Di accontentare le aspettative anche se so che in fondo non vorrei farlo, forse è difficile da capire ma è come una forma di buon educazione..
A volte penso che io stia combattendo con me stesso... Non voglio sembrare debole ma lo sono, non voglio sembrare violento ma lo sono... E tra io e me C'è una terza "maschera" che spunta ogni volta che mi espongo con chiunque.
Fino ad oggi ho solo fatto male a chi lo merita, mai alzato un dito ad un indifeso o ad una ragazza neanche se mi schiaffeggia.
La mia paura è che questa la violenza possa sfuggirmi di mano.
Sono confuso sul cosa fare.. Ho paura delle medicine soprattutto se si parla di quelle per problemi mentali.
Un altra cosa che mi spaventa è che il fatto di nascondere la violenza dietro il fattore "se lo meritavano" non faccia capire come funziona il mio cervello, ne a me e ne agli altri...
Cosa posso fare per capirci qualcosa?
Può essere frutto della paura?
Grazie in anticipo. Saluti
Premetto di essere abbastanza consapevole dei miei difetti psicologici causati dal mio stato estetico, poiche nato con LPS.
Sin da piccolo sono stato un tipo timido all'impatto, a scuola ogni compagnetto mi chiedeva cosa mi fosse successo sotto il naso, io dovevo inventare qualcosa perché mi sentivo normale, ma allo stesso momento capivo che per gli altri non lo ero, ho imparato a conviverci diciamo.. Sempre stato il "gigante" della classe, quasi nessuno si permetteva di prendermi in giro, e quando qualcuno si spingeva a farlo io andavo in tilt subito e la violenza prendeva il posto delle lacrime. Non c'era modo di fermarmi,anche se a cercare di fermarmi o calmarmi era il mio migliore amico o mio padre, me ne liberavo con qualche schiaffo e spintone e tornavo sul mio aggressore fino a quando non mi rendevo conto di essere "al sicuro" e me ne pentivo sempre subito dopo.
Arrivato alle medie e superiori inclasse sono sempre stato un leader e non un capo, studioso e molto perspicace, asso in molte materie, nel gruppo ero molto socievole mai bullo e sempre giusto, il miei compagni più fragili mi cercavano quando i bulli davano fastidio e io non perdevo occasione per difenderli, e molto spesso succedeva che tanto studiavo la situazione che riuscivo a beccarli da soli nei bagni e mi scatenavo.. All inizio pensavo che fosse giusto, il fatto che la gente mi vedeva come uno buono, i professori chiedevano spesso il mio parere perché mi sapevano giudizioso... Poi al 3o anno, a causa di problemi in famiglia incominciai ad essere molto nervoso, mangiavo poco, non capivo se ero buono e giusto come speravo di essere o se la mia violenza è causa di qualche problema mentale..
Il fatto è che per me è un mix di paura, adrenalina, sfogo che finisce con la soddisfazione e la sicurezza che la "minaccia" è neutralizzata e mi provoca piacere.
Mi accorgo pure che probabilmente la mia possenza scaturisce anche agli sconosciuti una sorta di modello "bud spencer", e non so come dirlo ma spesso mi sento in dovere Di accontentare le aspettative anche se so che in fondo non vorrei farlo, forse è difficile da capire ma è come una forma di buon educazione..
A volte penso che io stia combattendo con me stesso... Non voglio sembrare debole ma lo sono, non voglio sembrare violento ma lo sono... E tra io e me C'è una terza "maschera" che spunta ogni volta che mi espongo con chiunque.
Fino ad oggi ho solo fatto male a chi lo merita, mai alzato un dito ad un indifeso o ad una ragazza neanche se mi schiaffeggia.
La mia paura è che questa la violenza possa sfuggirmi di mano.
Sono confuso sul cosa fare.. Ho paura delle medicine soprattutto se si parla di quelle per problemi mentali.
Un altra cosa che mi spaventa è che il fatto di nascondere la violenza dietro il fattore "se lo meritavano" non faccia capire come funziona il mio cervello, ne a me e ne agli altri...
Cosa posso fare per capirci qualcosa?
Può essere frutto della paura?
Grazie in anticipo. Saluti
[#1]
Gentile Utente,
ha mai pensato di lasciare lo spazio alle lacrime, anziché alla violenza?
Lei cosa ne pensa del "se lo meritavano"?
Pensa davvero sia quella la strada più giusta?
ha mai pensato di lasciare lo spazio alle lacrime, anziché alla violenza?
Lei cosa ne pensa del "se lo meritavano"?
Pensa davvero sia quella la strada più giusta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 13/02/2017.
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