Ossessioni aggressive
Salve dottore , vorrei esporvi un problema che ormai mi distrugge la vita da un mese. Un mese fa ,appunto, ascoltanto una notizia in TV di un ragazzo che ha ucciso i genitori ne sono rimasta sconvolta .. mi sono chiesta "come si può"? Più e più volte .. fin quando una mattina mi sono svegliata ed ero ossessionata dalla paura di poter fare lo stesso .. quelle stesse immagini che il cervello mi mandava mi hanno terrorizzata ,notte insonne e attacchi di panico! Un giorno addirittura sono andata a scrivere su internet "come si fa per uccidere" per dire a me stessa "vedi non ne sarai capace" , ma oggi questo è diventato il mio più grande tarlo !!! Perché sono andata a scrivere quella cosa su internet ? Ho paura ... ho paura di me ... ho dei sensi di colpa è non riesco a perdonarmi ... vorrei un vostro parere a riguardo
[#1]
Il parere è che sembri una persona ansiosa. Perciò se riesci con il tempo a far rientrare da sola il disagio che questo genere di pensieri ti provoca, bene. Altrimenti dovresti cercare un aiuto professionale di persona.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile ragazza,
Le sue sgradevoli e dolorose ossessioni hanno di base un'emozione: L'ANSIA
È un emozione che è presente in noi fin dalla nascita perché ci invia segnali di un pericolo. È un emozione utile e funzionale!
Tuttavia in alcuni momenti/periodi della vita può diventare disfunzionale,
non consentendoci la serenità che meritiamo,
compromettendoci la quotidianità della vita,
creandoci malessere.
<< Un giorno addirittura sono andata a scrivere su internet "come si fa per uccidere" per dire a me stessa "vedi non ne sarai capace" , ma oggi questo è diventato il mio più grande tarlo !!! Perché sono andata a scrivere quella cosa su internet ? Ho paura ... ho paura di me ... ho dei sensi di colpa è non riesco a perdonarmi>>
Cara ragazza, chi intende uccidere:
-non si pone dubbi ossessivi;
-non si pone paure e sensi di colpa nel farlo;
-non ha l'ansia di cercare: "come si fa per uccidere"
-non si pone dubbi sul perdonarsi;
Lo fa e basta!
<< come si fa per uccidere" per dire a me stessa "vedi non ne sarai capace" >>. Questo è proprio un chiaro segno di ansia: il testare se stessi per trovare una rassicurazione dall'ansia. Le è chiaro ora perché è andata al PC a scrivere?
Ma, come credo di leggere, avrà capito che le rassicurazioni all'ansia fanno poco e nulla. Rassicurazioni eventuali battono ansia 5 a 1!
Le rassicurazioni servono solo per abbassare il livello di ansia per un breve periodo di tempo. Poi l'ansia ritorna più invadente di prima...
le vorrei chiedere:
-I suoi pensieri ansiosi sono frequenti?
-Che intensità hanno da 0 a 10?
- la stancano mentalmente durante la giornata?
Le sue sgradevoli e dolorose ossessioni hanno di base un'emozione: L'ANSIA
È un emozione che è presente in noi fin dalla nascita perché ci invia segnali di un pericolo. È un emozione utile e funzionale!
Tuttavia in alcuni momenti/periodi della vita può diventare disfunzionale,
non consentendoci la serenità che meritiamo,
compromettendoci la quotidianità della vita,
creandoci malessere.
<< Un giorno addirittura sono andata a scrivere su internet "come si fa per uccidere" per dire a me stessa "vedi non ne sarai capace" , ma oggi questo è diventato il mio più grande tarlo !!! Perché sono andata a scrivere quella cosa su internet ? Ho paura ... ho paura di me ... ho dei sensi di colpa è non riesco a perdonarmi>>
Cara ragazza, chi intende uccidere:
-non si pone dubbi ossessivi;
-non si pone paure e sensi di colpa nel farlo;
-non ha l'ansia di cercare: "come si fa per uccidere"
-non si pone dubbi sul perdonarsi;
Lo fa e basta!
<< come si fa per uccidere" per dire a me stessa "vedi non ne sarai capace" >>. Questo è proprio un chiaro segno di ansia: il testare se stessi per trovare una rassicurazione dall'ansia. Le è chiaro ora perché è andata al PC a scrivere?
Ma, come credo di leggere, avrà capito che le rassicurazioni all'ansia fanno poco e nulla. Rassicurazioni eventuali battono ansia 5 a 1!
Le rassicurazioni servono solo per abbassare il livello di ansia per un breve periodo di tempo. Poi l'ansia ritorna più invadente di prima...
le vorrei chiedere:
-I suoi pensieri ansiosi sono frequenti?
-Che intensità hanno da 0 a 10?
- la stancano mentalmente durante la giornata?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#3]
(...) fin quando una mattina mi sono svegliata ed ero ossessionata dalla paura di poter fare lo stesso ..(..)
le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Utente
Inanzitutto vi ringrazio per la disponibilità! Dottore sono già di mio una persona abbastanza ansiosa , ma prima di questo momento non avevo mai avuto dei pensieri che mi sembra di capire siano ossessivi!! In questo mese non sono stata mentalmente serena perché questi pensieri mi rendevano triste ,angosciata e ansiosa più di quanto io lo sia già di mio. Peró da buona ansiosa cerco sempre rassicurazioni e in questo momento sapere di non essere "pazza" è già un sollievo
[#7]
<< Volevo poi chiedervi anche , se è sempre "normale" che nell aver pensato queste cose ho anche un assurda paura che è perché li odio !>>
Vede come le rassicurazioni che le ho dato, siano servite a nulla alla sua ansia...?
Una consulenza dal vivo presso un Collega Psicoterapeuta
(preferibilmente con orientamento: cognitivo comportamentale o strategico breve)
non potrà che esserle utile.
Ci rifletta...
Un caro saluto
Vede come le rassicurazioni che le ho dato, siano servite a nulla alla sua ansia...?
Una consulenza dal vivo presso un Collega Psicoterapeuta
(preferibilmente con orientamento: cognitivo comportamentale o strategico breve)
non potrà che esserle utile.
Ci rifletta...
Un caro saluto
[#11]
Utente
Dottore , e quando le cose sembravano andare già meglio , ieri sera mi sentivo mentalmente assente , e credo che questo dipende sempre dall'ansia! Da premettere che soffro di maloclussione e questo mi ha portato per tanto tempo giramenti di testa , e ieri sembrava avessi la testa leggera un po' di vertigini e mi sentivo assente. Credo di dover prendere davvero provvedimenti ma volevo un vostro ennesimo parere
[#12]
<< Credo di dover prendere davvero provvedimenti>>...
Si è risposta da sola ;)
E poi... mica saranno "provvedimenti" drastici! ???
Una consulenza e un eventuale percorso terapeutico con un/a collega, de visu, non rappresenta tanto un provvedimento, quanto piuttosto un modo di assumersi la responsabilità della propria salute psichica, prendendoci cura di noi stessi.
Un caro saluto
Si è risposta da sola ;)
E poi... mica saranno "provvedimenti" drastici! ???
Una consulenza e un eventuale percorso terapeutico con un/a collega, de visu, non rappresenta tanto un provvedimento, quanto piuttosto un modo di assumersi la responsabilità della propria salute psichica, prendendoci cura di noi stessi.
Un caro saluto
[#13]
Utente
No, ma per me è un po' strano gettare le redini , diciamo che sono una che ha voluto affrontare sempre tutto da sola, ma forse è proprio questa la causa della mia ansia. Riguardo al sintomo che vi ho descritto che ne pensate ?! Poi volevo chiedervi , voi di dove siete? Io sono di Napoli e abito ad Arzano c'è qualcuno a cui potete indirizzarmi ?
[#14]
Se lei si taglia un dito, se lo ricuce da sola? No. Va dal medico. Idem per l'ansia quando "taglia" diventando "pesante" e disfunzionale.
Dei sintomi ne abbiamo già abbondantemente discusso nei precedenti consulti. Non ci sono novità. Ha letto l'articolo del Collega De Vincetiis?
Per avere informazioni sui professionisti che esercitano nella sua zona, cerchi sul sito www.psy.it.
Si avvalga di uno dei due approcci terapeutici proposti nei consulti sopra!
È giunto il momento di prendersi cura di sé!!!
Dei sintomi ne abbiamo già abbondantemente discusso nei precedenti consulti. Non ci sono novità. Ha letto l'articolo del Collega De Vincetiis?
Per avere informazioni sui professionisti che esercitano nella sua zona, cerchi sul sito www.psy.it.
Si avvalga di uno dei due approcci terapeutici proposti nei consulti sopra!
È giunto il momento di prendersi cura di sé!!!
[#15]
Utente
Si, l'articolo l'ho letto e mi sono sentita meglio! Ma quella sensazione di ieri mi ha riportato in uno stato ansioso , qualsiasi cosa mi accada ho paura. È soprattutto ho paura che quei pensieri ritornano come un fulmine a ciel sereno , e capisco che anche questo significa essere ansiosa !! Diciamo riesco ad essere consapevole su tutto , solo che certe volte non accetto del perché di questi miei "stati d ansia" e soprattutto per questo chiederò un aiuto. Vi ringrazio Dottore
[#16]
>>> Riguardo al sintomo che vi ho descritto che ne pensate ?!
>>>
Le continue richieste di rassicurazioni, contrariamente a ciò che l'ansioso pensa, l'ansia non la fanno diminuire, la fanno *aumentare*.
Perciò cerca un aiuto fattuale di persona come già raccomandato e poi spegni il pc.
>>>
Le continue richieste di rassicurazioni, contrariamente a ciò che l'ansioso pensa, l'ansia non la fanno diminuire, la fanno *aumentare*.
Perciò cerca un aiuto fattuale di persona come già raccomandato e poi spegni il pc.
[#18]
"...sono una che ha voluto affrontare sempre tutto da sola, ma forse è proprio questa la causa della mia ansia..."
Pillole di saggezza autoprodotta, non frutto di rassicurazioni.
Ma che sono purtroppo di breve durata.
Un giorno va meglio, ci si illude "che tutto sia passato",
il giorno dopo daccapo.
Non attenda oltre a chiedere aiuto;
non è poi così disonorevole,
lo si fa ogni giorno
per risolvere disturbi fisici,
per aggiustare una scarpa,
per accorciare un jeans.
Eppure per la psiche ci sono ancora tante resistenze frutto di pregiudizi e cattiva informazione.
Saluti cari.
Pillole di saggezza autoprodotta, non frutto di rassicurazioni.
Ma che sono purtroppo di breve durata.
Un giorno va meglio, ci si illude "che tutto sia passato",
il giorno dopo daccapo.
Non attenda oltre a chiedere aiuto;
non è poi così disonorevole,
lo si fa ogni giorno
per risolvere disturbi fisici,
per aggiustare una scarpa,
per accorciare un jeans.
Eppure per la psiche ci sono ancora tante resistenze frutto di pregiudizi e cattiva informazione.
Saluti cari.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#19]
Utente
Lei ha pienamente ragione Dottoressa! E che delle volte semplicemente non si ammette di essere "fragili" anche e soprattutto quando, si è ansiosi senza un'apparente motivo , e li che scatta la frase "passerà come è venuta" ma ho provato a mie spese , che purtroppo non è semplice da soli. La ringrazio
[#21]
Utente
Salve Dottori !! da due -tre settimana fa ho chiesto una seduta psicologica. Ho esposto tutti i miei pensieri cattivi , e mi ha rassicurata che sono solo pensieri. Mi ha diagnosticata un disturbo d ansia e disturbo ossessivo-compulsivo. Mi ha prescritto anche le gocce ansiodep e devo iniziare una psicoterapia. Ciò nonostante la mia ansia non diminuisce, e sono sempre di più sconvolta per quei pensieri e soprattutto non riesco a perdonarmi. Vorrei capire se prima o poi potrò uscirne ,non ho quasi nemmeno voglia di iniziare un percorso, perché sono sicura di non uscirne più ..
[#22]
Lo psicologo non si occupa di farmaci e di conseguenza non ne prescrive. Forse volevi dire "visita psichiatrica".
Se ti è stata prescritta una psicoterapia attivati in tal senso. Ed evita di cercare rassicurazioni qui perché cercando rassicurazioni l'ansia aumenta, non diminuisce. Se non hai voglia di iniziare un percorso, non puoi d'altra parte credere di risolvere il tuo problema per email.
Se ti è stata prescritta una psicoterapia attivati in tal senso. Ed evita di cercare rassicurazioni qui perché cercando rassicurazioni l'ansia aumenta, non diminuisce. Se non hai voglia di iniziare un percorso, non puoi d'altra parte credere di risolvere il tuo problema per email.
[#24]
Ribadisco che le gocce non le può prescrivere lo psicologo, dato che non si occupa di farmaci. Anche se si tratta di un semplice rimedio erboristico come in questo caso, la competenza dello psicoterapeuta dovrebbe consistere proprio nell'aiutare i pazienti senza occuparsi di farmaci.
Lo scoraggiamento fa parte del disturbo, dato che finora ha lottato contro di esso senza avere gli strumenti adeguati. Ma proprio per questo è necessario un lavoro psicoterapeutico, altrimenti potrebbe non fare progressi.
A tal proposito, se la psicologa in questione non è anche psicoterapeuta, dovrebbe reperire uno psicoterapeuta.
Lo scoraggiamento fa parte del disturbo, dato che finora ha lottato contro di esso senza avere gli strumenti adeguati. Ma proprio per questo è necessario un lavoro psicoterapeutico, altrimenti potrebbe non fare progressi.
A tal proposito, se la psicologa in questione non è anche psicoterapeuta, dovrebbe reperire uno psicoterapeuta.
[#26]
Gent.le Ragazza,
ho letto con attenzione le sue precedenti richieste di consulto, riporto qui di seguito i passaggi principali:
-chiede un consulto nella sezione odontoiatria tre mesi dopo l'applicazione del byte nel dubbio che non si tratti dell'intervento più adeguato ad affrontare il suo disagio, nel suo racconto accenna ad un episodio di capogiro che risale a tre anni prima;
-chiede un riscontro nell'area psicologia un mese dopo aver visto in TV un servizio di cronaca nera (entrambi i genitori uccisi dal proprio figlio);
- circa un mese dopo decide di seguire il consiglio dei Colleghi e si rivolge di persona ad una psicologa;
- dopo pochi giorni chiede di un secondo riscontro prima in area psicologia e poi in area psichiatria per ricevere rassicurazioni sulla correttezza dell'intervento psicoterapeutico appena avviato (siamo solo alla seconda seduta di psicoterapia):
A questo punto, premesso che è legittimo avere il diritto di porre qualsiasi domanda agli specialisti ai quali ci si rivolge sia on line che off line, se reiterate nel tempo, tali domande contribuiscono ad alimentare dubbi, incertezze e confusioni che, a loro volta, interferiscono con il rapporto di fiducia che sta costruendo con gli specialisti che la stanno seguendo (odontoiatra e psicoterapeuta), nonché con la possibilità stessa di proseguire gli interventi terapeutici appena avviati.
"perché ci sono vostri colleghi che sostengono che dietro a delle ossessioni ci sia solo ansia ,e altri che appunto presuppongono che ci sia rabbia repressa o conflitti ?"
In psicoterapia ci sono diversi orientamenti ma non esistono "risposte pre-confezionate" alle quali uniformarsi, ma processi di cambiamento che si realizzano oppure no, nel primo caso la psicoterapia è stata efficace nel secondo caso no.
In ogni caso, la resistenza al cambiamento è parte del processo terapeutico e semmai, ne rivela il suo avvio concreto anche se sul momento delude le aspettative di avere un miglioramento a breve termine, d'altra parte, tu stessa ti descrivi come "ansiosa di carattere" per sottolineare come il tuo disagio sia antecedente all'episodio citato di tre anni fa.
In realtà, il processo di cambiamento non van confuso con l'estinzione o la riduzione del sintomo (ansia, pensiero ossessivo, vertigine, cefalea ecc.), ma sarà concretamente identificabile nella possibilità di iniziare a SENTIRSI e PENSARSI con modalità che si rivelino FUNZIONALI al tuo benessere, anziché alla somma di due diagnosi (odontoiatrica e psicologica).
Proprio per questo che è necessario avere accesso concreto attraverso la relazione terapeutica ad uno "spazio protetto" (seduta di psicoterapia), all'interno del quale FARE ESPERIENZA DI SE' ATTRAVERSO L'INCONTRO CON L'ALTRO.
A tal proposito ti consiglio di leggere questo articolo:
http://www.psicoterapeuta-pescara.it/psicologia-e-psicoterapia/la-psicoterapia-funziona.html
ho letto con attenzione le sue precedenti richieste di consulto, riporto qui di seguito i passaggi principali:
-chiede un consulto nella sezione odontoiatria tre mesi dopo l'applicazione del byte nel dubbio che non si tratti dell'intervento più adeguato ad affrontare il suo disagio, nel suo racconto accenna ad un episodio di capogiro che risale a tre anni prima;
-chiede un riscontro nell'area psicologia un mese dopo aver visto in TV un servizio di cronaca nera (entrambi i genitori uccisi dal proprio figlio);
- circa un mese dopo decide di seguire il consiglio dei Colleghi e si rivolge di persona ad una psicologa;
- dopo pochi giorni chiede di un secondo riscontro prima in area psicologia e poi in area psichiatria per ricevere rassicurazioni sulla correttezza dell'intervento psicoterapeutico appena avviato (siamo solo alla seconda seduta di psicoterapia):
A questo punto, premesso che è legittimo avere il diritto di porre qualsiasi domanda agli specialisti ai quali ci si rivolge sia on line che off line, se reiterate nel tempo, tali domande contribuiscono ad alimentare dubbi, incertezze e confusioni che, a loro volta, interferiscono con il rapporto di fiducia che sta costruendo con gli specialisti che la stanno seguendo (odontoiatra e psicoterapeuta), nonché con la possibilità stessa di proseguire gli interventi terapeutici appena avviati.
"perché ci sono vostri colleghi che sostengono che dietro a delle ossessioni ci sia solo ansia ,e altri che appunto presuppongono che ci sia rabbia repressa o conflitti ?"
In psicoterapia ci sono diversi orientamenti ma non esistono "risposte pre-confezionate" alle quali uniformarsi, ma processi di cambiamento che si realizzano oppure no, nel primo caso la psicoterapia è stata efficace nel secondo caso no.
In ogni caso, la resistenza al cambiamento è parte del processo terapeutico e semmai, ne rivela il suo avvio concreto anche se sul momento delude le aspettative di avere un miglioramento a breve termine, d'altra parte, tu stessa ti descrivi come "ansiosa di carattere" per sottolineare come il tuo disagio sia antecedente all'episodio citato di tre anni fa.
In realtà, il processo di cambiamento non van confuso con l'estinzione o la riduzione del sintomo (ansia, pensiero ossessivo, vertigine, cefalea ecc.), ma sarà concretamente identificabile nella possibilità di iniziare a SENTIRSI e PENSARSI con modalità che si rivelino FUNZIONALI al tuo benessere, anziché alla somma di due diagnosi (odontoiatrica e psicologica).
Proprio per questo che è necessario avere accesso concreto attraverso la relazione terapeutica ad uno "spazio protetto" (seduta di psicoterapia), all'interno del quale FARE ESPERIENZA DI SE' ATTRAVERSO L'INCONTRO CON L'ALTRO.
A tal proposito ti consiglio di leggere questo articolo:
http://www.psicoterapeuta-pescara.it/psicologia-e-psicoterapia/la-psicoterapia-funziona.html
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#27]
Utente
Come darle torto dottoressa , ma come appunto sottolinea anche lei ,dietro a paure,ossessioni, episodi di ipocondria, c'è di base la mia ansia. Chiedere consulti ulteriori penso che faccia parte del mio carattere ,e fondamentalmente so che non mi fa bene , ma non riesco a farne a meno. E lei non immagina quanto io invece vorrei far meno di continue rassicurazioni ...
[#28]
"Chiedere consulti ulteriori penso che faccia parte del mio carattere ,e fondamentalmente so che non mi fa bene , ma non riesco a farne a meno""
Forse noi dovremmo fare a meno di risponderLe, per fare il suo bene.. Non crede?
[#29]
>>> Chiedere consulti ulteriori penso che faccia parte del mio carattere ,e fondamentalmente so che non mi fa bene , ma non riesco a farne a meno. E lei non immagina quanto io invece vorrei far meno di continue rassicurazioni
>>>
Quindi, in altre parole ci sta chiedendo di diventare complici della sua disfunzionalità e di colludere con essa.
Si rende conto di quanto poco professionali saremmo continuando a darle corda? Agiremmo *contro* il suo interesse.
Cerchi un terapeuta capace di farle capire questo e altre cose, ma prima di tutto impari a rendersi conto che più chiede rassicurazioni, più si sta comportando come il drogato nei confronti della sua droga preferita. Sul momento la fa stare bene, ma alla lunga si sta distruggendo da sola.
>>>
Quindi, in altre parole ci sta chiedendo di diventare complici della sua disfunzionalità e di colludere con essa.
Si rende conto di quanto poco professionali saremmo continuando a darle corda? Agiremmo *contro* il suo interesse.
Cerchi un terapeuta capace di farle capire questo e altre cose, ma prima di tutto impari a rendersi conto che più chiede rassicurazioni, più si sta comportando come il drogato nei confronti della sua droga preferita. Sul momento la fa stare bene, ma alla lunga si sta distruggendo da sola.
[#30]
"so che non mi fa bene , ma non riesco a farne a meno."
Quella che descrive è una condizione di disagio iniziale che legittima la scelta di rivolgersi di persona ad uno psicoterapeuta per realizzare un processo di cambiamento e non necessariamente di cura di una presunta "psicopatologia".
Per dirla con le parole di Ron Kurtz: " Il cliente è un'esperienza in attesa di realizzarsi, piuttosto che un problema da risolvere".
"
Quella che descrive è una condizione di disagio iniziale che legittima la scelta di rivolgersi di persona ad uno psicoterapeuta per realizzare un processo di cambiamento e non necessariamente di cura di una presunta "psicopatologia".
Per dirla con le parole di Ron Kurtz: " Il cliente è un'esperienza in attesa di realizzarsi, piuttosto che un problema da risolvere".
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Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 8.7k visite dal 13/02/2017.
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