Identità e orientamento sessuale confusi, perversioni,... chi sono e cosa voglio?
Buonasera a tutti.
I miei dubbi sono iniziati a 13 anni, quando iniziai a sentire il desiderio di essere una ragazza; mi sentivo come se fossi più adatto ad essere una ragazza, il pensiero di esserla mi eccitava e mi faceva stare bene. Iniziò quindi un periodo di gran confusione in cui non riuscii più a capire chi fossi e cosa volessi: quando mi masturbavo o comunque mi lasciavo andare a pensieri erotici, per la stragrande maggioranza erano pensieri in cui io ero una ragazza (per eccitarmi ricorrevo sia alla classica masturbazione che soprattutto, alla stimolazione dei capezzoli); quando alle feste vedevo ragazze meravigliose, vestite sensuali e provocanti, il mio sentimento non era tanto “vorrei andare con loro”, ma piuttosto “vorrei essere loro”. E il mio lato “femminile”, come lo chiamo io, è estremamente da ragazza poco di buono: se fossi una ragazza sarei una che andrebbe liberamente con più ragazzi diversi al giorno, che si vestirebbe sempre provocante, che si farebbe penetrare anche da sconosciuti; e, cosa che in un certo senso mi preoccupa di più, ciò che mi piace di più è immaginarmi di essere una 14-15enne che va con gente adulta, di 30-50 anni… forse perché ciò aumenta di più il senso di inferiorità e sottomissione all’altro (dopo spiego meglio sto discorso). Tutto questo non rinnegando la mia parte maschile: è capitato che fossi attratto anche da ragazze, benché mai corrisposto, e nella vita quotidiana questi miei dubbi e conflitti interni non traspaiono, vivo da maschio al 100 per cento.
Poi, negli ultimi anni, ho iniziato infatti ad essere attratto dal mondo BDSM e dalla sottomissione. Mi sento uno schiavo e adesso la mia maggior parte dei miei pensieri erotici vanno in questa direzione, sia in ruolo maschile che femminile: immaginarmi di essere una ragazza e camminare a quattro zampe col padrone che mi tiene al guinzaglio (per fare un esempio soft), o immaginarmi da ragazzo sottomesso sfruttato e umiliato dalla padrona… tutto questo mi piace, mi fa star bene, sento che il mio ruolo è quello. Una mia conoscente ha alcuni tratti da padrona (le piace comandare le persone, tende a sentirsi superiore, le piace prendere in giro …) e quando sto col lei, quando lei mi tratta così, io dentro di me sto bene. Mi piace essere sottomesso, sentirmi inferiore, usato, umiliato.
Al momento purtroppo non ho avuto esperienze che mi chiarissero le idee: non sono mai andato in locali omosessuali o night club, non ho mai avuto una sessione BDSM con una vera Mistress perché costano troppo, non ho mai parlato con psicologi ed esperti. L’unica cosa che ho fatto, fin qui, è stato il test cogiati che mi ha classificato come androgino; essendo un test a base di risposte multiple ovviamente prendo il risultato con le pinze, ma mi rispecchio abbastanza nel risultato.
Vi chiedo per favore un parere sulla mia situazione e qualche dritta sul da farsi per capire davvero i miei desideri e la mia identità. Grazie in anticipo della pazienza e dell’aiuto.
Saluti.
I miei dubbi sono iniziati a 13 anni, quando iniziai a sentire il desiderio di essere una ragazza; mi sentivo come se fossi più adatto ad essere una ragazza, il pensiero di esserla mi eccitava e mi faceva stare bene. Iniziò quindi un periodo di gran confusione in cui non riuscii più a capire chi fossi e cosa volessi: quando mi masturbavo o comunque mi lasciavo andare a pensieri erotici, per la stragrande maggioranza erano pensieri in cui io ero una ragazza (per eccitarmi ricorrevo sia alla classica masturbazione che soprattutto, alla stimolazione dei capezzoli); quando alle feste vedevo ragazze meravigliose, vestite sensuali e provocanti, il mio sentimento non era tanto “vorrei andare con loro”, ma piuttosto “vorrei essere loro”. E il mio lato “femminile”, come lo chiamo io, è estremamente da ragazza poco di buono: se fossi una ragazza sarei una che andrebbe liberamente con più ragazzi diversi al giorno, che si vestirebbe sempre provocante, che si farebbe penetrare anche da sconosciuti; e, cosa che in un certo senso mi preoccupa di più, ciò che mi piace di più è immaginarmi di essere una 14-15enne che va con gente adulta, di 30-50 anni… forse perché ciò aumenta di più il senso di inferiorità e sottomissione all’altro (dopo spiego meglio sto discorso). Tutto questo non rinnegando la mia parte maschile: è capitato che fossi attratto anche da ragazze, benché mai corrisposto, e nella vita quotidiana questi miei dubbi e conflitti interni non traspaiono, vivo da maschio al 100 per cento.
Poi, negli ultimi anni, ho iniziato infatti ad essere attratto dal mondo BDSM e dalla sottomissione. Mi sento uno schiavo e adesso la mia maggior parte dei miei pensieri erotici vanno in questa direzione, sia in ruolo maschile che femminile: immaginarmi di essere una ragazza e camminare a quattro zampe col padrone che mi tiene al guinzaglio (per fare un esempio soft), o immaginarmi da ragazzo sottomesso sfruttato e umiliato dalla padrona… tutto questo mi piace, mi fa star bene, sento che il mio ruolo è quello. Una mia conoscente ha alcuni tratti da padrona (le piace comandare le persone, tende a sentirsi superiore, le piace prendere in giro …) e quando sto col lei, quando lei mi tratta così, io dentro di me sto bene. Mi piace essere sottomesso, sentirmi inferiore, usato, umiliato.
Al momento purtroppo non ho avuto esperienze che mi chiarissero le idee: non sono mai andato in locali omosessuali o night club, non ho mai avuto una sessione BDSM con una vera Mistress perché costano troppo, non ho mai parlato con psicologi ed esperti. L’unica cosa che ho fatto, fin qui, è stato il test cogiati che mi ha classificato come androgino; essendo un test a base di risposte multiple ovviamente prendo il risultato con le pinze, ma mi rispecchio abbastanza nel risultato.
Vi chiedo per favore un parere sulla mia situazione e qualche dritta sul da farsi per capire davvero i miei desideri e la mia identità. Grazie in anticipo della pazienza e dell’aiuto.
Saluti.
[#1]
Gentile Utente,
difficile pronunciarsi da qui su quanto scrive, perché si tratta di informazioni molto limitate.
Potrebbe per favore spiegare meglio che cosa è accaduto in passato a proposito di "è capitato che fossi attratto anche da ragazze, benché mai corrisposto, e nella vita quotidiana questi miei dubbi e conflitti interni non traspaiono, vivo da maschio al 100 per cento."?
Cordiali saluti,
difficile pronunciarsi da qui su quanto scrive, perché si tratta di informazioni molto limitate.
Potrebbe per favore spiegare meglio che cosa è accaduto in passato a proposito di "è capitato che fossi attratto anche da ragazze, benché mai corrisposto, e nella vita quotidiana questi miei dubbi e conflitti interni non traspaiono, vivo da maschio al 100 per cento."?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
Un test non porta a nulla!
La sua situazione è davvero molto complessa ed obbliga a più livelli di riflessione.
Sempre con l'aiuto di un professionista.
Le parafilie possono essere conosciute, integrate all'interno di una sessualità condivisa, per evitare che diventino un avera prigione ripetitiva che la porterà verso una solitudine assordante.
L'erotizzazione della sofferenza, e dell'umiliazione ha radici lontane, e va analizzata e riletta proprio partendo dalle terre dell'infanzia, dove ha iniziato a germogliare senza che lei se ne rendesse conto.
Le allego del metariale, lo legga e ne riparliamo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5585-schiavo-d-amore-padroni-e-schiavi-il-sadomasochismo-e-le-sue-regole.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Un test non porta a nulla!
La sua situazione è davvero molto complessa ed obbliga a più livelli di riflessione.
Sempre con l'aiuto di un professionista.
Le parafilie possono essere conosciute, integrate all'interno di una sessualità condivisa, per evitare che diventino un avera prigione ripetitiva che la porterà verso una solitudine assordante.
L'erotizzazione della sofferenza, e dell'umiliazione ha radici lontane, e va analizzata e riletta proprio partendo dalle terre dell'infanzia, dove ha iniziato a germogliare senza che lei se ne rendesse conto.
Le allego del metariale, lo legga e ne riparliamo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5585-schiavo-d-amore-padroni-e-schiavi-il-sadomasochismo-e-le-sue-regole.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3828-bondage-dominanza-e-sottomissione-un-po-di-teoria.html-
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1613-sessualita-estrema-sado-masochismo-bdsm.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1486-sessualita-malata-le-parafilie-o-perversioni-sessuali.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
"Vi chiedo per favore un parere sulla mia situazione e qualche dritta sul da farsi per capire davvero i miei desideri e la mia identità."
Gentile utente,
non sempre le esperienze aiutano a comprendere;
talvolta affastellano dati e dubbi senza chiarire nulla. Così anche i test in rete, la maggior parte delle volte non opportunamente validati.
L'unica "dritta sul da farsi" consiste nel farsi seguire da uno psicologo psicoterapeuta, possibilmente perfezionato in sessuologia (l'elenco in Albo, FISSONLINE).
Per completezza verso chi ci legge aggiungo che, se la confusione circa il proprio orientamento si orienta verso il trangenderismo (NON mi sembra il caso Suo), è opportuno rivolgersi all’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere (ONIG), che ha varie sedi in tutta Italia.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Ex utente
Grazie a tutte delle vostre risposte.
Dottoressa Pileci: intendo che, nonostante il mio desiderio di essere ragazza, nella vita quotidiana non appaio effeminato, e capita che mi innamori di una ragazza (sono attratto sia da ragazze che da ragazzi, in una relazione omosessuale io sarei il soggetto passivo)
Dottoressa Randone: ho letto i suoi articoli. Nel primo si parla di bambini "umiliati e mortificati, picchiati o sgridati ingiustamente" e si dice "Il bambino a seguito dei rimproveri e delle umiliazioni, vivrà in uno stato di frustrazione e l'amore che riceverà - o non riceverà - dalla madre, dipenderà dalla sua bravura e capacità di essere obbediente". Io però da piccolo non sono mai stato picchiato o mortificato, ho avuto dei genitori che nonostante errori e sbagli hanno sempre dimostrato di volermi bene senza ricorrere a punizioni eccessive. Concordo sul significato delle corde, è proprio quello che sentirei. Specifico una cosa: io, nel BDSM, non trovo eccitazione tanto nel "dolore", quanto nella "umiliazione": le pratiche estreme e molto dolorose non mi piacciono, la mia schiavitù è più incentrata sull'obbedire agli ordini e sulla sottolineatura del mio ruolo di sottomesso (ad esempio eseguire lavori domestici, fare il cane in un dogplay, essere preso a schiaffi...). Nel terzo articolo invita a non aver paura delle fantasie di questo tipo e di parlarne con esperti ed eventualmente applicarle. Il problema è appunto applicarle: io desidero molto farlo, ma le Mistress costano molto, troppo per me.
Dottoressa Brunialti: la confusione sul mio orientamento deriva appunto dal mio desiderio di essere ragazza: è come essere omosessuale fuori (maschio attratto dai maschi) ed eterosessuale dentro (vorrei essere una ragazza per andare coi maschi). A ciò si aggiunge che riesco ad essere attratto anche dalle ragazze... quindi forse potrei considerarmi bisessuale, nno so lo.
Dottoressa Pileci: intendo che, nonostante il mio desiderio di essere ragazza, nella vita quotidiana non appaio effeminato, e capita che mi innamori di una ragazza (sono attratto sia da ragazze che da ragazzi, in una relazione omosessuale io sarei il soggetto passivo)
Dottoressa Randone: ho letto i suoi articoli. Nel primo si parla di bambini "umiliati e mortificati, picchiati o sgridati ingiustamente" e si dice "Il bambino a seguito dei rimproveri e delle umiliazioni, vivrà in uno stato di frustrazione e l'amore che riceverà - o non riceverà - dalla madre, dipenderà dalla sua bravura e capacità di essere obbediente". Io però da piccolo non sono mai stato picchiato o mortificato, ho avuto dei genitori che nonostante errori e sbagli hanno sempre dimostrato di volermi bene senza ricorrere a punizioni eccessive. Concordo sul significato delle corde, è proprio quello che sentirei. Specifico una cosa: io, nel BDSM, non trovo eccitazione tanto nel "dolore", quanto nella "umiliazione": le pratiche estreme e molto dolorose non mi piacciono, la mia schiavitù è più incentrata sull'obbedire agli ordini e sulla sottolineatura del mio ruolo di sottomesso (ad esempio eseguire lavori domestici, fare il cane in un dogplay, essere preso a schiaffi...). Nel terzo articolo invita a non aver paura delle fantasie di questo tipo e di parlarne con esperti ed eventualmente applicarle. Il problema è appunto applicarle: io desidero molto farlo, ma le Mistress costano molto, troppo per me.
Dottoressa Brunialti: la confusione sul mio orientamento deriva appunto dal mio desiderio di essere ragazza: è come essere omosessuale fuori (maschio attratto dai maschi) ed eterosessuale dentro (vorrei essere una ragazza per andare coi maschi). A ciò si aggiunge che riesco ad essere attratto anche dalle ragazze... quindi forse potrei considerarmi bisessuale, nno so lo.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 11/02/2017.
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