Paura dormire fuori casa

Salve, sono la mamma di un ragazzino di 11 anni che ha grosse difficoltà a dormire fuori casa senza i genitori.
Mio figlio frequenta un gruppo scout e talvolta viene richiesta la partecipazione a campi nei quali è necessario dormire fuori casa e mio figlio non vuole partecipare; quest'estate siamo riusciti a convincerlo a partecipare al campo estivo nel quale sarebbe dovuto restare fuori per una settimana ma il terzo giorno siamo stati costretti ad andarlo a prendere perchè a sentir lui e i suoi capi stava malissimo. Mio figlio mi ha raccontato di non essere riuscito a riposare la notte, di sentirsi triste e angosciato fino a far fatica a reggersi in piedi.
Anche in gita scolastica, un paio d'anni fa, ha avuto difficoltà, nonostante mi avesse chiesto una mia fotografia da portar con sè, la notte ha dormito poco e mi ha raccontato di aver pianto per la nostalgia.
Comincio ad essere preoccupata perchè penso che ad 11 anni un ragazzino debba essere in grado di dormir fuori casa, inoltre vorrei aiutarlo a superare questo blocco ma non so come comportarmi, non so se è bene forzarlo o assecondarlo.
Talvolta penso anche se non sia il caso di farlo seguire da uno specialista.
Ringrazio per l'attenzione che vorrete darmi.
Saluti.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.4k 597
Gentile mamma,

condivido che
"... ad 11 anni un ragazzino debba essere in grado di dormir fuori casa,"
ma mi chiedo se ci sia stato un graduale allenamento a ciò; prima di dormire fuori con estranei, ha dormito talvolta presso i nonni? presso le zie?
Non perchè ce ne fosse bisogno, ma semplicemnete per fargli prendere confidenza con questa esperienza all'interno di un ambiente rassicurante quale quello della famiglia estesa.
Questo rappresenta anche una risposta alla Sua domanda: "vorrei aiutarlo a superare questo blocco ma non so come comportarmi..."

Riguardo al dormire fuori casa in campo scout,
"non so se è bene forzarlo o assecondarlo."
Direi un po' e un po'.
Nell'esperienza precedente, il fatto che sia rimasto a dormire al campo due notti è già un parziale successo, che - nella ricostruzione degli eventi - andrebbe valorizzato parlando con lui; anzichè porre l'accento sul prematuro fallimentare rientro a casa anticipato.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Signora,

ogni bambino e ragazzino ha i propri tempi e non tutti sono ugualmente indipendenti, ma quella che lei descrive è una reazione presumibilmente ansiosa, connotata da forte malessere anche fisico, e merita attenzione perché è importante capire come mai suo figlio soffre così tanto per la lontananza da lei.

Che rapporto avete?
Si è occupata lei della sua crescita o lavora e quindi vi siete sempre visti solo alla sera?
Ha frequentato il nido?

Lei si considera una persona ansiosa?
Ha delle preoccupazioni quando lui fa qualcosa da solo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Buongiorno
grazie per le risposte così veloci. In effetti il rapporto tra me e mio figlio è molto forte, siamo molto legati forse anche perchè è il figlio minore.
Io ho sempre lavorato, quindi ci vediamo sopratutto la sera e a pranzo, però ogni giorno lo accompagno a scuola e lo vado a prendere e nel pomeriggio stiamo assieme un'oretta per i compiti.
Da piccolo trascorreva la giornata all'asilo e dai nonni ed ora che è più grande rimane a casa con il fratello maggiore che ha 17 anni.
Ha frequentato il nido dall'età di 1 anno ma non è quasi mai rimasto a dormire da parenti, solo 3 o 4 volte dai nonni da quando è nato.
Ebbene sì, mi ritengo purtroppo una persona ansiosa sopratutto quando si tratta dei miei figli.
Grazie mille
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

quando si è ansiosi come genitori si può trasmettere ai figli che il mondo è un luogo pericoloso e che ci si può sentire tranquilli e protetti solo se a contatto con i propri genitori e possibilmente a casa.

Detto questo, può gradualmente modificare alcuni Suoi comportamenti: incoraggiare pian piano Suo figlio a fare qualcosa autonomamente, come le Colleghe hanno già suggerito sopra.

Il figlio maggiore che ha 17 anni ha fatto o fa fatica ad allontanarsi da Lei e da casa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
grazie per la risposta, mio figlio grande non ha queste difficoltà e anche lui frequenta un gruppo scout. Anche lui però è molto legato alla famiglia.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Il ragazzo ha manifestato anche in altri casi forme di ansia da separazione, magari più attenuata, o questa reazione è emersa solo in occasione della gita e della permanenza al campo scout?

In che senso si considera ansiosa rispetto ai suoi figli?
Può aver fatto intendere al più piccolo che il mondo esterno è "minaccioso" e imprevedibile e che deve stare sempre attento ai pericoli (che invece non ci sono quando la famiglia è con lui e lo protegge)?