Senso di insoddisfazione

Buongiorno,
mi presento, ho 23 anni, frequento il 4° anno di università (che mi impegna abbastanza), nel Week end lavoro giusto per avere un po' di soldi miei, in modo da essere un pochino più 'indipendente'. Faccio catechismo, ma piú che un'attività dal punto di vista parrochiale é uno stare insieme con dei bambini, farli giocare e far imparare qualcosa. Questa é la mia settimana tra università, studio, lavoro e riunioni dopo cena. É una routine...
Caratterialmente sono abbastanza simpatica, all'inizio forse un po' riservata ma se prendo confidenza mi trovo a mio agio. Sono migliorata rispetto a qualche anno fa, sono un po' piú sicura, cerco di non svalutare me stessa né le tante cose che faccio durante la settimana, e quando a volte mi capita di "perdere di vista" me stessa e di guardare troppo gli altri, dico a me stessa che anche io ho valore, che anche io conto.
Il problema é che nonostante le mille cose che faccio, non mi sento del tutto soddisfatta della mia vita. Di me stessa sono abbastanza contenta, cerco di dare il mio meglio in quello che faccio, sacrifico fine settimana, uscite con amici etc ma della mia vita non posso dire lo stesso. Non c'è nulla di importante, di nuovo o imprevisto che differenzia una settimana dall'altra, un anno da un altro. Sempre tutto uguale e sempre le stesse cose. Avrei voglia di cose nuove, di nuove emozioni, di energia, di "sentirmi viva". In realtá ripeto, ho cambiato il mio modo di approcciarmi alle cose/eventi. Prima rendevo ad essere sempre "negativa" ma per me era essere obiettivi adesso sono un po' più positiva ma la routine a volte sembra trascinarlo a come ero prima.
Quando parlo di cambiamenti, nuove emozioni forse parlo inconsapevolmente di un ragazzo che mi voglia bene e mi faccia un po' perdere quella razionalità e quel controllo che mi caratterizzano. Dall'altra parte se,appunto, dovessi riflettere, non so se mi vedrei in coppia, dato che non ho esperienza in merito e che non mi veda particolarmente bella (non sono neanche brutta, sono normale) da piacere ad un'altra persona. (In realtà piaccio a chi non mi piace e a me piacciono persone che forse sono un po' troppo per me i cosiddetti "fighetti").

Voi cosa mi consigliate in merito a cambiamenti, novità? Come potrei sentirmi meno "schiava" di questa routine? Piú viva ed energica?

Mi scuso se ho rubato il posto ad altri che magari hanno problemi piú urgenti dei miei.
Vi ringrazio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

partirei da questa sua ultima frase:

"Mi scuso se ho rubato il posto ad altri che magari hanno problemi piú urgenti dei miei"

per farle notare che se lei per prima non dà importanza ai suoi problemi e a sè stessa in generale non può pensare che altri gliene diano e che quindi la cerchino, le propongano cose nuove, si accorgano di lei anche se si discosta dagli stereotipi imperanti.
Perchè ha questa scarsa considerazione di sè?
Confrontarsi con i problemi degli altri quando si soffre per qualcosa, al solo scopo di dirsi che altri stanno peggio, non serve certo a risolvere le cose.
C'è chi sta peggio, ma c'è anche chi sta meglio : )

E' figlia unica?
Che rapporto ha con i suoi genitori?
Per cosa l'hanno gratificata e valorizzata nel corso degli anni?

Non posso fare a meno di notare che lei si è programmata l'intera settimana in modo tale da non avere praticamente tempo libero, con il risultato che quel desiderio di novità che esprime non può proprio trovare spazio per concretizzarsi in qualcosa di reale e di significativo.
E' bello che lei abbia deciso di lavorare per essere in parte indipendente (e non perchè la sua famiglia abbia bisogno del suo aiuto, se ho capito bene), ma non pensa che se si tiene così impegnata di fatto evita tutte quelle esperienze che può fare solo a quest'età, con i suoi coetanei, e che non potrà recuperare fra 10 o 20 anni?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Gentile Dott.ssa Massaro,
Non sono figlia unica, ho un fratello piú piccolo di 9 anni. Per quello che riguarda il rapporto con i miei genitori penso sia abbastanza buono, babbo un po' severo e mamma "media"quando c'è qualche incomprensione, poi lei é piú ragionevole, e meno "rigida" di carattere. Ad essere sinceri non mi ricordo per cosa mi hanno gratificata negli anni,ma indubbiamente quando qualcosa non andava bene me lo facevano notare.
Per quanto riguarda la scarsa considerazione di me,non le so dire un motivo, una causa.
Va a momenti, a volte mi sento bene, piú sicura e apposto con la mia coscienza,riconosco il mio valore.
A volte,tipo oggi, mi sento piú giù, senza un apparente motivo, é come mi sentissi vuota, stanca. L'unica risposta che mi viene da darmi è che io ho voglia di essere amata, voluta per come sono, e questo mio umore un po' volubile deriva,per me, dal fatto che mi concentro su quello che non ho; questo discorso sulla considerazione di me stessa, secondo me, potrebbe un po' migliorare se avessi una persona al mio fianco.
Per quanto riguarda il lavoro è stata una mia scelta dettata sia dal fare una nuova esperienza, sia dal fatto che le mie amiche escono tutte in coppia quindi un po' la cosa mi pesava e mi rammaricava perdere gli anni "piú belli" della gioventù stando a casa.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non riesce a ricordare nulla per cui è stata lodata o gratificata dai suoi genitori?
Quando era piccola che immagine di lei le rimandavano? Cosa le dicevano che era?

Suo fratello riceve un trattamento diverso da quello che ha ricevuto lei o si comportano con lui come facevano con lei?
[#4]
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
No, non mi viene nulla in mente riguardo a gratificazioni, i miei genitori sono di "poche parole" diciamo, non amano smancerie o complimentarsi con me per una cosa che mi é riuscita. Per loro è naturale che andasse fatta in quel modo. Tipo prendo un buon voto si parla in generale dell'esame non si sbilanciano mai e dicono "bene dai,il prossimo quale sarà?" Anche sull'aspetto fisico, quando magari qualcosa mi sta bene, o notano una nuova pettinatura rimane tutto nell'indifferenza, come se niente fosse cambiato. Con mio fratello sono un po' piú comprensivi, morbidi ed "aperti" nel senso di meno rigididi. Anche a lui non danno troppi "rinforzi"però comunque sono piú morbidi nei suoi confronti.
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se lei non è mai stata lodata o gratificata dai suoi genitori si può pensare che non abbia costruito una solida autostima e che per questo tenda a mantenersi al di fuori delle dinamiche di gruppo, adducendo motivazioni pseudo-razionali per questa scelta (non esce perché sono tutte coppie, lavora nel weekend perché è giusto che in parte si mantenga da sola, e così via).

Ha probabilmente imparato ad essere troppo dura con sé stessa, se nessuno dei suoi successi riscuote un plauso degno di questo nome, e magari si è convinta che deve sacrificarsi e dare sempre di più perché così prima o poi la apprezzeranno.
Nel frattempo però la sua vita scorre insoddisfacente e routinaria.

Penso che dovrebbe lavorare con uno psicologo sulla sua autostima e sulla definizione di quali sono i suoi reali desideri, oltre che per smontare tutte le giustificazioni razionali che adduce a motivazione del suo ritirarsi dai giochi riempiendosi la settimana di impegni.