Relazione di coppia
Buonasera, scrivo per richiedere un consiglio da un punto di vista oggettivo. L'argomento centrale è, ancora una volta, l'uso della pornografia da parte del partner.
Io e il mio ragazzo abbiamo da 4 anni una relazione seria, quasi matrimoniale oserei dire, e appagante. Si tratta di un rapporto sviluppatosi grazie al nostro impegno costante nel migliorare sempre di più la complicità e la comunicazione in ogni ambito, cosa non sempre facile considerata la nostra età (20 anni). Due anni fa ho scoperto che lui usava in maniera sporadica la pornografia; ciò che mi ferì maggiormente non fu il fatto in sé, al quale ero anche preparata, ma il fatto che per tutto il tempo precedente mi aveva assicurato (sorprendendomi piacevolmente) di essere solito abbandonare tale abitudine durante una relazione. Il problema quindi era la delusione e in un certo senso la rabbia, perché se prima mi sentivo indipendente e pronta ad accettare come innocente l'uso della pornografia, a seguito della dolce bugia mi sono sentita più fragile e vulnerabile nell'intero ambito sessuale.
In seguito a questa delusione, ci siamo ripromessi entrambi di non usare materiale pornografico o simili se non in coppia, almeno per un po': l'esperienza si è rivelata positiva per una nostra crescita, mi ha permesso di conoscere meglio i suoi gusti e le sue fantasie.
Nel frattempo ho maturato un bisogno ossessivo di sorprenderlo, di soddisfarlo in ogni momento, cercando di rendere ogni esperienza a letto interessante e intrigante, soprattutto secondo i suoi gusti. La nostra vita sessuale, già molto attiva, è diventata quindi anche piuttosto varia e aperta a nuove esperienze (ero pronta a proporgli un'esperienza con una amica, dato che sono bisex). Anche gran parte della gelosia malsana di prima se ne era andata.
Non ero e non sono cieca: sapevo che, per quanto mi impegnassi, la sfera sessuale privata è forse per l'uomo più indispensabile di quanto non lo sia per la donna. Alcune volte, con timore, gliene avevo parlato, rassicurandolo che se avesse sentito il bisogno di recuperare questa parte di sé avremmo potuto parlarne e trovare soluzioni come sempre. In qualsiasi caso, la sua risposta era stata negativa e rassicurante. Proprio oggi mi è capitato di scoprire, per caso, che nelle ultime settimane aveva visitato da solo siti porno. Alla mia richiesta di spiegazioni lui ha reagito con rabbia, sarcasmo e cenni di cattiveria che hanno solo aumentato la mia delusione. Gli ho chiesto perché non me ne avesse parlato, come sempre. Mi sono sentita rispondere che la mia mentalità chiusa nell'ambito non lo aiuta. Evidentemente neanche i numerosi passi avanti che ho fatto per lui sono serviti. Mi sento ferita dalla sua mancanza di fiducia nei miei confronti, nonostante le volte in cui sono stata io a fargli notare che immaginavo qualcosa da parte sua. E, cosa che odio ancor più, mi sento ferita nella mia autostima personale come donna, che sembra scatenare il desiderio di molti ma non il suo, a quanto pare ormai abituato. Non riesco a non vederla in questo modo, sebbene lui mi abbia spiegato che si è trattato di rarissimi episodi, in alcuni dei quali guardava per alcuni minuti le immagini senza masturbarsi, per un semplice fatto di curiosità.
Non è un consulto per chiedere se sia normale che un uomo apparentemente appagato dalla sua vita sessuale non si accontenti della propria donna: ormai mi sono rassegnata al fatto che anche lui è umano. Il vero senso di questo lungo messaggio è che voglio migliorarmi ancora, provare a capire anche tramite un consiglio esterno da parte di esperti se potrebbe esserci un'altra eventuale spiegazione alla base di questo rifiuto categorico.
Spero vogliate rispondermi. Mi scuso per la lunghezza spropositata del messaggio e per il tono forse troppo colloquiale. Spesso, di certi argomenti, non si può parlare con nessuno.
Io e il mio ragazzo abbiamo da 4 anni una relazione seria, quasi matrimoniale oserei dire, e appagante. Si tratta di un rapporto sviluppatosi grazie al nostro impegno costante nel migliorare sempre di più la complicità e la comunicazione in ogni ambito, cosa non sempre facile considerata la nostra età (20 anni). Due anni fa ho scoperto che lui usava in maniera sporadica la pornografia; ciò che mi ferì maggiormente non fu il fatto in sé, al quale ero anche preparata, ma il fatto che per tutto il tempo precedente mi aveva assicurato (sorprendendomi piacevolmente) di essere solito abbandonare tale abitudine durante una relazione. Il problema quindi era la delusione e in un certo senso la rabbia, perché se prima mi sentivo indipendente e pronta ad accettare come innocente l'uso della pornografia, a seguito della dolce bugia mi sono sentita più fragile e vulnerabile nell'intero ambito sessuale.
In seguito a questa delusione, ci siamo ripromessi entrambi di non usare materiale pornografico o simili se non in coppia, almeno per un po': l'esperienza si è rivelata positiva per una nostra crescita, mi ha permesso di conoscere meglio i suoi gusti e le sue fantasie.
Nel frattempo ho maturato un bisogno ossessivo di sorprenderlo, di soddisfarlo in ogni momento, cercando di rendere ogni esperienza a letto interessante e intrigante, soprattutto secondo i suoi gusti. La nostra vita sessuale, già molto attiva, è diventata quindi anche piuttosto varia e aperta a nuove esperienze (ero pronta a proporgli un'esperienza con una amica, dato che sono bisex). Anche gran parte della gelosia malsana di prima se ne era andata.
Non ero e non sono cieca: sapevo che, per quanto mi impegnassi, la sfera sessuale privata è forse per l'uomo più indispensabile di quanto non lo sia per la donna. Alcune volte, con timore, gliene avevo parlato, rassicurandolo che se avesse sentito il bisogno di recuperare questa parte di sé avremmo potuto parlarne e trovare soluzioni come sempre. In qualsiasi caso, la sua risposta era stata negativa e rassicurante. Proprio oggi mi è capitato di scoprire, per caso, che nelle ultime settimane aveva visitato da solo siti porno. Alla mia richiesta di spiegazioni lui ha reagito con rabbia, sarcasmo e cenni di cattiveria che hanno solo aumentato la mia delusione. Gli ho chiesto perché non me ne avesse parlato, come sempre. Mi sono sentita rispondere che la mia mentalità chiusa nell'ambito non lo aiuta. Evidentemente neanche i numerosi passi avanti che ho fatto per lui sono serviti. Mi sento ferita dalla sua mancanza di fiducia nei miei confronti, nonostante le volte in cui sono stata io a fargli notare che immaginavo qualcosa da parte sua. E, cosa che odio ancor più, mi sento ferita nella mia autostima personale come donna, che sembra scatenare il desiderio di molti ma non il suo, a quanto pare ormai abituato. Non riesco a non vederla in questo modo, sebbene lui mi abbia spiegato che si è trattato di rarissimi episodi, in alcuni dei quali guardava per alcuni minuti le immagini senza masturbarsi, per un semplice fatto di curiosità.
Non è un consulto per chiedere se sia normale che un uomo apparentemente appagato dalla sua vita sessuale non si accontenti della propria donna: ormai mi sono rassegnata al fatto che anche lui è umano. Il vero senso di questo lungo messaggio è che voglio migliorarmi ancora, provare a capire anche tramite un consiglio esterno da parte di esperti se potrebbe esserci un'altra eventuale spiegazione alla base di questo rifiuto categorico.
Spero vogliate rispondermi. Mi scuso per la lunghezza spropositata del messaggio e per il tono forse troppo colloquiale. Spesso, di certi argomenti, non si può parlare con nessuno.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
Ho letto il suo consulto e ne ho percepito tutto il malessere che porta con se. Mi domando se lei non veda la pornografia come una "rivale", temo possa esserci questo rischio.
...."Nel frattempo ho maturato un bisogno ossessivo di sorprenderlo, di soddisfarlo in ogni momento, cercando di rendere ogni esperienza a letto interessante e intrigante, soprattutto secondo i suoi gusti. La nostra vita sessuale, già molto attiva, è diventata quindi anche piuttosto varia e aperta a nuove esperienze (ero pronta a proporgli un'esperienza con una amica, dato che sono bisex)..."
Probabilmente da parte del suo ragazzo si tratta di un comportamento appreso, un' abitudine che lui sta cercando di eliminare, cerchi di non farlo sentire "sbagliato"; gli parli francamente dicendogli come la fa sentire quando lui naviga su siti pornografici, evitando di mettere rabbia nelle parole o senso di frustrazione e rassegnazione che non fanno altro che influire negativamente nella comunicazione.
Ho letto il suo consulto e ne ho percepito tutto il malessere che porta con se. Mi domando se lei non veda la pornografia come una "rivale", temo possa esserci questo rischio.
...."Nel frattempo ho maturato un bisogno ossessivo di sorprenderlo, di soddisfarlo in ogni momento, cercando di rendere ogni esperienza a letto interessante e intrigante, soprattutto secondo i suoi gusti. La nostra vita sessuale, già molto attiva, è diventata quindi anche piuttosto varia e aperta a nuove esperienze (ero pronta a proporgli un'esperienza con una amica, dato che sono bisex)..."
Probabilmente da parte del suo ragazzo si tratta di un comportamento appreso, un' abitudine che lui sta cercando di eliminare, cerchi di non farlo sentire "sbagliato"; gli parli francamente dicendogli come la fa sentire quando lui naviga su siti pornografici, evitando di mettere rabbia nelle parole o senso di frustrazione e rassegnazione che non fanno altro che influire negativamente nella comunicazione.
[#2]
Utente
Buongiorno Dr. Indelicato,
La ringrazio per aver dedicato del tempo alla mia situazione.
È in effetti possibile che abbia sviluppato un atteggiamento quasi di 'competizione' nei confronti della pornografia. In parte forse dipende dal mio carattere, che mi spinge stupidamente a credere di poter essere la migliore in qualsiasi cosa faccia e mi rendo conto che, che sia vero o meno, il pensiero è sbagliato alla radice.
Inoltre, per quanto lui mi accusi di mentire, io vedo in quel materiale solo immagini vuote, atteggiamenti finti e meccanici che non coinvolgono. Per questo ammetto che nell'ultimo periodo mi ero discostata un po' da quel mondo e preferivo mille volte vivere sola con lui la nostra sfera sessuale.
Il vedere che per lui fosse diverso mi ha probabilmente indotta a vedere quelle donne come rivali avvantaggiate per il loro ruolo. E avendo purtroppo avuto già modo di vedere cosa vuol dire condividerlo con un'altra, esperienza che mi ha recato una buona dose di sofferenza e che ha i suoi strascichi ancora oggi, probabilmente la cosa mi ha fatto impazzire,
Dubito tuttavia che lui abbia intenzione di smettere, al contrario: quando ieri l'ho chiamato per discutere la faccenda mi ha detto di essersi reso conto che ci imponiamo troppe cose a vicenda, che ci limitiamo, che siamo giovani e che dobbiamo concederci più tranquillità. Che anche lui, sebbene abbia avuto qualche storiella prima di me, ha molto da scoprire. Pensavo lo stessimo facendo insieme, era lui il primo a pronarmi a dargli fiducia in questo.
Sembrava quasi contento di essersi tolto un peso, il suo atteggiamento strafottente mi ha portato a pensare di lasciarlo. Nel vedere questo lui ha riso definendo l'eventualità una liberazione, un'occasione per sentirsi più libero. Non capisco, non sono così restrittiva sul tema. Mi sono messa in gioco tante volte per lui, per fargli provare cose nuove NELLA VITA VERA, e non davanti a un computer.
Il discorso di come mi fa sentire il fatto in sé è stato preso in passato ed evidentemente non serve perché non gli interessa. A quanto pare solo l'unica pronta a fare rinunce (anche più importanti di un porno) per questo rapporto.
La ringrazio per aver dedicato del tempo alla mia situazione.
È in effetti possibile che abbia sviluppato un atteggiamento quasi di 'competizione' nei confronti della pornografia. In parte forse dipende dal mio carattere, che mi spinge stupidamente a credere di poter essere la migliore in qualsiasi cosa faccia e mi rendo conto che, che sia vero o meno, il pensiero è sbagliato alla radice.
Inoltre, per quanto lui mi accusi di mentire, io vedo in quel materiale solo immagini vuote, atteggiamenti finti e meccanici che non coinvolgono. Per questo ammetto che nell'ultimo periodo mi ero discostata un po' da quel mondo e preferivo mille volte vivere sola con lui la nostra sfera sessuale.
Il vedere che per lui fosse diverso mi ha probabilmente indotta a vedere quelle donne come rivali avvantaggiate per il loro ruolo. E avendo purtroppo avuto già modo di vedere cosa vuol dire condividerlo con un'altra, esperienza che mi ha recato una buona dose di sofferenza e che ha i suoi strascichi ancora oggi, probabilmente la cosa mi ha fatto impazzire,
Dubito tuttavia che lui abbia intenzione di smettere, al contrario: quando ieri l'ho chiamato per discutere la faccenda mi ha detto di essersi reso conto che ci imponiamo troppe cose a vicenda, che ci limitiamo, che siamo giovani e che dobbiamo concederci più tranquillità. Che anche lui, sebbene abbia avuto qualche storiella prima di me, ha molto da scoprire. Pensavo lo stessimo facendo insieme, era lui il primo a pronarmi a dargli fiducia in questo.
Sembrava quasi contento di essersi tolto un peso, il suo atteggiamento strafottente mi ha portato a pensare di lasciarlo. Nel vedere questo lui ha riso definendo l'eventualità una liberazione, un'occasione per sentirsi più libero. Non capisco, non sono così restrittiva sul tema. Mi sono messa in gioco tante volte per lui, per fargli provare cose nuove NELLA VITA VERA, e non davanti a un computer.
Il discorso di come mi fa sentire il fatto in sé è stato preso in passato ed evidentemente non serve perché non gli interessa. A quanto pare solo l'unica pronta a fare rinunce (anche più importanti di un porno) per questo rapporto.
[#3]
Gentile Utente,
La sessualità umana prevede anche una parte privata che non necessariamente viene vissuta nella coppia. Mi riferisco in particolare alle fantasie sessuali che sono un ambito privato. Talvolta condividerle nella coppia non genera complicità ma problemi. Qui di fatto si parla di fantasie e nulla di più per il suo ragazzo.
Su un aspetto vorrei farla riflettere : lei dice che nella coppia va tutto bene. Ha senso litigare su questi aspetti?
Ha invece senso che lei capisca che cosa sia questo controllo e da dove viene. Probabilmente il suo ragazzo è solo il catalizzatore per far emergere alcune parti di lei che sono ora disturbanti per la sua serenità ma che meritano attenzione.
Potrebbe provare a capire con L ' aiuto di uno psicologo psicoterapeuta
La sessualità umana prevede anche una parte privata che non necessariamente viene vissuta nella coppia. Mi riferisco in particolare alle fantasie sessuali che sono un ambito privato. Talvolta condividerle nella coppia non genera complicità ma problemi. Qui di fatto si parla di fantasie e nulla di più per il suo ragazzo.
Su un aspetto vorrei farla riflettere : lei dice che nella coppia va tutto bene. Ha senso litigare su questi aspetti?
Ha invece senso che lei capisca che cosa sia questo controllo e da dove viene. Probabilmente il suo ragazzo è solo il catalizzatore per far emergere alcune parti di lei che sono ora disturbanti per la sua serenità ma che meritano attenzione.
Potrebbe provare a capire con L ' aiuto di uno psicologo psicoterapeuta
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Buongiorno Dott.ssa Pileci, la ringrazio per la sua risposta.
In realtà c'è da specificare che l'intero argomento partì da lui, due anni fa. Fu lui a dirmi che voleva a tutti i costi che condividessi le mie fantasie con lui e che si sarebbe impegnato a fare lo stesso. Io di natura sono molto riservata sull'ambito, forse in parte anche bloccata. E mi creda che spesso sarebbe stato più facile non parlare e non sapere, proprio perché si tratta di cose private. Io mi sono ispirata molto a lui per aprirmi in merito, per dargli fiducia, la stessa che pensavo desse a me. Ho tolto barriere, mi sono completamente fidata di lui in un ambito che mi creava problemi, per poi scoprire che mi prendeva in giro. Lui è pieno di contraddizioni, di pretese. Prima era gelosissimo anche di uno sguardo, ora è pronto a farmi vivere esperienze con altri ragazzi pur di farmi sbloccare. Francamente non so più cosa gli interessi davvero.
Ora, io capisco perfettamente il Suo punto di vista: non sono argomenti su cui vale la pena litigare. Ma che mi dice se il tradimento sta nella rottura di un patto? Di un impegno preso da entrambi per il quale ci siamo messi -mi sono messa- più volte in discussione? Perché tanta fatica, tanto dolore, nel mettere sé stessi e il proprio modo di essere al secondo posto, se poi lui non è pronto ad aspettarmi? Non è solo l'uso della pornografia a farmi stare male; è qualcosa che vedo come un tradimento: un tradimento della mia persona mentre mi urla contro che non vado bene, che non faccio progressi abbastanza in fretta; un tradimento della fiducia che ci eravamo ripromessi; un tradimento per un progetto che prevedeva il continuo miglioramento, l'arrivare al punto di non far mancare nulla all'altro anche a discapito proprio. Capirà quindi che si tratta di un terreno molto fragile. Ho rinunciato alle mie armature, alle mie convinzioni per lui; e nel momento in cui mi serviva un sostegno lui non c'era. Per cosa? Uno stupido video.
Per quanto riguarda il fatto che il mio ragazzo per ora rappresenta l'unico catalizzatore per fare emergere parti di me è più che possibile. Sia in ambito sessuale, perché sono stata solo con lui, sia in altre sfere, dato che è l'unico con cui possa parlare. E se da un lato capisco il peso della cosa (non che lui si comporti diversamente con me), dall'altro lo ha voluto lui: mi ha praticamente costretta a chiudere con l'unico amico con cui potessi sfogarmi su qualsiasi ambito, vedendo forse troppa complicità e un rispetto che lui non conosce.
In realtà c'è da specificare che l'intero argomento partì da lui, due anni fa. Fu lui a dirmi che voleva a tutti i costi che condividessi le mie fantasie con lui e che si sarebbe impegnato a fare lo stesso. Io di natura sono molto riservata sull'ambito, forse in parte anche bloccata. E mi creda che spesso sarebbe stato più facile non parlare e non sapere, proprio perché si tratta di cose private. Io mi sono ispirata molto a lui per aprirmi in merito, per dargli fiducia, la stessa che pensavo desse a me. Ho tolto barriere, mi sono completamente fidata di lui in un ambito che mi creava problemi, per poi scoprire che mi prendeva in giro. Lui è pieno di contraddizioni, di pretese. Prima era gelosissimo anche di uno sguardo, ora è pronto a farmi vivere esperienze con altri ragazzi pur di farmi sbloccare. Francamente non so più cosa gli interessi davvero.
Ora, io capisco perfettamente il Suo punto di vista: non sono argomenti su cui vale la pena litigare. Ma che mi dice se il tradimento sta nella rottura di un patto? Di un impegno preso da entrambi per il quale ci siamo messi -mi sono messa- più volte in discussione? Perché tanta fatica, tanto dolore, nel mettere sé stessi e il proprio modo di essere al secondo posto, se poi lui non è pronto ad aspettarmi? Non è solo l'uso della pornografia a farmi stare male; è qualcosa che vedo come un tradimento: un tradimento della mia persona mentre mi urla contro che non vado bene, che non faccio progressi abbastanza in fretta; un tradimento della fiducia che ci eravamo ripromessi; un tradimento per un progetto che prevedeva il continuo miglioramento, l'arrivare al punto di non far mancare nulla all'altro anche a discapito proprio. Capirà quindi che si tratta di un terreno molto fragile. Ho rinunciato alle mie armature, alle mie convinzioni per lui; e nel momento in cui mi serviva un sostegno lui non c'era. Per cosa? Uno stupido video.
Per quanto riguarda il fatto che il mio ragazzo per ora rappresenta l'unico catalizzatore per fare emergere parti di me è più che possibile. Sia in ambito sessuale, perché sono stata solo con lui, sia in altre sfere, dato che è l'unico con cui possa parlare. E se da un lato capisco il peso della cosa (non che lui si comporti diversamente con me), dall'altro lo ha voluto lui: mi ha praticamente costretta a chiudere con l'unico amico con cui potessi sfogarmi su qualsiasi ambito, vedendo forse troppa complicità e un rispetto che lui non conosce.
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, le riporto alcune sue frasi:
"...A quanto pare solo l'unica pronta a fare rinunce (anche più importanti di un porno) per questo rapporto..."
"...Ho rinunciato alle mie armature, alle mie convinzioni per lui; e nel momento in cui mi serviva un sostegno lui non c'era. Per cosa? Uno stupido video..."
"... mi ha praticamente costretta a chiudere con l'unico amico con cui potessi sfogarmi su qualsiasi ambito, vedendo forse troppa complicità e un rispetto che lui non conosce..."
Rinunciare ad aspetti di sè per il bene della coppia potrebbe andar bene, ma c'è il rischio di rinunciare a se stessi e questo non è un bene.
"...A quanto pare solo l'unica pronta a fare rinunce (anche più importanti di un porno) per questo rapporto..."
"...Ho rinunciato alle mie armature, alle mie convinzioni per lui; e nel momento in cui mi serviva un sostegno lui non c'era. Per cosa? Uno stupido video..."
"... mi ha praticamente costretta a chiudere con l'unico amico con cui potessi sfogarmi su qualsiasi ambito, vedendo forse troppa complicità e un rispetto che lui non conosce..."
Rinunciare ad aspetti di sè per il bene della coppia potrebbe andar bene, ma c'è il rischio di rinunciare a se stessi e questo non è un bene.
[#6]
Utente
Gentile Dr. Indelicato,
Quante volte mi è capitato di pensare la stessa cosa. Ma chi mi dice che sia così? Chi mi assicura che veramente abbia fatto troppe rinunce per lui? E se invece avessi una visione tragica della cosa e non avessi fatto abbastanza? A sentirmi parlare così può sembrare che mi abbiano fatto il lavaggio del cervello. Non ho più una verità a cui aggrapparmi e ho imparato troppo spesso che i punti di vista cambiano tutte le carte in tavola. A volte mi sembra di stare con un mostro che mi costringe a fare cose che non voglio e vorrei soltanto fuggire, poche ore dopo lo vedo come il migliore del mondo. Le mie amiche mi dicono che gli concedo troppo, lui che sono troppo bloccata. Mi sto rendendo conto che non mi fa più sentire speciale, apprezzata, amata come prima. Ma se a volte gli ho esposto questi dubbi, lui mi ha fatto notare i dati di fatto: "voglio stare tutti i giorni con te, sei la mia migliore amica oltre che praticamente mia moglie e il sesso è fantastico". Niente da obbiettare. Ma allora perché mi sento così?
Quante volte mi è capitato di pensare la stessa cosa. Ma chi mi dice che sia così? Chi mi assicura che veramente abbia fatto troppe rinunce per lui? E se invece avessi una visione tragica della cosa e non avessi fatto abbastanza? A sentirmi parlare così può sembrare che mi abbiano fatto il lavaggio del cervello. Non ho più una verità a cui aggrapparmi e ho imparato troppo spesso che i punti di vista cambiano tutte le carte in tavola. A volte mi sembra di stare con un mostro che mi costringe a fare cose che non voglio e vorrei soltanto fuggire, poche ore dopo lo vedo come il migliore del mondo. Le mie amiche mi dicono che gli concedo troppo, lui che sono troppo bloccata. Mi sto rendendo conto che non mi fa più sentire speciale, apprezzata, amata come prima. Ma se a volte gli ho esposto questi dubbi, lui mi ha fatto notare i dati di fatto: "voglio stare tutti i giorni con te, sei la mia migliore amica oltre che praticamente mia moglie e il sesso è fantastico". Niente da obbiettare. Ma allora perché mi sento così?
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
a quanto pare la pornografia è solo uno degli aspetti che la fa stare male in questa relazione, le consiglio di fare chiarezza con se stessa facendosi aiutare da un terapeuta. Vorrei poterla aiutare ma a distanza e tramite un sito internet la vedo dura!
a quanto pare la pornografia è solo uno degli aspetti che la fa stare male in questa relazione, le consiglio di fare chiarezza con se stessa facendosi aiutare da un terapeuta. Vorrei poterla aiutare ma a distanza e tramite un sito internet la vedo dura!
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 08/02/2017.
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