Tecniche visualizzazione psicoterapia

Salve, vorrei intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale o breve-strategico. Informandomi un po' ho notato che queste terapie utilizzano principalmente tecniche di visualizzazione mentale. Vorrei sapere se queste tecniche sono indispensabili o se vengono utilizzate anche strategie alternative, dato che, avendo provato qualcosa di simile per conto mio, mi sono accorto che mi risultano molto ostiche e non riesco ad applicarle. Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non è così. TCC e TBS utilizzano perlopiù modificazioni comportamentali e cognitive, non si tratta di visualizzazioni.

E ovviamente non serve a nulla provarle da soli, occorre essere guidati da un terapeuta.

Ti abbiamo già risposto nello scorso consulto, se intendi cambiare tipo di terapia devi farlo per bene, non con il fai-da-te. Altrimenti ti prepari da solo una via alla delusione.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le Utente,
esistono molte tipologie diverse di tecniche di visualizzazione non sono "protocolli standard" inoltre vengono contestualizzate dallo specialista in funzione degli obiettivi terapeutici oltre che dell'orientamento teorico di riferimento.
In ogni caso si tratta di metodologie che sono utilizzate anche da orientamenti diversi da quelli da lei citati e che non possono essere "improvvisate" in autonomia come si legge su certi articoli divulgativi molto diffusi in rete.
Per rispondere alla sua domanda, le tecniche di visualizzazione non sono indispensabili a priori, il loro utilizzo ha senso se è funzionale agli obiettivi del percorso terapeutico, ma si tratta di una valutazione che lo psicoterapeuta non può fare a distanza, né tanto meno delegare alla persona che si rivolge a lui per un colloquio psicologico.
Come ci ha già accennato nel consulto precedente, la propensione a razionalizzare l'ha indotta sia a fare autodiagnosi sia a cercare in rete casi simili al suo, ma temo che entrambe siano strategie fuorvianti e quindi parte del problema e non della sua soluzione.
La resistenza al cambiamento è parte del processo terapeutico non la dimostrazione del suo fallimento e, come tale, andrebbe affrontata esplicitamente anche se questo significa entrare in contatto con la vergogna che la induce a censurare parti significative del suo vissuto.
Naturalmente, qualora dopo il confronto con lo psicoterapeuta la situazione di impasse rimanesse inalterata, sarà inevitabile arrivare all'interruzione del percorso terapeutico.
In ogni caso, se cambierà psicoterapeuta la invito ad orientarsi non tanto in funzione dell'orientamento di riferimento, quanto in funzione della qualità della relazione terapeutica, che dovrebbe fondarsi su fiducia, autenticità e sospensione del giudizio.
Tutte caratteristiche che possono sembrare ovvie e scontate ma, in realtà, possono fare la differenze in termini di processo di cambiamento più che di "cura"di una psicopatologia autodiagnosticata.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Innanzitutto grazie per le risposte. Ho già interrotto la psicoterapia precedente e ho intenzione di intraprendere un percorso nuovo come ho già detto. L'unica cosa che mi frenava prima di accingermi ad iniziare la nuova terapia era questo dubbio sulle tecniche di visualizzazione, che puntualmente mi avete chiarito. Comunque non ho provato solo per conto mio ad applicare queste tecniche immaginative, ma anche su consiglio dello psicoterapeuta. Ho capito però che ogni tecnica che involve la visualizzazione mentale non fa per me, non sono capace di applicarle, non si adattano al mio stile di pensiero. Quindi ora che so che non sono indispensabili posso iniziare il nuovo percorso con tranquillità.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Ho capito però che ogni tecnica che involve la visualizzazione mentale non fa per me, non sono capace di applicarle, non si adattano al mio stile di pensiero"

Gent.le Ragazzo,
gli psicoterapeuti che vogliono utilizzare le tecniche di visualizzazione devono sottoporsi a specifici training di perfezionamento, quindi comprende bene come la loro applicazione non può essere improvvisata e come la loro efficacia non derivi dallo stile di pensiero della persona o dalle sue capacità, altrimenti si riduce alla prescrizione di un compito, anziché rappresentare un'esperienza che ha un potere trasformativo sulle emozioni prima ancora che sul pensiero.
In questo modo la persona apprende concretamente dalla sua esperienze come attingere alle risorse personali.
Per dirla con le parole di Ron Kurtz:
"Il cliente è un'esperienza in attesa di realizzarsi, piuttosto che un problema da risolvere"