Paura della paura

Buonasera,

vorrei cortesemente chiedervi un parere riguardante la paura della paura che sto provando in modo particolare in questo ultimo anno. Ho subito un lutto importante, un anno fa. Tuttavia ho sempre sofferto di ansia e (pochi) attacchi di panico già da quando avevo 20 anni. Ho sempre chiesto consulto al mio psichiatra il quale inizialmente mi curò con 25 mg di antidepressivo e 0,25 mg di alprazolam. La cura durò qualche anno. Lentamente mi sospese le medicine e mi disse che d'ora in avanti avrei dovuto imparare a farcela da sola, nel senso che non riscontrava nessun problema se non ansia anticipatoria ossia la famosa paura della paura. Effettivamente piu passano gli anni e più riesco a fare sempre piu cose, viaggi, una vita normale insomma. Seppur con una leggera ansia. Ma molto molto controllabile. Da 4 mesi sono seguita da uno psicoterapeuta, per una terapia cognitivo comportamentale. Mi ha confermato la diagnosi: disturbo di ansia e attacchi di panico senza componente depressiva e senza agorafobia. Dopo i primi mesi seguenti il lutto infatto non ce la facevo più da sola (ansia, ipocondria, attacchi di panico) per cui andai prima da uno psichiatra, il quale non ritenne opportuno prescrivermi farmaci e mi consigliò appunto uno psicoterapeuta per guarirmi definitivamente da questa ansia fortissima. I primi due mesi di psicoterapia, non so se è normale, stetti molto peggio! Poi pian piano ho iniziato a confrontarmi ogni giorno con questa ansia. Ufficio, palestra, pranzo con le amiche ecc. Insomma riesco da sempre a fare tutto.. ma che fatica! Guidare, allontanarmi dai punti sicuri.. come casa mia.. quando arrivo in ufficio, vorrei tornare a casa.. penso perchè ebbi un attacco di ansia proprio li, l'anno scorso.. e da allora.. stessa cosa lungo il tragitto casa lavoro. Insomma ogni giorno è una lotta. Ma non mi tiro mai mai indietro. E faccio circa 100 km al giorno! Ma ho molta paura a viaggiare ora..ho una paura tremenda dell'attacco di panico.. Il mio psicoterapeuta mi ha detto che è convinto al 100% che in un annetto dovrei riuscire a stare bene completamente. Io non ci credo ancora fino in fondo.. Comunque vi chiedo un parere: secondo voi, il fatto di espormi, confrontarmi ogni giorno con tutti questi km.. impegni.. ufficio.. palestra, amiche.. centri commerciali.. (adoro, sia chiaro, stare con le amiche o passeggiare per i centri commerciali o in centro città..) mi fa bene? Lo chiedo perchè la sera sono stanchissima.. e se penso al giorno dopo.. mi sento male. Ma faccio tutto ugualmente. Solo che lo faccio con fatica.. Ma veramente evitare di evitare fa bene? È talmente dura.. Ed è normale fare cosi fatica i primi tempi?

Scusate se mi sono dilungata.

Vi ringrazio anticipatamente se vorrete rispondermi.
Un cordiale saluto.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
...Ma veramente evitare di evitare fa bene? ...
l'evitamento è un sintomo che va a complicare il quadro fobico. Evitare di evitare permette di non rendere il problema ancor più invalidante.
Il resto va elaborato con il suo terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
Gentile Dott. De Vincentiis,

la ringrazio tanto tanto per avermi dato il suo parere. Ma secondo lei è normale fare cosi fatica tutti i santi giorni per mesi? Prima mi "sbloccavo" molto prima.. Ora ogni giorno è faticosissimo.. negli spostamenti e lontano d casa.. provo una paura della paura tremenda.. nonostante controlli la respirazione.. nonostante io riesca ora ad identificare sempre piu i pensieri disfunzionali che scatenano questa ansia anticipatoria.. nonostante io faccia il possibile per percepire i sintomi della paura come tachicardia ecc.. come sintomi non pericolosi, che non significano "attacco di panico"... che non significano "nulla"..
Ecco è normale fare ancora cosi fatica nonostante i miei sforzi? Arrivo a sera che sono cosi stanca. E sopratutto ogni mattina trovo durissimo partire per una nuova giornata.. ma solo per la paura della paura. Fossi sicura di non aver più ansia e panico.. andrei ovunque! Che bello sarebbe..

Grazie ancora e un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Buongiorno,

vorrei aggiungere una cosa che mi è successa ieri. Sono andata al supermercato ed ho avuto un picco d'ansia simile al panico. Ma non improvviso. Dopo pranzo infatti ho avuto una fortissima sonnolenza e avrei voluto andare a coricarmi. Invece sono uscita e sono andata a far spesa.. Sono stata malissimo. Probabilmente ho percepito questo sintomo come pre annuncio del panico (sensazione di svenimento) e da li è degenerato. Tachicardia, voglia di uscire da li di correre a casa, senso di forte paura, sensazione che non andrà mai via ecc.. Ho atteso di calmarmi un pò e solo allora sono uscita, pagando la mia spesa. Rientrata a casa ho rimesso. Ed oggi non me la sono sentita di andare in ufficio. Infatti sono rimasta a letto mezza giornata dormendo. Mi sentivo stanchissima. Ora può essere stata un indigestione a causarmi questo attacco di ansia o il contrario? È qui che mi chiedo se evitare di evitare mi fa realmente bene visto cosa devo sopportare prima durante e dopo forti sintomi psico fisici di paura. Non vorrei fosse una depressione... visto che ho dormito.mezza giornata a letto.. Per finire, anche ieri sera, come ripensavo al panico o all'ansia mi tornava quella paura di non riuscire a stare mai più bene.. ed è come un autoalimentazione. Più ci si pensa e peggio si sta..

Vi ringrazuo se vorrete darmi un vostro gentile parere a riguardo.

Un cordiale saluto.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(...) come ripensavo al panico o all'ansia mi tornava quella paura di non riuscire a stare mai più bene (...)
questa è la lotta che fa e che la fa sentire così stremata.
E una trappola dalla quale deve uscire. Ma è necessario l'intervento di un terpeauta.
saluti
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Utente
Utente
È bravissimo perchè è proprio cosi.

Ma come si fa? Allora sbaglio a lottare o a pensarci all'ansia? O a non evitare? Insomma dov'è il meccanismo errato?

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
[#7]
Utente
Utente
Non la conosco ma penso che lei sia un bravissimo psicoterapeuta. La ringrazio tantissimo la sua lettura mi ha aperto un mondo. Rimuginazione. Di quante cose disfunzionali automatiche mi sto rendendo conto in questo mio percorso di psicoterapia. Ed anche lei mi è stato dinum grandissimo aiuto.
Questa lettura la dice lunga.
Ha centrato in pieno il discorso. Senta, ma è normale secondo lei che io dopo 4 mesi di psicoterapia congitivo comportamentale abbia ancora, a periodi, i sintomi che avevo inizialmente? Per esempio. I primi due mesi sono stati terribili. Stavo peggio. Poi il terzo mese meraviglioso non avevo quasi più ansia! Quest'ultimo mese è tragico. Un'ansia pazzesca con attacchi di panico anche se non improvvisi.. Ma giorno dopo giorno un incubo! Sento dentro di me che andrà tutto bene un giorno. Ma nel frattempo è terrificante. Senta la prego mi dia un suo parere. Trova sia normale tutto ciò? O dovrei forse cambiare terapeuta e terapia?

Spero tanto in una sua risposta.

Un cordiale salute e un grazie di cuore.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
[#9]
Utente
Utente
Grazie mille!! Mamma mia anche tutto questo che ho letto è verissimo!! È bravissimo.

Insomma lei pensa che 4 mesi siano più che sufficienti per avere dei beneifici? Del mio caso cosa ne pensa? Su che scala di tempo posso basarmi un mese un anno..?

I miei complimenti per i suoi articoli!!
[#10]
Utente
Utente
Grazie mille ancora per i suoi preziosi articoli ed anche per i suoi pareri.

Buona serata e un cordiale saluto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Aggiungo al parere del collega che da un punto di vista strategico esistono due tipi di persone ansiose: i fobici, che hanno paura ed evitano, e gli ossessivi, che hanno paura ma affrontano. Lei sembra appartenere decisamente più alla variante ossessiva, perché ha paura ma fa comunque ciò che deve fare.

Tuttavia, quando c'è una base più ossessiva che fobica, di solito le esposizioni e l'evitare di evitare non sono risolutivi.

Perciò è probabile che le occorrano prescrizioni comportamentali più specifiche per le ossessioni.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#12]
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Santonocito,

la ringrazio tantissimo per il suo prezioso parere. Ecco allora un altro motivo per il quale probabilmente non riesco mai a muovermi e a viaggiare senza avere paura della paura.. mi sposto sempre con ansia.. e faccio tanta fatica.. e sono sempre stanchissima e muoio dal sonno ogni santo giorno! Oggi sono stata dal mio psicoterapeuta. Questa mattina in ufficio ancora un attacco di panico.. e dal mio p. non solo non sono riuscita a spiegargli la mia settimana piena di ansia e panico, ma a lui sembra non importare nulla. Lui si concentra solo sul fatto che secondo lui faccio troppe cose durante la settimana ed è normale essere stanchi.. sembra dare più peso al farmi fare domande sulla mia vita passata e presente.. senza darmi vere e proprie indicazioni per farmi passare l ansia.. ma poi io ho una settimana davanti da gestire prima di vederlo.. insomma mi sento un pò cosi.. da un lato ho ansia ogni giorno e dall'altro lui me la aumenta perchè "scava"con domande e vuole farmi arrivare a dei cambiamenti che possano risolvermi l ansia e il panico. Pochissime dritte per affrontare i momenti di panico. Scusate, ma secondo voi è corretta una psicoterapia cognitivo comportamentale cosi? io mi aspettavo di guarire in un paio di mesi.. e invece dopo 4 mesi.. peggioro con i sintomi! Ma miglioro dal punto di vista della consapevolezza, conoscenza del circolo dell'ansia ecc..

Vi prego datemi un parere a riguardo!

Un grazie di cuore ed un cordiale saluto!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> secondo voi è corretta una psicoterapia cognitivo comportamentale cosi?
>>>

Su questo potranno esserle più precisi i colleghi TCC che le risponderanno. Non tutte le TCC sono uguali, perciò è possibile che il suo terapeuta lavori in modo diverso.

Da un punto di vista strategico le domande vanno concentrate sul funzionamento del problema non nel passato ma nel presente, e questo può richiedere una o due sedute. Dopodiché si passa alle prescrizioni vere e proprie.

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Utente
Utente
La ringrazio tantissimo dott. Santonocito!

Mi potreste fare un esempio di prescrizioni.. Sarà che è la mia prima volta da uno psicologo/psicoterapeuta per cui non ho parametri sui quali basarmi per capire se è quello giusto e se mi sta facendo fare un buon lavoro o meno..
Io so solamente che dopo 4 mesi, per esempio non potrei ancora partire per una vacanza perchè avrei il terrore di un attacco di panico.. Ecco mi baso su questo.. ed anche sul fatto che ansia e panico mi accompagnano ovunque.. ogni giorno.. Oltre al fatto che con le sue domande mi sta facendo mettere in discussione tutto ciò che ruota intorno alla mia vita..!

Nell'attesa di un suo / vostro gentile parere, porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Preferirei di no, sia per non "inquinare" la terapia che già sta seguendo e metterle ulteriori grilli in testa, sia perché non è appropriato dare indicazioni terapeutiche a distanza. Sarebbe come prescrivere medicine senza vedere il paziente. Non sarebbe nel suo interesse, né professionale.

Faccia così. Ne parli al suo terapeuta e gli faccia presente che, secondo lei, non state andando nella direzione desiderata o alla velocità desiderata. Quattro mesi sono in genere sufficienti per almeno sbloccare un problema d'ansia. Poi il lavoro non è ancora finito, ma intanto la persona dovrebbe sentirsi meglio.

Se si sentirà rispondere che il percorso prevede quanto state facendo, che deve avere pazienza o che lei sta facendo "resistenza" al trattamento, o comunque se dovesse ricevere risposte per lei non completamente soddisfacenti - fatto salvo che se lei è tendenzialmente una persona ossessiva, nessuna risposta sarà mai soddisfacente per intero ;) - potrà iniziare a pensare di cambiare terapia.

[#16]
Utente
Utente
Dott. Santonocito,

la ringrazio tantissimo!
Proverò a fare cosi! Vedremo..
Certo che il dubbio mi è venuto quasi subito.. quando il mio p. mi parlava di argomenti secondo me non proprio consoni.. (sesso e fantasie sessuali, contatto fisico baci e abbracci, previsioni sul dopo terapia con uscite caffe..) si insomma battute fuori luogo. Ma ho sempre avuto il dubbio che magari fosse il suo modo di analizzarmi.. non ho mai voluto pensare che fosse davvero poco professionale. Mi ha anche fatto una seduta portandomi al bar e offrendomi il caffè poi notavo che lui si avvicinava fisicamente, mi aggiustò il foulard che portavo. Gesti che sentivo troppo invasivi. Insomma parlandone con mio marito e con la mia famiglia, abbiamo sempre avuto il dubbio sulla sua poca professionalità..
Avrei voglia di cambiare ma ho paura di stare ancora peggio di aumentare ansia e panico.

Comunque prenderò una decisione. Penso di andare da una psicoterapeuta. Di parlarle della situazione e magari insieme a lei procedere con il distacco o decidere che va bene cosi e di continuare.

Siete bravissimi. Vi ringrazio davvero tanto.
Un cordiale saluto.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
I comportamenti che ha descritto, se tali, sono non solo non professionali ma, quel che è peggio, confondenti per il paziente e lesivi per l'immagine della professione.

Le suggerisco in tal caso di cambiare terapeuta senza pensarci due volte e di valutare se non sia il caso di informare l'Ordine degli psicologi della sua regione circa l'accaduto.

Anche l'idea di rivolgersi intanto a una diversa terapeuta e parlare con lei sul da farsi può essere una valida alternativa.

Le faccio molti auguri

[#18]
Utente
Utente
La ringrazio di cuore. Mi sono sempre chiesta se non fossi io magari a travisare alcune cose. Ma effettivamente il farmi domande sulla masturbazione, sulle mie eventuali fantasie sessuali.. io naturalmente mi sentivo morire dall'imbarazzo e non riuscivo a rispondere. Il consigliarmi la masturbazione come metodo anti ansia e panico.. Inoltre avevamo comunque un buon rapporto terapeutico. Io sono estroversa e sorridente. Amo molto anche scherzare o ironizzare ma di certo non su certi temi.. Insomma questo per dirle che mi sono sentita pure un pò in colpa. Di aver pensato o travisato certe cose o al contrario di non essere stata più fredda e un pò più introversa. Mi ha confusa tantissimo questa situazione. Che periodo sto attraversando.. ansia, panico, confusione, ed ora anche colui che avrebbe dovuto aiutarmi.. realizzo che non va assolutamente bene. Niente si ricomincia da capo..

Nel frattempo io ho forte ansia. In palestra, inoltre, per dire, mentre mi allacciavo le scarpe mi è venuto alla mente improvvisamente un ricordo di un luogo della mia infanzia che nulla aveva a che vedere col presente. Apriti cielo.. uno spavento! da li ansia paura della schizzofrenia, della depressione e chi più ne ha più ne metta.. Passerà anche questo periodo.

La ringrazio davvero di cuore e le porgo un cordiale saluto.
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