Il collega lo difende, ma in due anni ho perso solo tempo e speranze

Seguo questo psicologo da circa due anni e mezzo, per problemi ossessivi insorti dal giorno prima al giorno dopo, che hanno finito per intaccare per lungo tempo la mia vita sessuale e di relazione. Vagonate di esercizi e tempo perso con risultati scarsi e altalenanti. Spesso mi sono sentito incompreso e a volte persino sbeffeggiato da lui. A momenti mi sembra di avere un carceriere: sebbene scontento non mi sono rivolto a nessun altro per inerzia: non avevo il coraggio di ricominciare tutto da capo, riprendere tutti quei racconti dall'inizio. E poi lui mi ha sempre detto che sono io il problema, lui il suo lavoro lo fa, e se voglio andarmene quella è la porta, "capirai, un fallimento ogni tanto ci può stare".. Non ha fatto altro che accusarmi di scarsa costanza e adempienza agli esercizi, ma paradossalmente, alcuni tra i momenti peggiori che ho vissuto sono stati quando sono stato costante con quei maledetti esercizi, che ritengo poco personalizzati e poco adatti alla mia situazione.
Piuttosto gli unici risultati che ho ottenuto, sono stati grazie a scelte di vita precise, comportamentali, o buttandomi di più a contatto con la vita reale. E purtroppo facendo chiodo scaccia chiodo, a volte facendo cose stupide e creandomi problemi così grossi da sostituire quelli ossessivi. Come quando, in un momento di infelicità e frustrazione per la terapia che andava da schifo, e la mia vita pure, il sesso di scarsa qualità, gli esami pure e nessun sollievo, ho deciso di lasciare la mia ragazza che da mesi soffriva per il nostro stallo. Lo psicologo mi consigliava di tenermela buona ma io non ce la facevo a tenere in ostaggio un'anima in pena perchè mi poteva far comodo. E infatti le cose vanno da schifo ugualmente.
Disperato ho contattato un altro specialista, gli ho raccontato la mia storia, e guarda la fortuna è amico del mio terapeuta, ma perchè non ti trovi bene? E' bravo, mi dispiace, se vuoi vieni pure da me ma non so se cambia qualcosa...
Adesso, considerando tutte le cose che ho perso nella mia vita, tra cui la mia donna, sono in una fase di totale apatia. Faccio tardi di 20 minuti all'appuntamento e lui fa entrare due pazienti, dopo un'ora e mezza di attesa entro io, mi fa parlare dieci minuti, mi dice un paio di cazzate poi dice che si è fatto tardi, devo dargli il compenso e vederci la prossima volta che ora ha un altro paziente. Cambiare può avere ancora senso?