Trarre piacete nelle tragedie

Buongiorno.. sono una ragazza che trae piacere dalle tragedie altrui.
Se avviene un attentato, se avviene un fstto di cronaca nera importante, se avviene una alluvione, se avviene qualcosa di catastrofico, e soprattutto se posso vederlo con i miei occhi, mi gaso interiormente, mi piace .
Spero che accadano sempre queste cose.
Anche succede qualcosa si miei amici più stretti ( perdita di lavoro, sospensione patente etc.. ). Mi piace da impazzire lo stato di tensione e di allerta e voglio più informazioni possibili.
Basta solo che le cose non tocchino in prima persona me, i miei genitori mio fratello e miei nonni. Loro tassativamente no.
Già alle elementari creavo situazioni di proposito per creare e nutrirmi di tensione e mistero come rovesciare di nascosto l acqua nello zaino dell amichetta o altri comportamenti simili.
come si chiama questo piacere che nutro ?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Quanto Lei prova è l'opposto dell’empatia,
che significa gioire e soffrire in consonanza con l'altro.

Non c’è dubbio che noi umani siamo capaci "anche" di avvertire un perverso piacere quando vediamo cadere qualcuno nel fango.
Alcuni studiosi l'hanno definita "delizia delle disgrazie altrui".

Una prima idea è che quando le persone intorno a noi hanno avuto eventi "di disgrazia", guardiamo con occhi più benevoli noi stessi in quanto "immuni da disgrazia", dunque superiori.

Altri ricercatori hanno scoperto che le persone con una bassa autostima sono più propense a provare delizia per le disgrazie altrui rispetto a persone che hanno una elevata autostima.
Come a dire che chi non è soddisfatto di se stesso realizza il proprio sentirsi migliore attraverso il "cadere nella polvere" degli altri.

"come si chiama questo piacere che nutro ?"
forse solo maxxxi-invidia.
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Utente
Utente
A me piace terribilmente la sensazione di questa maxxxxi invidia....
Pensa che ciò possa portarmi a compiere azioni malsane per far si di creare situazioni che mi diano piacere? Se avessi la certezza di non essere scoperta mai , penso che potrei fare quasi di tutto nel limite della mia sensibilità
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Che le piaccia non ho dubbi,
altrimenti non se la sarebbe portata appresso per tutti questi anni.

Non ha dato però riscontro ai due stimoli:
- invidia
- scarsa autostima
a cui aggiungerei:
-gelosia
-competitività
-odio.
Infatti secondo alcuni studi il "piacere nelle tragedie" è un meccanismo evolutivo che può svilupparsi in un contesto di risorse limitate, ad esempio la competizione tra due fratelli per avere l'attenzione dei genitori.
Questo meccanismo, che può svilupparsi già in tenera età, si trasforma poi nel provare piacere per le altrui disgrazie anche quando non vi è più competizione per aggiudicarsi delle risorse.


Oltre a ciò, cosa c'è nella Sua vita?
- un lavoro interessante
- un amore
- un hobby importante
- una causa per cui spendersi
- una dieta
- ...







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Utente
Utente
Ho un lavoro ma non mi soddisfa, attualmente non ho partner e faccio regolarmente sport perche negli ultimi anni sono ingrassata e non mi piaccio.
Autostima molto bassa.
Ma questa bella sensazione veniva provata pure quando andavo a scuola, ero magra e avevo un compagno di cui ero innamorata.

E''una cosa che ho dentro di me da sempre...

Vivo con i miei genitori che sono sempre stati presenti, mi hanno voluto e mi vogliono un bene dell anima. In età infantile non mi hanno sicuramente mai fatto mancare niente. Vivevo pure con i nonni, ora morti, sono stata circondata d amore.
ho un fratello più piccolo di cui non sono mai e poi mai gelosa.

Sono molto fantasiosa soprattutto nell elaborare testi scritti, su facebook vado alla grande con i miei racconti, cosa che succedeva anche con i temi alle elementari medie e superiori, mentre con il linguaggio verbale ho più difficoltà
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Non sempre è possibile - da soli - riconosce l'origine di un atteggiamento, di un comportamento, soprattutto se risale all'infanzia.

Però, per avere scritto qui, ritengo Lei si interroghi sul tipo di benessere che Le provoca questo Suo modo di essere, se esso sia un piacere "sano" o di che tipo.

Forse potrebbe andare un po' più a fondo della cosa, attraverso un consulto di persona:
anche l'"autostima molto bassa" non fa vivere bene,
assieme ad altri elementi poco gratificanti della Sua vita attuale a cui accenna
e che può darsi concorrano a mantenere questo tipo di piacere basato delle "tragedie" altrui.