Innamoramento non ricambiato
Buonasera,
vi scrivo perché mi sono infilato in una situazione che mi fa ancora soffrire dopo molto tempo.
Praticamente un anno fa ho conosciuto una ragazza 26anni io 27, facendo volontariato. È una ragazza che viaggia molto (erasmus, viaggi ecc.) e io pure.
Piacendomi fin da subito inizio a scriverle anche perché viviamo in due città diverse, ci sentiamo dapprima qualche giorno poi dopo un mesetto ci organizziamo per vederci. Usciamo, ci divertiamo e decidiamo di vederci anche il giorno dopo (me lo chiede lei stessa). L'indomani dopo la bella giornata decidiamo di rivederci a distanza di una settimana poi io parto per un periodo di circa 9 mesi per Amsterdam (esperienza lavorativa). In questi mesi ci sentiamo sempre, sempre più assiduamente e ogni giorno quasi ad ogni ora del giorno, vediamo anche gli stessi film da distanti e parlamo ore in videochat, dopo circa 4 mesi decido di andare a trovarla dato che sapevo si sarebbe laureata. Arrivo a sorpresa e lei è molto contenta di questo ed emozionata, passiamo 4 giorni assieme e mi ospita a casa della cugina (vivono assieme per studio) con lei. Riparto, torno dalla mia famiglia e poi ci rivediamo di comune accordo dopo 5 giorni prima che io ritorni ad amsterdam per gli altri 5 mesi. Io sono sempre stato uno timido ma questa volta l'interesse era molto (mai ho provato tanto interesse per una ragazza in vita mia) e decido di aprirmi a fine serata: le dico accarezzandole i capelli che mi piace e vorrei tornare per conoscerla meglio e frequentarci di più e lei cosa ne pensa dell'idea. Lei è vistosamente agitata e dice che non sa e che non vuole rovinare l'amicizia. Non essendo io stupido ho capito che questo vuol dire che non è interessata, so che è un modo gentile per rifiutare una avance. Inutile dire che mi cade il mondo addosso, torno triste ad amsterdam per i restanti mesi. Ci sentiamo così meno: una volta ogni 2 settimane ogni tanto mi scrive e ogni tanto le scrivo. Cerco di dimenticarla e mi pare di esserci riuscito, poi torno dall'esperienza. Mi viene a trovare, passiamo ancora attimi piacevoli di amicizia, poi la vado a rtrovare io 2 volte, il problema è che ancora adesso sento una grande malinconia i giorni dopo averla vista. razionalmente so che la vorrei come amica (e ci divertiamo) ma emozionalmente provo ancora dispiacere per l'accaduto insomma vorrei riuscire ad essere solo amico.
Inutile dire che dopo due mesi che lei mi ha rifiutato lei abbia trovato un altro ragazzo, abbia iniziato a sentirlo e si siano fidanzati dopo circa 2 mesi, questo a riprova che per me, probabilmente, nonostante mi parlasse 20 ore al giorno non abbia mai rovato nulla. Ragazzo che è anche più distante di me come città in cui vive e che vede 1 volta ogni 2 mesi dati i suoi (di lei) viaggi.
Insomma io vorrei capire come non provare più nulla, io ho accettato la sconfitta, il rifiuto e anche se lei volesse mettersi con me rifiuterei perché ho capito che forse non siamo fatti l'uno per l'altra ma io continuo a soffrire, forse anche perché certe volte mi chiedo se essendo tornato così a sorpresa l'abbia forse premuta troppo e le abbia creato ansie. Fossi certo che lei fin dal primo momento non abbia provato interesse mi tranquillizzerebbe, ma non mi spiego il perché abbia voluto frequentarmi così, sentirmi così tanto.
Forse la mia timidezza ha anche contribuito a rifutarmi?
Insomma io vorrei capire come fare a disinfatuarsi...
Grazie per gli spunti di riflessione
vi scrivo perché mi sono infilato in una situazione che mi fa ancora soffrire dopo molto tempo.
Praticamente un anno fa ho conosciuto una ragazza 26anni io 27, facendo volontariato. È una ragazza che viaggia molto (erasmus, viaggi ecc.) e io pure.
Piacendomi fin da subito inizio a scriverle anche perché viviamo in due città diverse, ci sentiamo dapprima qualche giorno poi dopo un mesetto ci organizziamo per vederci. Usciamo, ci divertiamo e decidiamo di vederci anche il giorno dopo (me lo chiede lei stessa). L'indomani dopo la bella giornata decidiamo di rivederci a distanza di una settimana poi io parto per un periodo di circa 9 mesi per Amsterdam (esperienza lavorativa). In questi mesi ci sentiamo sempre, sempre più assiduamente e ogni giorno quasi ad ogni ora del giorno, vediamo anche gli stessi film da distanti e parlamo ore in videochat, dopo circa 4 mesi decido di andare a trovarla dato che sapevo si sarebbe laureata. Arrivo a sorpresa e lei è molto contenta di questo ed emozionata, passiamo 4 giorni assieme e mi ospita a casa della cugina (vivono assieme per studio) con lei. Riparto, torno dalla mia famiglia e poi ci rivediamo di comune accordo dopo 5 giorni prima che io ritorni ad amsterdam per gli altri 5 mesi. Io sono sempre stato uno timido ma questa volta l'interesse era molto (mai ho provato tanto interesse per una ragazza in vita mia) e decido di aprirmi a fine serata: le dico accarezzandole i capelli che mi piace e vorrei tornare per conoscerla meglio e frequentarci di più e lei cosa ne pensa dell'idea. Lei è vistosamente agitata e dice che non sa e che non vuole rovinare l'amicizia. Non essendo io stupido ho capito che questo vuol dire che non è interessata, so che è un modo gentile per rifiutare una avance. Inutile dire che mi cade il mondo addosso, torno triste ad amsterdam per i restanti mesi. Ci sentiamo così meno: una volta ogni 2 settimane ogni tanto mi scrive e ogni tanto le scrivo. Cerco di dimenticarla e mi pare di esserci riuscito, poi torno dall'esperienza. Mi viene a trovare, passiamo ancora attimi piacevoli di amicizia, poi la vado a rtrovare io 2 volte, il problema è che ancora adesso sento una grande malinconia i giorni dopo averla vista. razionalmente so che la vorrei come amica (e ci divertiamo) ma emozionalmente provo ancora dispiacere per l'accaduto insomma vorrei riuscire ad essere solo amico.
Inutile dire che dopo due mesi che lei mi ha rifiutato lei abbia trovato un altro ragazzo, abbia iniziato a sentirlo e si siano fidanzati dopo circa 2 mesi, questo a riprova che per me, probabilmente, nonostante mi parlasse 20 ore al giorno non abbia mai rovato nulla. Ragazzo che è anche più distante di me come città in cui vive e che vede 1 volta ogni 2 mesi dati i suoi (di lei) viaggi.
Insomma io vorrei capire come non provare più nulla, io ho accettato la sconfitta, il rifiuto e anche se lei volesse mettersi con me rifiuterei perché ho capito che forse non siamo fatti l'uno per l'altra ma io continuo a soffrire, forse anche perché certe volte mi chiedo se essendo tornato così a sorpresa l'abbia forse premuta troppo e le abbia creato ansie. Fossi certo che lei fin dal primo momento non abbia provato interesse mi tranquillizzerebbe, ma non mi spiego il perché abbia voluto frequentarmi così, sentirmi così tanto.
Forse la mia timidezza ha anche contribuito a rifutarmi?
Insomma io vorrei capire come fare a disinfatuarsi...
Grazie per gli spunti di riflessione
[#1]
Gentile utente,
Sarebbe splendido se noi tutti potessimo comprendere cosa si agita nei sentimenti altrui.
E, ancor più magnifico, se potessimo anestetizzare i nostri, talvolta.
Indipendentemente dal messaggio contrastante che Lei ha recepito da questa ragazza, assodato che lei adesso ha un altro, permane un problema che, purtroppo, è il reale.
Come non sentirsi più così.
Servirebbe una magia, e mi perdoni - non sto scherzando.
Questo dolore è la prova tangibile di un sentimento che ha finalmente conosciuto e provato, anche se a caro prezzo.
Lo stare male, l'elaborazione di questo distacco, le domande senza risposta, sono inevitabili quando non divengono ossessione che si protrae nel tempo.
Perchè le parrá banale, ma proprio il tempo la fa da padrone.
Colpisce che Lei ammetta che attualmente non la vorrebbe comunque al Suo fianco, per poi sostenere che se avesse una visione più chiara di quello che quella ragazza provava la renderebbe più tranquillo.
Cosa cambierebbe se sapesse cosa si agitava in lei all'inizio del vostro frequentarvi?
Metterebbe sul banco dell'accusa (mi permetta il termine) o assolverebbe una timidezza (o, per paradosso, un'iniziativa intraprendente) che traspare essere per Lei un "peso"?
Come se vivesse il non essere stato scelto come prova che qualcosa in Lei non va.
Ma così non è...
Sarebbe splendido se noi tutti potessimo comprendere cosa si agita nei sentimenti altrui.
E, ancor più magnifico, se potessimo anestetizzare i nostri, talvolta.
Indipendentemente dal messaggio contrastante che Lei ha recepito da questa ragazza, assodato che lei adesso ha un altro, permane un problema che, purtroppo, è il reale.
Come non sentirsi più così.
Servirebbe una magia, e mi perdoni - non sto scherzando.
Questo dolore è la prova tangibile di un sentimento che ha finalmente conosciuto e provato, anche se a caro prezzo.
Lo stare male, l'elaborazione di questo distacco, le domande senza risposta, sono inevitabili quando non divengono ossessione che si protrae nel tempo.
Perchè le parrá banale, ma proprio il tempo la fa da padrone.
Colpisce che Lei ammetta che attualmente non la vorrebbe comunque al Suo fianco, per poi sostenere che se avesse una visione più chiara di quello che quella ragazza provava la renderebbe più tranquillo.
Cosa cambierebbe se sapesse cosa si agitava in lei all'inizio del vostro frequentarvi?
Metterebbe sul banco dell'accusa (mi permetta il termine) o assolverebbe una timidezza (o, per paradosso, un'iniziativa intraprendente) che traspare essere per Lei un "peso"?
Come se vivesse il non essere stato scelto come prova che qualcosa in Lei non va.
Ma così non è...
dr.ssa Alessia Ghisi Migliari
[#2]
Gentile ragazzo,
comprendo la Sua tristezza per un amore non ricambiato.
Ma evidentemente in questa ragazza non era scattato.
Considerava Lei come un ottimo amico, il migliore con cui confidarsi, l'amico ideale, (e non è poco) e nulla più:
".. nonostante mi parlasse 20 ore al giorno non abbia mai provato nulla."
Lei ci chiede come mai il lei non è scattato l'innamoramento, se ci sono forse tratti del Suo carattere che non hanno giovato alla Vostra possibile relazione.
Domande legittime, e indice di capacità di autocritica.
Purchè non si trasformino in una ricerca ossessiva delle cause;
quando semplicemente si potrebbe rispondere che ... non è scattato il "clic".
Riguardo all'innamoramento nelle sue varie fasi Le consiglio questa lettura, che riguarda sia Lei, che la lei.
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte e devo dire che ho fatto bene a scrivervi perché tutti questi spunti uniti al fatto che questo evento per me nuovo (dell'interessarmi sì tanto) mi abbia portato a conoscere e scoprire lati emozionali che fanno parte di questo continuum temporale e di stati d'animo che è la vita.
Insomma pur nella sofferenza mi son sentito davvero vivo ed è piacevole.
Volevo cercare di rispondervi, e rispondendovi provare in realtà a rispondere a me stesso e vi ringrazio per questo aiuto:
@Dr.ssa Brunialti: Non sento ossessione, più una malinconia, perché provo quasi una sensazione di aver perso qualcosa che poteva essere. Ma non è dovuto a un rimuginare, è una sensazione più di pancia.
@Dr.ssa Ghisi Migliari:
<<Cosa cambierebbe se sapesse cosa si agitava in lei all'inizio del vostro frequentarvi?>>
Pragmaticamente nulla, ovviamente, ma interiormente sento che mi appagherebbe avere una risposta e le spiego perché...
<<Metterebbe sul banco dell'accusa (mi permetta il termine) o assolverebbe una timidezza (o, per paradosso, un'iniziativa intraprendente) che traspare essere per Lei un "peso"?
Come se vivesse il non essere stato scelto come prova che qualcosa in Lei non va.>>
Non tanto per mettere sul banco dell'accusa qualcuno, piuttosto perché mi farebbe sentire più tranquillo sapere che lei, avendomi visto interiormente, mi abbia scartato perché proprio non compatibile. Insomma, forse mi infastidisce la paura che non mi abbia capito e ciò mi riemette dispiacere perché ha creato un muro sul potersi conoscere oltre, che è ciò che mi appagava.
Di contro, se sapessi di una incompatibilità certa, accetterei più facilmente il fatto che non sono piaciuto.
Insomma pur nella sofferenza mi son sentito davvero vivo ed è piacevole.
Volevo cercare di rispondervi, e rispondendovi provare in realtà a rispondere a me stesso e vi ringrazio per questo aiuto:
@Dr.ssa Brunialti: Non sento ossessione, più una malinconia, perché provo quasi una sensazione di aver perso qualcosa che poteva essere. Ma non è dovuto a un rimuginare, è una sensazione più di pancia.
@Dr.ssa Ghisi Migliari:
<<Cosa cambierebbe se sapesse cosa si agitava in lei all'inizio del vostro frequentarvi?>>
Pragmaticamente nulla, ovviamente, ma interiormente sento che mi appagherebbe avere una risposta e le spiego perché...
<<Metterebbe sul banco dell'accusa (mi permetta il termine) o assolverebbe una timidezza (o, per paradosso, un'iniziativa intraprendente) che traspare essere per Lei un "peso"?
Come se vivesse il non essere stato scelto come prova che qualcosa in Lei non va.>>
Non tanto per mettere sul banco dell'accusa qualcuno, piuttosto perché mi farebbe sentire più tranquillo sapere che lei, avendomi visto interiormente, mi abbia scartato perché proprio non compatibile. Insomma, forse mi infastidisce la paura che non mi abbia capito e ciò mi riemette dispiacere perché ha creato un muro sul potersi conoscere oltre, che è ciò che mi appagava.
Di contro, se sapessi di una incompatibilità certa, accetterei più facilmente il fatto che non sono piaciuto.
[#4]
Gentile utente,
La strada che ha scelto questa ragazza, mi permetta, è una ammissione giá chiara di non "compatibilitá", che è un fattore che non ha nulla a che fare con chi è Lei, con doti, pregi o difetti. Questa ragazza, col tipo di scambio che avete avuto, ha avuto tutto il tempo per apprezzare sfumature e peculiaritá Sue, che a livello amicale ha stimato molto. Il fatto che non l'abbia "scelta" non toglie nulla a Lei. Ci sono state mille occasioni perchè il vostro condividere divenisse una relazione. Se non è accaduto, evidentemente cercavate (almeno lei) caratteristiche diverse (non " di più" o "di meno").
Non si preoccupi: quella giovane donna ha avuto tutto il tempo e il modo di conoscerla, apprezzare le Sue doti tanto da confidarsi e avere per Lei stima e affetto. Non consola, non è però poco. Il resto non riguarda Lei :). Arriverá, vedrá, una compagna più ... In sintonia.
La strada che ha scelto questa ragazza, mi permetta, è una ammissione giá chiara di non "compatibilitá", che è un fattore che non ha nulla a che fare con chi è Lei, con doti, pregi o difetti. Questa ragazza, col tipo di scambio che avete avuto, ha avuto tutto il tempo per apprezzare sfumature e peculiaritá Sue, che a livello amicale ha stimato molto. Il fatto che non l'abbia "scelta" non toglie nulla a Lei. Ci sono state mille occasioni perchè il vostro condividere divenisse una relazione. Se non è accaduto, evidentemente cercavate (almeno lei) caratteristiche diverse (non " di più" o "di meno").
Non si preoccupi: quella giovane donna ha avuto tutto il tempo e il modo di conoscerla, apprezzare le Sue doti tanto da confidarsi e avere per Lei stima e affetto. Non consola, non è però poco. Il resto non riguarda Lei :). Arriverá, vedrá, una compagna più ... In sintonia.
[#5]
Ex utente
Credo proprio abbia ragione, e penso sia proprio così, notavo ripensandoci che ero riuscito a superare la cosa inizialmente proprio pensando a quel che dice Lei e dopotutto di tempo ce n'è stato a sufficienza per conoscerci. Il punto è che poi c'è stato un evento che ha fatto riaffiorare i dubbi.
Diciamo che tutto si era stabilizzato al mio ritorno, avevamo ripreso a sentirci un po' più spesso ed ero contento di non provare più grande dispiacere, e cosa non da poco avevo iniziato a pensare anche ad altre ragazze (alla fine eran passati quasi sei mesi dal rifiuto di lei, un tempo ragionevole per metabolizzare).
Il mio dispiacermi noto che è nato dopo averla rivista la prima volta. Essendo sempre stato sincero con lei - anche sui sentimenti che solitamente non rivelo molto data la mia timidezza - nella bella giornata che passammo ero felice che il nostro rapporto non si fosse incrinato nonostante la mia dichiarazione e nonostante il suo fidanzamento, ero contento di quello. Per questo le dissi che se mi ero allontanato era per tal motivo, non perché fossi arrabbiato ovviamente ma per superare l'innamoramento e me ne scusai se era l'unico modo per me per superare la cosa, che in quel momento in cui parlavamo (ed era vero perché sentivo ciò) ero così contento della nostra amicizia identica a prima e che mi faceva piacere fosse venuta a trovarmi ecc... In più parlammo di mille altri nostri progetti e idee...
Ci salutammo e sparì (mai più mi ha risposto su whatsapp) per 3 settimane, e prima di quel giorno avevamo ripreso a sentirci spesso e raccontare varie vicissitudini. Insomma si stava ricostruendo quel rapporto interrotto, e quel comportamente mi ha spiazzato nuovamente. Perché?
Non capendo il perché del comportamento da quel momento ho ricominciato a provare dispiacere, a pensare di averla persa anche come amica e rivangare un po' i sentimenti. Ora son passati due mesi da quel giorno e si alternano tempi in cui sparisce per settimane; organizziamo di rivederci, ci vediamo, e risparisce.
Tutto questo ha contribuito a creare in me un senso di confusione, non perché io pensi che sia interessata, ma perché mi pare quasi, a questo punto, che anche l'amicizia non la voglia da me.
Insomma il parlarle chiaramente e apertamente, il rivedere con lei la cosa del fatto che ci provai ha rovinato ancora di più il rapporto? Eppure quel che cercavo era costruire un rapporto di amicizia, forse ci vorrà tempo? Il fatto che tutto ciò mi fa sentire ancora il senso di quello che rincorre qualcosa che non può essere, poi mi pare che più la cerco più lei pensi che ci voglia riprovare mentre vorrei semplicemente azzerare e rivivere momenti piacevoli come all'inizio. Ma come visto parlarne è stato ancora più controproducente che non parlarne, perché lei è così più parli più fugge ed è un lato del suo carattere. Insomma non so bene che fare.
Diciamo che tutto si era stabilizzato al mio ritorno, avevamo ripreso a sentirci un po' più spesso ed ero contento di non provare più grande dispiacere, e cosa non da poco avevo iniziato a pensare anche ad altre ragazze (alla fine eran passati quasi sei mesi dal rifiuto di lei, un tempo ragionevole per metabolizzare).
Il mio dispiacermi noto che è nato dopo averla rivista la prima volta. Essendo sempre stato sincero con lei - anche sui sentimenti che solitamente non rivelo molto data la mia timidezza - nella bella giornata che passammo ero felice che il nostro rapporto non si fosse incrinato nonostante la mia dichiarazione e nonostante il suo fidanzamento, ero contento di quello. Per questo le dissi che se mi ero allontanato era per tal motivo, non perché fossi arrabbiato ovviamente ma per superare l'innamoramento e me ne scusai se era l'unico modo per me per superare la cosa, che in quel momento in cui parlavamo (ed era vero perché sentivo ciò) ero così contento della nostra amicizia identica a prima e che mi faceva piacere fosse venuta a trovarmi ecc... In più parlammo di mille altri nostri progetti e idee...
Ci salutammo e sparì (mai più mi ha risposto su whatsapp) per 3 settimane, e prima di quel giorno avevamo ripreso a sentirci spesso e raccontare varie vicissitudini. Insomma si stava ricostruendo quel rapporto interrotto, e quel comportamente mi ha spiazzato nuovamente. Perché?
Non capendo il perché del comportamento da quel momento ho ricominciato a provare dispiacere, a pensare di averla persa anche come amica e rivangare un po' i sentimenti. Ora son passati due mesi da quel giorno e si alternano tempi in cui sparisce per settimane; organizziamo di rivederci, ci vediamo, e risparisce.
Tutto questo ha contribuito a creare in me un senso di confusione, non perché io pensi che sia interessata, ma perché mi pare quasi, a questo punto, che anche l'amicizia non la voglia da me.
Insomma il parlarle chiaramente e apertamente, il rivedere con lei la cosa del fatto che ci provai ha rovinato ancora di più il rapporto? Eppure quel che cercavo era costruire un rapporto di amicizia, forse ci vorrà tempo? Il fatto che tutto ciò mi fa sentire ancora il senso di quello che rincorre qualcosa che non può essere, poi mi pare che più la cerco più lei pensi che ci voglia riprovare mentre vorrei semplicemente azzerare e rivivere momenti piacevoli come all'inizio. Ma come visto parlarne è stato ancora più controproducente che non parlarne, perché lei è così più parli più fugge ed è un lato del suo carattere. Insomma non so bene che fare.
[#6]
Gentile utente,
lei forse, mi permetta, si sta facendo troppe domande.
E mi colpisce l'affermazione in cui ammette di sentirsi come se stesse ancora rincorrendo qualcosa che non può essere. Indipendentemente dal fatto che sia così o sia davvero solo una ricerca di amicizia, appare chiaro che questa ragazza ha una sua vita, e la sta portando avanti.
Questa giovane è giá sua amica, ma ha anche un compagno e, suppongo, altre persone nella Sua esistenza: non può quindi tornare a essere l'amica di "venti ore al giorno", ma è comunque una amicizia dove, quando ci si trova, ci si confida e si sta bene.
Questo è. Questo capita sovente tra amici che hanno impegni: ci sono, dei momenti non possono, degli altri ci si organizza per vedersi e condividere dei giorni. Lei forse sta cercando davvero qualcosa che non può o non può più essere. Se la giovane, senza volontá, manca di tatto nello sparire senza rispondere ai messaggi, per quanto faccia male, forse non ha reconditi pensieri (non tutto ha un significato profondo da scavare). Semplicemente, come detto, vive la sua vita, in cui lei c'è ancora, come amico fidato, anche se meno presente.
Ascolti un consiglio banale: si concentri sulla Sua vita. Non si riempia di domande che non servono. Non insegua quel che non è. Accetti i giorni di amicizia; se Le fanno male, li lasci andare piuttosto. Ma intanto pensi a sè, senza rimuginare continuamente.
È "andata", pur con emozione e dolore. È il momento di voltare pagina...
lei forse, mi permetta, si sta facendo troppe domande.
E mi colpisce l'affermazione in cui ammette di sentirsi come se stesse ancora rincorrendo qualcosa che non può essere. Indipendentemente dal fatto che sia così o sia davvero solo una ricerca di amicizia, appare chiaro che questa ragazza ha una sua vita, e la sta portando avanti.
Questa giovane è giá sua amica, ma ha anche un compagno e, suppongo, altre persone nella Sua esistenza: non può quindi tornare a essere l'amica di "venti ore al giorno", ma è comunque una amicizia dove, quando ci si trova, ci si confida e si sta bene.
Questo è. Questo capita sovente tra amici che hanno impegni: ci sono, dei momenti non possono, degli altri ci si organizza per vedersi e condividere dei giorni. Lei forse sta cercando davvero qualcosa che non può o non può più essere. Se la giovane, senza volontá, manca di tatto nello sparire senza rispondere ai messaggi, per quanto faccia male, forse non ha reconditi pensieri (non tutto ha un significato profondo da scavare). Semplicemente, come detto, vive la sua vita, in cui lei c'è ancora, come amico fidato, anche se meno presente.
Ascolti un consiglio banale: si concentri sulla Sua vita. Non si riempia di domande che non servono. Non insegua quel che non è. Accetti i giorni di amicizia; se Le fanno male, li lasci andare piuttosto. Ma intanto pensi a sè, senza rimuginare continuamente.
È "andata", pur con emozione e dolore. È il momento di voltare pagina...
[#7]
Ex utente
Grazie per le sue risposte che di volta in volta mi stanno portando a vedere la situazione per quel che realmente è. Le sembrerà strano ma parlandone qui già sto riposizionando alcune cose che prima mi pareva di vedere a senso unico, invece mi accorgo che ci sono più strade. Sembra stupido e infantile, lo so, ma quando si è dentro il sistema riferimento "se stessi" si vedono cose in modo diverso che da esterni.
C'è solo una cosa che vorrei approfondire di quanto affronta nel post precedente, ma andiamo per gradi....
Innanzitutto non credo manchi di tatto nel suo non rispondermi, che sia voluto (per distanziarmi) o meno poco importa perché direttamente o indirettamente porta un messaggio: semplicemente in quel momento non le va di rispondere e va rispettato; soprattutto perché un eccesso di attenzioni da parte di chi non vogliamo averne crea addirittura fastidio. Pensarla così in effetti mi fa dire che ha proprio ragione Dottoressa, è davvero stupido volere più (in questo caso attenzione) di quel che si può avere, e in realtà quasi mi schifa l'idea di una persona così appiccicosa. L'amicizia c'è e l'ha dimostrata non devo cercare altre prove, è solo uno stupido macchinare del mio ego credo.
L'unica domanda che volevo porle della bella disamina che ha fatto nell'ultima replica è rispetto al punto quando dice [[non può quindi tornare a essere l'amica di "venti ore al giorno"]]
Non ho ben compreso in che senso "tornare", ed è la domanda che mi ponevo io stesso tra le varie a cui ora ho dato risposta ragionevole parlandone con Lei e non mi pongo più.
Mi sta dicendo che se non mi fossi fatto avanti sarebbe rimasta l'amica con cui mi sentivo e confidavo di più e non sarebbe [[ "andata", pur con emozione e dolore.]]?
Oppure sarebbe evoluto comunque in questa direzione il nostro rapporto amicale perché effettivamente [[ha anche un compagno e, suppongo, altre persone nella Sua esistenza]]
In altre parole non ho capito se mi sta dicendo che [[c'è ancora, come amico fidato, anche se meno presente]] e meno presente perché mi son fatto avanti o perché giustmente ha altri impegni che sono sopraggiunti nella sua vita.
Grazie dottoressa per tutte le sue risposte, le auguro un felice we. :)
C'è solo una cosa che vorrei approfondire di quanto affronta nel post precedente, ma andiamo per gradi....
Innanzitutto non credo manchi di tatto nel suo non rispondermi, che sia voluto (per distanziarmi) o meno poco importa perché direttamente o indirettamente porta un messaggio: semplicemente in quel momento non le va di rispondere e va rispettato; soprattutto perché un eccesso di attenzioni da parte di chi non vogliamo averne crea addirittura fastidio. Pensarla così in effetti mi fa dire che ha proprio ragione Dottoressa, è davvero stupido volere più (in questo caso attenzione) di quel che si può avere, e in realtà quasi mi schifa l'idea di una persona così appiccicosa. L'amicizia c'è e l'ha dimostrata non devo cercare altre prove, è solo uno stupido macchinare del mio ego credo.
L'unica domanda che volevo porle della bella disamina che ha fatto nell'ultima replica è rispetto al punto quando dice [[non può quindi tornare a essere l'amica di "venti ore al giorno"]]
Non ho ben compreso in che senso "tornare", ed è la domanda che mi ponevo io stesso tra le varie a cui ora ho dato risposta ragionevole parlandone con Lei e non mi pongo più.
Mi sta dicendo che se non mi fossi fatto avanti sarebbe rimasta l'amica con cui mi sentivo e confidavo di più e non sarebbe [[ "andata", pur con emozione e dolore.]]?
Oppure sarebbe evoluto comunque in questa direzione il nostro rapporto amicale perché effettivamente [[ha anche un compagno e, suppongo, altre persone nella Sua esistenza]]
In altre parole non ho capito se mi sta dicendo che [[c'è ancora, come amico fidato, anche se meno presente]] e meno presente perché mi son fatto avanti o perché giustmente ha altri impegni che sono sopraggiunti nella sua vita.
Grazie dottoressa per tutte le sue risposte, le auguro un felice we. :)
[#8]
Gentile utente,
sembra proprio che Lei, mi permetta, non si voglia dar tregua. :)
Come Le dicevo, è importante ora riprendere i Suoi giorni, senza più tormentarsi con domande che potrebbero andare all'infinito.
Scusi quindi la brevitá che segue: non è fretta, ma proprio il voler arginare un fiume di quesiti altrimenti difficile da contenere :).
Non sapremo mai come sarebbe stato il vostro rapporto di amicizia, se Lei non si fosse esposto (ma per fortuna l'ha fatto, perché altrimenti sarebbero stati rimpianti). La maggior parte dei rapporti di amicizia muta col tempo, in base a vari fattori (il tempo libero, il lavoro, l'avere un compagno o no). Probabilmente, con l'arrivo di un partner, si sarebbe creata comunque una maggiore distanza. Quel che non cambia è che sempre amicizia è. Bellissima cosa, ma non amore.
Non voglio minimizzare il Suo tormento, ma mi rendo conto di come Lei si affliga di domande.
È sabato sera... Perché non darsi una piccola tregua e uscire tra le strade e la gente e provare a distrarsi un poco? :)
Consiglio casereccio, ma spesso utile.
Grazie per l'augurio.
Che, appunto, ricambio (e consiglio).
sembra proprio che Lei, mi permetta, non si voglia dar tregua. :)
Come Le dicevo, è importante ora riprendere i Suoi giorni, senza più tormentarsi con domande che potrebbero andare all'infinito.
Scusi quindi la brevitá che segue: non è fretta, ma proprio il voler arginare un fiume di quesiti altrimenti difficile da contenere :).
Non sapremo mai come sarebbe stato il vostro rapporto di amicizia, se Lei non si fosse esposto (ma per fortuna l'ha fatto, perché altrimenti sarebbero stati rimpianti). La maggior parte dei rapporti di amicizia muta col tempo, in base a vari fattori (il tempo libero, il lavoro, l'avere un compagno o no). Probabilmente, con l'arrivo di un partner, si sarebbe creata comunque una maggiore distanza. Quel che non cambia è che sempre amicizia è. Bellissima cosa, ma non amore.
Non voglio minimizzare il Suo tormento, ma mi rendo conto di come Lei si affliga di domande.
È sabato sera... Perché non darsi una piccola tregua e uscire tra le strade e la gente e provare a distrarsi un poco? :)
Consiglio casereccio, ma spesso utile.
Grazie per l'augurio.
Che, appunto, ricambio (e consiglio).
[#9]
Ex utente
Grazie ancora per la sua replica. Mi rendo conto che ho posto molte domande ma l'ho fatto nn tanto perché sian pensieri ossessivi che mi tormentano - e intrusivi nella mia vita - ma piuttosto perché avendo l'occasione di parlarne con lei ed essendo determinato ad andare oltre ho voluto scavare a fondo e riportarli a lei. Pensandoci un po' più del normale in questi giorni :). Ora direi che ho terminato le mie domande, finalmente.
Le scrivo a tarda ora porprio perché sono uscito e sono appena rentrato, per fortuna ho molte amicizie e adoro questo sentimento, senza amici e socialità non potrei vivere insomma. Questo per dire che in effetti, per fortuna, ho anche altro da fare nella vita come lei mi ha ben consigliato :).
Tornando al discorso del consulto grazie ai suoi spunti di riflessione credo di esser giunto a una conclusione valida e che mi fa vedere il rapporto in maniera diversa da come pensavo ad apertura e mi ha stimolato anche a riflettere su me stesso.
E questo è il bello delle relazioni ed emozioni, portano anche a conoscere un po' se stessi in relazione all'altro.
In effetti quel che ho notato e mi incuriosisce è che gran parte dei dubbi (ad esempio) del fatto che forse non mi fossi mostrato per come ero o, paradossalmente, fossi stato troppo appiccicoso tornando apposta da Amsterdam per vederla mi sono accorto che sono dovuti anche a un'idea che mi han "inculcato" nella mente amici e conoscenti i quali mi han sempre detto che la mia timidezza era quella che faceva allontanare le donne e che se non fossi stato mai in una relazione era per questo. In realtà credo non sia così, in questo caso almeno, infatti proprio perché ne valeva la pena rispetto ai sentimenti che sentivo per lei, mi sono aperto eccome: ho fatto il primo passo e le chiesto più volte di vederci e ci siamo visti, sono tornato apposta, ci sentivamo ogni giorno per mesi, le ho rivelato faccia a faccia -anche se goffamente- che provavo interesse. Insomma come ha detto lei in uno dei suoi post [[Ci sono state mille occasioni perchè il vostro condividere divenisse una relazione. Se non è accaduto, evidentemente cercavate (almeno lei) caratteristiche diverse (non " di più" o "di meno").]] la timidezza non ha vincolato un bel nulla, semplicemente non era cosa.
E questa è una cosa in più che conosco di me, che nonostante sia timido quando provo qualcosa riesco a farmi avanti, senza questa conscenza non l'avrei provato e mi arricchisce non di poco.
Questa non è andata ma poi chissà, forse un domani troverò chi proverà la stessa cosa.
Le scrivo a tarda ora porprio perché sono uscito e sono appena rentrato, per fortuna ho molte amicizie e adoro questo sentimento, senza amici e socialità non potrei vivere insomma. Questo per dire che in effetti, per fortuna, ho anche altro da fare nella vita come lei mi ha ben consigliato :).
Tornando al discorso del consulto grazie ai suoi spunti di riflessione credo di esser giunto a una conclusione valida e che mi fa vedere il rapporto in maniera diversa da come pensavo ad apertura e mi ha stimolato anche a riflettere su me stesso.
E questo è il bello delle relazioni ed emozioni, portano anche a conoscere un po' se stessi in relazione all'altro.
In effetti quel che ho notato e mi incuriosisce è che gran parte dei dubbi (ad esempio) del fatto che forse non mi fossi mostrato per come ero o, paradossalmente, fossi stato troppo appiccicoso tornando apposta da Amsterdam per vederla mi sono accorto che sono dovuti anche a un'idea che mi han "inculcato" nella mente amici e conoscenti i quali mi han sempre detto che la mia timidezza era quella che faceva allontanare le donne e che se non fossi stato mai in una relazione era per questo. In realtà credo non sia così, in questo caso almeno, infatti proprio perché ne valeva la pena rispetto ai sentimenti che sentivo per lei, mi sono aperto eccome: ho fatto il primo passo e le chiesto più volte di vederci e ci siamo visti, sono tornato apposta, ci sentivamo ogni giorno per mesi, le ho rivelato faccia a faccia -anche se goffamente- che provavo interesse. Insomma come ha detto lei in uno dei suoi post [[Ci sono state mille occasioni perchè il vostro condividere divenisse una relazione. Se non è accaduto, evidentemente cercavate (almeno lei) caratteristiche diverse (non " di più" o "di meno").]] la timidezza non ha vincolato un bel nulla, semplicemente non era cosa.
E questa è una cosa in più che conosco di me, che nonostante sia timido quando provo qualcosa riesco a farmi avanti, senza questa conscenza non l'avrei provato e mi arricchisce non di poco.
Questa non è andata ma poi chissà, forse un domani troverò chi proverà la stessa cosa.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 10.9k visite dal 03/02/2017.
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