Mancanza di rapporti sessuali e nervosismo
Gentili Dottori,
Sono una ragazza single di 21 anni.
Ho frequentato un ragazzo più grande fino a 2 mesi fa.
Mi ero invaghita molto di lui, tra noi c'era una grande affinità mentale e fisica, l'attrazione non si era mai spenta nell'arco dei 6 mesi di frequentazione.
Amavo tutto di lui, il suo modo di fare, il suo profumo, il suo sguardo, il suo tocco (era una persona molto "fisica")...
Purtroppo la storia non si è evoluta ed è finita lì.
A distanza di 2 mesi avverto impellente il desiderio sessuale, il desiderio di avere rapporti.
Con questo ragazzo ho perso la verginità, ho scoperto il sesso, prima di conoscerlo non lo desideravo mai, perchè appunto non sapevo cos'era.
Ora mi manca avere un corpo caldo da stringere, sentire quel calore..
Ne ho parlato con un amico e mi ha detto di uscire di più, di conoscere gente oppure di sopperire a questa mancanza cercando sfoghi in altre attività.
Ho pensato pure di andare col primo che capita ma non sono la tipa.
Perchè un uomo mi piaccia mi deve prendere molto di testa e quindi, di conseguenza, attrarmi fisicamente ma anche emotivamente.
So che se andrei con uno solo per sesso non proverei nulla, perché non mi lascerei andare visto che non c'è trasporto emotivo e avrei paura di non piacergli.
Nei rapporti completi non provo piacere, non riesco a lasciarmi andare se so che quella persona non è innamorata di me. La stessa cosa è successa col precedente ragazzo, mi piaceva molto farlo con lui ma non provavo piacere perchè lui non baciava, non era passionale, sentivo che ero bloccata coome se non potessi fidarmi di lui, perchè appunto lui pensava solo al suo piacere.
Vorrei sapere come sopprimere questo mio bisogno sessuale perchè negli ultimi tempi mi crea irrequietezza e un moto di rabbia dentro, in quanto non posso sfogarmi.
Vi ringrazio dell'ascolto e scusate lo sfogo.
Cordialmente
Sono una ragazza single di 21 anni.
Ho frequentato un ragazzo più grande fino a 2 mesi fa.
Mi ero invaghita molto di lui, tra noi c'era una grande affinità mentale e fisica, l'attrazione non si era mai spenta nell'arco dei 6 mesi di frequentazione.
Amavo tutto di lui, il suo modo di fare, il suo profumo, il suo sguardo, il suo tocco (era una persona molto "fisica")...
Purtroppo la storia non si è evoluta ed è finita lì.
A distanza di 2 mesi avverto impellente il desiderio sessuale, il desiderio di avere rapporti.
Con questo ragazzo ho perso la verginità, ho scoperto il sesso, prima di conoscerlo non lo desideravo mai, perchè appunto non sapevo cos'era.
Ora mi manca avere un corpo caldo da stringere, sentire quel calore..
Ne ho parlato con un amico e mi ha detto di uscire di più, di conoscere gente oppure di sopperire a questa mancanza cercando sfoghi in altre attività.
Ho pensato pure di andare col primo che capita ma non sono la tipa.
Perchè un uomo mi piaccia mi deve prendere molto di testa e quindi, di conseguenza, attrarmi fisicamente ma anche emotivamente.
So che se andrei con uno solo per sesso non proverei nulla, perché non mi lascerei andare visto che non c'è trasporto emotivo e avrei paura di non piacergli.
Nei rapporti completi non provo piacere, non riesco a lasciarmi andare se so che quella persona non è innamorata di me. La stessa cosa è successa col precedente ragazzo, mi piaceva molto farlo con lui ma non provavo piacere perchè lui non baciava, non era passionale, sentivo che ero bloccata coome se non potessi fidarmi di lui, perchè appunto lui pensava solo al suo piacere.
Vorrei sapere come sopprimere questo mio bisogno sessuale perchè negli ultimi tempi mi crea irrequietezza e un moto di rabbia dentro, in quanto non posso sfogarmi.
Vi ringrazio dell'ascolto e scusate lo sfogo.
Cordialmente
[#1]
Gentile utente
Da quello che scrive, questo tipo di esperienza, anche considerando la Sua giovane età, l'ha segnata molto perché è stato l'incontro che ha portato nella sua vita qualcosa di nuovo (la sensualità e la sessualità, emozioni forti e probabilmente una crescita personale).
Le Sue precedenti relazioni com'erano oltre questa? Nel senso di capire in cosa si assomigliavano e in cosa differivano. In questo modo è possibile capire meglio la Sua situazione. E anche per comprendere meglio, ovviamente, questo bisogno sessuale che Le crea irrequietezza.
Un saluto cordiale.
Da quello che scrive, questo tipo di esperienza, anche considerando la Sua giovane età, l'ha segnata molto perché è stato l'incontro che ha portato nella sua vita qualcosa di nuovo (la sensualità e la sessualità, emozioni forti e probabilmente una crescita personale).
Le Sue precedenti relazioni com'erano oltre questa? Nel senso di capire in cosa si assomigliavano e in cosa differivano. In questo modo è possibile capire meglio la Sua situazione. E anche per comprendere meglio, ovviamente, questo bisogno sessuale che Le crea irrequietezza.
Un saluto cordiale.
Dott. Adriano Carità
Psicologo, psicoterapeuta
Perfezionato in Psicologia Clinica, Counselling e mindfulness
[#2]
Utente
La ringrazio della celere risposta Dott. Carità.
Ho avuto un fidanzato per più di 4 anni, eravamo entrambi inesperti ed alla prima esperienza.
Con lui i rapporti consistevano solo nei preliminari, non siamo andati oltre perchè io avevo la fobia della penetrazione, appena spingeva provavo un dolore lancinante e col tempo abbiamo smesso di provarci.
Gli ultimi due anni ci comportavamo come amici, avevamo quasi un rapporto fraterno che ha comportato solo il mio allontanamento perchè avevo capito che era una storia senza futuro.
Con questo nuovo ragazzo, molto più grande ed esperto, ho trovato quell'attrazione che non avevo mai provato, e sono riuscita a vincere il vaginismo.
Tuttavia, ripeto che, nonostante i rapporti erano piacevoli non ho mai provato piacere durante la penetrazione, addirittura dopo qualche minuto ero annoiata..
Ho letto alcuni articoli dove si dice che il piacere sessuale s'impara con l'esperienza, con il lasciarsi andare..
Però io sono sicura che con un uomo non innamorato non riuscirò mai a lasciarmi andare perchè avrò paura del suo giudizio.
Io voglio fare L'AMORE, non solo sesso, voglio che sia passionale, intenso, coinvolgente.
Con l'ultimo ragazzo invece era un piacere a senso unico, era solo sesso, io invece voglio un piacere condiviso.
Nonostante ciò, ad oggi, mi secca non avere rapporti perchè ne avverto il bisogno ed ho paura che col tempo ne risentirò psicologicamente e fisicamente.
Se devo imparare la sessualità e non lo faccio fin da giovane, come farò a provare piacere tra dieci anni?
Non è detto che io trovi un partner nei prossimi mesi o anni.
Vi ringrazio,
Saluti
Ho avuto un fidanzato per più di 4 anni, eravamo entrambi inesperti ed alla prima esperienza.
Con lui i rapporti consistevano solo nei preliminari, non siamo andati oltre perchè io avevo la fobia della penetrazione, appena spingeva provavo un dolore lancinante e col tempo abbiamo smesso di provarci.
Gli ultimi due anni ci comportavamo come amici, avevamo quasi un rapporto fraterno che ha comportato solo il mio allontanamento perchè avevo capito che era una storia senza futuro.
Con questo nuovo ragazzo, molto più grande ed esperto, ho trovato quell'attrazione che non avevo mai provato, e sono riuscita a vincere il vaginismo.
Tuttavia, ripeto che, nonostante i rapporti erano piacevoli non ho mai provato piacere durante la penetrazione, addirittura dopo qualche minuto ero annoiata..
Ho letto alcuni articoli dove si dice che il piacere sessuale s'impara con l'esperienza, con il lasciarsi andare..
Però io sono sicura che con un uomo non innamorato non riuscirò mai a lasciarmi andare perchè avrò paura del suo giudizio.
Io voglio fare L'AMORE, non solo sesso, voglio che sia passionale, intenso, coinvolgente.
Con l'ultimo ragazzo invece era un piacere a senso unico, era solo sesso, io invece voglio un piacere condiviso.
Nonostante ciò, ad oggi, mi secca non avere rapporti perchè ne avverto il bisogno ed ho paura che col tempo ne risentirò psicologicamente e fisicamente.
Se devo imparare la sessualità e non lo faccio fin da giovane, come farò a provare piacere tra dieci anni?
Non è detto che io trovi un partner nei prossimi mesi o anni.
Vi ringrazio,
Saluti
[#3]
Gentile ragazza,
secondo me c'è una dissonanza molto forte in quello che scrivi, perché da una parte esprimi il fatto che per te sia importante fare l'amore a determinate condizioni (essere innamorata e con un ragazzo innamorato di te), ma dall'altra riconosci questo bisogno forte di un contatto fisico e di un rapporto sessuale, come a placare il tuo nervosismo e rabbia.
E se la rabbia fosse legata alla rottura e al modo in cui è avventa la rottura con questo ragazzo?
secondo me c'è una dissonanza molto forte in quello che scrivi, perché da una parte esprimi il fatto che per te sia importante fare l'amore a determinate condizioni (essere innamorata e con un ragazzo innamorato di te), ma dall'altra riconosci questo bisogno forte di un contatto fisico e di un rapporto sessuale, come a placare il tuo nervosismo e rabbia.
E se la rabbia fosse legata alla rottura e al modo in cui è avventa la rottura con questo ragazzo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Salve Dott.ssa Pileci, la ringrazio della risposta.
Sì, è vero, non ci siamo lasciati pacificamente, ma abbiamo troncato in fretta e lui è sparito.
È plausibile che questo mio bisogno derivi dal fatto che ormai ero abituata a vedermi con questo ragazzo ed a vivere certi momenti.
Mi ha sempre molto attratto come uomo e devo dire che ripensando a certi momenti mi manca la sua presenza, il suo contatto..
Però ora è finita e devo guardare avanti ma la voglia di baci e contatto fisico resta.
Non so come uscirne, mi capita regolarmente durante il giorno di avere voglia e non posso soddisfare questo mio istinto.
Saluti
Sì, è vero, non ci siamo lasciati pacificamente, ma abbiamo troncato in fretta e lui è sparito.
È plausibile che questo mio bisogno derivi dal fatto che ormai ero abituata a vedermi con questo ragazzo ed a vivere certi momenti.
Mi ha sempre molto attratto come uomo e devo dire che ripensando a certi momenti mi manca la sua presenza, il suo contatto..
Però ora è finita e devo guardare avanti ma la voglia di baci e contatto fisico resta.
Non so come uscirne, mi capita regolarmente durante il giorno di avere voglia e non posso soddisfare questo mio istinto.
Saluti
[#5]
Gentile utente
L'esperienza sessuale è una parte molto profonda e molto intima della propria persona che trae radici da un passato anche lontano.
Non è un semplice vivere le proprie esperienze sessuali e accumulare esperienza. Vi è il sentimento, le sensazioni corporee, le emozioni, le credenze a riguardo, e soprattutto una grande condivisione e gratificazione con l'altro.
Il piacere sessuale è un qualcosa di naturale: il nostro corpo è predisposto nel provare tattili di vario tipo, per esempio dolorose quando si avverte un danno, termiche quando riguarda la temperatura, piacevoli quando vi è un contatto gradito. Il come affinarlo, invece, il come mettere in atto la propria sessualità, le proprie fantasie, i propri desideri più reconditi e scoprire nuove cose invece sì, si impara col tempo.
Credo che nel sesso c'è sempre un po' d'amore e nell'amore c'è sempre un po' di sesso. L'amore maturo comprende, secondo Kernberg, il fatto di riuscire a conciliare aspetti di tenerezza con la sessualità genitale.
Ha avuto un'esperienza in cui il fulcro è stato l'amore, ma senza rapporti completi; ha, parimenti, avuto un'esperienza in cui ha provato attrazione e passione, ma non amore. Da questo punto di vista, si potrebbe dire che è stata in un aut-aut. La vita, inclusa quella sessuale, consente anche di avere esperienze che conducano a un et-et.
Prima vi era il vaginismo, poi il fatto che non ha mai provato piacere durante la penetrazione (intende assenza di orgasmo o altro?): ciò potrebbe portare a pensare a un disagio di fondo che Le risulta inconscio e che si esprime attraverso il Suo corpo.
Credo che sia necessario interrogarsi sul ruolo del corpo in questa faccenda, ma non meno anche della psiche.
Non deve vergognarsi di desiderare rapporti perché è un bisogno del tutto umano. Né di farlo da giovane o più avanti con l'età. Deve avvenire tutto con naturalezza. E l'imparare la naturalezza - incluso aspettare - è un elemento fondamentale per riuscire a conciliare il lato tenero con quello "perverso polimorfo" della propria sessualità.
Un saluto cordiale.
L'esperienza sessuale è una parte molto profonda e molto intima della propria persona che trae radici da un passato anche lontano.
Non è un semplice vivere le proprie esperienze sessuali e accumulare esperienza. Vi è il sentimento, le sensazioni corporee, le emozioni, le credenze a riguardo, e soprattutto una grande condivisione e gratificazione con l'altro.
Il piacere sessuale è un qualcosa di naturale: il nostro corpo è predisposto nel provare tattili di vario tipo, per esempio dolorose quando si avverte un danno, termiche quando riguarda la temperatura, piacevoli quando vi è un contatto gradito. Il come affinarlo, invece, il come mettere in atto la propria sessualità, le proprie fantasie, i propri desideri più reconditi e scoprire nuove cose invece sì, si impara col tempo.
Credo che nel sesso c'è sempre un po' d'amore e nell'amore c'è sempre un po' di sesso. L'amore maturo comprende, secondo Kernberg, il fatto di riuscire a conciliare aspetti di tenerezza con la sessualità genitale.
Ha avuto un'esperienza in cui il fulcro è stato l'amore, ma senza rapporti completi; ha, parimenti, avuto un'esperienza in cui ha provato attrazione e passione, ma non amore. Da questo punto di vista, si potrebbe dire che è stata in un aut-aut. La vita, inclusa quella sessuale, consente anche di avere esperienze che conducano a un et-et.
Prima vi era il vaginismo, poi il fatto che non ha mai provato piacere durante la penetrazione (intende assenza di orgasmo o altro?): ciò potrebbe portare a pensare a un disagio di fondo che Le risulta inconscio e che si esprime attraverso il Suo corpo.
Credo che sia necessario interrogarsi sul ruolo del corpo in questa faccenda, ma non meno anche della psiche.
Non deve vergognarsi di desiderare rapporti perché è un bisogno del tutto umano. Né di farlo da giovane o più avanti con l'età. Deve avvenire tutto con naturalezza. E l'imparare la naturalezza - incluso aspettare - è un elemento fondamentale per riuscire a conciliare il lato tenero con quello "perverso polimorfo" della propria sessualità.
Un saluto cordiale.
[#6]
Utente
Ho trovato molto importante e significativa la sua riflessione Dottor Carità.
Quindi, nel caso io abbia in futuro una nuova esperienza devo accettare che venga tutto con naturalezza ? Però io so già che non proverò piacere..non è sgradevole la penetrazione ma non sento veramente nulla.
E so che mi blocca anche il tipo di rapporto che ho con il partner..non ho un ego abbastanza sviluppato da permettermi di lasciarmi andare.
A me non interessa il sesso occasionale ma ho paura che se non faccio esperienze tra dieci anni sarò ancora così.
Cordialmente
Quindi, nel caso io abbia in futuro una nuova esperienza devo accettare che venga tutto con naturalezza ? Però io so già che non proverò piacere..non è sgradevole la penetrazione ma non sento veramente nulla.
E so che mi blocca anche il tipo di rapporto che ho con il partner..non ho un ego abbastanza sviluppato da permettermi di lasciarmi andare.
A me non interessa il sesso occasionale ma ho paura che se non faccio esperienze tra dieci anni sarò ancora così.
Cordialmente
[#7]
Gentile utente, uno dei sensi del mio intervento è proprio questo: l'accettare con calma un qualcosa di naturale che verrà con naturalezza.
"Lei sa già che non proverà piacere", ma questo è un pensiero anticipatorio: Lei porta nel presente un qualcosa di ipotetico e non certo che avverrà in futuro. E così anche il possibile blocco. La cosa più importante è tenere conto del momento presente e viverlo nella maniera più consapevole che ci possa essere. Perché molta della sofferenza umana, inclusa nello specifico anche quella che riferisce nei Suoi interventi, è data o dal permanere del passato nel presente (per esempio pensiero ossessivo o rimuginativo) o dall'anticipazione del futuro nel presente (per esempio l'ansia anticipatoria di un evento o di una prestazione con annessi pensieri continui ed emozioni insopportabili associate).
Non sarà il tema principale della Sua consultazione, ma credo potrebbe esserLe utile, giusto per capire l'atteggiamento da tenere per il futuro per questa e altre problematiche (oltre che l'orientamento che si potrebbe assumere per un eventuale trattamento), la lettura del testo di Jon Kabat-Zinn "Vivere Momento per Momento".
Le auguro di ritrovare tutta la forza, il coraggio e la consapevolezza che Le consentiranno di superare questo problema.
"Lei sa già che non proverà piacere", ma questo è un pensiero anticipatorio: Lei porta nel presente un qualcosa di ipotetico e non certo che avverrà in futuro. E così anche il possibile blocco. La cosa più importante è tenere conto del momento presente e viverlo nella maniera più consapevole che ci possa essere. Perché molta della sofferenza umana, inclusa nello specifico anche quella che riferisce nei Suoi interventi, è data o dal permanere del passato nel presente (per esempio pensiero ossessivo o rimuginativo) o dall'anticipazione del futuro nel presente (per esempio l'ansia anticipatoria di un evento o di una prestazione con annessi pensieri continui ed emozioni insopportabili associate).
Non sarà il tema principale della Sua consultazione, ma credo potrebbe esserLe utile, giusto per capire l'atteggiamento da tenere per il futuro per questa e altre problematiche (oltre che l'orientamento che si potrebbe assumere per un eventuale trattamento), la lettura del testo di Jon Kabat-Zinn "Vivere Momento per Momento".
Le auguro di ritrovare tutta la forza, il coraggio e la consapevolezza che Le consentiranno di superare questo problema.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 18.4k visite dal 01/02/2017.
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