Ansia generalizzata, soluzioni

Buonasera, coma da titolo richiedo un consulto per il mio problema di ansia generalizzata.
Cercherò di fare un riassunto.
Sono un ragazzo di 26 anni, ed ho iniziato a soffrirne a novembre 2012. Il tutto è iniziato con un attacco d`ansia mentreda studiavo culminato poi successivamente con sintomi ansiosi 24 ore al giorno, fra cui capogiri,vertigini,derealizzazione,nodo alla gola, ecc..
Mi sono rivolto subito al mio medico per trovare una soluzione, e mi ha indirizzato da uno psichiatra per valutare la situazione, nel mentre ho iniziato un percorso di psicoterapia presso uno psicoterapeuta di orientamento cognitivista, successivamente ho assunto sotto prescrizione medica un antidepressivo ssri che però non mi è servito a nulla in quanto non ha nemmeno attenuato il sintomo, e in accordo con lo psichiatra l`ha gradualmente ridotto fino a non assumerlo più.
Finito anche il percorso psicoterapico,in accordo con lo psicoterapeuta ho concluso le sedute, non riscontrando miglioramenti di messun genere.
Mi sono rivolto allora al servizio di psicoterapia dall'università dove mi hanno proposto delle sedute di gruppo che ho frequentato fino alla fine, ma anche qui nessun miglioramento, e parlabdo con la psicologa che teneva il gruppo, mi ha detto che in me trova un ragazzo maturo, e paradossalmente non mi sa aiutare con una soluzione.
Penso allora di passare un periodp all`estero per vedere se cambiando aria le cose migliorano,ma non migliorano, e ritorno a casa facendo comunque tesoro dell esperienza.
Mi rivolgo ad un famoso medico/psicologo che opera tramite ipnosi, ma dopo varie sedute non risolvo nulla, faccio anche Un test genetico per vedere la predisposizione all`ansia, ma risulta negativo.
Successivamente mi rivolgo ad un altro psichiatra e dipo 3 cambi di cure farmacologiche che nn hanno portato a nulla mi rivolgo ad un altra psicologa, questa volta di imdirizzo emdr.
Con lei lavoro più di un anno, tiro fuori tutto quello che c'è da tirare fuori, ma la situazione resta la stesso, e in accordo con lei smetto le sedute, perché non c era più nulla su cui lavorare, lei mi dice che il mio caso è stato uno dei più difficili da trattare, non tanto per la gravità della situazione, ma proprio per l opposto, ovvero che ho una personalità matura, e che non conosco la causa della mia ansia.
Nel mentre andavo da questa psicologa, ho iniziato un corso di meditazione spiegando il problema al mio maestro e sto attualmente praticando costantemente da 7 mesi ormai, e questa è l unica strada che mi ha portato dei miglioramenti. Preciso che in questo arco di tempo ho continuato l università (con molta difficoltà) e ho anche lavorato, pratico regolarmente sport.
Volevo chiedervi un parere su cosa posso fare
Per risolvere definitivamente questa situazione.
Grazie a chi mi risponderà.
[#1]
Dr. Adriano Carità Psicologo, Psicoterapeuta 56 2
Gentile utente


La terapia prescritta dallo psichiatra è corretta. I farmaci serotoninergici (SSRI, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sono farmaci che aumentano la disponibilità di serotonina all'interno dell'organismo riducendone la distruzione a livello sinaptico. Le conseguenze sono un miglioramento di sintomi di umore depresso e anche di ansia. Possono dare problemi al tratto gastrointestinale durante le prime 4-5 settimane di utilizzo come effetto del fatto che si stanno creando i recettori a livello sinaptico. Quanto e come li ha utilizzati?

La terapia cognitiva è molto efficace per ansia e depressione. L'EMDR è efficace come tecnica psicoterapica, ma più che per l'ansia generalizzata è più efficace per i traumi.

Che tipo di meditazione sta praticando? Perché per i disturbi d'ansia sono molto efficaci i protocolli basati sulla mindfulness (https://it.wikipedia.org/wiki/Mindfulness), per esempio l'MBSR di 8 settimane (Mindfulness Based Stress Reduction di Kabat-Zinn).

Attendo una Sua risposta.
Un saluto cordiale.

Dott. Adriano Carità
Psicologo, psicoterapeuta
Perfezionato in Psicologia Clinica, Counselling e mindfulness

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(...)ho iniziato un corso di meditazione spiegando il problema al mio maestro e sto attualmente praticando costantemente da 7 mesi ormai, e questa è l unica strada che mi ha portato dei miglioramenti. (...)
questo dimostra che agire direttamente sull'aspetto sintomatico è l'approccio più adatto per la gestione dell'ansia. tutto il lavoro effettuato o che si effettua per risalire alle cause porta a ben poco. l'ansia spesso si mantiene da una errata gestione della stessa o, meglio, da maldestri tentativi di contenimento . Anche una terapia scorretta può entrare nella categoria di un maldestro tentativo.
Cerchi un approccio mirato alla gestione pratica del problema come la cognitivo comportale classica o la breve strategica-
e faccia queste letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4088-quando-il-paziente-si-allea-con-la-propria-malattia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio per la risposta, dunque la terapia farmacologia è stata, 6mesi cipralex 12 gocce, poi zarelis 75 mg, affianzati da prazene al bisogno, e attualmente 100 mg di sertralina.
Esatto il tipo di meditazione che sto facendo è mindfulness.
Probabilmente quello che ho sbagliato è il cercare di agire sulle cause creamdo un circolo vizioso che si è mantenuto per molto tempo, con la meditazione sto rompendo questo ciclo.
Grazie per la risposta, leggerò gli articoli.
[#4]
Dr. Adriano Carità Psicologo, Psicoterapeuta 56 2
La mindfulness è molto efficace in questi casi. Non si tratta proprio di meditazione, bensì di una serie di pratiche che servono ad aumentare la consapevolezza al momento presente. Derivando dallo Zen Vipassana, è possibile accostarla alla meditazione in quanto entrambe sono pratiche introspettive ed entrambe provengono da una radice religiosa di origine buddhista.

Ma la mindfulness, a differenza di altre pratiche, è stata grazie a Jon Kabat-Zinn, sistematizzata in un metodo che l'ha "dissociata" dalla religiosità. Essa viene utilizzata anche in Medicina per pratiche come gestione del dolore cronico. Ci sono inoltre molti studi che evidenziano l'efficacia della mindfulness sulla salute fisica e psicologica anche con scansioni cerebrali di Neuroimaging.

In Psicologia, invece, esistono diverse terapie che si basano su di essa: la Sensorymotor Psychotherapy di Pat Ogden, la Mindfulness Based Cogntivie Therapy, la Acceptance and Committment Therapy, la Dialectic-Behavioral Therapy di Linehan.

Forse accostando queste pratiche a una delle terapie sopra descritte, potrebbe trovare la soluzione ideale.

Un saluto cordiale.
[#5]
Utente
Utente
Quindi la risoluzione passa per la consapevolezza del sintomo e sullo spezzare il circolo vizioso che si è innescato cambiando fondamentalmente gli schemi mentali che autoalimentano il disturbo, piuttosto che risalire ad ipotetiche cause che hsmno portato aa questo. Corretto?
[#6]
Dr. Adriano Carità Psicologo, Psicoterapeuta 56 2
Gentile utente, la spiegazione è più complessa e articolata. Cercherò di spiegarlo in modo semplice e fruibile, dal momento che non è solo una questione psicologica ma anche (neuro)biologica.

Il nostro cervello è fatto come un sistema di reti elettriche, ci sono cavi più grossi che trasportano molte informazioni e cavi minuscoli che ne trasportano poche. Avendo una capacità maggiore, vengono favoriti quelli più grossi, mentre quelli piccoli vengono come dimenticati. Di conseguenza vengono rese poco accessibili aree del nostro cervello (e di conseguenza funzioni della nostra mente) mentre vengono favorite sempre le solite.

Da un input di diversa natura - una voce, un suono, un ricordo, un'emozione, un pensiero -, il nostro cervello riesce ad elaborare in appena 1/4 di secondo una risposta in maniera del tutto automatica.

Diamo per assunto che queste risposte automatiche siano output comportamentali, emotivi, percettivi o di pensiero - per esempio le Sue risposte all'ansia -, la conseguenza è che come risposta a uno stimolo qualsiasi, Lei tenderà a provare un'ansia spropositata e un'incapacità di gestirla.

La mindfulness agisce proprio in questo senso: mediante pratica costante, consente di dilatare quel quarto di secondo per permettere di compiere consapevolmente - e non automaticamente, come si fa solitamente - la propria risposta (che non sarà una reazione - automatica e meccanica - ma una risposta - consapevole e libera da pregiudizi). In questo modo, avviene un riequilibrio della mente e del corpo (e quindi anche del cervello) in cui le parti e le funzioni che non venivano utilizzate, verranno successivamente utilizzate come risorsa, mentre quelle usate fin troppo verranno fatte "riposare".

Se è interessato a qualche consiglio bibliografico per approfondire, non ha altro che da chiedere.

Buona serata.
[#7]
Utente
Utente
Non poteva essere più esaustivo, si è interessante questo aspetto. Se ha qualche articolo lo leggo volentieri.
Grazie per la risposta ed il tempo dedicatomi
[#8]
Dr. Adriano Carità Psicologo, Psicoterapeuta 56 2
Buongiorno, ecco alcuni articoli che potrebbero interessarLa sulla mindfulness:
- http://www.stateofmind.it/tag/mindfulness/
- http://www.mindfulnessitalia.it/cose/
- https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/17678-mindfulness-vita-quotidiana

Riguardo a testi sull'argomento, Le suggerirei "Vivere Momento per Momento" di Jon Kabat-Zinn (edito da Tea e Corbaccio), che rappresenta un approccio alla mindfulness semplice e moderno e descrive il training MBSR.

Se è alla ricerca di qualcosa di più tradizionale e più legato alla spiritualità, ma comunque anch'esso facilmente fruibile, "Il Miracolo della Presenza Mentale" di Thích Nhất Hạnh (edito da Astrolabio Ubaldini, Roma) potrebbe fare al caso Suo.

Dal versante opposto, un libro più tecnico in cui vi sono anche elementi di ricerca e questionari appositamente costruiti è "Come Funziona la Mindfulness", a cura di Ruth Baer (edito da Raffaello Cortina, Milano).

Se invece cerca un libro recente, aggiornato e piuttosto completo anche ai non addetti ai lavori che condensi in maniera molto fruibile e scorrevole la mindfulness con un approccio contemporane non potrei che consigliarLe "Mindfulness. Essere Consapevoli" di Gherardo Amadei (edito da Il Mulino, Bologna). Include anche piccoli esercizi, gli studi della ricerca scientifica, le applicazioni in ambito clinico e non e le relazioni con concetti e discipline analoghe ad essa,

Le auguro una buona giornata e una vita consapevole.
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