Problemi con il cibo
Salve a tutti, scrivo qui perchè mi capita molto spesso di sentire una situazione di disagio, o addirittura di malessere con me stessa.
Premetto, sono una ragazza molto attiva, solare, energica e con un lavoro (infermiera di rianimazione) che non lascia spazio all'ozio (soprattutto psicologico). Quindi sento di dire che ho una vita molto movimentata. Convivo con il mio fidanzato da circa un mese (prime e nuova esperienza), e con l'avvenire del nuovo lavoro ci sono stati molti cambiamenti. Faccio 3 volte a settimana uno sport chiamato crossfit, che impegna molto a livello fisico, ma per ora è l'unico in cui vedo finalmente dei risultati e a fine allenamento posso dire di sentirmi bene veramente!
L'unico problema? Il cibo. I miei amici mi prendono in giro nel senso buono per "quanto" mangio, ovvero sono veramente un pozzo senza fondo calcolando cosa mangiano le altre persone. Amo il cibo e non lo nego. Penso a mangiare credo molto di più di quanto non pensi al sesso, e mi appaga sempre! L'unico problema sono i chili... Prima di dicembre ho fatto una dieta di circa 2 mesetti dove sono riuscita a buttare giù circa 3 chiletti (non di più perchè tutti mi dicevano che sarei diventata troppo magra). Era una dieta dove mangiavo (in proporzioni adeguate) ma pativo comunque la fame, ma pur di raggiungere il risultato ero molto brava! Ovviamente però la dieta con crossfit mi buttava giù molto anche di energie. Ora dopo le feste, con la casa nuova e il lavoro nuovo, mi sembra di essere solo ingrassata tanto e ho intenzione di ricominciare la dieta, anche se ciò mi fa paura perchè vuole dire fare dei sacrifici: rinunciare a cene fuori, se sul lavoro ti propongono qualcosa rifiutare e sentirsi chiedere il perchè e sentirsi offendere in quanto tutti mi dicono che sto bene così, ecc ecc.
Mi sento male perchè da un lato voglio fare la dieta e riperdere tutti questi kg che io mi sento di troppo, ma dall'altra parte ho paura che come finirò la dieta, come l'ultima volta, riprenderò tutto e anzi sarà l'effetto contrario.
In più ogni qual volta che sento di aver mangiato troppo mi sento tremendamente in colpa.
Premetto, sono una ragazza molto attiva, solare, energica e con un lavoro (infermiera di rianimazione) che non lascia spazio all'ozio (soprattutto psicologico). Quindi sento di dire che ho una vita molto movimentata. Convivo con il mio fidanzato da circa un mese (prime e nuova esperienza), e con l'avvenire del nuovo lavoro ci sono stati molti cambiamenti. Faccio 3 volte a settimana uno sport chiamato crossfit, che impegna molto a livello fisico, ma per ora è l'unico in cui vedo finalmente dei risultati e a fine allenamento posso dire di sentirmi bene veramente!
L'unico problema? Il cibo. I miei amici mi prendono in giro nel senso buono per "quanto" mangio, ovvero sono veramente un pozzo senza fondo calcolando cosa mangiano le altre persone. Amo il cibo e non lo nego. Penso a mangiare credo molto di più di quanto non pensi al sesso, e mi appaga sempre! L'unico problema sono i chili... Prima di dicembre ho fatto una dieta di circa 2 mesetti dove sono riuscita a buttare giù circa 3 chiletti (non di più perchè tutti mi dicevano che sarei diventata troppo magra). Era una dieta dove mangiavo (in proporzioni adeguate) ma pativo comunque la fame, ma pur di raggiungere il risultato ero molto brava! Ovviamente però la dieta con crossfit mi buttava giù molto anche di energie. Ora dopo le feste, con la casa nuova e il lavoro nuovo, mi sembra di essere solo ingrassata tanto e ho intenzione di ricominciare la dieta, anche se ciò mi fa paura perchè vuole dire fare dei sacrifici: rinunciare a cene fuori, se sul lavoro ti propongono qualcosa rifiutare e sentirsi chiedere il perchè e sentirsi offendere in quanto tutti mi dicono che sto bene così, ecc ecc.
Mi sento male perchè da un lato voglio fare la dieta e riperdere tutti questi kg che io mi sento di troppo, ma dall'altra parte ho paura che come finirò la dieta, come l'ultima volta, riprenderò tutto e anzi sarà l'effetto contrario.
In più ogni qual volta che sento di aver mangiato troppo mi sento tremendamente in colpa.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
18.5k 597
Gentile utente,
la Sua mail è piena di buoni propositi, che fanno ben sperare..
ma anche di altrettanti tentativi fallimentari; essi fanno capire che con i problemi alimentari il "fai fa te" rarissimamente produce risultati apprezzabili.
I disturbi del comportamento alimentare generalmente sono la risposta a un disagio e a una sofferenza personale, ma ben presto si strutturano in un disturbo complesso, che coinvolge il corpo, la psiche, i comportamenti, le relazioni.
Per questo riteniamo che una équipe multidisciplinare - che comprende lo/a psicologo/a ma anche altri specialisti - sia maggiormente efficace.
E' infatti così che si compie la Valutazione diagnostica integrata e si propone alla persona il piano terapeutico che vede coinvolte tutte le figure professionali sopra elencate.
Vorrei sottolineare che quanto sopra espresso non è unicamente una mia personale convinzione, bensì discende dalle “linee guida” internazionali (NICE e APA).
Per questo è la stessa Azienda Sanitaria pubblica a farsi carico di tali aspetti (il pagamento è di un modesto ticket e gratuità completa sempre quando il disturbo viene diagnosticato).
Dopo la Sua mail a noi, è arrivato il momento di metterci mano "seriamente", di cui il consulto qui auspichiamo possa rappresentare un piccolo passo "verso".
Nella Sua provincia funziona ottimamente l' "Ambulatorio Disturbi Comportamento Alimentare" presso l'Azienda sanitaria universitaria del Capoluogo.
Per rivolgersi ad esso non occorre attendere di avere disturbi alimentari gravi, ma solo di ritenere che si potrebbe ... fare di meglio per sè.
Ha poi risolto quel problema sessuale di cui ci parlò precedentemente?
la Sua mail è piena di buoni propositi, che fanno ben sperare..
ma anche di altrettanti tentativi fallimentari; essi fanno capire che con i problemi alimentari il "fai fa te" rarissimamente produce risultati apprezzabili.
I disturbi del comportamento alimentare generalmente sono la risposta a un disagio e a una sofferenza personale, ma ben presto si strutturano in un disturbo complesso, che coinvolge il corpo, la psiche, i comportamenti, le relazioni.
Per questo riteniamo che una équipe multidisciplinare - che comprende lo/a psicologo/a ma anche altri specialisti - sia maggiormente efficace.
E' infatti così che si compie la Valutazione diagnostica integrata e si propone alla persona il piano terapeutico che vede coinvolte tutte le figure professionali sopra elencate.
Vorrei sottolineare che quanto sopra espresso non è unicamente una mia personale convinzione, bensì discende dalle “linee guida” internazionali (NICE e APA).
Per questo è la stessa Azienda Sanitaria pubblica a farsi carico di tali aspetti (il pagamento è di un modesto ticket e gratuità completa sempre quando il disturbo viene diagnosticato).
Dopo la Sua mail a noi, è arrivato il momento di metterci mano "seriamente", di cui il consulto qui auspichiamo possa rappresentare un piccolo passo "verso".
Nella Sua provincia funziona ottimamente l' "Ambulatorio Disturbi Comportamento Alimentare" presso l'Azienda sanitaria universitaria del Capoluogo.
Per rivolgersi ad esso non occorre attendere di avere disturbi alimentari gravi, ma solo di ritenere che si potrebbe ... fare di meglio per sè.
Ha poi risolto quel problema sessuale di cui ci parlò precedentemente?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio della risposta. Credo che i buoni propositi ci siano si, ma nel bel mezzo di cambiamenti della mia vita (cambio lavoro, cambio casa) credo che si possa aver in qualche modo inficiato sul mio rapporto con il cibo, ovvero che dopo molte fatiche della giornata, un pò di cibo in più è giustificato. Oggi mi sono pesata dopo circa 2/3 mesi e scopro di aver preso solo 2 kg, me ne aspettavo molti di più... però io me li sento tutti, non mi sento bene, se mi spoglio davanti al fidanzato ho un blocco.
Il problema sessuale si era risolto da solo, diciamo che al momento tra il sistemarci in modo "definitivo" in casa nuova, lo stress del nuovo lavoro, e la stanchezza a fine giornata, rimane un pò un problema lasciato a "disparte". In questo periodo, non ci penso proprio, non ho voglia, e credo sia correlato anche in parte al non sentirmi a mio agio con il mio corpo.
Penso che rivolgermi alle consulenze consigliate da lei richieda tempo e soldi, due cose che ultimamente mancano nella mia vita.
Il problema sessuale si era risolto da solo, diciamo che al momento tra il sistemarci in modo "definitivo" in casa nuova, lo stress del nuovo lavoro, e la stanchezza a fine giornata, rimane un pò un problema lasciato a "disparte". In questo periodo, non ci penso proprio, non ho voglia, e credo sia correlato anche in parte al non sentirmi a mio agio con il mio corpo.
Penso che rivolgermi alle consulenze consigliate da lei richieda tempo e soldi, due cose che ultimamente mancano nella mia vita.
[#4]
Dr.ssa Paola Dei
Psicologo, Psicoterapeuta
307 27
Gentile
da quanto leggo sul suo peso e la sua altezza, intuisco che nel suo caso si tratta di una disforia ponderale. O per meglio spiegare, lei è normopeso e si sente grassa, e questo, come le ha già detto la collega suggerisce di affrontare la questione prima possibile. In certe situazioni viene a crearsi una dissonanza fra ciò che il pensiero suggerisce e la realtà visibile, una percezione distorta del corpo che non permette neppure di vivere una storia d'amore perché tutti i “Ti amo” del mondo non eguaglieranno mai un “Ti trovo dimagrita”.
Non ci pensi oltre e provi a fare un colloquio presso l'Ambulatorio dei disturbi alimentari della sua città. Potrà poi sempre decidere se effettuare anche una psicoterapia privata. Vedrà che lentamente riuscirà a sentire la bellezza di un: "Ti amo" senza doversi vergognare del corpo.
Cordiali saluti
da quanto leggo sul suo peso e la sua altezza, intuisco che nel suo caso si tratta di una disforia ponderale. O per meglio spiegare, lei è normopeso e si sente grassa, e questo, come le ha già detto la collega suggerisce di affrontare la questione prima possibile. In certe situazioni viene a crearsi una dissonanza fra ciò che il pensiero suggerisce e la realtà visibile, una percezione distorta del corpo che non permette neppure di vivere una storia d'amore perché tutti i “Ti amo” del mondo non eguaglieranno mai un “Ti trovo dimagrita”.
Non ci pensi oltre e provi a fare un colloquio presso l'Ambulatorio dei disturbi alimentari della sua città. Potrà poi sempre decidere se effettuare anche una psicoterapia privata. Vedrà che lentamente riuscirà a sentire la bellezza di un: "Ti amo" senza doversi vergognare del corpo.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2k visite dal 27/01/2017.
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