Sguardi della gente per strada
Buonasera dottori vorrei chiedere un parere a voi esperti per un "problema" che riscontro ormai da diverso tempo. Allora io sono un ragazzo omosessuale ma con nessun atteggiamento femminile o voce effemminata che possa indurre a pensarlo. Quando cammino per strada peró noto che molta gente mi fissa, a volte se sono più di uno li vedo ridere e ho anche sentito a volte battutine tipo "sembra una femmina" oppure a volte mi sembra di aver capito "che brutto". Io personalmente non ho una grande autostima però guardandomi allo specchio non mi sembra di essere spaventoso anche perché a volte ricevo anche complimenti ma vedendo poi certe reazioni o sguardi per strada mi "rattrista" molto. Le persone mi fissano o fanno battutine perché forse riescono a capire come sono fatto? Forse leggono la mia omosessualità in faccia? Come dovrei comportarmi? Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile utente,
Qualche domanda per cercare di inquadrare più dettagliatamente la situazione per provare a trovare una soluzione insieme:
- tende ad autosvalutarsi? Come mai?
- da dove crede abbia origine la sua poca autostima?
- può essere legata al giudizio degli altri su di lei?
- è autocritico verso se stesso?
- tende a "nascondere" la sua omosessualità? Se si, come mai?
- ha timore del giudizio altrui? Se si, come reagisce ad un giudizio sgradevole sulla sua persona?
- le "battutine" e il generale quello che ci ha scritto che nota, come mai le fanno avvertire l'emozione di tristezza?
- come è il suo rapporto con i genitori? Sono a conoscenza della sua omosessualità? Se si, come hanno l'hanno accolta e la stanno vivendo? Altri familiari?
- ha amici e/o amiche? Loro come la vedono? Come è il vostro rapporto?
- ha un ragazzo? Se si, si confida con lui? Come è la relazione tra voi?
- pensa che il suo paese/quartiere sia po "retrò" ?
Qualche domanda per cercare di inquadrare più dettagliatamente la situazione per provare a trovare una soluzione insieme:
- tende ad autosvalutarsi? Come mai?
- da dove crede abbia origine la sua poca autostima?
- può essere legata al giudizio degli altri su di lei?
- è autocritico verso se stesso?
- tende a "nascondere" la sua omosessualità? Se si, come mai?
- ha timore del giudizio altrui? Se si, come reagisce ad un giudizio sgradevole sulla sua persona?
- le "battutine" e il generale quello che ci ha scritto che nota, come mai le fanno avvertire l'emozione di tristezza?
- come è il suo rapporto con i genitori? Sono a conoscenza della sua omosessualità? Se si, come hanno l'hanno accolta e la stanno vivendo? Altri familiari?
- ha amici e/o amiche? Loro come la vedono? Come è il vostro rapporto?
- ha un ragazzo? Se si, si confida con lui? Come è la relazione tra voi?
- pensa che il suo paese/quartiere sia po "retrò" ?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Allora tendo a sottovalutarmi perché diciamo che questo problema di sguardi o battutine l'ho avuto spesso e quindi mi hanno portato ad avere questa bassa considerazione di me. Si si dice che il giudizio degli altri non dovrebbe importare peró quando si presenta così insistentemente é brutto. Per quanto riguarda la mia omosessualità l'ho sempre nascosta. All'età di 17 anni mi confidai con un'amica (la quale non ho più rapporti per vari problemi) e la prese bene. Dopo di che mi confidai con i miei fratelli i quali la presero altrettanto bene solo che uno di loro fu un pó preoccupato per paura che un giorno commettessi una sciocchezza per via di un amore sbagliato non corrisposto o ipotetici insulti però poi tutto risolto. Dopo di che mi confidai con mia madre la quale la prese altrettanto bene e mi disse codesta frase "e allora non sei sempre mio figlio? Ti voglio bene lo stesso". Mio padre é l'unico insieme ad altri parenti a non sapere della mia omosessualità. Non abbiamo un gran dialogo ma non é il tipo che mi farebbe del male forse mi blocca il fatto che non parliamo molto che ho paura di deluderlo e di non dargli altre preoccupazioni dato che lavora molto. Altri parenti non sanno niente. In pratica lo sanno solo mia madre i miei fratelli e questa mia amica con cui non ho più rapporto . Ho altre amicizie ma nessuno sa di me. Più che altro sono stato sempre frenato perché quando si é parlato di gay ho sempre sentiti pareri negativi quindi ho sempre preferito tenerlo per me. Così come qualsiasi altra persona che ho conosciuto all'argomento ha sempre dato giudizi negativi quindi diciamo non ho mai avuto la fortuna di conoscere persone con cui confidarmi. Non ho un ragazzo e anche su questo fatto sono molto negativo poiché ho sempre provato attrazione verso ragazzi etero. Sempre amori sbagliati impossibili da corrispondere e poi visto questo "problema" di sguardi o battutine non credo che qualcuno possa interessarsi a me. Grazie per l'attenzione
Ah dimenticavo penso proprio che il mio quartiere ma anche il paese in cui vivo sia retró. Troppi pregiudizi, troppe notizie di persone picchiate soltanto per essere se stesse.
Ah dimenticavo penso proprio che il mio quartiere ma anche il paese in cui vivo sia retró. Troppi pregiudizi, troppe notizie di persone picchiate soltanto per essere se stesse.
[#3]
Carissimo,
Il giudizio altrui pesa soprattutto se faticosamente accompagnato da un umore tendente all'autosvalutazione e alla scarsa autostima.
Questi tre fattori contribuiscono prepotentemente a mantenere la sua credenza di cui scrive: <<non credo che qualcuno possa interessarsi a me>>
Sua madre è una gran donna! Per ciò che concerne suo padre, lei è certo di deluderlo e dargli preoccupazioni? E anche se fosse? Primo le delusioni fanno parte della vita di ognuno di noi e non sono evitabili; secondo, lei non avrebbe colpe in un'eventuale delusione paterna anche perché, suo padre avrebbe accanto una moglie con cui parlare.
L'omosessualità è ancora un tabù purtroppo e su questo, ora, ci si può fare poco se non educare le nuove generazioni al rispetto, all'accettazione e alla comprensione incondizionata di ogni tipo di scelta e orientamento sessuale.
Non c'è nessuna differenza tra etero e omosessualità. Sono entrambe predisposizioni rispetto all'oggetto d'attenzione, di attrazione e di amore. Ma di base c'è sempre l'amore ;-)
Se lei avverte il bisogno di confidarsi e aprire le finestre delle sue emozioni dei suoi pensieri, come le sarebbe utile fare (dato che fino ad ora è stato sempre molto riservato sull'argomento) a causa del suo timore del giudizio,
Perché non scegliere di avvalersi del supporto di un/a collega psicoterapeuta che possa ascoltare i suoi disagi e poter trovare insieme delle strategie funzionali per gestirli?
Lavorando in particolare modo su:
- timore del giudizio;
- libertà di esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni;
- senso di autovalutazione.
3 fattori fortemente interconnessi tra di loro.
Ci rifletta. Questa è solo una proposta ai fini del benessere maggiore che merita di avere.
Un caro saluto
Il giudizio altrui pesa soprattutto se faticosamente accompagnato da un umore tendente all'autosvalutazione e alla scarsa autostima.
Questi tre fattori contribuiscono prepotentemente a mantenere la sua credenza di cui scrive: <<non credo che qualcuno possa interessarsi a me>>
Sua madre è una gran donna! Per ciò che concerne suo padre, lei è certo di deluderlo e dargli preoccupazioni? E anche se fosse? Primo le delusioni fanno parte della vita di ognuno di noi e non sono evitabili; secondo, lei non avrebbe colpe in un'eventuale delusione paterna anche perché, suo padre avrebbe accanto una moglie con cui parlare.
L'omosessualità è ancora un tabù purtroppo e su questo, ora, ci si può fare poco se non educare le nuove generazioni al rispetto, all'accettazione e alla comprensione incondizionata di ogni tipo di scelta e orientamento sessuale.
Non c'è nessuna differenza tra etero e omosessualità. Sono entrambe predisposizioni rispetto all'oggetto d'attenzione, di attrazione e di amore. Ma di base c'è sempre l'amore ;-)
Se lei avverte il bisogno di confidarsi e aprire le finestre delle sue emozioni dei suoi pensieri, come le sarebbe utile fare (dato che fino ad ora è stato sempre molto riservato sull'argomento) a causa del suo timore del giudizio,
Perché non scegliere di avvalersi del supporto di un/a collega psicoterapeuta che possa ascoltare i suoi disagi e poter trovare insieme delle strategie funzionali per gestirli?
Lavorando in particolare modo su:
- timore del giudizio;
- libertà di esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni;
- senso di autovalutazione.
3 fattori fortemente interconnessi tra di loro.
Ci rifletta. Questa è solo una proposta ai fini del benessere maggiore che merita di avere.
Un caro saluto
[#4]
Utente
La ringrazio veramente dottore per le parole che ha utilizzato. Anche io sono del parere che esiste solo l'amore. Ma purtroppo non é comprensibile a tutti. Mi ha fatto piacere confidarmi con lei, credo sia una persona in gamba. Ci rifletteró e in caso rivolgermi a un suo collega. Peccato sia di un'altra città se no mi sarei rivolto a lei perché mi sono sentito a mio agio. Grazie
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.9k visite dal 26/01/2017.
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