Sembra che le ragazze non siano interessate a me

Salve,
sono un ragazzo (o sarebbe il caso di dire uomo) di 32 anni.
Ormai è da veramente tanto tempo che non riesco ad avere nessun tipo di relazione sentimentale con una ragazza: da quando quasi 9 anni fa mi sono lasciato con la mia ex ragazza non sono riuscito più ad ottenere un appuntamento con una ragazza. Il problema è che quella relazione mi ha fatto soffrire per almeno un paio d'anni e per quel periodo non avevo proprio interesse per altre ragazze; successivamente, avevo deciso di concentrarmi sullo studio ed arrivare alla laurea. Oggi temo che tutto quel tempo perso mi abbia fatto uscire dal giro delle ragazze: ho come l'impressione che qualsiasi ragazza, anche non conoscendomi, percepisca questo. Solamente dopo la laurea (che ormai ho conseguito 4 anni fa) mi sono impegnato per uscire con qualche ragazza. E' anche vero che una ragazza deve piacermi davvero affinché io decida di provarci, quindi non posso dire che io "sfrutti" la legge dei grandi numeri; però è anche vero che le solo risposte che ottengo sono quelle di "non sei il mio tipo", "ti vedo solo come un amico", ecc...A volte sembra anche che le cose possano evolvere nella maniera giusta, ma, puntualmente, ogni volta che arriva la mia dichiarazione, arriva il rifiuto.
Ora è da alcuni mesi (dire 7-8) che mi piace davvero un sacco la mia collega; quando arrivò in azienda (un anno fa) si mostrò cordiale e sembrava quasi interessata a me (ad esempio, una volta mi chiese di andare a fare un giro in centro), ma avevo sempre declinato perché all'inizio non avevo nessun interesse. Col tempo, invece, ho capito che è proprio il genere di persona che piace a me, oltre ad essere davvero una bella ragazza; ed inoltre, cosa molto importante per me, è mia coetanea. Quando le chiesi di uscire mi disse che, anche se sembrava single, non lo era al 100%, visto che si stava frequentando di nuovo con il suo ex. Nel frattempo, però, i nostri rapporti a lavoro non erano incentrati solo sul lavoro: ogni giorno, si lascia massaggiare le spalle e spesso lascia avvicinare le mie mani fino a sfiorare il suo seno. Nel frattempo lei, qualche mese fa, si è lasciata definitivamente con il suo ex, solo che ha riallacciato i rapporti con un suo amico che conosceva da due anni (rapporti chiusi proprio perché lui ci provava spesso, ma lei, essendo fidanzata, lo rifiutava puntualmente); il problema è che questo ragazzo, che ora frequenta, è di 7 anni più piccolo ed a me questa cosa sta facendo abbassare la mia autostima (già non alta) sotto i piedi! Oggi mi ha detto che non mi considera né un amico, né una persona con cui si vedrebbe impegnata sentimentalmente; allora ho preferito dirle che, a questo punto, è meglio che i rapporti tornino ad essere solo di lavoro.
Non so come uscirne, né con lei, né dalla situazione delle ragazze in generale. Forse avrei bisogno di un supporto psicologico, da adolescente c'era sempre qualche ragazza interessata a me, alla fine non sono un ragazzo alto, ma non sono sicuramente brutto
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Dr.ssa Alessia Ghisi Migliari Psicologo 127 7
Gentile utente,
La Sua storia è costante e, assieme, complessa.
Senza dubbio il cardine ruota attorno a una autostima non particolarmente elevata, e assai delicata: va bene, ci sono state molte delusioni, il che fa parte del bagaglio di esperienze dei più. Motivazioni più o meno valide circa il suo atteggiamento nel passare degli anni: una delusione da assorbire lentamente, lo studio su cui concentrarsi, l'essere (assai lecita cosa) selettivo, e dunque non dedito "ai grandi numeri", una sorta quindi di lunga pausa poi interrotta da un incontro ideale, apparentemente, ma che poi non si concretizza e ritorna su binari diversi (essere colleghi).
Secondo Lei di cosa di preciso "si accorgono" queste ragazze che in passato non si sono avvicinate o l'hanno rifiutata?
Cosa intende Lei per "i grandi numeri" (magari osare frequentare più gente e aprirsi a più esperienze senza "selezioni" a priori, dietro cui magari nascondere dell'insicurezza)?
Mi stupisce anche il riferimento alla sua altezza fisica (come fosse un dato importante), o alla minore etá del Suo "rivale", come se fosse ammissione di una Sua mancanza.
Quindi direi che, essendo Lei un ragazzo preparato, desideroso di uscire da questo bozzolo, capace di introspezione, davvero un percorso psicologico potrebbe aiutarLa.
Non dia per scontato di avere difetti o chissá che peculiaritá che allontanano.
Non sia così severo con se stesso...
Cari saluti.

dr.ssa Alessia Ghisi Migliari

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Utente
Utente
Gent.ma dr.ssa Alessia Ghisi Migliari,
credo abbia centrato la questione: autostima non proprio elevata e forte severità nei miei confronti. E poi mi faccio mille domande sulle cose che mi accadono, senza riuscire mai a trovare una risposta; ad esempio, perché la mia collega non è infastidita da me, lascia anche che ci sia contatto fisico, ma poi mi rifiuta? E preferisce un ragazzino a me? Ed anche altre volte le cose sono andate in maniera simile. Ecco perché sono severo con me stesso, c'è qualcosa che non va in me e le ragazze lo percepiscono; non so cosa possa essere in particolare (forse i miei modi di pormi che non infondono sicurezza, ma è solo una mia ipotesi). E per grandi numeri intendo esattamente quello che ha descritto lei, nel senso che aprendosi a molta più gente la possibilità di concretizzare qualcosa aumenta. E devo dire che, anche se forse la mia autostima non è molto alta, mi ritengo comunque una persona forte, sono sempre sorridente e ottimista (anche se non so per quanto tempo possa esistere questo ottimismo). Non so davvero come uscirne, ho amici, ho tanti hobby, ma mi sento sempre con la sensazione che la mia vita è vuota, che manca qualcosa e che, per quanto ci provi, non riesca a colmare questo senso di vuoto.
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Dr.ssa Alessia Ghisi Migliari Psicologo 127 7
Gentile utente,
Assai di rado possiamo trovare risposte soddisfacenti sul perché gli altri agiscono in un dato modo (perché la sua collega... Eccetera).
Direi che è più importante il punto in cui ammette di rimuginare, mettersi in discussione e farsi domande di continuo...
Poi colpisce la frase "sono severo verso di me" (che dovrebbe stimolare un poco di gentilezza verso se stessi) seguita da "c'è qualcosa che non va in me"... Non è un criticarsi, di nuovo?
Forse questa Sua insicurezza può essere percepita da altri, sì, ma non credo sia la questione.
Se anche trovasse una ragazza con cui si instaura un bel rapporto, forse questo le darebbe un poco più di stabilitá, ma le problematiche con se stesso probabilmente riemergerebbero, con altri dubbi, paure, domande.
Ammete di avere hobby, amici... C'è di che essere soddisfatti.
Sentire il vuoto non significa che arriva una donna e può cancellare come Lei si sente.
Perché se il disagio è in Lei, verso se stesso, solo Lei può affrontarlo attivamente, lavorando su se stesso, per vivere magari meglio un futuro rapporto sentimentale.
E adesso non inizi a criticarsi perché "è colpa mia, mi manca qualcosa, eccetera" :) .
Si dia tregua e una possibilitá...
Cari saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Essere selettivi, parlando di uomini, può essere a volte un eufemismo per non dire "ho paura a farmi avanti". Oppure "ho paura di essere rifiutato" che è la stessa cosa.

>>> da adolescente c'era sempre qualche ragazza interessata a me
>>>

Ma lei non solo non è più adolescente; è un adulto e di sesso maschile. E da un uomo, a dispetto delle mode metrosexual moderne, non ci si aspetta che sia solo carino o che siano le ragazze a corrergli dietro, a meno che non sia una rockstar. Le donne, da un uomo potenzialmente interessante, si aspettano solo che si faccia avanti con tatto e buone maniere, in modo da poter fare a loro volta una scelta e incoraggiare oppure smorzare le sue avance.

La legge dei grandi numeri, probabilmente, dovrebbe usarla per fare pratica esattamente in questo aspetto, data la sua bassa autostima. Per fare esperienza. Nell'approcciare e farsi avanti con diverse ragazze fino a perderne la paura. E soprattutto SENZA crearsi aspettative di trovare subito l'amore della sua vita. Fare semplicemente esperienza in senso maschile.

Quando avrà fatto questo, si potrà allora, magari, parlare di vera selettività senza il rischio di raccontarsela e di confonderla con la paura.

In questo processo è evidente che l'aiuto di un professionista, ritengo meglio se uomo, potrebbe essere di grande aiuto.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"fine non sono un ragazzo alto, ma non sono sicuramente brutto"

La seduzione, o meglio la capacità seduttiva, dipende da tanti elementi che vanno ben oltre la fisicità.

Elementi come:
la simpatia
La cultura
L'ironia
La dolcezza
Il suo giardino segreto: il suo mondo intero
I suoi hobby, passioni, lavoro...

Il suo essere unico, e sapere di esserlo.

Ci sono altri emeneti da dover analizzare, come la paura dell'amore , la paura di essere amati, di essere abbandonati, e così via...

Se ha problemi con le donne, forse, dovrebbe farsi aiutare da un professionista, secondo me, meglio se donna.


Legga questa lettita sul sapiosexual sexual, una nuova forma di amare che va ben oltre le variabili estetiche....

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2889-sapiosexual-per-una-sessualita-intelligente.html


Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Utente
Utente
Grazie per le risposte. So benissimo di non essere più un adolescente, era solo per dire che non sono una persona che fa ribrezzo.
Comunque forse non sono stato chiaro, ma io non cerco l'amore della mia vita; voglio solo essere più sereno e non avere sempre lo stesso esito nei miei tentativi di uscire con una ragazza. Infatti i risultati sono sempre gli stessi, con modalità simili, ecco perché sostengo che c'è qualcosa in me che non va. E poi la questione non è il non farmi avanti, perché lo faccio: vedo altri ragazzi che non si comportano molto diversamente da me e non hanno problemi, quindi davvero non capisco. Ripeto, ho una vita sociale molto attiva, ma alla fine non riesco ad uscire con nessuna ragazza. Qualche tempo fa una ragazza che conosco (tra l'altro vostra collega) mi disse che io non sono esplicito con le ragazze; non so dire se abbia ragione, ma può darsi che dall'esterno la gente mi veda così. Non ho mai consultato uno psicologo, anzi, su questo aspetto sono molto riservato anche con i miei amici; loro pensano anche che mi capita di uscire con qualche ragazza (ad esempio, con la mia collega qualche serata insieme alle sue amiche l'abbiamo anche fatta), anche perché avrei una vergogna terribile a confidare come sono realmente i fatti. Ecco perché ho scritto qui, perché voglio un consiglio da dei professionisti.
Dr.ssa Alessia Ghisi Migliari, cosa intende per darmi tregua e possibilità?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> una ragazza che conosco (tra l'altro vostra collega) mi disse che io non sono esplicito con le ragazze
>>>

In tal caso occorre intendersi sul significato di "farsi avanti". Può darsi che lei lo faccia nominalmente, cioè che approcci le ragazze, le inviti a uscire ecc. ma che poi non si faccia avanti nei passi successivi. Che non riesca cioè a trasmettere interesse. Uno dei motivi importanti che suscitano attrazione nell'altro/a è vedere e capire che noi per primi siamo interessati in lui/lei.

La sua vergogna dovrebbe vincerla almeno quel tanto che basta per parlarne di persona con un professionista e ricevere le indicazioni del caso. Purtroppo non possiamo aiutare le persone a risolvere i loro problemi a distanza, non almeno quando si tratta di questioni importanti. Qui potrà ricevere informazioni e orientamento, non una soluzione vera e propria.

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Dr.ssa Alessia Ghisi Migliari Psicologo 127 7
Gentile utente,
"Darsi una tregua" proprio da questo continuo rimuginare, tutto incentrato sul "ho qualcosa che non va, gli altri riescono e io no, mi vergogno", ecc..
Direi che è un fardello un poco pesante no?
Che poi, se ci pensa, adesso sottolinea che tutto sommato trovare il grande amore non è il Suo scopo, ma il post era partito incentrato sulle difficoltá con l'altro sesso.
Che quindi diventano spunto per parlare di quel "sentirsi inadatto" rispetto agli altri.

Il darsi una tregua, poi, in automatico implica e sfocia nel darsi una possibilitá: di tentare e ritentare, sbagliare, fare figure imbarazzanti anche, ma senza portarsi dietro questa costante critica verso di sè.
Se smetto di essere il primo a criticarmi, forse mi lascio un poco di spazio per "lanciarmi" nel mondo senza ansia costante?

Un gesto intraprendente, un darsi possibilitá, qui suggerito più volte, potrebbe proprio essere rivolgersi a un professionista.
Ragazze o no, sarebbe un passo notevole e importante.
Cari saluti...
[#9]
Utente
Utente
Grazie per le risposte.
Ho letto cose che davvero potrebbero aiutarmi, solamente che tante volte mi sono sentito così: in un primo momento fiducioso in una svolta personale, ma dopo un po' di tempo nuovamente vuoto e senza la speranza che le cose possano aggiustarsi. Vorrei solo un consiglio sul tipo di professionista a cui potrei rivolgermi.
Grazie.
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Dr.ssa Alessia Ghisi Migliari Psicologo 127 7
Gentile utente,
Si può rifare a uno psicologo o uno psicologo psicoterapeuta...
L'importante è che a questa spinta iniziale corrisponda l'azione.... Non attenda che lo slancio del momento si spenga, se posso permettermi.
Buona fortuna!