Anaffettività o carattere?

Buongiorno,
La mia richiesta deriva da una serie di interrogativi che mi sto ponendo insistentemente in questi giorni e che sono frutto dalla mia situazione familiare. 10 anni fa ho perso mio padre; i miei genitori si sono separati quando ero piccolissima, ma ho sempre mantenuto un ottimo rapporto con mio padre, nonostante le difficoltà del caso. Ho sofferto tanto, il mio vuoto rimane ma ho imparato a conviverci e a trarre da ogni cosa il bello, la parte più positiva e propositiva per il futuro. Ciò non ha impedito che, come anticipato, io potessi avere solide amicizie e solidi rapporti amorosi (duraturi) senza "attaccarmi" a causa del senso di abbandono che una cosa del genere può lasciarti (che io non sento assolutamente, forse è il contrario). Insomma, ho un carattere piuttosto forte, indipendente e autonomo: mi piace uscire da sola, mi rilassa, ma amo anche condividere il mio tempo in mezzo alle persone. Il problema (e ho bisogno di aiuto per capire se lo è o no) è che non amo il contatto fisico, tutt'altro. Sono fidanzata da 2 anni e mezzo con un ragazzo più grande di me molto affettuoso, gentile, presente. Un po' troppo. Se non ci accarezziamo o baciamo ogni minuto quando siamo insieme mi fa notare che sono un po' fredda e che dovrei smollarmi e io, puntualmente, divento di pietra. Inizialmente questa cosa non pesava, ma adesso sì e parecchio. Gliene ho parlato almeno quattro volte, ma non cambia nulla, anche perchè è fatto così. Non riesco a capire se questa mia non voglia di stare costantemente appiccicati derivi dal mio passato e dalla mia indipendenza (anche affettiva) e quindi rappresenti una barriera verso l'esterno e verso chi cerca di tirarmi fuori la parte più tenera (che comunque ho e manifesto, ma più con i fatti che con gesti e parole), oppure se il "problema" è che non mi va bene più la mia relazione, indipendentemente dal mio passato, ma solo per una questione di carattere. Un'altra cosa che mi limita molto e sopporto poco è il pensiero che questo bisogno fisico lo renda più "bambino" ai miei occhi, come se io fossi la sua mamma che deve coccolarlo tutto il giorno. Non capisco! Grazie per il vostro aiuto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Bisognerebbe capire se trattasi di indipendenza affettiva, o paura di dipendere affettivamente?

Bisogna capire davvero se il lutto lo ha a elaborato, attraversato, superato.

Sapere inoltre, sempre in sede di consultazione non online, qual è la sua modalità di amare..

È tattile?
Concreta?
Qual è per lei la giusta distanza in amore?
Ed invece quali sono bisogni del suo ragazzo?

Come è stata amata da bambina?
Toccata?
Accarezzata?

Il corpo non mente mai, solitamente è un grande detonatore di verità nascoste.

Spesso la paura di amare davvero si maschera da svariate forme...

Ma siamo online, e sono solo ipotesi, da approfondire.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

Lei parla di un bisogno, da parte del Suo fidanzato, di stare "sempre appiccicati"... se davvero quello che accade è proprio questo, capisco che possa esserci un pochino di ... fastidio! :-)

Cioè, se tutto ciò accade SEMPRE, anche in circostanze in cui uno non lo vorrebbe o magari potrebbe sembrare fuori luogo rispetto alla situazione e al contesto.

Lei che cosa intende con "appiccicati"?

Accade anche nei momenti di intimità? Prova fastidio al contatto fisico in momenti di intimità?

Le succede solo con questo ragazzo, o con ragazzi in relazioni precedenti o in genere Le capita con chiunque?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Innanzitutto vi ringrazio per le risposte e l'attenzione.
In risposta alla Dr.ssa Randone: credo che, forse, sia più paura di dipendere affettivamente da qualcuno. In realtà, io amo le persone che mi sono accanto e senza il loro affetto perderei tanto; dall'altro lato sento di star bene con me stessa ma senza problemi o senso di abbandono, come ho detto.
La mia modalità di amare, da quando ero piccola, è sempre stata piu nel fare gesti carini e apprezzabili piuttosto che abbracciare o baciare i miei genitori, nonostante l'affetto e l'amore non sia mai mancato. Sono stata supercoccolata, accarezzata e baciata da tutti, ma io come carattere non sento di aver sempre voglia di farlo, diciamo che "sto nel mio" ma non faccio mancare affetto in altri modi. Il mio ragazzo, al contrario, ha questo bisogno costante di attenzioni e affetto, a parer mio perchè in casa non ne ha (i suoi genitori sono separati da anni ed entrambi non sono mai stati affettuosi con lui).
In risposta alla Dr.ssa Pileci: per appiccicati intendo lo stare sempre a contatto quando si è in casa, che sia mentre cuciniamo o guardiamo la tv. No, durante l'intimità non provo fastidio. Nella mia relazione precedente questo problema non c'era perchè era un ragazzo come me in questo senso, si stava vicini, ci si amava e coccolava in una giusta "via di mezzo".
Grazie!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

di solito, oltre a scegliere una persona che possa avere modalità simili, ci si accorda anche per arrivare ad "una via di mezzo"...
Questo non significa discutere, non capirsi né non essere compatibili: è possibile trovare la complicità pur essendo diversi in questi aspetti. Ciascuno di noi esprime i propri sentimenti in modo personale e diverso. L'importante è capirsi.

Cordiali saluti,