Sto male
buongiorno a tutti,
partiamo dal 2010, fine della terza media, uscito con voti altissimi, con una famiglia fantastica, con pochi amici, ma ottimi, con una grande prospettiva per il mio futuro. avevo tutto quello che un bambino potesse desiderare, e proprio adesso riguardando alcuni video di quell'epoca, apparivo raggiante, sempre col sorriso in bocca, attorniato da chi mi voleva bene.
decido di intraprendere il liceo classico, perchè in italiano ero eccellente, più volte alle medie la mia prof leggeva in classe di fronte a tutti i miei racconti, invogliando gli altri a scrivere come me. ok ero il classico secchione che a molti può stare antipatico, sempre corretto anche nel comportamento in classe. potete immaginare come il mio sogno fosse quello di diventare un grande scrittore in futuro, fantasticavo sui film che avrebbero tratto dai miei romanzi, sul mio nome scritto tra i grandi della storia.... va bè si sa che da piccoli ognuno ha dei grandi sogni che lasciano un pò il tempo che trovano, ma la cosa che mi rendeva sicuro di potercela fare erano i voti, i complimenti dell'insegnante etc. settembre 2010, inizio del liceo, conclusosi a giugno del 2015; cinque anni orribili, italiano diventa una delle materie più odiate, i miei voti rimangono sul 7, i miei temi non piacciono, ci sono altri miei compagni i cui temi vengono letti in classe, "rubandomi" la scena. i primi anni comunque rimango uno dei migliori della classe, poi lentamente smetto di alzare la mano, di intervenire in classe e divento uno dei tanti. cosa ancora peggiore, perdo la capacità di socializzare e si può dire senza ingigantire la cosa, che dal settembre 2010 fino ad adesso, 22 gennaio 2017, non ho più avuto amici. la mia timidezza, se già c'era alle medie, si è quadruplicata in potenza, parlo pochissimo all'università, dirò si e no 30 parole al giorno, per cinque giorni, poi il sabato e la domenica ritorno dalla mia famiglia, e si può dire che sono gli unici momenti in cui vivo veramente, anche se in questi due giorni della settimana c'è un lato negativo, devo fingere di essere felice, che tutto all'università procede per il meglio. non ho fatto lettere, perchè l'esperienza del liceo mi ha fatto dubitare della mia bravura nello scrivere, faccio medicina, che comunque mi piace molto ( prima di voler fare lo scrittore mi immaginavo come medico). qualche volta ho il rimpianto di non essere diventato quello che il mio me delle medie sognava. ormai mi sembra di essere diventato una persona completamente diversa da quella che ero prima, come se non riesco più a riconoscermi. alle volte immagino di poter ritornare indietro nel tempo e di incontrare me stesso di sette anni fa, e so che lui vedendomi mi ripudierebbe, mi manderebbe al diavolo e mi direbbe che sono un fallito, si metterebbe a piangere e pregherebbe per avere una seconda chance per il suo futuro.
che cosa devo fare? vorrei confessare tutto a mia madre, ma non so se s'addice ad un ragazzo di 20 anni.
vi chiedo aiuto
partiamo dal 2010, fine della terza media, uscito con voti altissimi, con una famiglia fantastica, con pochi amici, ma ottimi, con una grande prospettiva per il mio futuro. avevo tutto quello che un bambino potesse desiderare, e proprio adesso riguardando alcuni video di quell'epoca, apparivo raggiante, sempre col sorriso in bocca, attorniato da chi mi voleva bene.
decido di intraprendere il liceo classico, perchè in italiano ero eccellente, più volte alle medie la mia prof leggeva in classe di fronte a tutti i miei racconti, invogliando gli altri a scrivere come me. ok ero il classico secchione che a molti può stare antipatico, sempre corretto anche nel comportamento in classe. potete immaginare come il mio sogno fosse quello di diventare un grande scrittore in futuro, fantasticavo sui film che avrebbero tratto dai miei romanzi, sul mio nome scritto tra i grandi della storia.... va bè si sa che da piccoli ognuno ha dei grandi sogni che lasciano un pò il tempo che trovano, ma la cosa che mi rendeva sicuro di potercela fare erano i voti, i complimenti dell'insegnante etc. settembre 2010, inizio del liceo, conclusosi a giugno del 2015; cinque anni orribili, italiano diventa una delle materie più odiate, i miei voti rimangono sul 7, i miei temi non piacciono, ci sono altri miei compagni i cui temi vengono letti in classe, "rubandomi" la scena. i primi anni comunque rimango uno dei migliori della classe, poi lentamente smetto di alzare la mano, di intervenire in classe e divento uno dei tanti. cosa ancora peggiore, perdo la capacità di socializzare e si può dire senza ingigantire la cosa, che dal settembre 2010 fino ad adesso, 22 gennaio 2017, non ho più avuto amici. la mia timidezza, se già c'era alle medie, si è quadruplicata in potenza, parlo pochissimo all'università, dirò si e no 30 parole al giorno, per cinque giorni, poi il sabato e la domenica ritorno dalla mia famiglia, e si può dire che sono gli unici momenti in cui vivo veramente, anche se in questi due giorni della settimana c'è un lato negativo, devo fingere di essere felice, che tutto all'università procede per il meglio. non ho fatto lettere, perchè l'esperienza del liceo mi ha fatto dubitare della mia bravura nello scrivere, faccio medicina, che comunque mi piace molto ( prima di voler fare lo scrittore mi immaginavo come medico). qualche volta ho il rimpianto di non essere diventato quello che il mio me delle medie sognava. ormai mi sembra di essere diventato una persona completamente diversa da quella che ero prima, come se non riesco più a riconoscermi. alle volte immagino di poter ritornare indietro nel tempo e di incontrare me stesso di sette anni fa, e so che lui vedendomi mi ripudierebbe, mi manderebbe al diavolo e mi direbbe che sono un fallito, si metterebbe a piangere e pregherebbe per avere una seconda chance per il suo futuro.
che cosa devo fare? vorrei confessare tutto a mia madre, ma non so se s'addice ad un ragazzo di 20 anni.
vi chiedo aiuto
[#1]
Gentile ragazzo,
leggendo la tua mail, ho provato tanta tenerezza per questo ragazzo che ha incontrato delle difficoltà al liceo classico, ripensando a quando io frequentavo il liceo classico... :-)
Si tratta infatti di un tipo di scuola molto bello, utile, che apre la mente e permette di acquisire un metodo di studio che certamente ti tornerà utile all'università, ma probabilmente lo hai vissuto male proprio perché la competitività che c'è in te ha dovuto fare i conti con la realtà che ti sei trovato a vivere.
Come hai affrontato il problema al liceo? Chiudendoti...
Chiudersi e non chiedere aiuto non è mai una buona scelta, perché non permetti agli altri di aiutarti e dimostrarti anche quanto ti vogliono bene e tu non risolvi nessun problema.
Quindi, lascia perdere il passato, è andata come è andata.
Ma oggi...? Dato che scrivi di avere una famiglia fantastica, perché non coinvolgerla nel bene e nel male nella tua vita? he cos'è una famiglia fantastica se non puoi parlare liberamente anche delle tue difficoltà?
Inoltre, l'adolescenza può essere vissuta male per tante ragioni, non solo per la scuola. Cogli l'occasione di porre un rimedio per vivere bene l'università.
Come mai non hai amici e compagni di studio? Perché non ti organizzi per studiare insieme a qualcuno? Che cosa secondo te te lo impedisce?
leggendo la tua mail, ho provato tanta tenerezza per questo ragazzo che ha incontrato delle difficoltà al liceo classico, ripensando a quando io frequentavo il liceo classico... :-)
Si tratta infatti di un tipo di scuola molto bello, utile, che apre la mente e permette di acquisire un metodo di studio che certamente ti tornerà utile all'università, ma probabilmente lo hai vissuto male proprio perché la competitività che c'è in te ha dovuto fare i conti con la realtà che ti sei trovato a vivere.
Come hai affrontato il problema al liceo? Chiudendoti...
Chiudersi e non chiedere aiuto non è mai una buona scelta, perché non permetti agli altri di aiutarti e dimostrarti anche quanto ti vogliono bene e tu non risolvi nessun problema.
Quindi, lascia perdere il passato, è andata come è andata.
Ma oggi...? Dato che scrivi di avere una famiglia fantastica, perché non coinvolgerla nel bene e nel male nella tua vita? he cos'è una famiglia fantastica se non puoi parlare liberamente anche delle tue difficoltà?
Inoltre, l'adolescenza può essere vissuta male per tante ragioni, non solo per la scuola. Cogli l'occasione di porre un rimedio per vivere bene l'università.
Come mai non hai amici e compagni di studio? Perché non ti organizzi per studiare insieme a qualcuno? Che cosa secondo te te lo impedisce?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 22/01/2017.
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