Improvviso ritorno del desiderio sessuale, ma non con mia moglie...
Son un uomo di 63 anni, mi sono sposato per amore a soli 18 anni con una donna che adoro ed è tutt’ora mia moglie. Con lei condivido ogni decisione della mia vita da tanti anni, ma ora mi sta succedendo qualcosa che mi confonde.
Il centro della nostra vita e di tutte le nostre preoccupazioni è nostro figlio di 44 anni, che vive ancora con noi. E’ un ragazzo estremamente sensibile, fragile e insicuro. Fin da quando era bambino ha alcuni tic facciali, che diventano molto evidenti quando è agitato e che gli creano disagio nelle relazioni, soprattutto con l’altro sesso e da diversi anni soffre di attacchi di panico, per cui è in terapia. Si è laureato in matematica, ma non ha mai trovato un lavoro. Dipende completamente da noi sia economicamente, sia emotivamente.
Questa situazione ha fatto della nostra coppia una perfetta macchina organizzativa finalizzata a supportare la vita di nostro figlio.
Quando, circa 10 anni fa, i nostri rapporti sessuali hanno cominciato ad avere delle difficoltà non abbiamo dato molto peso alla cosa, io avevo superato i 50 anni, avevo preso molti chili, erano cominciate le preoccupazioni per gli attacchi d panico di nostro figlio…mi era sembrato che avere difficoltà ad avere erezioni fosse una logica conseguenza di tutte quelle concause negative.
A poco a poco i nostri rapporti si sono diradati, fino a cessare.
Ora mi succede questo.
A inizio novembre ho avuto un brutto incidente d’auto in cui, per fortuna, me la sono cavata soltanto con la frattura del braccio e della gamba sinistra. Sono stato in sedia a rotelle per più di un mese.
Prima di Natale ho cominciato la riabilitazione e la fisioterapia.
Non so se sia stato il contatto fisico, che non avevo da tanto tempo, il fatto di avere a disposizione ore intere dedicate soltanto a me, il fatto di avere le attenzioni di una donna molto professionale, ma anche molto dolce e sensibile…sta di fatto che ho ricominciato ad avere erezioni. La cosa imbarazzante, per entrambi, è che mi è capitato spesso anche durante le sedute. Come se avessi una improvvisa energia che non riuscivo a trattenere.
Sorpreso e un po’ contrariato dall’accaduto ho voluto provare a riapprocciare sessualmente mia moglie, ma quella energia che mi sovrastava durante le sedute di fisioterapia, sembrava ogni volta svanita…
Non ho mai avuto neanche il desiderio di tradire mia moglie, ma questo episodio mi confonde. Non provo attrazione sessuale per la fisioterapista eppure con lei manifesto la mia potenza e con mia moglie non riesco… Pensavo di essere vecchio per queste cose e invece scopro di avere ancora desiderio, forse sopito per troppi anni, ma non riesco a sfogarlo con l’unica persona che abbia mai amato.
Come mi devo comportare? Se il sesso non è più parte del mio matrimonio da tanti anni perché ora questo risveglio, perché mi turba così tanto?
Grazie per il supporto,
M.
Il centro della nostra vita e di tutte le nostre preoccupazioni è nostro figlio di 44 anni, che vive ancora con noi. E’ un ragazzo estremamente sensibile, fragile e insicuro. Fin da quando era bambino ha alcuni tic facciali, che diventano molto evidenti quando è agitato e che gli creano disagio nelle relazioni, soprattutto con l’altro sesso e da diversi anni soffre di attacchi di panico, per cui è in terapia. Si è laureato in matematica, ma non ha mai trovato un lavoro. Dipende completamente da noi sia economicamente, sia emotivamente.
Questa situazione ha fatto della nostra coppia una perfetta macchina organizzativa finalizzata a supportare la vita di nostro figlio.
Quando, circa 10 anni fa, i nostri rapporti sessuali hanno cominciato ad avere delle difficoltà non abbiamo dato molto peso alla cosa, io avevo superato i 50 anni, avevo preso molti chili, erano cominciate le preoccupazioni per gli attacchi d panico di nostro figlio…mi era sembrato che avere difficoltà ad avere erezioni fosse una logica conseguenza di tutte quelle concause negative.
A poco a poco i nostri rapporti si sono diradati, fino a cessare.
Ora mi succede questo.
A inizio novembre ho avuto un brutto incidente d’auto in cui, per fortuna, me la sono cavata soltanto con la frattura del braccio e della gamba sinistra. Sono stato in sedia a rotelle per più di un mese.
Prima di Natale ho cominciato la riabilitazione e la fisioterapia.
Non so se sia stato il contatto fisico, che non avevo da tanto tempo, il fatto di avere a disposizione ore intere dedicate soltanto a me, il fatto di avere le attenzioni di una donna molto professionale, ma anche molto dolce e sensibile…sta di fatto che ho ricominciato ad avere erezioni. La cosa imbarazzante, per entrambi, è che mi è capitato spesso anche durante le sedute. Come se avessi una improvvisa energia che non riuscivo a trattenere.
Sorpreso e un po’ contrariato dall’accaduto ho voluto provare a riapprocciare sessualmente mia moglie, ma quella energia che mi sovrastava durante le sedute di fisioterapia, sembrava ogni volta svanita…
Non ho mai avuto neanche il desiderio di tradire mia moglie, ma questo episodio mi confonde. Non provo attrazione sessuale per la fisioterapista eppure con lei manifesto la mia potenza e con mia moglie non riesco… Pensavo di essere vecchio per queste cose e invece scopro di avere ancora desiderio, forse sopito per troppi anni, ma non riesco a sfogarlo con l’unica persona che abbia mai amato.
Come mi devo comportare? Se il sesso non è più parte del mio matrimonio da tanti anni perché ora questo risveglio, perché mi turba così tanto?
Grazie per il supporto,
M.
[#1]
Gentile Utente,
quello che è accaduto è del tutto normale e fisiologico.
Certamente alla Sua età ha ancora l'erezione, ma ciò che sembra non funzionare è il rapporto con Sua moglie.
Evidentemente l'accordo tacito con Sua moglie, poiché entrambi presi da altre preoccupazioni e dall'idea di essere troppo vecchi per poter avere una vita sessuale, i rapporti sessuali sono cessati.
Inoltre, Lei sostiene di aver ricevuto molte attenzioni, sebbene professionali e non sessuali, dalla fisioterapista.
A casa probabilmente non può ricevere le stesse attenzioni da Sua moglie, che è presa dal problema di Suo figlio.
Io allargherei la problematica sessuale a quella relazionale: fino a quando vivrete il cruccio di un figlio che ha difficoltà, sarà difficile restare una coppia.
Al di là del sesso, com'è la relazione con Sua moglie? Siete molto organizzati nella gestione di casa e figlio, ma oltre questo che cosa vi unisce?
quello che è accaduto è del tutto normale e fisiologico.
Certamente alla Sua età ha ancora l'erezione, ma ciò che sembra non funzionare è il rapporto con Sua moglie.
Evidentemente l'accordo tacito con Sua moglie, poiché entrambi presi da altre preoccupazioni e dall'idea di essere troppo vecchi per poter avere una vita sessuale, i rapporti sessuali sono cessati.
Inoltre, Lei sostiene di aver ricevuto molte attenzioni, sebbene professionali e non sessuali, dalla fisioterapista.
A casa probabilmente non può ricevere le stesse attenzioni da Sua moglie, che è presa dal problema di Suo figlio.
Io allargherei la problematica sessuale a quella relazionale: fino a quando vivrete il cruccio di un figlio che ha difficoltà, sarà difficile restare una coppia.
Al di là del sesso, com'è la relazione con Sua moglie? Siete molto organizzati nella gestione di casa e figlio, ma oltre questo che cosa vi unisce?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa, la ringrazio molto perché non speravo in una risposta così veloce.
Ha colto perfettamente nel segno.
Questo episodio mi sta mettendo molti dubbi sulla saluta della relazione con mia moglie.
Abbiamo in comune la passione per la musica, l'arte, il teatro, il cinema, la lettura...
Tutte passioni che coltiviamo insieme da anni, ma che, in effetti, molto raramente viviamo solo come coppia.
Spesso ci capita di uscire in tre perché nostro figlio non ha una vita sociale molto attiva e per non lasciarlo solo o rinunciare all'evento ce lo portiamo dietro.
Diciamo che non viviamo la coppia da troppi anni.
Ho paura di affrontare questo argomento con mia moglie e di confidarle delle erezioni perché ho il timore che non capirebbe, mi giudicherebbe male o potrebbe pensare che sono un egoista.
Mi è successo, in passato, di provare a spingere nostro figlio a fare delle cose, che dovrebbero essere normali per la sua età. Quasi sempre era stato visto da mia moglie come una mia voglia di allontanarlo o aveva generato in mio figli un'ansia tale che lo aveva portato ad avere un attacco di panico...insomma un vero disastro.
Non nascondo che mio figlio mi procura molta sofferenza. Avrei voluto crescere un ragazzo coraggioso e ansioso di sfidare il mondo e invece abbiamo cresciuto un cucciolo impaurito, che non osa allontanarsi dalla tana.
Quando oggi prova a presentarsi ai colloqui di lavoro, mi si stringe il cuore quando esce di casa con i tic già a mille, e mi vergogno quando mi ritrovo a pensare che anche questa volta probabilmente andrà male, perché la concorrenza è tantissima... Non so quali siano stati i nostri sbagli, ma credo che in questa situazione ci siano di mezzo anche nostre colpe. Forse, se da ragazzino non avesse cominciato ad avere i tic, saremmo stati meno protettivi e lui avrebbe avuto più occasioni di fare esperienze e fortificarsi...invece ad ogni piccola difficoltà abbiamo cercato di proteggerlo ancora di più.
Ora è come se questo incidente mi avesse restituito alla vita, mi avesse risvegliato da un torpore.
Dopo tanti anni mi è tornato il desiderio di prendermi cura del mio fisico, troppo appesantito dall'età e dai chili che ho accumulato.
Complessivamente penso che sia una buona cosa, ho solo il grosso timore che mi possa allontanare dagli equilibri della mia vita familiare, che faticosamente siamo riusciti a preservare in questi anni...
Come posso fare per non perdere tutto e ritrovare la coppia che eravamo?
Ha colto perfettamente nel segno.
Questo episodio mi sta mettendo molti dubbi sulla saluta della relazione con mia moglie.
Abbiamo in comune la passione per la musica, l'arte, il teatro, il cinema, la lettura...
Tutte passioni che coltiviamo insieme da anni, ma che, in effetti, molto raramente viviamo solo come coppia.
Spesso ci capita di uscire in tre perché nostro figlio non ha una vita sociale molto attiva e per non lasciarlo solo o rinunciare all'evento ce lo portiamo dietro.
Diciamo che non viviamo la coppia da troppi anni.
Ho paura di affrontare questo argomento con mia moglie e di confidarle delle erezioni perché ho il timore che non capirebbe, mi giudicherebbe male o potrebbe pensare che sono un egoista.
Mi è successo, in passato, di provare a spingere nostro figlio a fare delle cose, che dovrebbero essere normali per la sua età. Quasi sempre era stato visto da mia moglie come una mia voglia di allontanarlo o aveva generato in mio figli un'ansia tale che lo aveva portato ad avere un attacco di panico...insomma un vero disastro.
Non nascondo che mio figlio mi procura molta sofferenza. Avrei voluto crescere un ragazzo coraggioso e ansioso di sfidare il mondo e invece abbiamo cresciuto un cucciolo impaurito, che non osa allontanarsi dalla tana.
Quando oggi prova a presentarsi ai colloqui di lavoro, mi si stringe il cuore quando esce di casa con i tic già a mille, e mi vergogno quando mi ritrovo a pensare che anche questa volta probabilmente andrà male, perché la concorrenza è tantissima... Non so quali siano stati i nostri sbagli, ma credo che in questa situazione ci siano di mezzo anche nostre colpe. Forse, se da ragazzino non avesse cominciato ad avere i tic, saremmo stati meno protettivi e lui avrebbe avuto più occasioni di fare esperienze e fortificarsi...invece ad ogni piccola difficoltà abbiamo cercato di proteggerlo ancora di più.
Ora è come se questo incidente mi avesse restituito alla vita, mi avesse risvegliato da un torpore.
Dopo tanti anni mi è tornato il desiderio di prendermi cura del mio fisico, troppo appesantito dall'età e dai chili che ho accumulato.
Complessivamente penso che sia una buona cosa, ho solo il grosso timore che mi possa allontanare dagli equilibri della mia vita familiare, che faticosamente siamo riusciti a preservare in questi anni...
Come posso fare per non perdere tutto e ritrovare la coppia che eravamo?
[#3]
"Se il sesso non è più parte del mio matrimonio da tanti anni perché ora questo risveglio, perché mi turba così tanto?"
Gentile Utente,
Parto da questa sua affermazione, e le dico che l'amore non è indispensabile al sesso, ma il sesso all'amore si.
Quindi, un amore senza sessualità, prima o poi va incontro a degli incidenti di percorso come il suo,
L'accudimento poi, il rapporto asimmetrico di cura, di dedizione, di fisioterapia, il camice bianco...hanno contribuito al risveglio della sua sessualità sopita.
Il grasso poi, mi sembra che lei lo abbia adoperato come alibi, come schermo, coma uno strato dietro il quale nascondersi.
Adoperi questa ventata di aria fresca, questa voglia di rimettersi in gioco, ed unitamente ad un clinico, lavorate sulla sessualità di coppia.
La lascio con delle letture sul cmplesso tema del desiderio, e sugli amici e nemici del desiderio sessuale
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3767-calo-del-desiderio-sessuale-monogamia-o-tradimento-pornografia-o-erotismo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4916-alibi-sessuali-i-nemici-del-desiderio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6137-che-fine-ha-fatto-il-desiderio-sessuale-desiderare-il-desiderio.html
Auguri per tutto, e per suo figlio.
Gentile Utente,
Parto da questa sua affermazione, e le dico che l'amore non è indispensabile al sesso, ma il sesso all'amore si.
Quindi, un amore senza sessualità, prima o poi va incontro a degli incidenti di percorso come il suo,
L'accudimento poi, il rapporto asimmetrico di cura, di dedizione, di fisioterapia, il camice bianco...hanno contribuito al risveglio della sua sessualità sopita.
Il grasso poi, mi sembra che lei lo abbia adoperato come alibi, come schermo, coma uno strato dietro il quale nascondersi.
Adoperi questa ventata di aria fresca, questa voglia di rimettersi in gioco, ed unitamente ad un clinico, lavorate sulla sessualità di coppia.
La lascio con delle letture sul cmplesso tema del desiderio, e sugli amici e nemici del desiderio sessuale
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3767-calo-del-desiderio-sessuale-monogamia-o-tradimento-pornografia-o-erotismo.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4916-alibi-sessuali-i-nemici-del-desiderio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6137-che-fine-ha-fatto-il-desiderio-sessuale-desiderare-il-desiderio.html
Auguri per tutto, e per suo figlio.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Da quanto aggiunge, mi pare di capire che se Lei non avesse sperimentato questo "risveglio" con la fisioterapista, probabilmente ora non si porrebbe nessun problema...
Sua moglie evidentemente è molto presa dalla problematica del figlio e non riesce a concedersi nessuno spazio al di fuori dell'essere mamma. Inoltre, il senso di colpa, di cui Lei parla, è molto probabilmente sentito anche da Sua moglie.
Perché non parte da questo senso di colpa, per condividere con Sua moglie come si sente? Ovviamente non è necessario dire a Sua moglie del Suo dubbio che ha avuto sulle erezioni.
Potrebbe proprio condividere tutto ciò che ha scritto qui rispetto alla coppia, ai Suoi bisogni e anche a cosa prova e pensa per la situazione di Suo figlio.
Tra l'altro credo che uno psicologo psicoterapeuta di persona potrebbe aiutare sia Lei che Sua moglie ad affrontare il problema coppia e ad aiutare di conseguenza Suo figlio. Infatti, una volta che la coppia cesserà di accudire un figlio di 40 anni, anche lo stesso sarà costretto a fare diversamente da come sta facendo.
Non parlerei però di colpa. Certamente non l'avrete fatto apposta, ma talvolta con l'intenzione di fare il bene, si finisce per sbagliare.
Se, invece, Suo figlio venisse spronato, se potesse accedere ad un logopedista e uno psicologo psicoterapeuta per affrontare direttamente la problematica, se Lei e Sua moglie riusciste ad incontrarvi e a tornare ad essere complici, non solo due persone che gestiscono problematiche, ma davvero marito e moglie che camminano fianco a fianco, condividendo la stanchezza, ma anche tutto il resto che la vita ci regala.
Quindi, coraggio, se Sua moglie attualmente non sente o magari anche lei non ha il coraggio di parlare con Lei, lo faccia Lei per primo. Le dica sinceramente come si sente e di che cosa ha bisogno.
I problemi si risolvono, coraggio! :-)
Cordiali saluti,
Sua moglie evidentemente è molto presa dalla problematica del figlio e non riesce a concedersi nessuno spazio al di fuori dell'essere mamma. Inoltre, il senso di colpa, di cui Lei parla, è molto probabilmente sentito anche da Sua moglie.
Perché non parte da questo senso di colpa, per condividere con Sua moglie come si sente? Ovviamente non è necessario dire a Sua moglie del Suo dubbio che ha avuto sulle erezioni.
Potrebbe proprio condividere tutto ciò che ha scritto qui rispetto alla coppia, ai Suoi bisogni e anche a cosa prova e pensa per la situazione di Suo figlio.
Tra l'altro credo che uno psicologo psicoterapeuta di persona potrebbe aiutare sia Lei che Sua moglie ad affrontare il problema coppia e ad aiutare di conseguenza Suo figlio. Infatti, una volta che la coppia cesserà di accudire un figlio di 40 anni, anche lo stesso sarà costretto a fare diversamente da come sta facendo.
Non parlerei però di colpa. Certamente non l'avrete fatto apposta, ma talvolta con l'intenzione di fare il bene, si finisce per sbagliare.
Se, invece, Suo figlio venisse spronato, se potesse accedere ad un logopedista e uno psicologo psicoterapeuta per affrontare direttamente la problematica, se Lei e Sua moglie riusciste ad incontrarvi e a tornare ad essere complici, non solo due persone che gestiscono problematiche, ma davvero marito e moglie che camminano fianco a fianco, condividendo la stanchezza, ma anche tutto il resto che la vita ci regala.
Quindi, coraggio, se Sua moglie attualmente non sente o magari anche lei non ha il coraggio di parlare con Lei, lo faccia Lei per primo. Le dica sinceramente come si sente e di che cosa ha bisogno.
I problemi si risolvono, coraggio! :-)
Cordiali saluti,
[#5]
Ex utente
In effetti mio figlio è seguito da uno psicologo psicoterapeuta da molti anni e assume anche un farmaco.
Devo dire che i progressi non sono stati moltissimi, ma, forse, se non fosse seguito, la situazione sarebbe anche peggiore.
Abbiamo provato a spronarlo moltissimo e in diversi campi.
Devo, però, confessare che in alcune situazioni, invece, siamo stati deboli.
Per esempio, ha preso la patente da molti anni, ma non guida mai, lascia sempre che lo faccia io.
Quando sono stato costretto alla carrozzina, dal momento che mia moglie non guida, si è dovuto fare coraggio e se l'è cavata anche bene.
Gli abbiamo messo a disposizione un appartamento, in cui potesse andare a vivere e avere le sue esperienze.
Non ha avuto molto successo. Devo dire , anche, che praticamente non ha mai avuto una relazione stabile e che proprio quando cominciava ad avere le prime occasioni significative i farmaci per gli attacchi di panico hanno avuto alcuni effetti collaterali sulla sfera sessuale, che certo non lo hanno aiutato nell'autostima...
Ora credo che in quel senso le cose siano migliorate, ma credo che ci sia ancora molto da fare per migliorare le sue capacità relazionali.
Mi piace l'idea di tornare ad essere complici...in tanti anni insieme non mi ero accorto di quante cose ci siamo persi per strada...
Proverò a trovare il coraggio per parlarle...spero solo di non rovinare tutto. Confesso che avrei anche il desiderio di riprovare a fare sesso con lei...
Pensa che possa essere un problema se il figlio se ne accorge? In fondo non è più un bambino da molti anni...magari è la volta che anche lui si da una mossa...
Voglio provare a riprendermi mia moglie e a farle fare una pausa dal ruolo di mamma a tempo pieno...speriamo che il figlio la prenda bene...
L'ultima volta che abbiamo prenotato un fine settimana fuori siamo dovuti ritornare di corsa perché lui era al pronto soccorso per l'ultimo dei suoi attacchi di panico...
Credo che il fatto di aver preso molto peso sia anche dovuto a queste situazioni, ho cercato uno sfogo e l'ho trovato nel cibo.
Non è facile vivere e non è facile essere genitori, ma non credo di essere egoista se voglio provare ancora l'amore...spero che mia moglie capisca....
Devo dire che i progressi non sono stati moltissimi, ma, forse, se non fosse seguito, la situazione sarebbe anche peggiore.
Abbiamo provato a spronarlo moltissimo e in diversi campi.
Devo, però, confessare che in alcune situazioni, invece, siamo stati deboli.
Per esempio, ha preso la patente da molti anni, ma non guida mai, lascia sempre che lo faccia io.
Quando sono stato costretto alla carrozzina, dal momento che mia moglie non guida, si è dovuto fare coraggio e se l'è cavata anche bene.
Gli abbiamo messo a disposizione un appartamento, in cui potesse andare a vivere e avere le sue esperienze.
Non ha avuto molto successo. Devo dire , anche, che praticamente non ha mai avuto una relazione stabile e che proprio quando cominciava ad avere le prime occasioni significative i farmaci per gli attacchi di panico hanno avuto alcuni effetti collaterali sulla sfera sessuale, che certo non lo hanno aiutato nell'autostima...
Ora credo che in quel senso le cose siano migliorate, ma credo che ci sia ancora molto da fare per migliorare le sue capacità relazionali.
Mi piace l'idea di tornare ad essere complici...in tanti anni insieme non mi ero accorto di quante cose ci siamo persi per strada...
Proverò a trovare il coraggio per parlarle...spero solo di non rovinare tutto. Confesso che avrei anche il desiderio di riprovare a fare sesso con lei...
Pensa che possa essere un problema se il figlio se ne accorge? In fondo non è più un bambino da molti anni...magari è la volta che anche lui si da una mossa...
Voglio provare a riprendermi mia moglie e a farle fare una pausa dal ruolo di mamma a tempo pieno...speriamo che il figlio la prenda bene...
L'ultima volta che abbiamo prenotato un fine settimana fuori siamo dovuti ritornare di corsa perché lui era al pronto soccorso per l'ultimo dei suoi attacchi di panico...
Credo che il fatto di aver preso molto peso sia anche dovuto a queste situazioni, ho cercato uno sfogo e l'ho trovato nel cibo.
Non è facile vivere e non è facile essere genitori, ma non credo di essere egoista se voglio provare ancora l'amore...spero che mia moglie capisca....
[#6]
Per prima cosa, se ne ha la possibilità, dovrebbe capire insieme a Suo figlio come mai la problematica (di Suo figlio, intendo) sia in una situazione di stallo.
Trattare gli attacchi di panico e i tic (che possono essere disagi di natura ansiosa) non prevede un trattamento lungo anni!
Se uno specifico trattamento non funziona, allora è il caso di cambiare.
Inoltre, è incoraggiante da una parte il fatto che Suo figlio se la sia cavata bene quando ha dovuto guidare.
Vede quale potrebbe essere il problema? Nella certezza di fare il bene, probabilmente avete tenuto questo figlio sotto una campana di vetro, impedendogli inconsapevolmente di osare e di correre dei rischi. Dal punto di vista di un genitore tutto ciò potrebbe essere comprensibile, per cercare di proteggerlo.
Ma da un punto di vista terapeutico questo è assolutamente dannoso: se si evita di fare proprio ciò che ci sfida o ci fa paura, la paura si rafforza e soprattutto non passa più!
Questo potrebbe essere stato messo in atto da voi genitori perché in questo modo magari vi siete sentiti più tranquilli... non saprei...
Ora, perché non spronarlo? Ma senza cedere alla prima difficoltà!
Anche il fatto che Suo figlio si trovasse al PS per un attacco di panico: di panico non si muore e comunque Suo figlio era già in ottime mani. Invece sa che cosa probabilmente trasmettete a questo figlio? Che senza di voi è perduto, che la vita è difficile e il mondo è una giungla. I disturbi d'ansia sono solitamente sostenuti da idee del genere.
Inoltre, perché mai Lei e Sua moglie dovreste essere egoisti?
Avere una vita sessuale è del tutto normale e credo che il senso di colpa vi stia logorando: non farete nessun torto a nessuno.
Anzi, trasmettendo a Suo figlio che deve prendere più responsabilità (non dicendolo, ma manifestandolo col suo comportamento!), sarete solo di aiuto.
Cordiali saluti,
Trattare gli attacchi di panico e i tic (che possono essere disagi di natura ansiosa) non prevede un trattamento lungo anni!
Se uno specifico trattamento non funziona, allora è il caso di cambiare.
Inoltre, è incoraggiante da una parte il fatto che Suo figlio se la sia cavata bene quando ha dovuto guidare.
Vede quale potrebbe essere il problema? Nella certezza di fare il bene, probabilmente avete tenuto questo figlio sotto una campana di vetro, impedendogli inconsapevolmente di osare e di correre dei rischi. Dal punto di vista di un genitore tutto ciò potrebbe essere comprensibile, per cercare di proteggerlo.
Ma da un punto di vista terapeutico questo è assolutamente dannoso: se si evita di fare proprio ciò che ci sfida o ci fa paura, la paura si rafforza e soprattutto non passa più!
Questo potrebbe essere stato messo in atto da voi genitori perché in questo modo magari vi siete sentiti più tranquilli... non saprei...
Ora, perché non spronarlo? Ma senza cedere alla prima difficoltà!
Anche il fatto che Suo figlio si trovasse al PS per un attacco di panico: di panico non si muore e comunque Suo figlio era già in ottime mani. Invece sa che cosa probabilmente trasmettete a questo figlio? Che senza di voi è perduto, che la vita è difficile e il mondo è una giungla. I disturbi d'ansia sono solitamente sostenuti da idee del genere.
Inoltre, perché mai Lei e Sua moglie dovreste essere egoisti?
Avere una vita sessuale è del tutto normale e credo che il senso di colpa vi stia logorando: non farete nessun torto a nessuno.
Anzi, trasmettendo a Suo figlio che deve prendere più responsabilità (non dicendolo, ma manifestandolo col suo comportamento!), sarete solo di aiuto.
Cordiali saluti,
[#7]
Probabilmente anche voi come coppia genitoriale avreste bisogno di un aiuto dal punto di vista psicologico. L'ansia di entrambi per un figlio problematico potrebbe essere stata determinante nel creare, come dice lei, un equilibrio familiare abbastanza stabile, a detrimento però di una vita di coppia in senso pieno. Almeno nel periodo del quale ci sta parlando.
L'aver riportato che quando lei era impossibilitato a guidare suo figlio, per necessità, è stato costretto a farlo e che se la sia cavata bene, è un dato importantissimo. Sono queste le cose che dovrebbero essere trattate e fatte nella psicoterapia di suo figlio, per aiutarlo a svezzarsi. Che se dura ormai da molti anni sarebbe forse più appropriato chiamare sostegno, dato che non sta incidendo in modo decisivo, a quanto sembra.
E occorrerebbe ovviamente anche collaborazione da parte vostra. Perché problemi del genere sono spesso alimentati da collusioni più o meno inconsapevoli da parte dei familiari, per via dell'ansia.
Ho parlato finora solo di voi in relazione a vostro figlio perché credo potrebbe essere questo il nodo che vi sta impedendo di vivere una vita di coppia appagante, e perciò non c'è nulla di strano che ora lei senta il risveglio della natura quando viene a contatto con altre donne. Ci sarebbe semmai da stupirsi come mai non sia avvenuto già molto tempo prima.
Il mio suggerimento è di consultare uno psicoterapeuta della coppia e della famiglia, cioè a indirizzo sistemico-relazionale o strategico, inizialmente solo voi come genitori.
L'aver riportato che quando lei era impossibilitato a guidare suo figlio, per necessità, è stato costretto a farlo e che se la sia cavata bene, è un dato importantissimo. Sono queste le cose che dovrebbero essere trattate e fatte nella psicoterapia di suo figlio, per aiutarlo a svezzarsi. Che se dura ormai da molti anni sarebbe forse più appropriato chiamare sostegno, dato che non sta incidendo in modo decisivo, a quanto sembra.
E occorrerebbe ovviamente anche collaborazione da parte vostra. Perché problemi del genere sono spesso alimentati da collusioni più o meno inconsapevoli da parte dei familiari, per via dell'ansia.
Ho parlato finora solo di voi in relazione a vostro figlio perché credo potrebbe essere questo il nodo che vi sta impedendo di vivere una vita di coppia appagante, e perciò non c'è nulla di strano che ora lei senta il risveglio della natura quando viene a contatto con altre donne. Ci sarebbe semmai da stupirsi come mai non sia avvenuto già molto tempo prima.
Il mio suggerimento è di consultare uno psicoterapeuta della coppia e della famiglia, cioè a indirizzo sistemico-relazionale o strategico, inizialmente solo voi come genitori.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 9.8k visite dal 22/01/2017.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.