Il punto è che ad ogni esame che devo sostenere l'ansia comicia

Salve Dottori. Sono un ragazzo di 20 anni, studente della facoltà di ingegneria meccanica. Il mio problema è il seguente: vivo male l'univerisità, non riesco a gestire lo stress che ne deriva e ad ogni esame che sostengo sono oppresso dall'ansia. Sono al secondo anno, ho avuto voti abbastanza alti in materie oggettivamente complesse, ma anche voti meno alti. Il punto è che ad ogni esame che devo sostenere l'ansia comicia a farsi sentire già giorni prima. Amo le materie di studio, ne sono appassionato ma sostenere esami per me è sempre una sfida immane. Non ho problemi nello studio o a capire i concetti, anzi riesco molto bene a risolvere problemi ed esercizi complessi anche dove i miei compagni non riescono, poi puntualmente loro svolgono un esame in modo sereno e con risultati migliori dei miei. Mi sento bravo e forte solo quando risolvo esercizi a casa, ed effettivamente riesco a svolgere fac simili di esami in breve tempo e con ottimi risultati. Sono brillante nello spiegare i concetti, sono intuitivo, sveglio. Dal liceo scientifico sono uscito con il massimo dei voti, dove ero molto meno ansioso.insomma nella mia "zona tranquilla" mi sento un leone, fuori da questa zona un fallito. Poi c'è un esame particolarmente complesso che miete molte vittime(esame scritto) in cui credo di essere stato bocciato per la seconda volta. Ho studiato moltissimo per questo esame, come detto a casa (come per ogni esame) risolvevo fac simili di prove in breve tempo e controllando i risultati quasi sempre in maniera perfetta. Mi sento molto preparato, poi all'esame ho la testa annebbiata, non sono lucido, non riesco a costruire un vero e proprio ragionamento, appena l'esercizio richiede più tempo vado nel panico totale, comincio a sudare mi guardo intorno ed invece di ragionare spero finiscano presto quelle due ore. Vivo una sensazione di malessere ad ogni esame, per alcuni di più per altri meno, ma l'ansia è sempre presente e condiziona le mie capacità. Sono molto ansioso anche in altre situazioni extrascolastiche, tendo a non rischiare e precludermi molte possibilità. Credo di valere, ma nelle situazioni reali sono un'insicuro. Mi prometto di vincere questa mia ansia ma non ci riesco, e il fatto di studiare tanto, essere preparato e in gamba e poi non superare l'esame o ottenere meno di ciò che merito per me è frustrante, comincio ad essere demotivato e senza stimoli. Non so cosa fare, ne' cosa pensare...
Grazie infinite per la disponibilità.
Cordiali saluti.
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Dr.ssa Monica Zoni Psicologo 164 13
Gentile ragazzo,
innanzitutto i miei complimenti per aver scelto una facoltà impegnativa e per l'impegno e l'energia che sta investendo nello studio.
Credo che sia arrivato il momento in cui Lei debba far qualcosa per la sua serenità emotiva e per andare a patti con il fatto che ognuno di noi ha dei pregi e dei difetti, delle competenze e delle lacune, e che tutto questo è possibile viverlo nella realtà sociale senza troppi turbamenti.
Inoltre mi sembra di intuire che Lei è intellettualmente piuttosto dotato: quale ragione migliore per affrontare anche la sua ansia? Potrà avere una vita soddisfacente sotto tutti i punti di vista.
Si faccia aiutare da un collega: ne uscirà sicuramente arricchito.
Buone cose

Dr. Monica Zoni, Psicologa clinica, Milano sud e Skype
zoni.monica@gmail.com cell. 3394939556

[#2]
Utente
Utente
Dr.Monica Zoni grazie mille per la risposta. Effettivamente credo di aver bisogno di parlare con qualcuno, uno specialista come Lei consiglia. Ho bisogno di esternare ciò provo, cosa che riesco a fare solo con la mia ragazza. Sono stanco di precludermi delle scelte, di avere risultati inferiori a quelli che merito, di dovermi accontentare solo perchè magari fare qualcosa che mi piace mi spaventa. Sono cosciente del fatto che questa mia ansia si manifesta in altri ambiti della vita e ultimamamente è tramutata in una rabbia repressa. Sono davvero stanco di vedere persone meno preparate di me, a cui magari io spiego qualcosa, avere voti più alti dei miei e vivere serenamente l'esame. Sono stanco di non riuscire mai sentirmi forte e fiero di me in una situazione come un esame o un avvenimento in generale. Non voglio vivere più nella paura, voglio essere libero da questa mia condizione e vivere serenamente. Scusi lo sfogo, Dottoressa, e grazie ancora per la Sua disponibilità.
Cordiali Saluti!
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile Ragazzo,

credo che lei sia sulla buona strada per affrontare al meglio questo disagio che sta provando rivolgendosi a un professionista a cui esternare le difficoltà che incontra.

Desideravo solo riflettere su un aspetto che lei ha toccato nella sua replica e che credo non vada sottovalutato: il fatto di come nel primo post parlasse prevalentemente di ansia e poi nel secondo accennasse all'emozione della rabbia.
La rabbia, un'emozione talvolta non riconosciuta perché socialmente poco accettabile, ma che nelle sue parole emerge (e di cui anche scrive "rabbia repressa") quando dice di essere stanco di ..., di vedere gli altri .... tutti esempi che lei porta di come lei senta un "ingiustizia", io che mi impegno tanto, aiuto gli altri e poi vanno meglio di me. E anche questo credo possa incidere sul suo rendimento universitario. Questo per dirle che se deciderà di intraprendere un percorso sia importante come lei possa affrontare anche quest'emozione per imparare a gestirla al meglio.

Cordialmente

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Utente
Utente
Dottoressa La Manna la ringrazio vivamente per la risposta. Lei ha detto bene, sono arrabbiato proprio per l'ingistizia che vivo e per il fatto, che alla fine, questa ansia è legata ad ogni aspetto della vita che mi porta ad uscire dalla mia "comfort zone". Quindi ogni volta mi che mi ritrovo davanti ad una situazione nuova, diversa, che magari mi piace, comincio a valutare troppo rischi che essa comporterebbe e alla fine non la faccio e torno nella mia zona sicura. Cerco di convincermi che è meglio non averla fatta, ma alla fine in cuor mio so che avrei voluto rischiare e farla. Sono troppo Apollineo e quasi per niente Dionisiaco, ricordando Nietzsche, e questa situazione influenza la mia vita in tutti gli aspetti, anche scolastici ovviamente. Come Lei dice è il momento di cambiare.
Cordiali Saluti.
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