Diagnosi incerta

Salve,
innanzitutto, mi dispiace per il disturbo, generalmente rinnego la salute e i medici in generale
(nulla in contrario, soltanto che non sono tipo ipocondriaco, né che si preoccupa assai).

Sono un giovane ragazzo, credo ancora in età adolescenziale.
Vi scrivo perché da sempre, fin dalla tenerà età, ho avuto un io molto particolare.

Fin a tarda età ho bagnato il letto, senza alcuna motivazione fisica.
E più grave, fin dalla tenera età ho avuto una passione per la morte e le armi.
C'è da dire che non ho mai avuto un vero concetto di famiglia; mio padre non c'è mai stato.
Mia madre instabile, poiché doveva accollarsi tutto il peso da sola.

Ciò mi ha portato a capire che, da solo, potevo essere indipendente e figura di riferimento.
Tuttavia, ho sempre avuto grandi problemi di ira, per le cose più banali, arrivare fino alle minacce, ai coltelli e alla violenza fisica.
(sia chiaro, non ho mai avuto comportamenti autolesionisti, se non una volta, tirando un pugno al frigorifero).

Ho inoltre dall'inizio dell'adolescenza, voluto osservare l'effetto della morte sugli animali, avvelenandoli.
Con ciò però sia chiaro, convivo con due cani e un gatto, senza alcun problema. Anche se durante gli scatti di ira,
la rabbia si riversa anche su di loro.

Tutt'ora, mi risulta difficile scrivere di me, anche se siamo in anonimato.
Ho sempre idealizzato, ho spesso fantasie (di omicidio ma anche di idealizzazione, quali potere, lavoro e donna ideale)
Inoltre, le mie storie sentimentali, non durano più di due settimane. A causa della mia ira per le sciocchezze,
a causa della mia aggressività anche fisica, e spesso... dopo poco tempo la ragazza verso cui provo interesse, diventa per me come fosse nulla.
Cerco sempre difetti, per screditarla e allontanarmi (e sì, proietto molto spesso i miei difetti e le mie paure nel partner).

Ho inoltre una grande passione, ma non per l'effetto devastante, nel fuoco.
Lo considero purificatore; il fuoco brucia ciò che è colluso, corrotto.
Non mi sento malato ma al contrario, mi sento ad un livello superiore.
Ho problemi con l'empatia, effettivamente, ne sono quasi del tutto carente, ma non assente.

Tuttavia, ho parecchie relazioni personali, soprattutto con amici, anche se ovviamente, non sanno nulla di me.
Ho fatto uso di droghe, l'ultima fu il Modafinil (non sono bravo a concentrarmi seppur estremamente intelligente e intuitivo).
So bene la sciocchezza che ho fatto e non la ripeterò più.

Perché sto scrivendo? Perché non sono sicuro di essere malato, forse è soltanto la fase adolescenziale.
Non mi sento pazzo, visionario o psicotico.
Non ho mai avuto alcuna allucinazione, ne sentito voci.
Ho provato dallo psicologo, ma è durata una sola seduta, voleva darmi ordini.

Ho inoltre una grande paura, la schizofrenia. Ho paura di perdere la mia indipendenza mentale.
(a tal proposito chiedo, se riscontrate eventuali sintomi in comune, odio tale malattia).

Ringrazio in anticipo a tutti
Grazie per il lavoro che fate.
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzo,
nessun disturbo! Siamo qui' seppur con i limiti dati dalla mancanza di un dialogo di persona - per chi chiede una consulenza.

Andiamo per tappe cercando di costruire insieme un quadro di ciò che ci scrivi e provare a individuare delle strategie ai fini del tuo benessere ;-)

* << Fin a tarda età ho bagnato il letto, senza alcuna motivazione fisica>>. Il bagnare il letto (spesso di notte) è un fenomeno chiamato enuresi. Il termine deriva dal greco enurèṡi [«urinare in» ](cioè nel letto), e si caratterizza proprio nella emissione involontaria e incosciente di urina. Generalmente alla base sono presenti stati di malessere psicologico, che in tenera età, un bambino "espelle" in questo modo. Generalmente ha una prognosi/decorso benigno e quindi tende a scemare da sola nel tempo.

* credo che la tua vita non sia stata facile. Al contrario penso che tu abbia sempre vissuto un forte dolore dell'anima << C'è da dire che non ho mai avuto un vero concetto di famiglia>> con un padre che "non c'è mai stato" e una mamma che si è accollata il peso della famiglia. Tu stesso ti sei costituito come figura di riferimento. Atteggiamento comprensibile ma non funzionale in una famiglia in cui i genitori dovrebbero essere punto di riferimento e non il contrario..

*È possibile (ragiono per ipotesi) che ci sia un vissuto di abbandono e di tristezza in te che hai compensato con l'emozione della RABBIA che spesso si accompagna a comportamenti impulsivi e sadismo (tendenza ad osservare e/o provare piacere nell'infliggere e guardare in faccia la sofferenza e, a volte, la morte). Ci scrivi anche che convivi con due cani ma che a volte, probabilmente la tua INSTABILITÀ EMOTIVA E CARATTERIALE (che avrà delle comprensibili cause che andrebbero indagate), ti conduce ad agire la RABBIA verso di loro. Rabbia che ti ha creato, nel corso del tempo, anche problematiche relazionali negli affetti.

*<< Ho provato dallo psicologo, ma è durata una sola seduta, voleva darmi ordini.>>. Probabilmente la tua personalità, il tuo carattere e la tua emotività, rifiutano indicazioni ( "voleva darmi ordini") che forse tu hai "pensato che fossero degli ordini" (ma questo non posso saperlo perché in proposito non sei stato chiaro). Tu stesso ci dici di avere problemi con l'empatia e quindi difficoltà di assumere il punto di vista dell'altro. (Avrà inciso questa tua carenza con quello che hai pensato dello psicologo?). La forte e dolorosa personalità che, per qualche motivo, hai dovuto costruirti si rifiuta di prendere indicazioni e/o ordini da qualcuno. Ci saranno dei motivi alla base di tutto ciò. Motivi che andrebbero compresi.

*da quello che ci scrivi non appaiono sintomi che possono far pensare a schizofrenia o altri tipi di psicosi, quanto piuttosto ad una personalità prevalentemente caratterizzata da:
- instabilità emotivo-affettiva e relazionale;
- rabbia impulsiva immotivata, intensa e con difficoltà di controllarla;
- ricorrenti minacce << arrivare fino alle minacce, ai coltelli e alla violenza fisica.>>.

Hai mai pensato, ad esempio, che con un altro/a psicologo/psicoterapeuta, non necessariamente scatterebbe un tuo rifiuto e potresti intraprendere un percorso che ti consenta di stare meglio?

Hai diritto a stare meglio di come stai. Hai diritto a benessere e serenità, e di qualcuno che si possa prendere cura di te in un periodo emotivamente delicato come quello che vivi.

Che idee hai in proposito?

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta in primis.
In secundis, mi scuso per non esser stato così dettagliato, avevo superato il limite di 3000 caratteri.

Ringrazio innanzitutto per la terminologia corretta, sono all'ultimo anno di scientifico, sapere fa sempre bene!

Sull'atteggiamento autodidatta (il buon Alfieri ne sarebbe entusiasta), concordo che non è funzionale.
Specie perché nell'età dell'infanzia, è forse l'età che ci determina di più, il futuro e il nostro essere.

(non sono ancora arrivato al super io...)

ammetto che la mia vita non è stata facile, seppure ho soltanto 18 anni, anche se faccia a faccia, non lo ammetterei mai.
Troppo orgoglio.

E ammetto, che oltre al senso di piacere sadico, c'è un senso di piacere, di controllo, nel decidere della vita e della morte.
Di un animale, ovviamente. Non ho mai ucciso una persona.

Per quanto riguarda il quarto paragrafo, non posso che concordare. Spesso sono estraneo e poco comprensibile mi risultano sentiti che magari possono risultare scontati, per altri.

Ringrazio anche per le parole sulla schizofrenia, odio questa malattia. Non sopporterei di sentire voci o avere allucinazioni.

E per quanto riguarda la domanda, l'ultima, sì ci ho pensato.
Mi hanno detto psicoterapeuta (una neurologa mi ha seguito, dandomi il brintellix e il depas, che mi hanno soltanto placato e neppure in maniera efficace.
Ora che sono fuori da esso, sono tornato a pieno organico)

Tuttavia, forse le domande saranno banali, e me ne scuso ampiamente:
ma secondo Lei, sarebbe meglio uno psicologo o psicoterapeuta?
E soprattutto, c'è differenza nel sesso o nell'età?

Mi spiace soltanto che siamo troppo lontani.

Ammetto che Lei è il primo uomo che conosce qualcosa di me.

E la ringrazio per l'aiuto, veramente.
Detto da uno che non ha empatia è una presa in giro, ma la gratitudine so cos'è.

buona serata
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Sono lieto della tua risposta e della curiosità che esprimi. Nessuna domanda è banale ;-) e non occorrono scuse.

Un medico psichiatra e/o uno psicologo, acquisiscono il titolo di psicoterapeuta dopo aver frequentato 4 anni di scuola di specializzazione in psicoterapia.

Sesso ed età del curante non sono variabili importanti del processo terapeutico.

Quello che ti suggerisco in funzione della situazione di malessere che vivi e al fine di poter gestire efficacemente le tue emozioni più sgradevoli -prima fra tutte: la rabbia e l'impulsivitá che deriva da questa emozione di cui abbiamo parlato- è di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta ed eventualmente avvalersi della consulenza di un medico psichiatra.


Questa è detta: terapia combinata. Ovvero: psicofarmacologica e psicoterapeutica che rappresenta il Gold standard nella diagnosi e terapia dei malesseri di origine psichica.

A disposizione per chiarimenti e/o novità
Un caro saluto e buona serata anche a te.
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
questo è l'ultima risposta, giuro! Poi basta far perdere tempo (non per me ovviamente, ma per Voi).
Mi rendo conto che ciò che state facendo da dietro un computer... è impresa ardua, specie per ciò che concerne la psicologia ove è fondamentale il contatto diretto.

Vorrei soltanto chiedere consiglio (visto che la diagnosi ahimé non è possibile)... su ciò che mi capita a volte.
Ho un continuo bisogno di schemi; per esempio, se devo andare in palestra, me lo ripeto più e più volte.
Come fosse schematico; ho anche programmato un limite massimo di volte che posso ripetermi un qualcosa.
E' come se nella mia mente, avessi un costante bisogno di schema, di ordine, di un controllo che definirei esagerato.

Programmo le cose a distanza di giorni, a volte di settimane, ripetendole più e più volte nella mia mente.
Questo mi crea un po' di fastidio, perché nel non farlo, è come se mi sentissi... in costante confusione.
Questo che cosa potrebbe essere?

Aggiungo che, e di questo avevo paura di parlarne (ottimo lavoro dottore, veramente), di frequente mi capita anche di ricreare nella mente, omicidi.
Come fosse un film, tutto programmato, una sorta di proiezione nella mente di omicidi (facendo attenzione anche ai dettagli, meticolosamente).

Ringrazio in anticipo anche per questo,
e visto che è giovedì sera (chiedo scusa, non uso molto il computer), volevo augurarvi un buon week end.

Con stima,
-Ale
[#5]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
1) << Ho un continuo bisogno di schemi; per esempio, se devo andare in palestra, me lo ripeto più e più volte.
Come fosse schematico; ho anche programmato un limite massimo di volte che posso ripetermi un qualcosa.
E' come se nella mia mente, avessi un costante bisogno di schema, di ordine, di un controllo che definirei esagerato.Programmo le cose a distanza di giorni, a volte di settimane, ripetendole più e più volte nella mia mente.
Questo mi crea un po' di fastidio, perché nel non farlo, è come se mi sentissi... in costante confusione>

Da quello che ci scrivi, questa tua tendenza alla "schematizzazione", potrebbe configurarsi come tendenza ad un perfezionismo ossessivo con base probabilmente ansiosa. Avverti l'emozione dell'ansia? Ci hai mai fatto caso o pensato a questa emozione?. È come se tutto dovesse essere necessariamente "incasellato" per bene per consentirti di organizzarti la quotidianità e il futuro ed è normale il tuo senso di confusione e smarrimento quando non applichi questa strategia per raggiungere uno scopo che hai prefissato.

2) <<Aggiungo che di frequente mi capita anche di ricreare nella mente, omicidi.
Come fosse un film, tutto programmato, una sorta di proiezione nella mente di omicidi (facendo attenzione anche ai dettagli, meticolosamente).>> . idem come sopra caro ragazzo

(attenzione ai dettagli e meticolosità sono gemelli del perfezionismo ossessivo).

Hai pensato di seguire la strada che ti ho proposto nei post precedenti? te lo consiglio vivamente ;-)!

Facci sapere... noi restiamo in ascolto.

Buona giornata!