Confusione ,senso di vertigini continui, instabilita

Buongiorno,sono un uomo di 55 anni con moglie e 2 figli di 18 e 24 anni,son venuto fuori da una grave patologia tumorale quasi 10 anni fa (gastrectomia totale) malgrado mi sia stata "regalata" una nuova vita non riesco a vivere sereno malgrado una famiglia affettuosa,una bella casa e due attività discretamente fruttuose... al mattino mi manca proprio la voglia di alzarmi dal letto ed affrontare la giornata ,mi sento
perennemente confuso con senso continuo di vertigini,evito di parlare con chiunque e non riesco a dire oltre qualche parola di circostanza...ho la visuale a tunnel e mi sento come se stessi assistendo ad una realtà alla quale non faccio parte...ascolto le persone parlare tra di loro e mi sembra che si dicono solo delle sciocchezze e banalità (so bene che il problema è la mia percezione della realtà )le uniche cose che mi interessano sono il buon cibo a tavola e non riesco più a cenare se non accompagnando il cibo con mezza bottiglia di vino il quale mi da immediatamente alla testa e mi fa perdere lucidità.Da sempre mi son messo in discussione riconoscendo i miei limiti ed ho sempre avuto bisogno di qualcuno che mi sopportasse e mi elogiasse ...adesso sento una tristezza infinita e qualche volta penso che forse sto facendo soffrire qualcuno che non lo merita...ho anche pensato di "farmi da parte" ma non ne avrei il coraggio ,ho già avuto qualche sostegno psicologico da più figure professionali in passato ma non son riuscito a venirne fuori...attualmente prendo 1 pastiglia di venlafaxina 75 mg .Ogni giorno è come se fosse l'ultimo,non riesco a concepire o immaginare il futuro...parlo ai miei figli come se avessi 80 anni e non faccio altro che raccomandarli come se il futuro non mi comprendesse...abbiate pazienza per il mio modo di esprimermi ...
Grazie
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

una parte degli stati d'animo che ci descrive non è poi così rara dopo un intervento demolitivo come il Suo.
Non solo del corpo, ma anche della psiche.

Non comprendo però cosa significhi (v. stampatello)
<<ho già avuto QUALCHE sostegno psicologico da PIU' FIGURE professionali in passato ma non son riuscito a venirne fuori<<.
Un supporto psicologico dopo gli interventi dovuti a tumori è sempre raccomandabile e necessario.
Ma con cadenza regolare e per un tempo sufficientemente prolungato.

Il farmaco che assume è un antidepressivo, e dunque La aiuta.
Ma i motivi che La portano ad essere come Lei si descrive sono ancora dentro di sè.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<Ogni giorno è come se fosse l'ultimo>>

Io credo che tutti noi potremmo trarre giovamento nei rapporti con gli altri, con noi stessi e con la nostra esistenza se tenessimo con maggior frequenza in mente il motto "memento mori".
Solo che andrebbe fatto rovesciando la prospettiva da cui lo guarda Lei: dal momento che questo giorno potrebbe essere l'ultimo, meglio non sprecarlo in arrabbiature, litigi o malumori...
Il senso che diamo alla nostra vita muta con il passar del tempo e in base alle esperienze che facciamo. Alcune le scegliamo, altre no.
La brutta esperienza della malattia da Lei vissuta, se ho ben capito, le ha proprio lasciato un vuoto di senso, di significato.
Probabilmente il semplice sostegno psicologico non è stato sufficiente a ritrovarlo o a trovarne uno nuovo.
Non ha mai pensato, invece, ad un vero e proprio percorso psicoterapeutico?

Saluti cordiali.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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