Depressione stagionale - ipocondriaca
Salve, sono una ragazza di 23 anni e da quando ho memoria nel mese di gennaio sto male. Nonostante sia una persona tranquilla tra gennaio e la prima metà di febbraio mi sento triste, stanca e terrorizzata. Mi spiego meglio, dai 16 ai 21 anni il mio medico di base mi prescriveva 8 gocce di lexotan la sera per risolvere problemi di insonnia ed emicranea, questo finché le emicranie non sono peggiorate e parestesie/formicolii non hanno iniziato a tormentarmi. In quel periodo (sempre gennaio) ero convinta di avere la sclerosi multipla o la sla. Nel panico ho interrotto gli studi per otto mesi finché dopo due risonanze magnetiche la neurologa mi ha detto che non avevo niente e mi ha prescritto le cipralex. Non ho mai preso questo farmaco dopo aver scoperto che il lexotan "predispone" alla demenza senile giovanile. Ho cercato di rispondere con le mie forze, mi sono laureata ed ho iniziato una nuova esperienza di studio in un'altra città ma nonostante questo e nonostante siano passati due anni mi ritrovo adesso con le stesse problematiche e con parestesie e formicolii che mi fanno pensare a quelle malattie che mi terrorizzano. Ma può esistere la depressione stagionale, tra l'altro collegata ad ipocondria? Come la riconosco? Cosa posso fare?
Mi affido al vostro gentile consiglio e grazie per l'attenzione.
Mi affido al vostro gentile consiglio e grazie per l'attenzione.
[#1]
Gentile ragazza,
Più che depressione stagionale, si potrebbe parlare di "Sindrome Affettiva Stagionale" o indicata semplicemente con l'acronimo "SAD" dall'inglese "Seasonal Affective Disorder" e fa parte dei vari tipi di Sindromi correlate a mutamenti meteorologici, ovvero di quelle situazioni problematiche dovute alla comparsa di un'insieme di sintomi e segni psicofisici (nel suo caso: insonnia, ansia, emicranie, formicoli, parestesie agli arti) in seguito a variazioni climatiche e/o stagionali.
Generalmente ha un picco nei mesi di dicembre gennaio febbraio ovvero -come è scritto in letteratura- quando l'esposizione alla luce solare (che facilita una maggiore quantità circolante di serotonina e melatonina) decrementa notevolmente rispetto agli altri mesi dell'anno.
*Ha una diagnosi in proposito fatta da psichiatra e/o psicologo?
* ha assunto il cipralex? Se si, per quanto tempo?
* dove ha letto che il lexotan predispone a demenza???
* ha familiari che presentano e/o presentavano disturbi dell'umore?
* ha mai pensato di rivolgersi ad un collega specialista in psicoterapia per la gestione del malessere che ci scrive? se no, come mai?
* dato l'esito negativo delle due rm, cosa teme di più in assoluto? quali pensieri accompagnano i suoi timori?
Più che depressione stagionale, si potrebbe parlare di "Sindrome Affettiva Stagionale" o indicata semplicemente con l'acronimo "SAD" dall'inglese "Seasonal Affective Disorder" e fa parte dei vari tipi di Sindromi correlate a mutamenti meteorologici, ovvero di quelle situazioni problematiche dovute alla comparsa di un'insieme di sintomi e segni psicofisici (nel suo caso: insonnia, ansia, emicranie, formicoli, parestesie agli arti) in seguito a variazioni climatiche e/o stagionali.
Generalmente ha un picco nei mesi di dicembre gennaio febbraio ovvero -come è scritto in letteratura- quando l'esposizione alla luce solare (che facilita una maggiore quantità circolante di serotonina e melatonina) decrementa notevolmente rispetto agli altri mesi dell'anno.
*Ha una diagnosi in proposito fatta da psichiatra e/o psicologo?
* ha assunto il cipralex? Se si, per quanto tempo?
* dove ha letto che il lexotan predispone a demenza???
* ha familiari che presentano e/o presentavano disturbi dell'umore?
* ha mai pensato di rivolgersi ad un collega specialista in psicoterapia per la gestione del malessere che ci scrive? se no, come mai?
* dato l'esito negativo delle due rm, cosa teme di più in assoluto? quali pensieri accompagnano i suoi timori?
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Utente
Salve dottor Pizzoleo, grazie per la risposta. In famiglia nessuno ha problemi d'umore e forse per questo è difficile spiegare il mio problema non essendo tra l'altro economicamente indipendente. Ne ho sempre parlato con la mia neurologa che mi ha prescritto il cipralex, mai assunto perché a febbraio/marzo ricomincio a star bene. Sono passati due anni dall'ultima rm ed ho sempre paura che mi vengano diagnosticate malattia neurodegenerative.
Ho letto un consulto qui su medicitalia in cui il neurologo scriveva che il lexotan assunto per un periodo prolungato (io l'ho preso per sei anni) costituisce un fattore di rischio per la demenza.
Ho letto un consulto qui su medicitalia in cui il neurologo scriveva che il lexotan assunto per un periodo prolungato (io l'ho preso per sei anni) costituisce un fattore di rischio per la demenza.
[#3]
Gentile ragazza. Facciamo il punto della situazione cercando di inquadrare - per quanto possibile da questa postazione- la situazione e proporci eventuali strategie da seguire al fine di costruire la serenità che merita di vivere!
1) è vero: molte ricerche correlano l'uso di ansiolitici (la cui molecola è la benzodiazepina) con l'insorgenza di demenze.
Occorre però valutare alcune variabili e limiti delle ricerche che una persona che legge l'articolo non sempre considera soprattutto se non è del mestiere:
-Innanzitutto la ricerca dice che un USO INGIUSTIFICATO di ansiolitici a lungo termine può essere considerato un fattore di rischio per esordi di demenza.
-cosa si intende per fattore di rischio? Un fattore di rischio non è un agente causale, ma un INDICATORE DI PROBABILITÁ che, in questo caso il farmaco, possa associarsi ad una determinata condizione clinica. Ma l'assenza dell'uso del farmaco non esclude la comparsa della malattia. Ovvero si potrebbe avere un'esordio di demenza senza aver mai utilizzato un ansiolitico nello stesso identico modo in cui si può sviluppare un cancro ai polmoni senza aver mai fumato una sigaretta. Eppure il fumo è considerato il primo fattore di rischio per l'insorgenza del carcinoma polmonare.
2) <<Sono passati due anni dall'ultima rm ed ho sempre paura che mi vengano diagnosticate malattia neurodegenerative.>>. L'emozione prevalente che lei sta vivendo è L'ANSIA rispetto al suo stato di salute unitamente alla TRISTEZZA stagionale di cui ci ha scritto.
- ad ogni stato cognitivo (pensieri ed emozioni) sgradevole che crea malessere per un prolungato periodo di tempo: va dato un nome, un significato, le emozioni vanno attraversate con il fine di elaborarle e gestirle al meglio.
3) ciò detto: il cammino da intraprendere è quello di affidarsi al consulto di un medico psichiatra e nello stesso tempo ad un collega psicoterapeuta. La terapia combinata -psicofarmacologica e psicoterapica- rappresenta il Gold standard per la cura dei disagi psichici e la scelta più coerente che lei possa fare in questo momento.
Può tranquillamente rivolgersi al consultorio a lei più congeniale pagando un irrisorio ticket come per qualsiasi altra prestazione sanitaria pubblica.
intanto potrebbe tornarle utile questa interessante lettura;-)
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1501-depressione-stagionale-winter-blues.html
A disposizione per chiarimenti e/o novità!
Un caro saluto
1) è vero: molte ricerche correlano l'uso di ansiolitici (la cui molecola è la benzodiazepina) con l'insorgenza di demenze.
Occorre però valutare alcune variabili e limiti delle ricerche che una persona che legge l'articolo non sempre considera soprattutto se non è del mestiere:
-Innanzitutto la ricerca dice che un USO INGIUSTIFICATO di ansiolitici a lungo termine può essere considerato un fattore di rischio per esordi di demenza.
-cosa si intende per fattore di rischio? Un fattore di rischio non è un agente causale, ma un INDICATORE DI PROBABILITÁ che, in questo caso il farmaco, possa associarsi ad una determinata condizione clinica. Ma l'assenza dell'uso del farmaco non esclude la comparsa della malattia. Ovvero si potrebbe avere un'esordio di demenza senza aver mai utilizzato un ansiolitico nello stesso identico modo in cui si può sviluppare un cancro ai polmoni senza aver mai fumato una sigaretta. Eppure il fumo è considerato il primo fattore di rischio per l'insorgenza del carcinoma polmonare.
2) <<Sono passati due anni dall'ultima rm ed ho sempre paura che mi vengano diagnosticate malattia neurodegenerative.>>. L'emozione prevalente che lei sta vivendo è L'ANSIA rispetto al suo stato di salute unitamente alla TRISTEZZA stagionale di cui ci ha scritto.
- ad ogni stato cognitivo (pensieri ed emozioni) sgradevole che crea malessere per un prolungato periodo di tempo: va dato un nome, un significato, le emozioni vanno attraversate con il fine di elaborarle e gestirle al meglio.
3) ciò detto: il cammino da intraprendere è quello di affidarsi al consulto di un medico psichiatra e nello stesso tempo ad un collega psicoterapeuta. La terapia combinata -psicofarmacologica e psicoterapica- rappresenta il Gold standard per la cura dei disagi psichici e la scelta più coerente che lei possa fare in questo momento.
Può tranquillamente rivolgersi al consultorio a lei più congeniale pagando un irrisorio ticket come per qualsiasi altra prestazione sanitaria pubblica.
intanto potrebbe tornarle utile questa interessante lettura;-)
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1501-depressione-stagionale-winter-blues.html
A disposizione per chiarimenti e/o novità!
Un caro saluto
[#4]
Utente
Gentile dottor Pizzoleo, la ringrazio moltissimo per i consigli e i chiarimenti. Ho letto con grande interesse l'articolo che mi ha linkato ed ho riscontrato diversi punti di contatto con le mie esperienze. Il 2015, l'anno successivo alla crisi con rm e tutto il resto, ho iniziato a fare molto sport -tra cui pilates- e proprio per questo uscivo molto spesso la mattina; inoltre ho assunto la melatonina per dormire e non ho ricordi critici di quell'anno tant'è che ero anche riuscita a dimagrire e non ho avuto episodio di emicrania (soffro spesso di un'emicranea che mi causa forti vertigini). La ringrazio per avermi consigliato il consultorio, ci andrò al più presto!
Grazie mille
Grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 10/01/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Sclerosi multipla
Cos'è la sclerosi multipla (SM)? Quali sono le cause della demielinizzazione e i fattori di rischio della malattia? Si possono individuare i sintomi precoci?