Differenza di altezza e disagio nella relazione
Buonasera,
sono un ragazzo di 22 anni, fidanzato da quasi un anno con una ragazza della mia età.
La relazione che stiamo costruendo insieme è quanto ho da sempre sognato: tra di noi vi è un'intesa fortissima, abbiamo tanti interessi e caratteristiche in comune e riusciamo a passare molto tempo insieme (compresi giorni di convivenza e viaggi) facendo sempre qualcosa di nuovo. La nostra storia, tuttavia, è profondamente minata da un problema fisico irrisolvibile: sono 10 centimetri più basso di lei.
A lei la cosa dispiace, riconosce che si tratta di una "grande scocciatura" ma alla fine riesce a non dargli troppo peso, seppure nelle situazioni in cui la differenza si fa molto evidente non riesco a non notare qualche sguardo un po' instranito. Per me invece, la cosa assume giorno dopo giorno un aspetto drammatico. Il primo pensiero al mio risveglio verte sul problema dell'altezza, e a volte mi accompagna per tutta la giornata. Ci penso così spesso da distrarmi dallo studio e da altre attività. Questo problema tende poi ad unirsi ad una malinconia perenne che mi accompagna dalla nascita (dovuta a problemi esistenziali/filosofici vissuti molto intensamente e un ricorrente senso di fallimento) accentuando le mie periodiche crisi depressive e portandomi a momenti o spesso giornate davvero drammatiche, in cui diverse volte ho sfiorato con la mente l'idea del suicidio. S'intende, questo è a prescindere dal problema dell'altezza, ma quest'ultimo trascinandomi in pensieri negativi innesca facilmente il susseguirsi di pensieri negativi che mi porta all'inazione.
Il problema si è ormai trasformato in ossessione e diverse volte mi ha portato quasi sull'orlo di lasciare la mia ragazza. Ne abbiamo parlato un paio di volte, una delle quali è finita in lacrime per entrambi. Il fatto è che distruggere una cosa così rara e bella mi ucciderebbe. Non ho la presunzione/illusione di dire che la nostra storia durerà per sempre, soprattutto vista l'età, però decidere di perdere la cosa più bella che ho per un mio problema è qualcosa di drammatico che sicuramente mi porterebbe a una depressione profonda. L'idea di ferire così tanto la persona che amo, poi, è ancora peggio, specialmente perchè non avrebbe senso continuare a costruire, giorno dopo giorno, qualcosa di sempre più bello insieme per poi tradire così la sua fiducia. Tra di noi è tutto così bello, ogni piccolezza diventa speciale, ci piace condividere tutto ma non siamo mai invadenti, parliamo e ci ascoltiamo per ore, risolviamo le piccole discussioni sempre con un sorriso e abbiamo raggiunto un'intimità intellettiva e fisica altissima. Poi però, quando siamo a letto e accarezzo il suo corpo comincio a disperare se noto parti più "grandi", senza scarpe mi sento imbarazzato ad abbracciarla, evito gli specchi, e quando noto differenze di altezza simili in altre persone mi sembra qualcosa di orribile.
Come faccio a scappare da questa situazione superando i miei complessi?
Grazie mille.
sono un ragazzo di 22 anni, fidanzato da quasi un anno con una ragazza della mia età.
La relazione che stiamo costruendo insieme è quanto ho da sempre sognato: tra di noi vi è un'intesa fortissima, abbiamo tanti interessi e caratteristiche in comune e riusciamo a passare molto tempo insieme (compresi giorni di convivenza e viaggi) facendo sempre qualcosa di nuovo. La nostra storia, tuttavia, è profondamente minata da un problema fisico irrisolvibile: sono 10 centimetri più basso di lei.
A lei la cosa dispiace, riconosce che si tratta di una "grande scocciatura" ma alla fine riesce a non dargli troppo peso, seppure nelle situazioni in cui la differenza si fa molto evidente non riesco a non notare qualche sguardo un po' instranito. Per me invece, la cosa assume giorno dopo giorno un aspetto drammatico. Il primo pensiero al mio risveglio verte sul problema dell'altezza, e a volte mi accompagna per tutta la giornata. Ci penso così spesso da distrarmi dallo studio e da altre attività. Questo problema tende poi ad unirsi ad una malinconia perenne che mi accompagna dalla nascita (dovuta a problemi esistenziali/filosofici vissuti molto intensamente e un ricorrente senso di fallimento) accentuando le mie periodiche crisi depressive e portandomi a momenti o spesso giornate davvero drammatiche, in cui diverse volte ho sfiorato con la mente l'idea del suicidio. S'intende, questo è a prescindere dal problema dell'altezza, ma quest'ultimo trascinandomi in pensieri negativi innesca facilmente il susseguirsi di pensieri negativi che mi porta all'inazione.
Il problema si è ormai trasformato in ossessione e diverse volte mi ha portato quasi sull'orlo di lasciare la mia ragazza. Ne abbiamo parlato un paio di volte, una delle quali è finita in lacrime per entrambi. Il fatto è che distruggere una cosa così rara e bella mi ucciderebbe. Non ho la presunzione/illusione di dire che la nostra storia durerà per sempre, soprattutto vista l'età, però decidere di perdere la cosa più bella che ho per un mio problema è qualcosa di drammatico che sicuramente mi porterebbe a una depressione profonda. L'idea di ferire così tanto la persona che amo, poi, è ancora peggio, specialmente perchè non avrebbe senso continuare a costruire, giorno dopo giorno, qualcosa di sempre più bello insieme per poi tradire così la sua fiducia. Tra di noi è tutto così bello, ogni piccolezza diventa speciale, ci piace condividere tutto ma non siamo mai invadenti, parliamo e ci ascoltiamo per ore, risolviamo le piccole discussioni sempre con un sorriso e abbiamo raggiunto un'intimità intellettiva e fisica altissima. Poi però, quando siamo a letto e accarezzo il suo corpo comincio a disperare se noto parti più "grandi", senza scarpe mi sento imbarazzato ad abbracciarla, evito gli specchi, e quando noto differenze di altezza simili in altre persone mi sembra qualcosa di orribile.
Come faccio a scappare da questa situazione superando i miei complessi?
Grazie mille.
[#1]
Gentile utente,
gli stereotipi italiani prevedono che l'uomo sia almeno una decina di centimetri più grande della Sua "lei".
Se così non è, una occhiata alla coppia il passante la dà.
Ma in Lei lo stereotipo sta diventando un pensiero ossessivo,
"ossessivo" non in senso clinico - online non si fanno diagnosi - ma nel senso di "sempre presente" e pervasivo della relazione.
A meno che no accetti che la relazione ne sia danneggiata,
è preferibile che Lei interpelli di persona un nostro/a Collega al fine di analizzare insieme la situazione.
Sarebbe un vero peccato che pochi centrimetri distruggessero chilometri di intesa, fatta di <<un'intimità intellettiva e fisica altissima<<...
gli stereotipi italiani prevedono che l'uomo sia almeno una decina di centimetri più grande della Sua "lei".
Se così non è, una occhiata alla coppia il passante la dà.
Ma in Lei lo stereotipo sta diventando un pensiero ossessivo,
"ossessivo" non in senso clinico - online non si fanno diagnosi - ma nel senso di "sempre presente" e pervasivo della relazione.
A meno che no accetti che la relazione ne sia danneggiata,
è preferibile che Lei interpelli di persona un nostro/a Collega al fine di analizzare insieme la situazione.
Sarebbe un vero peccato che pochi centrimetri distruggessero chilometri di intesa, fatta di <<un'intimità intellettiva e fisica altissima<<...
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Dottoressa la ringrazio per la risposta, certo non avrei mai pensato che sarei arrivato al punto di dover andare in terapia, ma penso sia la scelta più saggia.
Ieri, poi, ho toccato il culmine. Probabilmente l'aver scritto qui mi ha fatto rivangare ancor di più il problema, così la sera ho bevuto una quantità esagerata di superalcolici (e non sono un alcolista) e ho segnato sul muro le ipotetiche altezze dei nostri occhi, per poi osservare i punti dalle due diverse altezze... mi è sembrata una differenza esagerata e orribile. Chiedo dunque, 10 cm sono effettivamente tanti come differenza tra due persone oppure la mia mente esagera il problema fino a farmene vedere il doppio? Una volta un mio amico disse di non aver nemmeno fatto particolare caso alle nostre altezze, e la frase mi ha fatto sentire benissimo, ma appena l'ho vista senza scarpe mi sembrava un gigante.
Alla fine mi sono addormentato sul divano e ho sognato qualcosa di molto inquietante: creavo una specie di Frankenstein nella vasca da bagno, forse utilizzando anche delle mie feci. La mia ragazza è entrata e questo mostro ha preso vita fino ad abbracciarla teneramente: aveva un volto deforme e sfigurato, ma la differenza di altezza tra lei e l'essere era davvero minima. Lei sembrava contenta, mentre io osservavo la scena soddisfatto seduto sul copriwater, ma avevo entrambe le gambe tagliate. Cosa può significare secondo voi?
Per concludere, la mia ragazza ricerca evidentemente protezione, e io cerco di dargliela in tutti i modi. Potrò mai trasmetterle questo bellissimo sentimento anche da 10cm più in basso? Ho una grandissima paura di una sorta di "inversione di ruoli", non nel senso maschilista (abbiamo raggiunto una perfetta parità dei sessi nella stima reciproca e nella divisione nei ruoli) ma piuttosto nella non soddisfazione della sua evidente (e secondo me giustissima anche nella parità dei sessi, perchè caratteristica e non mancanza) femminilità e nella mia voglia di sentirsi "il suo uomo".
Grazie.
Ieri, poi, ho toccato il culmine. Probabilmente l'aver scritto qui mi ha fatto rivangare ancor di più il problema, così la sera ho bevuto una quantità esagerata di superalcolici (e non sono un alcolista) e ho segnato sul muro le ipotetiche altezze dei nostri occhi, per poi osservare i punti dalle due diverse altezze... mi è sembrata una differenza esagerata e orribile. Chiedo dunque, 10 cm sono effettivamente tanti come differenza tra due persone oppure la mia mente esagera il problema fino a farmene vedere il doppio? Una volta un mio amico disse di non aver nemmeno fatto particolare caso alle nostre altezze, e la frase mi ha fatto sentire benissimo, ma appena l'ho vista senza scarpe mi sembrava un gigante.
Alla fine mi sono addormentato sul divano e ho sognato qualcosa di molto inquietante: creavo una specie di Frankenstein nella vasca da bagno, forse utilizzando anche delle mie feci. La mia ragazza è entrata e questo mostro ha preso vita fino ad abbracciarla teneramente: aveva un volto deforme e sfigurato, ma la differenza di altezza tra lei e l'essere era davvero minima. Lei sembrava contenta, mentre io osservavo la scena soddisfatto seduto sul copriwater, ma avevo entrambe le gambe tagliate. Cosa può significare secondo voi?
Per concludere, la mia ragazza ricerca evidentemente protezione, e io cerco di dargliela in tutti i modi. Potrò mai trasmetterle questo bellissimo sentimento anche da 10cm più in basso? Ho una grandissima paura di una sorta di "inversione di ruoli", non nel senso maschilista (abbiamo raggiunto una perfetta parità dei sessi nella stima reciproca e nella divisione nei ruoli) ma piuttosto nella non soddisfazione della sua evidente (e secondo me giustissima anche nella parità dei sessi, perchè caratteristica e non mancanza) femminilità e nella mia voglia di sentirsi "il suo uomo".
Grazie.
[#3]
Le pare che in quei 10 cm possano fondarsi
<<... la non soddisfazione della sua evidente (e secondo me giustissima anche nella parità dei sessi, perchè caratteristica e non mancanza) femminilità
e nella mia voglia di sentirsi "il suo uomo". << ?
Se quei 10 cm interpretano e impersonano certe Sue profonde insicurezze, certo, sì, un percorso psy è proprio adatto.
Peccato perdere la propria donna per 10 cm..., soprattutto se c'è
<<un'intesa fortissima, abbiamo tanti interessi e caratteristiche in comune e riusciamo a passare molto tempo insieme (compresi giorni di convivenza e viaggi) facendo sempre qualcosa di nuovo. <<
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.1k visite dal 05/01/2017.
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