Tachicardia e stordimemto
Salve,è da ormai un anno che avverto spesso tachicardia e senso di spossatezza...
Ho effettuato diversi ecg analisi del sangue e urine ed analisi tiroidali tutto negativo..e sempre stato detto ansia e stress...
Premetto che non fumo e non bevo alcolici solo qualche caffè ogni tanto...proseguo la mia vita tranquillamente e inoltre sono anche una persona di solita allegra ma a volte questi sintomi quando li avverto mi portano un pò di preoccupazione..tipo alzandomo di scatto dal divano o salendo tranquillamente le scale avverto questi battiti piu forti e accelerati o a volte anche a riposo sento tonfi al cuore e a volte nodo alla gola..
Ora dico se così è vero che sia ansia stress possibile che si protrae per tutto questo tempo?inoltre a lungo andare può portare problemi seri al cuore?grazie
Ho effettuato diversi ecg analisi del sangue e urine ed analisi tiroidali tutto negativo..e sempre stato detto ansia e stress...
Premetto che non fumo e non bevo alcolici solo qualche caffè ogni tanto...proseguo la mia vita tranquillamente e inoltre sono anche una persona di solita allegra ma a volte questi sintomi quando li avverto mi portano un pò di preoccupazione..tipo alzandomo di scatto dal divano o salendo tranquillamente le scale avverto questi battiti piu forti e accelerati o a volte anche a riposo sento tonfi al cuore e a volte nodo alla gola..
Ora dico se così è vero che sia ansia stress possibile che si protrae per tutto questo tempo?inoltre a lungo andare può portare problemi seri al cuore?grazie
[#1]
Gentile utente,
Se da circa un anno avverte la sintomatologia descritta ("battiti più forte, accelerati, tonfi al cuore, nodo alla gola") e gli esami clinici e strumentali ai quali si è sottoposto, danno esiti negativi, è molto probabile che si tratta di ansia come le è stato detto.
Le emozioni sono segnali/informazioni che è molto importante cogliere perché parlano di noi e/o di quello che avviene intorno a noi.
L'ansia è un emozione che non sempre riconosciamo come tale e quindi quando la mente non parla, "parla" il corpo con le somatizzazioni che lei descrive.
La parola ansia deriva etimologicamente dal latino angere ossia “stringere” ed è associata con l’idea di strettezza, costrizione e imbarazzo.
Per rispondere alle sue domande:
1) certo che è possibile che ansia e stress si protraggano per molto tempo se non si interviene in modo specialistico/psicoterapico su questa emozione che a volte, per: intensità, frequenza e durata... diventa disfunzionale.
2) molti studi e ricerche epidemiologiche, sia nazionali che internazionali, correlano un tratto di ansia prolungato anche a problematiche cardiache come: angine, aritmie, infarti del miocardio.
Ansia e cuore sono strettamente correlati. Non c’è stato d’ansia che non si rispecchi nel cuore modificandone la frequenza e il ritmo del battito cardiaco; questo perché esiste uno stretto legame tra anima e corpo, tra le esperienze psichiche e le esperienze del corpo.
Oltretutto ci sono dei parametri che consentono a medico e psicologo di distinguere la tachicardia esclusivamente cardiologica dalla tachicardia dello stato d’ansia, prendendo proprio in considerazione 2 caratteristiche fondamentali del battito cardiaco:
* frequenza del battito cardiaco; se la tachicardia si mantiene entro i 130 battiti al minuto ci troviamo quasi certamente, di fronte a una tachicardia su base ansiosa di pertinenza psicologica/psicoterapeutica/psichiatrica. Mentre le tachicardie che superano i 150/ 200 battiti al minuto sono da considerare, quasi sicuramente, di natura cardiologica.
* ritmicità o aritmicità. Nell'ansia è presente l’aumento del battito cardiaco che conserva regolarità del ritmo. Invece l’aumento della frequenza del battito cardiaco con irregolarità del ritmo, sarebbe tipico di condizioni
medico/cardiologiche. Nelle aritmie si passa bruscamente da un ritmo normale a un ritmo di 150 battiti al minuto e oltre e così come improvvisamente esordisce altrettanto repentinamente viene a cessare.
Cordialmente
Se da circa un anno avverte la sintomatologia descritta ("battiti più forte, accelerati, tonfi al cuore, nodo alla gola") e gli esami clinici e strumentali ai quali si è sottoposto, danno esiti negativi, è molto probabile che si tratta di ansia come le è stato detto.
Le emozioni sono segnali/informazioni che è molto importante cogliere perché parlano di noi e/o di quello che avviene intorno a noi.
L'ansia è un emozione che non sempre riconosciamo come tale e quindi quando la mente non parla, "parla" il corpo con le somatizzazioni che lei descrive.
La parola ansia deriva etimologicamente dal latino angere ossia “stringere” ed è associata con l’idea di strettezza, costrizione e imbarazzo.
Per rispondere alle sue domande:
1) certo che è possibile che ansia e stress si protraggano per molto tempo se non si interviene in modo specialistico/psicoterapico su questa emozione che a volte, per: intensità, frequenza e durata... diventa disfunzionale.
2) molti studi e ricerche epidemiologiche, sia nazionali che internazionali, correlano un tratto di ansia prolungato anche a problematiche cardiache come: angine, aritmie, infarti del miocardio.
Ansia e cuore sono strettamente correlati. Non c’è stato d’ansia che non si rispecchi nel cuore modificandone la frequenza e il ritmo del battito cardiaco; questo perché esiste uno stretto legame tra anima e corpo, tra le esperienze psichiche e le esperienze del corpo.
Oltretutto ci sono dei parametri che consentono a medico e psicologo di distinguere la tachicardia esclusivamente cardiologica dalla tachicardia dello stato d’ansia, prendendo proprio in considerazione 2 caratteristiche fondamentali del battito cardiaco:
* frequenza del battito cardiaco; se la tachicardia si mantiene entro i 130 battiti al minuto ci troviamo quasi certamente, di fronte a una tachicardia su base ansiosa di pertinenza psicologica/psicoterapeutica/psichiatrica. Mentre le tachicardie che superano i 150/ 200 battiti al minuto sono da considerare, quasi sicuramente, di natura cardiologica.
* ritmicità o aritmicità. Nell'ansia è presente l’aumento del battito cardiaco che conserva regolarità del ritmo. Invece l’aumento della frequenza del battito cardiaco con irregolarità del ritmo, sarebbe tipico di condizioni
medico/cardiologiche. Nelle aritmie si passa bruscamente da un ritmo normale a un ritmo di 150 battiti al minuto e oltre e così come improvvisamente esordisce altrettanto repentinamente viene a cessare.
Cordialmente
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#2]
Ex utente
Salve grazie per la tempestiva risposta..
Dai risultati degli ECG i battiti non superavao mai i 130,la mia paura ora è proprio quella che mi possa venire un infarto o altro a causa di tutto ciò anche se ribadisco faccio tutto nella normalità...io internamente sono tranquillo lavoro vita quotidiana amore famiglia mi va tutto bene non capisco proprio il perchè..poi a volte sento questa tachicardia dopo i pasti seguita da tipo vampate di calore..
Perciò lei dottore mi consiglierebbe di parlarne con uno specialista?oppure rimedi come sport e altro servirebbero?Ma soprattutto rischio un infarto?grazie
Dai risultati degli ECG i battiti non superavao mai i 130,la mia paura ora è proprio quella che mi possa venire un infarto o altro a causa di tutto ciò anche se ribadisco faccio tutto nella normalità...io internamente sono tranquillo lavoro vita quotidiana amore famiglia mi va tutto bene non capisco proprio il perchè..poi a volte sento questa tachicardia dopo i pasti seguita da tipo vampate di calore..
Perciò lei dottore mi consiglierebbe di parlarne con uno specialista?oppure rimedi come sport e altro servirebbero?Ma soprattutto rischio un infarto?grazie
[#3]
Le suggerisco di avvalersi della consulenza dal vivo di un collega psicologo/psicoterapeuta.
Lei scrive << non capisco proprio il perchè>>.
Le cause vanno ricercate con il supporto specialistico indicatole.
<< la mia paura ora è proprio quella che mi possa venire un infarto>>. Più lei presterà attenzione al battito cardiaco, che fisiologicamente può presentare irregolarità in tutti gli esseri umani, più farà di quella zona il suo punto focale di attenzione e più ne accuserá i sintomi. Questo processo è denominato "attenzione selettiva" ed è fondato sull'ansia. Nello stesso identico modo la domanda finale: << Ma soprattutto rischio un infarto?>> è una domanda che connota ed è fondata sull' ansia/paura che le possa succedere ciò che teme.
È bene che lavori su questa emozione con lo scopo di riuscire a gestirla al meglio.
Sarà il collega che la invito a contattare a costruire insieme a lei il suo quadro di funzionamento cognitivo (pensieri ed emozioni) e proporre le strategie più adeguate da seguire ai fini del suo benessere.
A disposizione per chiarimenti
un saluto
Lei scrive << non capisco proprio il perchè>>.
Le cause vanno ricercate con il supporto specialistico indicatole.
<< la mia paura ora è proprio quella che mi possa venire un infarto>>. Più lei presterà attenzione al battito cardiaco, che fisiologicamente può presentare irregolarità in tutti gli esseri umani, più farà di quella zona il suo punto focale di attenzione e più ne accuserá i sintomi. Questo processo è denominato "attenzione selettiva" ed è fondato sull'ansia. Nello stesso identico modo la domanda finale: << Ma soprattutto rischio un infarto?>> è una domanda che connota ed è fondata sull' ansia/paura che le possa succedere ciò che teme.
È bene che lavori su questa emozione con lo scopo di riuscire a gestirla al meglio.
Sarà il collega che la invito a contattare a costruire insieme a lei il suo quadro di funzionamento cognitivo (pensieri ed emozioni) e proporre le strategie più adeguate da seguire ai fini del suo benessere.
A disposizione per chiarimenti
un saluto
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.5k visite dal 05/01/2017.
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