Grave problema. Dovrei puntare sul sessuologo o su un'altra figura professionale?
Buongiorno.
Ho sempre sofferto di eiaculazione ritardata di tipo primario. Non so cosa significhi avere un orgasmo assieme ad un'altra persona. O meglio, in passato - sporadicamente - mi è capitato di eiaculare ma con molta difficoltà e solo se io mi masturbavo davanti alla partner.
Quando mi masturbavo in solitaria, avevo un'ottima erezione e riuscivo ad eiaculare in due minuti. Tempi brevi insomma.
Problemi fisici: diciamo zero. Una fimosi non serrata ma oltre a quello tutto più che a posto.
Di recente ho conosciuto una ragazza che mi ha preso più di qualsiasi altra. Ci piacciamo parecchio, andiamo con calma e siamo ben lontani dall'avere un rapporto sessuale. Ma dal punto di vista istintivo la desidero sessualmente e la immagino nelle mie fantasie.
Ironicamente, da quando è cominciata a piacermi, la mia vita sessuale in solitaria è sprofondata ed il mio quadro clinico sicuramente peggiorato: per più di una settimana sono stato anorgasmico...non mi era mai successo...mi sono sentito morto, umiliato da me stesso. A seguito di questo episodio, ho avuto costanti difficoltà ad arrivare a percepire il riflesso eiaculatorio: per eiaculare, mi ci vogliono dieci-quindici-venti minuti a dispetto dei due dei tempi addietro. Come se non bastasse, non riesco più a mantenere una solida erezione e mi capita di perderla di frequente.
Ho già parlato alla ragazza dell'eiaculazione ritardata e sembra essere stata comprensiva e paziente. Però, ovviamente, mi ha consigliato di andare dal sessuologo.
E' di questo che volevo parlare....siamo sicuri che non debba agire su un altro fronte?
Ho letto le possibili cause dell'eiaculazione ritardata, e nel mio caso - ipotizzo - potrebbero essere "solo" l'ansia e l'eccessivo controllo mentale. Controllo mentale...io sono nella parte più ad alto funzionamento dello spettro autistico, Asperger (la psicologa che mi ha fatto la - tardiva - diagnosi ha detto che sono dotato e che non ho bisogno di essere seguito da uno specialista dello spettro ma ho solo bisogno di qualche consiglio). Ho delle costanti manie di controllo. Sono molto rigido con me stesso ed noto che inconsciamente odio perdere il controllo e la razionalità...cose che guarda caso avvengono durante l'eiaculazione. La neuropsichiatra, al contrario della psicologa e a causa della mia eccessiva rigidità, mi ha suggerito un intervento farmacologico ma io ho sostenuto che mi sarei arrangiato da solo.
Effettivamente dopo la diagnosi mi sento capace e conosco i miei punti di forza...è una cosa che mi ha cambiato la vita. Però non vorrei aver rifiutato una terapia farmacologica che - forse - avrebbe potuto guarire questa maledizione denominata eiaculazione ritardata.
A chi mi devo rivolgere? Ad un sessuologo? Oppure dovrei provare la terapia psichiatrica che potrebbe alleviare le mie manie di controllo e potrebbe favorire il mio lato istintivo? La cosa che temo è quella di girare a vuoto, magari dallo specialista errato.
Ho sempre sofferto di eiaculazione ritardata di tipo primario. Non so cosa significhi avere un orgasmo assieme ad un'altra persona. O meglio, in passato - sporadicamente - mi è capitato di eiaculare ma con molta difficoltà e solo se io mi masturbavo davanti alla partner.
Quando mi masturbavo in solitaria, avevo un'ottima erezione e riuscivo ad eiaculare in due minuti. Tempi brevi insomma.
Problemi fisici: diciamo zero. Una fimosi non serrata ma oltre a quello tutto più che a posto.
Di recente ho conosciuto una ragazza che mi ha preso più di qualsiasi altra. Ci piacciamo parecchio, andiamo con calma e siamo ben lontani dall'avere un rapporto sessuale. Ma dal punto di vista istintivo la desidero sessualmente e la immagino nelle mie fantasie.
Ironicamente, da quando è cominciata a piacermi, la mia vita sessuale in solitaria è sprofondata ed il mio quadro clinico sicuramente peggiorato: per più di una settimana sono stato anorgasmico...non mi era mai successo...mi sono sentito morto, umiliato da me stesso. A seguito di questo episodio, ho avuto costanti difficoltà ad arrivare a percepire il riflesso eiaculatorio: per eiaculare, mi ci vogliono dieci-quindici-venti minuti a dispetto dei due dei tempi addietro. Come se non bastasse, non riesco più a mantenere una solida erezione e mi capita di perderla di frequente.
Ho già parlato alla ragazza dell'eiaculazione ritardata e sembra essere stata comprensiva e paziente. Però, ovviamente, mi ha consigliato di andare dal sessuologo.
E' di questo che volevo parlare....siamo sicuri che non debba agire su un altro fronte?
Ho letto le possibili cause dell'eiaculazione ritardata, e nel mio caso - ipotizzo - potrebbero essere "solo" l'ansia e l'eccessivo controllo mentale. Controllo mentale...io sono nella parte più ad alto funzionamento dello spettro autistico, Asperger (la psicologa che mi ha fatto la - tardiva - diagnosi ha detto che sono dotato e che non ho bisogno di essere seguito da uno specialista dello spettro ma ho solo bisogno di qualche consiglio). Ho delle costanti manie di controllo. Sono molto rigido con me stesso ed noto che inconsciamente odio perdere il controllo e la razionalità...cose che guarda caso avvengono durante l'eiaculazione. La neuropsichiatra, al contrario della psicologa e a causa della mia eccessiva rigidità, mi ha suggerito un intervento farmacologico ma io ho sostenuto che mi sarei arrangiato da solo.
Effettivamente dopo la diagnosi mi sento capace e conosco i miei punti di forza...è una cosa che mi ha cambiato la vita. Però non vorrei aver rifiutato una terapia farmacologica che - forse - avrebbe potuto guarire questa maledizione denominata eiaculazione ritardata.
A chi mi devo rivolgere? Ad un sessuologo? Oppure dovrei provare la terapia psichiatrica che potrebbe alleviare le mie manie di controllo e potrebbe favorire il mio lato istintivo? La cosa che temo è quella di girare a vuoto, magari dallo specialista errato.
[#1]
Gentile Utente,
vedo dal suo storico che poco tempo fa ha chiesto un consulto in Andrologia e che le è stato suggerito di rivolgersi di persona ad un medico urologo/andrologo: l'ha poi fatto?
Una visita medica di questo tipo è necessaria per inquadrare la sua problematica ed escludere eventuali cause organiche, al di là di ciò che può essere considerato come frutto del suo quadro clinico psicologico.
Per quanto riguarda la psicologa, si è limitato a rivolgersi a lei per ricevere una diagnosi o ha poi effettuato delle sedute per occuparsi della sua situazione sul piano relazionale?
vedo dal suo storico che poco tempo fa ha chiesto un consulto in Andrologia e che le è stato suggerito di rivolgersi di persona ad un medico urologo/andrologo: l'ha poi fatto?
Una visita medica di questo tipo è necessaria per inquadrare la sua problematica ed escludere eventuali cause organiche, al di là di ciò che può essere considerato come frutto del suo quadro clinico psicologico.
Per quanto riguarda la psicologa, si è limitato a rivolgersi a lei per ricevere una diagnosi o ha poi effettuato delle sedute per occuparsi della sua situazione sul piano relazionale?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Utente,
quando viene impostata una terapia (qui farmacologica), non vedo perché non seguirla: si fida di questo medico? Che cosa significa per Lei "arrangiarsi"? Sperava di poter cambiare da solo?
Anche la questione del cambiamento dopo la diagnosi mi sembra un po' ambiguo: la diagnosi serve per guidare il trattamento che qui mi pare sia stato impostato dal neuropsichiatra.
Lei paventa proprio la perdita di tempo e di girare a vuoto, ma è proprio quello che sta facendo chiedendo consulti qui, anziché seguire le indicazioni del medico!
Si faccia spiegare bene che cosa prevede la terapia, quali vantaggi, ecc... e ne approfitti per sciogliere tutti i dubbi, in modo da poter risolvere le problematiche per le quali era stata impostata. Poi ha senso preoccuparsi del problema sessuale se e quando si verificherà. Per il momento la stessa preoccupazione di non farcela non è a Suo vantaggio... è vero che di solito nei pazienti si riscontra un ipercontrollo, ma bisogna valutare caso per caso per un trattamento personalizzato.
Cordiali saluti,
quando viene impostata una terapia (qui farmacologica), non vedo perché non seguirla: si fida di questo medico? Che cosa significa per Lei "arrangiarsi"? Sperava di poter cambiare da solo?
Anche la questione del cambiamento dopo la diagnosi mi sembra un po' ambiguo: la diagnosi serve per guidare il trattamento che qui mi pare sia stato impostato dal neuropsichiatra.
Lei paventa proprio la perdita di tempo e di girare a vuoto, ma è proprio quello che sta facendo chiedendo consulti qui, anziché seguire le indicazioni del medico!
Si faccia spiegare bene che cosa prevede la terapia, quali vantaggi, ecc... e ne approfitti per sciogliere tutti i dubbi, in modo da poter risolvere le problematiche per le quali era stata impostata. Poi ha senso preoccuparsi del problema sessuale se e quando si verificherà. Per il momento la stessa preoccupazione di non farcela non è a Suo vantaggio... è vero che di solito nei pazienti si riscontra un ipercontrollo, ma bisogna valutare caso per caso per un trattamento personalizzato.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentile dott.sa Massaro,
Sarò franco, non mi sono ancora rivolto all'andrologo. Dentro di me ho sentito che questa problematica può riguardare diversi campi specialistici, e temevo che l'andrologo mi avrebbe mandato da qualcun altro perché - per lui - magari sarebbe stato tutto apposto..almeno dal punto di vista fisico.
Passiamo alla psicologa... Diciamo che mi sono rivolto a lei (specialista nello spettro autistico) solo per indagare su un possibile autismo. Mi sentivo scollegato rispetto agli altri e volevo vederci chiaro.
La psicologa mi ha seguito solo per la diagnosi e non ha ritenuto opportuno un intervento psicologico da parte sua in quanto, pur avendo avuto problemi in passato (da piccolo ero seguito in quella struttura ma non si conosceva l'autismo lieve), tutto sommato me la cavo ed avrei solo bisogno di qualche consiglio ma non di una terapia da parte di una specialista in DSA.
Gentile dott.sa Pileci,
Avevo rifiutato l'intervento farmacologico in quanto temevo che esso avrebbe modificato completamente la mia personalità anzichè SMUSSARE i tratti negativi che porta con sè l'Asperger.
Parlavo di "arrangiarmi" in quanto non mi viene naturale chiedere aiuto alle persone e credevo di poter migliorare da solo. La neuropsichiatra mi ha detto che è la risposta che si aspettava, ma allo stesso tempo mi ha detto di pensarci su e, in caso, di ricontattarla nei prossimi mesi per acconsentire alla terapia che migliorerebbe certamente la mia qualità della vita.
Parlavo di cambiamento in seguito alla diagnosi in quanto essa tramite dei test come il WEISS mi ha permesso di conoscere me stesso, il mio potenziale ed i miei punti di debolezza.
Dunque, a livello inconscio, è stata un grande sollievo ed ha migliorato nettamente la mia qualità della vita, in quanto prima non credevo in me ed avevo una autostima piuttosto bassa.
Lei ha ragione, sto perdendo tempo ed avrei dovuto seguire la terapia. Sento di aver sbagliato ma la dott.sa, per grazia, mi ha lasciato la sua disponibilità e non ha pensato di fregarsene.
Dunque il suo consiglio è
-farmi spiegare meglio in cosa consiste la terapia, seguire la terapia, vedere come va
-nel caso in cui continuino i problemi di eiaculazione ritardata con la nuova partner, valutare un altro tipo di intervento
Ho colto il messaggio nella sua pienezza o sono in fallo?
Sarò franco, non mi sono ancora rivolto all'andrologo. Dentro di me ho sentito che questa problematica può riguardare diversi campi specialistici, e temevo che l'andrologo mi avrebbe mandato da qualcun altro perché - per lui - magari sarebbe stato tutto apposto..almeno dal punto di vista fisico.
Passiamo alla psicologa... Diciamo che mi sono rivolto a lei (specialista nello spettro autistico) solo per indagare su un possibile autismo. Mi sentivo scollegato rispetto agli altri e volevo vederci chiaro.
La psicologa mi ha seguito solo per la diagnosi e non ha ritenuto opportuno un intervento psicologico da parte sua in quanto, pur avendo avuto problemi in passato (da piccolo ero seguito in quella struttura ma non si conosceva l'autismo lieve), tutto sommato me la cavo ed avrei solo bisogno di qualche consiglio ma non di una terapia da parte di una specialista in DSA.
Gentile dott.sa Pileci,
Avevo rifiutato l'intervento farmacologico in quanto temevo che esso avrebbe modificato completamente la mia personalità anzichè SMUSSARE i tratti negativi che porta con sè l'Asperger.
Parlavo di "arrangiarmi" in quanto non mi viene naturale chiedere aiuto alle persone e credevo di poter migliorare da solo. La neuropsichiatra mi ha detto che è la risposta che si aspettava, ma allo stesso tempo mi ha detto di pensarci su e, in caso, di ricontattarla nei prossimi mesi per acconsentire alla terapia che migliorerebbe certamente la mia qualità della vita.
Parlavo di cambiamento in seguito alla diagnosi in quanto essa tramite dei test come il WEISS mi ha permesso di conoscere me stesso, il mio potenziale ed i miei punti di debolezza.
Dunque, a livello inconscio, è stata un grande sollievo ed ha migliorato nettamente la mia qualità della vita, in quanto prima non credevo in me ed avevo una autostima piuttosto bassa.
Lei ha ragione, sto perdendo tempo ed avrei dovuto seguire la terapia. Sento di aver sbagliato ma la dott.sa, per grazia, mi ha lasciato la sua disponibilità e non ha pensato di fregarsene.
Dunque il suo consiglio è
-farmi spiegare meglio in cosa consiste la terapia, seguire la terapia, vedere come va
-nel caso in cui continuino i problemi di eiaculazione ritardata con la nuova partner, valutare un altro tipo di intervento
Ho colto il messaggio nella sua pienezza o sono in fallo?
[#5]
La visita andrologica rimane sempre il primo passo, non è opzionale.
In attesa la invito questo materiale da poter consultare, l'aiuterà a decidere
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
https://www.valeriarandone.it/eiaculazione-ritardata-cause-cure/
In attesa la invito questo materiale da poter consultare, l'aiuterà a decidere
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
https://www.valeriarandone.it/eiaculazione-ritardata-cause-cure/
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Il ricorso all'andrologo non esclude nulla dal punto di vista psichiatrico e quindi può tranquillamente rivolgersi a questo tipo di specialista e nel frattempo decidere di seguire o meno il suggerimento della neuropsichiatra.
Quello che non mi sembra secondario è piuttosto il fatto che la neuropsichiatra non può sostituire la valutazione andrologica e quindi le consiglierei in ogni caso di sentire anche questo parere.
Vista la natura delle sue difficoltà le suggerisco anche di non scartare la possibilità di farsi seguire dalla psicologa per quanto riguarda la sua vita di relazione, perché potrebbe darle un grande aiuto.
Quello che non mi sembra secondario è piuttosto il fatto che la neuropsichiatra non può sostituire la valutazione andrologica e quindi le consiglierei in ogni caso di sentire anche questo parere.
Vista la natura delle sue difficoltà le suggerisco anche di non scartare la possibilità di farsi seguire dalla psicologa per quanto riguarda la sua vita di relazione, perché potrebbe darle un grande aiuto.
[#7]
>>> ho solo bisogno di qualche consiglio
>>>
Beh, se vogliamo definire così una terapia, allora potremmo concordare con la collega e dire che le serve solo "qualche consiglio".
Mi riferisco al suo bisogno di controllo perché, da un punto di vista psicologico, potrebbe avere a che fare proprio con la difficoltà a perderlo durante l'orgasmo, come anche lei ha intuito.
Solo che capire non equivale automaticamente a risolvere. In particolare, il bisogno di controllo porta di solito con sé anche il forte bisogno di capire che però, invece di risolvere, può aggravare il problema.
Perciò prima escluda cause mediche facendo le visite opportune e poi si rivolga a uno psicologo psicoterapeuta per verificare anche l'ipotesi probabile, ovvero la necessità di imparare a gestire meglio il suo bisogno di controllo. In altre parole, a mollarlo quando serve.
>>>
Beh, se vogliamo definire così una terapia, allora potremmo concordare con la collega e dire che le serve solo "qualche consiglio".
Mi riferisco al suo bisogno di controllo perché, da un punto di vista psicologico, potrebbe avere a che fare proprio con la difficoltà a perderlo durante l'orgasmo, come anche lei ha intuito.
Solo che capire non equivale automaticamente a risolvere. In particolare, il bisogno di controllo porta di solito con sé anche il forte bisogno di capire che però, invece di risolvere, può aggravare il problema.
Perciò prima escluda cause mediche facendo le visite opportune e poi si rivolga a uno psicologo psicoterapeuta per verificare anche l'ipotesi probabile, ovvero la necessità di imparare a gestire meglio il suo bisogno di controllo. In altre parole, a mollarlo quando serve.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#8]
Utente
Gentili dottori, vi ringrazio per le risposte.
La buona notizia è che, nel frattempo, mi sono deciso e mi sono già messo in moto per valutare una visita dall'andrologo, professionista che - come mi avete fatto capire - dovrebbe essere il primo a valutare questo genere di disfunzione.
Purtroppo NON ho ancora fissato l'appuntamento perché non so ancora con certezza quali saranno i miei turni lavorativi al rientro dalle vacanze. Ma ho già richiesto spiegazioni e spero vivamente di riuscire a prenotare per domani. Perché è ora di muoversi e ringrazio chi mi ha sollecitato a muovermi anziché perdere ulteriore tempo.
Per ora darò priorità a questa figura medica.
Sentirò cosa avrà da dirmi e, nell'eventualità, valuterò per la consultazione di altri tipi di professionisti.
Volevo chiedere un ultimo consiglio....
Come posso pormi durante la visita andrologica?
E' meglio lasciare che sia l'andrologo a fare domande specifiche? O dovrei dire qualcosa?
In un certo senso vorrei tanto parlare di ciò che sospetto mi abbia portato a sviluppare l'eiaculazione ritardata (forte desiderio di controllo, probabilmente imputabile all'Asperger), ma penso che
1) Lui è un andrologo e solo un andrologo: non vorrei creare confusione in quanto lui non è lo specialista con cui parlare degli aspetti psicologici che mi caratterizzano
2) Le mie sono le ipotesi di un paziente, non vorrei finire per fare "il medico che va dal medico"
La buona notizia è che, nel frattempo, mi sono deciso e mi sono già messo in moto per valutare una visita dall'andrologo, professionista che - come mi avete fatto capire - dovrebbe essere il primo a valutare questo genere di disfunzione.
Purtroppo NON ho ancora fissato l'appuntamento perché non so ancora con certezza quali saranno i miei turni lavorativi al rientro dalle vacanze. Ma ho già richiesto spiegazioni e spero vivamente di riuscire a prenotare per domani. Perché è ora di muoversi e ringrazio chi mi ha sollecitato a muovermi anziché perdere ulteriore tempo.
Per ora darò priorità a questa figura medica.
Sentirò cosa avrà da dirmi e, nell'eventualità, valuterò per la consultazione di altri tipi di professionisti.
Volevo chiedere un ultimo consiglio....
Come posso pormi durante la visita andrologica?
E' meglio lasciare che sia l'andrologo a fare domande specifiche? O dovrei dire qualcosa?
In un certo senso vorrei tanto parlare di ciò che sospetto mi abbia portato a sviluppare l'eiaculazione ritardata (forte desiderio di controllo, probabilmente imputabile all'Asperger), ma penso che
1) Lui è un andrologo e solo un andrologo: non vorrei creare confusione in quanto lui non è lo specialista con cui parlare degli aspetti psicologici che mi caratterizzano
2) Le mie sono le ipotesi di un paziente, non vorrei finire per fare "il medico che va dal medico"
[#9]
>>> non vorrei finire per fare "il medico che va dal medico"
>>>
Non si preoccupi, tanto anche se volesse non potrebbe.
Lasci che sia il curante a farle le domande che gli sembreranno opportune.
Gli aspetti psicologici potrà menzionarli alla fine, quando l'andrologo avrà fatto la sua parte.
>>>
Non si preoccupi, tanto anche se volesse non potrebbe.
Lasci che sia il curante a farle le domande che gli sembreranno opportune.
Gli aspetti psicologici potrà menzionarli alla fine, quando l'andrologo avrà fatto la sua parte.
[#11]
Utente
Gentili dottori, sono entrato in possesso dei turni lavorativi che dovrò effettuare.
E' da ieri che tento di fissare un appuntamento ma è saltata fuori solo una grande confusione.
Ieri il CUP della mia ULSS ha detto che qui non c'erano andrologi in libera professione (solo urologi) e mi è stato consigliato di rivolgermi alla ULSS vicina.
Ho telefonato alla ULSS vicina e la centralinista impaziente mi ha detto che per prenotare serviva un documento che non sapevo nemmeno dove pescare (tessera sanitaria CARTACEA: io - quelle poche volte che è servita perché comunque nella mia vita non ho esperienza dentro gli ospedali - ho sempre usato quella blu col chip). Dunque niente prenotazione da loro.
Oggi ho provato a ricontattare la mia ULSS chiedendo se per caso vi fossero urologi che tra le altre cose fossero ANCHE specializzati in andrologia (su internet ho letto che vi è differenza tra le due figure, ma che molti urologi hanno comunque una specialistica in andrologia)..
Mi è stato dato il nome di un dottore, ho chiesto ulteriore conferma che ne sapesse qualcosa di andrologia, dunque ho fissato un appuntamento per il giorno 16.
Ho controllato su internet circa questo dottore e c'è scritto solo urologo. Non vedo diciture su possibili specializzazioni in andrologia.
Cosa devo fare? Devo ricontattare il centralino per richiedere spiegazioni? L'urologo può andar bene lo stesso?
Mi sento perso, non credevo che fosse così complicato fare una visita da qualcuno che ne sa di andrologia......
Vi ringrazio in anticipo
E' da ieri che tento di fissare un appuntamento ma è saltata fuori solo una grande confusione.
Ieri il CUP della mia ULSS ha detto che qui non c'erano andrologi in libera professione (solo urologi) e mi è stato consigliato di rivolgermi alla ULSS vicina.
Ho telefonato alla ULSS vicina e la centralinista impaziente mi ha detto che per prenotare serviva un documento che non sapevo nemmeno dove pescare (tessera sanitaria CARTACEA: io - quelle poche volte che è servita perché comunque nella mia vita non ho esperienza dentro gli ospedali - ho sempre usato quella blu col chip). Dunque niente prenotazione da loro.
Oggi ho provato a ricontattare la mia ULSS chiedendo se per caso vi fossero urologi che tra le altre cose fossero ANCHE specializzati in andrologia (su internet ho letto che vi è differenza tra le due figure, ma che molti urologi hanno comunque una specialistica in andrologia)..
Mi è stato dato il nome di un dottore, ho chiesto ulteriore conferma che ne sapesse qualcosa di andrologia, dunque ho fissato un appuntamento per il giorno 16.
Ho controllato su internet circa questo dottore e c'è scritto solo urologo. Non vedo diciture su possibili specializzazioni in andrologia.
Cosa devo fare? Devo ricontattare il centralino per richiedere spiegazioni? L'urologo può andar bene lo stesso?
Mi sento perso, non credevo che fosse così complicato fare una visita da qualcuno che ne sa di andrologia......
Vi ringrazio in anticipo
[#13]
La specializzazione in Andrologia non è a sè stante (la formazione non avviene con lo stesso percorso post-universitario delle altre Specialità, ma con corsi di perfezionamento o master) perciò se ufficialmente la specializzazione in Andrologia non esiste al CUP possono indicarle non andrologi, ma urologi che abbiano effettuato "informalmente" un percorso di formazione in Andrologia.
Penso quindi che il medico con il quale ha appuntamento possa andare bene, come detto dalla d.ssa Randone.
Nel caso in cui invece non fosse sufficientemente preparato in materia potrà farsi indicare dal medico stesso il nominativo di suoi colleghi formati in Andrologia.
Al momento comunque non sa ancora come andrà, quindi non si preoccupi.
Penso quindi che il medico con il quale ha appuntamento possa andare bene, come detto dalla d.ssa Randone.
Nel caso in cui invece non fosse sufficientemente preparato in materia potrà farsi indicare dal medico stesso il nominativo di suoi colleghi formati in Andrologia.
Al momento comunque non sa ancora come andrà, quindi non si preoccupi.
[#16]
Utente
Gentili dottori/dottoresse,
Sono stato dall'urologo e per fortuna ne sapeva anche di andrologia.
Per quanto concerne il problema che ho esposto in questa sede (eiaculazione ritardata), mi ha rassicurato che non si tratta di una patologia. E' da considerarsi solo un blocco psicologico (può centrare la rigidità con sè stessi, cosa che guarda caso contraddistingue la mia personalità) ed in quanto tale dovrebbe risolversi da solo col tempo e con l'aumentare della confidenza che avrò con la partner.
Ad ogni modo, mi ha detto di vivere serenamente la mia sessualità basandomi sulle sensazioni erotiche, senza impuntarmi sull'obbiettivo di eiaculare e senza preoccuparmi di deludere la mia partner.
A mia sorpresa, ha trovato una prostata molto infiammata e la cura farmacologica che mi ha prescritto dovrebbe (oltre a sfiammare la prostata stessa):
- Eliminare un fattore che incide negativamente sulla mia psiche, ovverosia una produzione eccessiva di liquido prespermatico (mi capita anche quando ho un semplice contatto con la ragazza che mi piace, senza essere eccitato...mi si forma una macchia sui pantaloni!!!)
- A quanto ho capito, una buona salute della prostata potrebbe anche incidere contro l'eiaculazione ritardata. Mi parlava che una prostata non sana può addirittura causare anorgasmia, non so se ho capito male.
Questo è tutto per quanto concerne gli argomenti che in qualche modo possono incidere sulla mia psicologia.
Poi devo fare un piccolo intervento in quanto ho il frenulo corto, ma non ha nulla a che vedere col malessere psicologico di cui discutevamo.
Vi ringrazio di cuore per il supporto, ora che ho fatto la visita mi sento tranquillo ed in pace con me stesso!
Sono stato dall'urologo e per fortuna ne sapeva anche di andrologia.
Per quanto concerne il problema che ho esposto in questa sede (eiaculazione ritardata), mi ha rassicurato che non si tratta di una patologia. E' da considerarsi solo un blocco psicologico (può centrare la rigidità con sè stessi, cosa che guarda caso contraddistingue la mia personalità) ed in quanto tale dovrebbe risolversi da solo col tempo e con l'aumentare della confidenza che avrò con la partner.
Ad ogni modo, mi ha detto di vivere serenamente la mia sessualità basandomi sulle sensazioni erotiche, senza impuntarmi sull'obbiettivo di eiaculare e senza preoccuparmi di deludere la mia partner.
A mia sorpresa, ha trovato una prostata molto infiammata e la cura farmacologica che mi ha prescritto dovrebbe (oltre a sfiammare la prostata stessa):
- Eliminare un fattore che incide negativamente sulla mia psiche, ovverosia una produzione eccessiva di liquido prespermatico (mi capita anche quando ho un semplice contatto con la ragazza che mi piace, senza essere eccitato...mi si forma una macchia sui pantaloni!!!)
- A quanto ho capito, una buona salute della prostata potrebbe anche incidere contro l'eiaculazione ritardata. Mi parlava che una prostata non sana può addirittura causare anorgasmia, non so se ho capito male.
Questo è tutto per quanto concerne gli argomenti che in qualche modo possono incidere sulla mia psicologia.
Poi devo fare un piccolo intervento in quanto ho il frenulo corto, ma non ha nulla a che vedere col malessere psicologico di cui discutevamo.
Vi ringrazio di cuore per il supporto, ora che ho fatto la visita mi sento tranquillo ed in pace con me stesso!
[#22]
"mi ha rassicurato che non si tratta di una patologia. E' da considerarsi solo un blocco psicologico (può centrare la rigidità con sè stessi, cosa che guarda caso contraddistingue la mia personalità) ed in quanto tale dovrebbe risolversi da solo col tempo e con l'aumentare della confidenza che avrò con la partner."
Non sono d'accordo con il minimizzare la sua problematica, ne mi sembra utile aspettare che passi, solitamente non avviene, ma si aggrava.
"Solo" un blocco psicologico?
Curi la prostata, ma curi anche "altro" in altro modo.
Non sono d'accordo con il minimizzare la sua problematica, ne mi sembra utile aspettare che passi, solitamente non avviene, ma si aggrava.
"Solo" un blocco psicologico?
Curi la prostata, ma curi anche "altro" in altro modo.
[#23]
Utente
Gentile Dott.sa Massaro, la ringrazio per la risposta. Sì sono determinato a portare avanti la cura fino al termine, ma con l'occasione dell'intervento voglio per l'appunto approfittare di porre ulteriori quesiti al medico (esempio...Come faccio a sapere che la mia prostata sta reagendo in maniera positiva o è realmente guarita?)
Gentile dott.sa Randone, effettivamente ora che ci penso lui ha detto una cosa un po' contraddittoria. Di non preoccuparmi, MA l'eiaculazione ritardata è una conseguenza negativa della mia psiche.
Ho sempre apprezzato la mia rigidità con me stesso. Adesso che emerge l'impossibilità di eiaculare dinnanzi ad una potenziale partner emerge in me un desiderio di intraprendere un cambiamento. Un cambiamento altruistico, in quanto vedere il proprio partner eiaculare deve essere una delle cose più belle durante l'unione sessuale. Immagino...immagino qualcosa che non posso comprendere.
Spero che il modo di porsi dell'andrologo fosse finalizzato a rilassarmi, a non esser ossessionato dal fatto di dover eiaculare per forza, a farmi sentire i piaceri dell'erotismo e non una triste lista di obiettivi da raggiungere.
Ci ho riflettuto meglio e continuerò a rifletterci. Ad ogni modo, ritengo che vivrò il mio problema con più serenità ma che dovrò intraprendere un cambiamento nel mio modo di essere, o con un percorso psicologico, o psichiatrico, o entrambi.
Gentile dott.sa Randone, effettivamente ora che ci penso lui ha detto una cosa un po' contraddittoria. Di non preoccuparmi, MA l'eiaculazione ritardata è una conseguenza negativa della mia psiche.
Ho sempre apprezzato la mia rigidità con me stesso. Adesso che emerge l'impossibilità di eiaculare dinnanzi ad una potenziale partner emerge in me un desiderio di intraprendere un cambiamento. Un cambiamento altruistico, in quanto vedere il proprio partner eiaculare deve essere una delle cose più belle durante l'unione sessuale. Immagino...immagino qualcosa che non posso comprendere.
Spero che il modo di porsi dell'andrologo fosse finalizzato a rilassarmi, a non esser ossessionato dal fatto di dover eiaculare per forza, a farmi sentire i piaceri dell'erotismo e non una triste lista di obiettivi da raggiungere.
Ci ho riflettuto meglio e continuerò a rifletterci. Ad ogni modo, ritengo che vivrò il mio problema con più serenità ma che dovrò intraprendere un cambiamento nel mio modo di essere, o con un percorso psicologico, o psichiatrico, o entrambi.
[#24]
Legga questo sul significato simbolico del liquido seminale, e sull'importanza dell'eiaculato nella sessualità di coppia
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2608-liquido-seminale-quale-significato-assume-per-l-uomo-e-per-la-donna.html
Auguri per tutto.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2608-liquido-seminale-quale-significato-assume-per-l-uomo-e-per-la-donna.html
Auguri per tutto.
Questo consulto ha ricevuto 24 risposte e 3.7k visite dal 02/01/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Eiaculazione precoce
L'eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale che colpisce circa il 20-40% degli uomini. Scopriamo le cause organiche e psicologiche e i possibili rimedi.