Un bambino che è stato cercato, più per le pressioni esterne e la paura di pentirmi un giorno di

Ho 31 anni e sono incinta del mio primo figlio.
Un bambino che è stato cercato, più per le pressioni esterne e la paura di pentirmi un giorno di non avere avuto figli, che per vero desiderio. Non ho mai avuto la vocazione materna o forse non mi sentivo ancora pronta ma questa società se non hai figli ti compatisce.
Ho sempre fatto una vita sottomessa al volere dei miei genitori e per me il matrimonio era occasione di libertà più che di procreazione, poter uscire con gli amici senza preoccuparmi dell' orario e poter finalmente andare in vacanza con mio marito, cosa prima vietata.
ora però temo di non riuscire ad essere una buona madre, di essere inadeguata in questo ruolo, ho paura che mi pesi dover occuparmi tutto il giorno di un bambino e non avere più spazi per me.
soprattutto ho paura di non riuscire a fare tutto, andare a lavorare, occuparmi del bimbo e della casa, mio marito non mi aiuta nemmeno adesso che abbiamo solo un gatto, figuriamoci dopo.
so che non sono belle sensazioni e non vorrei provarle perché i bambini non chiedono di venire al mondo e meritano tutto l'amore possibile. Forse sono solo egoista e immatura ma ho una forte paura di non farcela, piango spesso durante il giorno e di notte, dormo poco e male e sono spesso di cattivo umore. Non so cosa fare...
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(...)ma questa società se non hai figli ti compatisce.(...)
è sicura che lo ha davvero cercato o semplicemente lo ha vissuto come una sorta di "dovere" sociale?
detto questo visti i conflitti e i timori che sono sorti forse è tempo che lei venga seguita in questo percorso da uno psicoterapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
mi capita sempre più spesso di incontrare nel mio studio sue coetanee che la pensano come Lei e vivono malissimo il momento in cui il compagno "pretende" un figlio da loro. Alcune scelgono una strada, altre un'altra, ma tutte con tanta sofferenza.

Ritengo fondamentale, come già suggerito dal collega, che si faccia accompagnare in questo difficile momento, in cui si sente fragile, vulnerabile e, forse, un po' confusa.
Non solo per il bimbo che porta in grembo, ma anche per se stessa è importante che ora non resti sola: per fortuna la gravidanza dura tanto tempo, il tempo necessario perchè il bambino prenda forma non solo nel nostro ventre, ma anche nella nostra mente.
Non si spaventi, ma cerchi l'aiuto opportuno per non "sprecare" questa occasione di crescita personale. Nella sua città può trovare professionisti molto preparati sia privatamente, sia rivolgendosi al Consultorio dell'Asl.

Auguri per questo nuovo anno della sua vita che è appena iniziato.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Non è che non mi piacciono i bambini.
Sono una brava zia, mi piace passare del tempo con mio nipote, lo riempio di affetto, attenzioni e regali.
ma averne uno mio 24 ore su 24 è un' altra cosa...
sono anche un' insegnante di scuola primaria e mi occupo con amore e tanta energia di bambini disabili.
Forse è proprio il fatto di rendermi conto di quanta energia serve per crescere un bambino che mi fa paura, temo di non avere l'energia necessaria perché sono una persona di indole tranquilla, non mi piace alzare la voce ed impormi, cosa a volte necessaria con i bambini.
Spero tanto di sbagliarmi...tutti si aspettavano che io avessi figli subito appena sposata perche in fondo con i bambini degli altri sono brava, gentile e buoha e loro mi adorano.
Perché allora non mi sento pronta ad averne uno mio?
Forse mi fa paura la responsabilità, il fatto di avere una creatura inerme che dipende in tutto e per tutto da me.
temo di non accorgermi se mangia abbastanza, se sta male e cose di questo tipo. Non mi perdonerei mai se gli dovesse capitare qualcosa a causa della mia sbadataggine.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Il Complesso tema della maternità non si puó spiegare con la ragione, ma analizzando ben altre variabili: inconsce, intra psichiche e familiari.

Come è stata figlia..
Che madre ha avuto..
È stata amata a sufficienza..
Che aspettative ha..
Cosa la spaventa...
Cosa la entusiasma..
Come si vede..
Cosa prova davvero,,
Le dinamiche della sua coppia...
Che progetti ha come donna, e non solo come mamma...
Il divario, postumo, tra bambino immaginato e reale..
Le fatiche da allattamento..,.
Il dooo parto..

Ecc...

Il mondo inconscio, in questo caso, quando si tratta di maternità è veramente molto determinante

Le allego delle letture

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2019-calo-del-desiderio-sessuale-e-nascita-del-primo-figlio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4262-mamme-o-carriera-o-mamme-in-carriera.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/444-essere-madri-stili-e-copioni-di-maternita.html-

Ed uno speciale


http://www.valeriarandone.it/interviste/234-mia-farmacia-marzo-2013/

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598


Gentile utente,

nonostante quanto si dica, il cosiddetto "istinto materno" non è ... così istintivo per noi umane.

Per alcune donna l'attaccamento verso il proprio bambino va maturando un po' alla volta durante i 9 mesi di gravidanza e sviluppandosi nel periodo che seguirà.

Perchè?

Perchè la maternità non è solo un "mandato" biologico (continuare la specie), ma interferisce con molti altri elementi "culturali",
della cultura/società in cui oggi viviamo, nella quale la donna vive.
il principale è che molte donne sentono il bisogno, l'esigenza, di realizzarsi innanzitutto come persone; e la maternità sembra un ostacolo, una rinuncia a sè.
>>.. paura che mi pesi dover occuparmi tutto il giorno di un bambino e non avere più spazi per me.
soprattutto ho paura di non riuscire a fare tutto, ...<<

E in realtà nei primi giorni e settimane dopo il parto, la madre è totalmente assorbita dai "bisogni primari" del figlio, primari in quanto fondamentali per la sua stessa sopravvivenza fisica.

In questa fase (dall'inizio gravidanda al termine del 1° anno) è essenziale - a mio giudizio e per mia costante esperienza clinica - che la donna sia seguita da una psicologa psicoterapeuta, in un lavoro di adattamento alla nuova situazione, di preparazione al parto, di prefigurazione al post-parto, di sostegno della coppia. Senza per questo considerarsi un .. caso clinico.






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Ringrazio di cuore tutti gli specialisti che mi hanno risposto perché , se non altro, non mi sento più così strana e in colpa per provare questi sentimenti in quanto ho capito che anche altre donne hanno le mie stesse paure. Spero che con il tempo le mie paure diminuiScano e che l'amore per il mio bambino mi renda meno insicura
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

Lei scrive:
<<Spero che con il tempo le mie paure diminuiscano<<

ma il tempo da solo non sempre rappresenta una medicina.

Si dia un ... tempo: se tra qualche settimana la situazione sarà immutata, si faccia aiutare,
non attenda che il tempo trascorra inutilmente, che il corpo inizi visibilmente a cambiare, che il bambino muovendosi dentro di Lei richieda la Sua attenzione positiva a accettante.