Depressione, sindrome da nido vuoto?

Buonasera Dottori,

Sono a chiedervi un consulto riguardo alla situazione che sta coinvolgendo mio Padre: uomo di 64 anni, vedovo da 14 anni. Da Febbraio 2016, momento in cui io ho lasciato casa per convivere con la mia ragazza, è iniziato un periodo di forte tristezza, che ora, forse dovuta alle feste che amplificano il senso di solitudine, sta velocemente (almeno a mio avviso) peggiorando. Fino a poche settimane fa non avevamo mai affrontato il discorso, ma in questi giorni, dopo una mia forte insistenza a rigurdo, mi ha confessato che sta passando un periodo difficile e che non è facile come pensava, vivere nella solitudine, seppur questa parzialmente ingiustificata, visto che abito a 500m da casa e conoscendo la situazione, passo a fargli visita praticamente tutti i giorni. In questo periodo ha mostrato un cambiamento, in senso nervoso, dei comportamenti; tende a dimenticare le cose e a volte a dire cose non molto sensate, come se fosse immerso nei suoi pensieri. L'altro giorno mi ha anche mostrato come una sorta di riaffioramento della mancanza di mia madre, che forse, dovuta alla mia giovane età quando è venuta a mancare, ha sempre dovuto "mascherare" per poter vestire i panni del papà forte, ma anche della mamma che mancava. Ad ora mi sento un po' impotente, in quanto capisco la difficoltà nel superare ceri momenti, ma non mi sento in colpa di aver lasciato casa. Non penso sia giusto. E non lo pensa certamente nemmeno lui. Come posso fare? Ho valutato la possibilità di fargli intraprendere un percorso con uno psicologo che forse potrebbe aiutarlo a parlare di qualche situazione che non riesce a far venire a galla e magari lo alleggerirebbe da molti dubbi e pensieri. Alternative? È il caso, altrimenti, di vedere se si abitua alla situazione? Vi ringrazio per il tempo dedicatomi. Buon lavoro.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"nervoso, dei comportamenti; tende a dimenticare le cose e a volte a dire cose non molto sensate, come se fosse immerso nei suoi pensieri."

Gentile Utente,
Prima di fare diagnosi come quella della sindrome del nido vuoto che fa presagire una sintomatologia depressiva, le suggerirei di valutare una possibile visita neurologica per escludere che ci sia una causa organica al suo peggioramento.

Le feste poi, si sa, peggiorano gli Stati d'animo ed amplificano le mancanze importanti.

Ci aggiorni, se crede.

Buon anno anche a Lei

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

certamente il senso di colpa non ha nessuna ragione d'essere in circostanze come questa: Lei sta costruendo la Sua vita ed è giusto che sia così.

Parallelamente, il papà ha bisogno di ri-costruire la propria, nel senso che la Sua uscita di casa rappresenta comunque un cambiamento e quindi uno stress per tutti.

Mi pare di capire che il papà, anche a causa dell'assenza della mamma, ha sempre dovuto ricoprire un ruolo impegnativo all'interno della famiglia. Non sappiamo come né in quale misura il papà ha gestito i propri bisogni ma mi pare una buona idea suggerire al papà di occuparsi anche di se stesso. Una consulenza psicologica potrebbe essere opportuna.

Posso chiedere se il papà ha relazioni e com'è la sua vita sociale?
Lei è l'unico figlio?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Buongiorno e grazie per le risposte,

@Dott.ssa Randone, forse ho esagerato con la mia frase, con "dimentica le cose" intendo che a volte mi fa delle domande e dopo 5 minuti me la ripete uguale, accorgendosi poi di avermelo già chiesto. È un atteggiamento che un po' ha sempre avuto, ma ad oggi sembra amplificato. Diciamo che nel quotidiano non dimentica di fare cose che gli vengono chieste o robe simile. Visite neurologiche ne ha già fatte in passato per dei giramenti di testa e gli fu diagnosticato un tumore "di probabile entità benigna" nel ventricolo destro, che però è sotto osservazione ormai da quasi 4 anni e non ha mai avuto alterazioni e dunque si è deciso di tenerlo sott'occhio, anzi il chirurgo vide una leggera diminuzione di dimensioni. Spero non si sia modificata la situazione tutta d'un tratto, anche perché non accusa più giramenti di testa o altri sintomi indicatogli dal chirurgo.

@Dott.ssa Pileci, rispondo alle sue domande: si io sono figlio unico e mio papà, socialmente non ha molto da fare. Ha una compagna che vede poco, in quanto lei lavora e lui occupa le giornate in maniera molto ripetitiva, fa più o meno sempre le stesse cose. Esce tutti i giorni e si gira il centro. Il problema è, secondo me, se posso azzardare a dirlo, che questa monotonia lo porta ad annoiarsi e a pensare solo a cose negative. Come se non bastasse, dopo 27 anni senza alcun problema nella casa in cui vive, proprio quest'anno, che non sono più li, sono anche entrati i ladri in casa. Non so se ha un nesso questa cosa, ma forse, vedendo la situazione, può contribuire a non stare "sereni".

Vi ringrazio di cuore per il vostro aiuto.
Buon lavoro
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

confermo che potrebbe essere molto utile una consulenza psicologica per Suo papà; forse si tratta di una problematica di natura ansiosa, ma effettivamente bisogna capire se e quanto per il papà è pesante la routine e il fatto di essere un po' isolato.

Cordiali saluti,
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Utente
Utente
La ringrazio, proverò a questo punto a convincerlo in questo senso.

Saluti e buon anno
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Saluti anche a Lei e tanti auguri!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lo inviti a farsi aiutare, se lo segue già un neurologo per le problematiche di cui soffre, è molto probabile che lavori in team con uno psicologo.

Auguri per tutto.
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Utente
Utente
La ringrazio Dott.ssa Randone. Tanti auguri.