Mio figlio vorrebbe fare medicina?
Mio figlio ha 17 anni, frequenta il 4° anno di Liceo e vorrebbe andare all'università per studiare medicina. C'è un problema: tutti credono che non è per lui ( i suoi compagni di classe) perché non è bravissimo a scuola; o meglio non è bravo in matematica ( ogni anno debito scolastico ) e se la cava in fisica, mentre chimica è una materia che inizierà a studiare quest'anno. Biologia è la materia dove va meglio perché la ama. Ora, il pensiero che i suoi compagni e anche alcuni prof ridano quando sentono che il suo sogno è fare il medico, lo fa rimanere male e lo fa dubitare della sua futura scelta. Io sa perfettamente che la facoltà di medicina è molto molto difficile, poi in famiglia: mia moglie è una casalinga, io muratore disoccupato quindi non è una passione che gli è stata tramandata da noi. Secondo voi? Questa è una passione che ha fin da bambino, quando viene un medico a casa o quando lui va da loro, non perde nemmeno una parola di quello che dicono, ascolta ogni dettaglio, fa domande, tutto. Ha questa passione immensa. Dice che vuole curare la gente, vuole far star bene le persone. Ma poi a scuola i suoi compagni dicono che è troppo difficile per lui. Anche i prof. Io ho parlato ovviamente con loro e mi hanno detto che l'hanno fatto per lui, per convincerlo a cambiare idea. Consigli?
[#1]
Gentile Utente,
di solito ci sono incontri di orientamento sia alle scuole superiori sia nelle varie facoltà che permettono ai ragazzi di porgere tutte le domande del caso per capire a che cosa andranno incontro.
Personalmente li ritengo molto utili, perché incontrare un professionista che dica ai ragazzi come è strutturata la facoltà, quali sono le prospettive future, quali sono gli ostacoli maggiori, ecc... permette di fare un esame di realtà che altrimenti faremmo fatica a fare.
Bello il sogno che Suo figlio ha sin da quando era bambino, ma credo che più che i compagni di classe, Suo figlio dovrebbe semmai partecipare ad incontri di orientamento o agli open day in facoltà.
E' anche vero che un sogno lo si realizza facendo dei passi, uno dopo l'altro, con metodo e rigore.
Alle superiori si studiano molte materie e talvolta non è la nostra vera passione, ma all'università possiamo scegliere di studiare qualcosa che ci appassiona di più ed in modo quasi esclusivo.
Inoltre, c'è un test di ingresso, che a mio avviso è un vero test di motivazione: se un ragazzo non è davvero motivato, non ha neppure voglia di prepararsi per il test e di impegnarsi.
Certamente, ribadisco che -oltre al sogno- bisogna avere una forte motivazione, organizzarsi per salire un gradino dietro l'altro e raggiungere i propri obiettivi.
Cordiali saluti,
di solito ci sono incontri di orientamento sia alle scuole superiori sia nelle varie facoltà che permettono ai ragazzi di porgere tutte le domande del caso per capire a che cosa andranno incontro.
Personalmente li ritengo molto utili, perché incontrare un professionista che dica ai ragazzi come è strutturata la facoltà, quali sono le prospettive future, quali sono gli ostacoli maggiori, ecc... permette di fare un esame di realtà che altrimenti faremmo fatica a fare.
Bello il sogno che Suo figlio ha sin da quando era bambino, ma credo che più che i compagni di classe, Suo figlio dovrebbe semmai partecipare ad incontri di orientamento o agli open day in facoltà.
E' anche vero che un sogno lo si realizza facendo dei passi, uno dopo l'altro, con metodo e rigore.
Alle superiori si studiano molte materie e talvolta non è la nostra vera passione, ma all'università possiamo scegliere di studiare qualcosa che ci appassiona di più ed in modo quasi esclusivo.
Inoltre, c'è un test di ingresso, che a mio avviso è un vero test di motivazione: se un ragazzo non è davvero motivato, non ha neppure voglia di prepararsi per il test e di impegnarsi.
Certamente, ribadisco che -oltre al sogno- bisogna avere una forte motivazione, organizzarsi per salire un gradino dietro l'altro e raggiungere i propri obiettivi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Certamente non è incoraggiante non ricevere il sostegno delle persone care quando prendiamo una decisione e dobbiamo poi affrontare delle sfide.
Tuttavia, possiamo incoraggiare in modi diversi.
Ad esempio, un buon incoraggiamento può essere quello di appoggiare le scelte come Lei sta già facendo, mettendo in guardia sulle inevitabili difficoltà: questo non significa scoraggiare ma permettere di essere più consapevoli, come mi pare sia il caso di Suo figlio.
Per quanto riguarda ciò che gli insegnanti sostengono, magari sarebbe il caso di prendere ciò che dicono come spunto per migliorare quelle aree un po' "critiche".
Cordiali saluti,
Tuttavia, possiamo incoraggiare in modi diversi.
Ad esempio, un buon incoraggiamento può essere quello di appoggiare le scelte come Lei sta già facendo, mettendo in guardia sulle inevitabili difficoltà: questo non significa scoraggiare ma permettere di essere più consapevoli, come mi pare sia il caso di Suo figlio.
Per quanto riguarda ciò che gli insegnanti sostengono, magari sarebbe il caso di prendere ciò che dicono come spunto per migliorare quelle aree un po' "critiche".
Cordiali saluti,
[#4]
Ex utente
Sono d'accordo con Lei, tuttavia mi sembra molto strano e non corretto addirittuta, che un insegnante rida all'idea che mio figlio possa fare quella facoltà. Non è assolutamente una cosa da persone mature, o sbaglio? Non è giusto che mio figlio debba essere scoraggiato dalla scuola, non deve essere così, devono fare l'esatto opposto.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5k visite dal 26/12/2016.
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