Aiutatemi a capire cosa mi succede
Gentili dottori,
vi espongo brevemente cosa mi succede da qualche mese. Vivo in maniera infelice e ho intenzione di tornare ad essere la persona che ero un tempo con tutte le mie forze.
Contraggo la mononucleosi. Me ne accorgo perchè mi ritrovo linfonodi un po' ovunque, che, a detta dei medici, persistono ingrossati per lungo tempo dopo l'evento. Mi fanno fare anche un test hiv, e tremo nell'attesa del periodo finestra dei 90 giorni. Nonostante il medico m dica che il mio test è definitivo, lo stress che ne deriva mi porta oggi a sentirmi cosi.
Premetto di essermi lasciato da poco tempo con il mio partner dopo una lunga relazione, e sto vivendo il dolore della separazione e della ridefinizione della mia quotidianità.
Il problema è che se penso al futuro, mi vedo così. Infelice. Vorrei da un lato uscire, conoscere nuova gente, provare a innamorarmi di nuovo o comunque godermi la spensieratezza di conoscere nuova gente e divertirmi. Ma sono bloccato dal terrore. Ho paura che conoscendo nuova gente, io venga accusato di trasmettere l'hiv. E nonostante razionalmente so che è una cosa folle, in quanto non si può contagiare una cosa che non si ha, l'ansia e la paura non mi lasciano. Ho perso il controllo sui miei pensieri. Penso di essere impazzito, che non sarò mai piu sereno, che per questa mia ossessione non sarò mai piu in grado di mettermi in gioco e che rimarrò solo. Inutile dirvi che tutta questa ansia e preoccupazione mi ha portato a vivere un episodio depressivo intenso. Non so come potermi aiutare o farmi aiutare, non so cosa mi sta capitando ma vi assicuro che sto soffrendo molto e ho paura di me stesso e di non controllarmi. Ho perso piacere in ogni attività, mi sento sempre triste e ansioso. Aiutatemi, ve ne prego.
vi espongo brevemente cosa mi succede da qualche mese. Vivo in maniera infelice e ho intenzione di tornare ad essere la persona che ero un tempo con tutte le mie forze.
Contraggo la mononucleosi. Me ne accorgo perchè mi ritrovo linfonodi un po' ovunque, che, a detta dei medici, persistono ingrossati per lungo tempo dopo l'evento. Mi fanno fare anche un test hiv, e tremo nell'attesa del periodo finestra dei 90 giorni. Nonostante il medico m dica che il mio test è definitivo, lo stress che ne deriva mi porta oggi a sentirmi cosi.
Premetto di essermi lasciato da poco tempo con il mio partner dopo una lunga relazione, e sto vivendo il dolore della separazione e della ridefinizione della mia quotidianità.
Il problema è che se penso al futuro, mi vedo così. Infelice. Vorrei da un lato uscire, conoscere nuova gente, provare a innamorarmi di nuovo o comunque godermi la spensieratezza di conoscere nuova gente e divertirmi. Ma sono bloccato dal terrore. Ho paura che conoscendo nuova gente, io venga accusato di trasmettere l'hiv. E nonostante razionalmente so che è una cosa folle, in quanto non si può contagiare una cosa che non si ha, l'ansia e la paura non mi lasciano. Ho perso il controllo sui miei pensieri. Penso di essere impazzito, che non sarò mai piu sereno, che per questa mia ossessione non sarò mai piu in grado di mettermi in gioco e che rimarrò solo. Inutile dirvi che tutta questa ansia e preoccupazione mi ha portato a vivere un episodio depressivo intenso. Non so come potermi aiutare o farmi aiutare, non so cosa mi sta capitando ma vi assicuro che sto soffrendo molto e ho paura di me stesso e di non controllarmi. Ho perso piacere in ogni attività, mi sento sempre triste e ansioso. Aiutatemi, ve ne prego.
[#1]
Gentile utente, sarebbe importante sapere molte più cose di Lei,della
sua storia , ed anche conoscere qualcosa, anzi molto, del rapporto che è finito e perchè .
Incidono certamente sul modo con cui sta vivendo e soffrendo ora, ed anche il modo con cui vive la sua sessualità, la sua storia lontana, l' educazione ricevuta, i rapporti con la famiglia.
Razionalmente , visti i risultati degli esami, potrebbe stare tranquillo, ma così non è, quindi le consiglio di parlare con un Collega de visu, a cui raccontarsi e chiarire i nodi irrisolti che ci sono..
Tutta questa paura mi fa pensare che in qualche modo non sia chiaro e risolto il suo rapporto con la sessualità.
Si può ritrovare la serenità, ma è importante cambiar gli occhiali con cui ora, mio caro, sta leggendo le sue vicende.
Si faccia un regalo di Natale e si prenda cura di sè stesso.
Le faccio molti auguri, di sguardi lucidi e positivi..
sua storia , ed anche conoscere qualcosa, anzi molto, del rapporto che è finito e perchè .
Incidono certamente sul modo con cui sta vivendo e soffrendo ora, ed anche il modo con cui vive la sua sessualità, la sua storia lontana, l' educazione ricevuta, i rapporti con la famiglia.
Razionalmente , visti i risultati degli esami, potrebbe stare tranquillo, ma così non è, quindi le consiglio di parlare con un Collega de visu, a cui raccontarsi e chiarire i nodi irrisolti che ci sono..
Tutta questa paura mi fa pensare che in qualche modo non sia chiaro e risolto il suo rapporto con la sessualità.
Si può ritrovare la serenità, ma è importante cambiar gli occhiali con cui ora, mio caro, sta leggendo le sue vicende.
Si faccia un regalo di Natale e si prenda cura di sè stesso.
Le faccio molti auguri, di sguardi lucidi e positivi..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio innanzitutto per avermi risposto in un giorno festivo. Mi creda che la cosa che desidero più ardentemente al momento è guarire, stare bene, tornare alla mia vita di sempre, e non passare ogni notte a piangere perchè mi sento in lotta con me stesso. Sento che la mia parte razionale è sopraffatta da quella irrazionale e "bugiarda".
Che dirle sulle mie informazioni familiari: vivo in una famiglia di genitori separati con un padre assente e una madre che mi ha cresciuto con un senso di responsabilità e del dovere a dir poco ingombrante, per cui mi sono sentito in colpa sempre e comunque. E questo senso di colpa è presente anche adesso, ovviamente. Ho fatto da papà a un fratellino più piccolo e credo, nella mia vita, di aver fatto sempre tutto in funzione della felicità degli altri e mai di me stesso. Insomma vedere gli altri felici mi faceva stare bene. Ora dottoressa ho perso totalmente la mia autostima e la mia più grande paura è di avere sviluppato una patologia psichiatrica, di non riprendermi mai più, insomma vivo un circolo vizioso di paure che mi portano sempre a chiedermi " e se...?" "e se...?"
Sono sempre stato una persona estremamente razionale e il fatto di non riuscire a risolvere questo conflitto interiore con gli strumenti che fino ad ora non mi avevano mai tradito mi sta facendo uscire di senno. Se dovessi descrivere le mie sensazioni del momento esse sono il terrore, l'ansia, l'angoscia, l'anedonia. Dottoressa io non voglio assumere farmaci perchè so che modificano la personalità e hanno effetti collaterali, voglio farcela con le mie forze cosi come ho sempre fatto nella mia vita. Ma sento il bisogno di farmi aiutare perchè da troppo tempo non sorrido piu come una volta. Che posso fare? Intraprendo da un po' una terapia sistemico relazionale ma non mi aiuta...non vedo la luce alla fine di questo oscuro tunnel.
la ringrazio innanzitutto per avermi risposto in un giorno festivo. Mi creda che la cosa che desidero più ardentemente al momento è guarire, stare bene, tornare alla mia vita di sempre, e non passare ogni notte a piangere perchè mi sento in lotta con me stesso. Sento che la mia parte razionale è sopraffatta da quella irrazionale e "bugiarda".
Che dirle sulle mie informazioni familiari: vivo in una famiglia di genitori separati con un padre assente e una madre che mi ha cresciuto con un senso di responsabilità e del dovere a dir poco ingombrante, per cui mi sono sentito in colpa sempre e comunque. E questo senso di colpa è presente anche adesso, ovviamente. Ho fatto da papà a un fratellino più piccolo e credo, nella mia vita, di aver fatto sempre tutto in funzione della felicità degli altri e mai di me stesso. Insomma vedere gli altri felici mi faceva stare bene. Ora dottoressa ho perso totalmente la mia autostima e la mia più grande paura è di avere sviluppato una patologia psichiatrica, di non riprendermi mai più, insomma vivo un circolo vizioso di paure che mi portano sempre a chiedermi " e se...?" "e se...?"
Sono sempre stato una persona estremamente razionale e il fatto di non riuscire a risolvere questo conflitto interiore con gli strumenti che fino ad ora non mi avevano mai tradito mi sta facendo uscire di senno. Se dovessi descrivere le mie sensazioni del momento esse sono il terrore, l'ansia, l'angoscia, l'anedonia. Dottoressa io non voglio assumere farmaci perchè so che modificano la personalità e hanno effetti collaterali, voglio farcela con le mie forze cosi come ho sempre fatto nella mia vita. Ma sento il bisogno di farmi aiutare perchè da troppo tempo non sorrido piu come una volta. Che posso fare? Intraprendo da un po' una terapia sistemico relazionale ma non mi aiuta...non vedo la luce alla fine di questo oscuro tunnel.
[#3]
Gentile utente,
Lei sembra preda di pensieri che non Le lasciano tregua, che interferiscono con la Sua vita e con i desideri di instaurare relazioni normali con i coetanei.
Gia quasi due anni fa ci parlava di ansia. E forse sperava che il Suo essere estremamente razionale La aiutasse. Ma, come vede, <<Sento che la mia parte razionale è sopraffatta da quella irrazionale <<.
Lei vorrebbe <<farcela con le mie forze. Ma sento il bisogno di farmi aiutare... <<
Saggia decisione.
Se ha iniziato da poco un percorso, non si scoraggi se ancora non vede risultati: occorre tempo, pazienza e fiducia in quanto il/la terapeuta propone.
Riguardo alla Sua preclusione sui farmaci, pensi se un periodo transitorio curato anche farmacologicamente - posto che FOSSE necessario - sarebbe proprio peggio delle Sue <<sensazioni che sono il terrore, l'ansia, l'angoscia, l'anedonia. << ...
Le consiglio la lettura :
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
Lei sembra preda di pensieri che non Le lasciano tregua, che interferiscono con la Sua vita e con i desideri di instaurare relazioni normali con i coetanei.
Gia quasi due anni fa ci parlava di ansia. E forse sperava che il Suo essere estremamente razionale La aiutasse. Ma, come vede, <<Sento che la mia parte razionale è sopraffatta da quella irrazionale <<.
Lei vorrebbe <<farcela con le mie forze. Ma sento il bisogno di farmi aiutare... <<
Saggia decisione.
Se ha iniziato da poco un percorso, non si scoraggi se ancora non vede risultati: occorre tempo, pazienza e fiducia in quanto il/la terapeuta propone.
Riguardo alla Sua preclusione sui farmaci, pensi se un periodo transitorio curato anche farmacologicamente - posto che FOSSE necessario - sarebbe proprio peggio delle Sue <<sensazioni che sono il terrore, l'ansia, l'angoscia, l'anedonia. << ...
Le consiglio la lettura :
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Grazie di averci dato notizie della sua storia, un padre assente, una madre quasi troppo presente e responsabilizzante possono far intuire molte cose.. certamente nel suo percorso si parlerà di questo ed anche della parte più segreta, intima della sua vita, che anche attiene al non essere mai.. abbastanza.. al sentirsi in debito.. quindi concordo con la Collega, se come mi auguro è scattata l'alleanza terapeutica tra Lei ed il Collega che ha il piacere di seguirla.. i risultati ci saranno .. se fosse necessario , non abbia paura dei nomi ... un supporto farmacologico ben mirato e ben scelto, da uno psichiatra , potrebbe essere per un periodo iniziale
una zattera utile
che dà una svolta a questo momento difficile ..
Coraggio è stato troppo un bravo ragazzo pieno di doveri, ma si può e si deve volersi bene e cambiare..
Restiamo in ascolto..
una zattera utile
che dà una svolta a questo momento difficile ..
Coraggio è stato troppo un bravo ragazzo pieno di doveri, ma si può e si deve volersi bene e cambiare..
Restiamo in ascolto..
[#5]
Utente
Gentili dottoresse,
grazie ancora per le vostre repliche.
Non so come spiegare meglio la sensazione che mi pervade e che mi sottrae energie e che cerca in ogni momento di tirarmi dentro a questo vortice terrificante.
Penso di esser sempre stato una persona diffidente nei confronti degli altri, che non ha mai voluto pesare su nessuno. Rivolgermi allo psichiatra comporterebbe ulteriori preoccupazioni per la mia famiglia, che già vive in un suo equilibrio precario. E io non voglio assolutamente essere la causa di un crollo collettivo.
Niente mi fa sentire più rilassato: né l'attività fisica, né il fumare che prima mi piaceva molto e mi dava soddisfazioni. Mangio e bevo obbligandomi, è come se non sentissi più gli stimoli esterni perchè troppo concentrato sulle mie sensazioni e i miei pensieri orribili.
La mia terapeuta è una psicologa ed è assolutamente contraria ai farmaci. Avete qualche indicazione su qualche struttura preparata e competente dalle mie parti? Compatibilmente anche ai guadagni di uno studente che fa qualche lavoretto saltuario.
Aiutatemi, ve ne prego, non riesco ad uscirmene.
grazie ancora per le vostre repliche.
Non so come spiegare meglio la sensazione che mi pervade e che mi sottrae energie e che cerca in ogni momento di tirarmi dentro a questo vortice terrificante.
Penso di esser sempre stato una persona diffidente nei confronti degli altri, che non ha mai voluto pesare su nessuno. Rivolgermi allo psichiatra comporterebbe ulteriori preoccupazioni per la mia famiglia, che già vive in un suo equilibrio precario. E io non voglio assolutamente essere la causa di un crollo collettivo.
Niente mi fa sentire più rilassato: né l'attività fisica, né il fumare che prima mi piaceva molto e mi dava soddisfazioni. Mangio e bevo obbligandomi, è come se non sentissi più gli stimoli esterni perchè troppo concentrato sulle mie sensazioni e i miei pensieri orribili.
La mia terapeuta è una psicologa ed è assolutamente contraria ai farmaci. Avete qualche indicazione su qualche struttura preparata e competente dalle mie parti? Compatibilmente anche ai guadagni di uno studente che fa qualche lavoretto saltuario.
Aiutatemi, ve ne prego, non riesco ad uscirmene.
[#6]
Gentile utente,
Ci dice:
<<La mia terapeuta è una psicologa ed è assolutamente contraria ai farmaci.<<
Essere a favore o contro i farmaci non è una questione (sempre) di principio, quanto di necessità o di opportunità.
La Sua Psicologa è anche psicoterapeuta (V. Albo)?
<<Rivolgermi allo psichiatra comporterebbe ulteriori preoccupazioni per la mia famiglia, che già vive in un suo equilibrio precario.<<
Perchè pensa questo?
Lei può rivolgersi allo psichiatra in assoluta autonomia, essendo maggiorenne, con l'impegnativa del Suo medico di base, a cui raccontare che
<<...ho perso il controllo sui miei pensieri. Penso di essere impazzito, che non sarò mai piu sereno, che per questa mia ossessione non sarò mai piu in grado di mettermi in gioco e che rimarrò solo. Inutile dirvi che tutta questa ansia e preoccupazione mi ha portato a vivere un episodio depressivo intenso.<<
Pensa di riuscire a farlo?
[#9]
Per quanto riguarda l'autorizzazione alla psicoterapia:
In merito all'abilitazione alla psicoterapia, può digitare: Ordine degli Psicologi Regione XXX (la Sua), poi inserisce nome e cognome della specialista.
I farmaci, se necessari:
<<.. obbligare i miei familiari a distogliere l'attenzione dalle loro vite e doversi occupare di me.<<
Se opportuni e necessari, un dosaggio opportuno e graduale evita gli scenari drammatici da Lei prefigurati.
Piuttosto occorrerà superare un Suo tratto: << esser sempre stato una persona diffidente nei confronti degli altri, che non ha mai voluto pesare su nessuno<< .
Apprendere a chiedere aiuto non è semplice...Talvolta è necessario.
In merito all'abilitazione alla psicoterapia, può digitare: Ordine degli Psicologi Regione XXX (la Sua), poi inserisce nome e cognome della specialista.
I farmaci, se necessari:
<<.. obbligare i miei familiari a distogliere l'attenzione dalle loro vite e doversi occupare di me.<<
Se opportuni e necessari, un dosaggio opportuno e graduale evita gli scenari drammatici da Lei prefigurati.
Piuttosto occorrerà superare un Suo tratto: << esser sempre stato una persona diffidente nei confronti degli altri, che non ha mai voluto pesare su nessuno<< .
Apprendere a chiedere aiuto non è semplice...Talvolta è necessario.
[#10]
Utente
Gentili dottori,
grazie per la vostra risposta.
Ho chiesto aiuto, sia alla mia famiglia che allo psicoterapeuta.
Cerco di essere paziente, di attendere gli effetti, mi aiuto con qualche integratore e mi sforzo di continuare a fare le cose che ho sempre fatto, cioè di non compromettere la mia quotidianità. Qualora dovessi rendermi conto che la sintomatologia non regredisce, chiederò una consulenza psichiatrica. Non vi nascondo che i farmaci mi spaventano e non poco, però sicuramente la serenità è la mia priorità al momento.
grazie per la vostra risposta.
Ho chiesto aiuto, sia alla mia famiglia che allo psicoterapeuta.
Cerco di essere paziente, di attendere gli effetti, mi aiuto con qualche integratore e mi sforzo di continuare a fare le cose che ho sempre fatto, cioè di non compromettere la mia quotidianità. Qualora dovessi rendermi conto che la sintomatologia non regredisce, chiederò una consulenza psichiatrica. Non vi nascondo che i farmaci mi spaventano e non poco, però sicuramente la serenità è la mia priorità al momento.
[#12]
Utente
Torno ad aggiornarvi.
Nessun miglioramento. Ho studiato e ristudiato strategie e manuali sul DOC, se di questo si tratta. Ma sono sopraffatto dalle emozioni negative, in alcuni momenti mi sento di essere stato maledetto. Solo a scriverlo mi viene da ridere per l'assurdità della mia affermazione, ma purtroppo il pensare e il sentire viaggiano su canali diversi.
Ho letto testimonianze su internet di gente che con cure psicofarmacologiche si è rimbambita, è ingrassata, è stata peggio di prima alla dismissione dei farmaci. E ci tengo a precisare che all'ottava seduta di psicoterapia sono fermo al punto di partenza.
Mi restano due alternative: arrendermi a vivere nella sofferenza o rivolgermi ad uno psichiatra e iniziare a imbottirmi di farmaci per non pensare... di intraprendere un altro percorso di psicoterapia non se ne parla, non avendo la disponibilità economica per farlo. Non credevo che alla mia età mi sarei potuto ridurre in queste condizioni. Ebbene ci sono riuscito.
Vi auguro una buona serata.
Nessun miglioramento. Ho studiato e ristudiato strategie e manuali sul DOC, se di questo si tratta. Ma sono sopraffatto dalle emozioni negative, in alcuni momenti mi sento di essere stato maledetto. Solo a scriverlo mi viene da ridere per l'assurdità della mia affermazione, ma purtroppo il pensare e il sentire viaggiano su canali diversi.
Ho letto testimonianze su internet di gente che con cure psicofarmacologiche si è rimbambita, è ingrassata, è stata peggio di prima alla dismissione dei farmaci. E ci tengo a precisare che all'ottava seduta di psicoterapia sono fermo al punto di partenza.
Mi restano due alternative: arrendermi a vivere nella sofferenza o rivolgermi ad uno psichiatra e iniziare a imbottirmi di farmaci per non pensare... di intraprendere un altro percorso di psicoterapia non se ne parla, non avendo la disponibilità economica per farlo. Non credevo che alla mia età mi sarei potuto ridurre in queste condizioni. Ebbene ci sono riuscito.
Vi auguro una buona serata.
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.1k visite dal 25/12/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?